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martedì 27 ottobre 2015

Arriva il ciclone "Calamita": ecco dove La mappa dei nubifragi e delle alluvioni

Arriva il ciclone "Calamita": dove colpisce La mappa dei nubifragi e delle alluvioni




Pioggia e nubifragi: dimenticate le belle giornate di questo fine ottobre. La redazione del sito www.IlMeteo.it  fa sapere infatti che è in arrivo il ciclone "Calamita" che farà peggiorare il tempo su Liguria e alta Toscana dove sono previsti intensi nubifragi e, in particolare, sono previste alluvioni lampo sulla zona di Genova, Spezzino, Massese, Lucchese e Pisano.  Piogge intense e temporali anche su Piemonte, Lombardia e Lazio. Giovedì sarà la volta del Sud. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it , spiega che giovedì il maltempo si trasferirà al Centro-Sud con tantissima piogge su Casertano, Napoletano, Beneventano, Salernitano, Cosentino, Messinese, Reggino e in nottata zone ioniche calabresi. Pi Venerdì intenso maltempo colpirà al Calabria ionica con nubifragi, mentre per il “Ponte di Ognissanti”, allerta alluvioni su Messinese, Catanese, Siracusano e Ragusano. Antonio Sanò annuncia l’arrivo dell’estate di san Martino dal 1° novembre, a partire dal Nord, poi al Centro ed infine anche al Sud.

I nostri marò prigionieri per sempre Le carte truccate dall'India per fregarli

"L'India ha falsificato le carte". Smascherato il trucco per incastrare i Marò




Nuovi dubbi calano sulla vicenda che coinvolge i due fucilieri di Marina Massimiliano Latorre e Salvaotre Girone. I due militari italiani, dal febbraio 2012, sono accusati di aver ucciso due pescatori in acque indiane. Ma ora, come scrive Il Giorno, dalle carte depositate ad Amburgo per l'arbitrato internazionale, emerge che gli indiani hanno presentato un disegno della "scena del crimine" molto diverso dall'originale. Nello scenario falsato dagli indiani, la rotta del'Enrica Lexie, la nave su cui viaggiavano i due Marò, è stata spostata e appare diversa rispetto a quella a cui si era sempre fatto riferimento. 

La rotta - Sulla base delle rotte delle due imbarcazioni coinvolte nella vicenda, cioè quella su cui viaggiavano i fucilieri e quella su cui si trovavano i pescatori, la distanza tra i natanti sarebbe stata di circa 920 metri. La "scena del crimine" indiana, invece, sostiene che la distanza fosse di appena 50 metri. La rotta delle imbarcazioni era stata calcolata in precedenza in maniera automatica dallo Ship Security Alarm System, il sistema di allarme attivato immediatamente a bordo della nave. E anche la Guardia costiera indiana aveva confermato i dati nel 2012. La Lexie era a 340 gradi, e la distanza tra le due barche superava i 900 metri, non c'erano dubbi. Ma ora, il disegno indiano depositato ad Amburgo, cambia versione e sposta la rotta su 350 gradi. Mantenendo quella registrata dal Sistema di allarme della nave i proiettili sparati dalla Lexie avrebbero colpito il peschereccio da sinistra, e non da destra, dove sono stati trovati i fori. Ma cambiando le coordinate gli indiani giustificano i fori sul lato destro della nave e mettono in discussione quanto ricostruito fino ad ora.

I proiettili - Ma ci sono anche altri dettagli che fanno vacillare l'accusa. Primo su tutti quello dei proiettili. N.G.Nisha, responsabile balistico, il 19 aprile 2012, aveva concluso: "I proiettili sono stati sparati da fucili calibro 5 e 56". Cioè quelli in dotazione ai Marò. Ma quello che uccise il timoniere Valentine Jelestine, una delle vittime, è un proiettile molto più grande delle pallottole calibro 5 e 56. E anche la pallottola che ha ucciso il secondo pescatore, Ajish Pink, è risultata diversa da quelle in dotazione ai mitragliatori dei nostri fucilieri.

"Intollerabile. Me ne vado da Ncd" Altro schiaffo ad Alfano: chi lo molla

Ncd, lascia anche Carlo Giovanardi: "Intollerabili le unioni civili"




Angelino Alfano mollato anche da Carlo Giovanardi, che ufficializza il suo addio a Ncd. Dopo lo strappo, Giovanardi spiega di non poter tollerare la "rivoluzione antropologica voluta dal Pd sulle Unioni civili". Per lui è troppo. E così - insieme a un gruppo di altri esponenti del partiti in Emilia Romagna - scrive in una nota: "Prendiamo atto del fallimento della missione e degli obiettivi alla base della nascita del Ncd, in quanto determinati a contribuire in periferia come al centro, all'affermazione di un centrodestra alternativo alla sinistra". Nel documento si ricorda poi che "con il 25 per cento dei voti ottenuti alle elezioni politiche, Pd e governo vogliono imporre, scavalcando Ncd e con i voti dei 5 stelle, una vera e propria rivoluzione antropologica, come quella del matrimonio gay, con una martellante azione del presidente renzi, del ministro Boschi e del sottosegretario Scalfarotto che, addirittura, ha fatto lo sciopero della fame".

"Lady Fisco si deve dimettere" Scontro Renzi-Alfano nel governo

Scontro nel governo su Lady Fisco: "Si deve dimettere", "anzi no"




Rossella Orlandi si deve dimettere. Anzi no. Lite nel governo sulla posizione di Lady Fisco, direttrice dell’Agenzia delle Entrate, dopo che il sottosegretario all’Economia Enrico Zanetti aveva pronosticato le sue dimissioni. Motivo? Le continue lamentele della Orlandi sulle difficoltà dell’amministrazione fiscale. Ma Pier Carlo Padoan, con una nota del ministero, si schiera a fianco di Orlandi e ribadisce il ruolo "cruciale" dell’Agenzia, seppure nella rinnovata strategia messa in campo dal governo per la lotta all’evasione fiscale.

Il caso era in realtà scoppiato in primavera dopo che la Consulta aveva dichiarato illegittimi 767 dirigenti nominati senza concorso pubblico, anima sotto traccia da mesi un braccio di ferro all’interno della maggioranza, tra chi propendeva per una “sanatoria” che non bloccasse il lavoro dell’Agenzia e chi invece, Scelta Civica in testa, puntava a una soluzione di rigore che passasse attraverso il solo concorso e senza alcuna forma di favoritismo verso i dirigenti “declassati”. Dirigenti che però, in molti casi, ricoprivano il loro ruolo da anni (alcuni da più di dieci) e che ora in massa stanno facendo causa a Palazzo Chigi e all’Agenzia proprio per vedere riconosciuto un diritto “maturato sul campo”. 

Il casus belli è stato però un altro. Giovedì scorso, la Orlandi si sfoga sul rischio di "morte" delle agenzie che in questi mesi hanno resistito solo grazie alla buona volontà dei dipendenti. Immediato l'attacco di Zanetti, secondo il quale se il direttore delle Entrate «continua a esternare il suo malessere e a dire che così l’agenzia muore, le dimissioni diventano inevitabili».

La Spagna insulta Rossi e l'Italia Ecco che cosa ha detto. E Renzi...

Il premier spagnolo Rajoy attacca Rossi e l'Italia




Tutti i giornali, i tifosi e gli sportivi italiani con Valentino Rossi. Tutti quelli spagnoli con Marc Marquez. Normale: si chiama nazionalismo (o quel che ne resta). Ma dalla penisola iberica, nelle ore immediatamente successive al fattaccio di Sepang in MotoGp è arrivato un tweet che non ha trovato riscontro sulle rive del Tevere (o dell'Arno, fate voi).

Da Madrid, il premier spagnolo Mariano Rajoy si è infatti apertamente schierato con Marquez attraverso un tweet più che esplicito. Infatti, oltre a scrivere "Nuestro apoyo a Marquez", Rajoy ha pure cinguettato che "En el deporte como en la politica no vale todo" (cioè: nello sport come nella politica non vale tutto). Che contiene un giudizio morale sull'operato dell'italiano Rossi (ma forse, chissà che Rajoy non si riferisse a certi metodi politici per così dire "sbrigativi" del nostro presidente del Consiglio).

Ora, senza farla troppo lunga con gli stranieri ai quali piace darci dei furbi e dei ladri, la cosa che colpisce è l'assordante silenzio da palazzo Chigi. Ancor più assordante considerato che Renzi twitta a spron battuto su ogni argomento possibile immaginabile (ma non in situazioni spinose, quando c'è da rischiare qualcosa d'immagine, come in questo caso). O forse, il premier pensa anche lui che Rossi abbia commesso una scorrettezza? Italiani liberi di pensare quel che più gli aggrada... ma per uno che fa dell'italianità e dell'italico onore uno dei suo cavalli di battaglia...

lunedì 26 ottobre 2015

Rai, tangenti e appalti truccati: nel mirino il Festival di Sanremo

Rai, tangenti e appalti truccati: nel mirino il Festival di Sanremo




Irregolarità nella scelta delle ditte a cui affidare lavori e commesse, per affari da centinaia di milioni di euro. Questi i presupposti della nuova bufera che si sta abbattendo sulla Rai. Come riporta il Corriere della Sera, venti giorni fa, la Guardia di Finanza ha eseguito l'ordine di esibizione dei documenti che riguardano 37 dossier su indagini condotte negli ultimi due anni. Le prove sono state raccolte dal 2013 con l'aiuto di un superteste che sta aiutando gli inquirenti a ricostruire la vicenda.

La rete dei fratelli Biancifiori - Le indagini, guidate dal pubblico ministero Paolo Ielo, riguardano soprattutto il Festival di Sanremo per cui sarebbero state versate delle mazzette dalle ditte interessate all'appalto. Sono coinvolti inoltre programmi di approfondimento giornalistico e anche svariate fiction. I principali indagati sono i fratelli David e Danilo Biancifiori titolari delle società Diand lighting and Truck e DibiTechnology, principali fornitori di apparati tecnici per la Rai degli ultimi anni. I due Biancifiori sarebbero stati aiutati Roberto Gasparotti, il responsabile dell'immagine di Silvio Berlusconi ai tempi in cui il Cavaliere era a Palazzo Chigi. Inoltre, la rete dei due imprenditori, si è estesa negli anni ed è arrivata a coinvolgere anche Mediaset, La7 e Infront. Bastava pagare e l'appalto se lo aggiudicavano loro. 

I vertici - Le scoperte degli inquirenti possono portare a grandi nomi di dirigenti Rai. Con l'incrocio dei dati raccolti dal 2013 in avanti, infatti,è possibile ricostruire il percorso dei soldi, compreso il trasferimento di fondi all'estero come volevano in molti ai piani alti. E ora, i vari responsabili degli uffici competenti dell'azienda di Stato vengono interrogati su eventuali anomalie, ma tutti dicono di ignorare quello che è successo.

Nudo sull'aereo ci prova con la hostess Il gesto del pilota, finisce malissimo

Panico ad alta quota. Ubriaco rimane nudo, ci prova con la hostess: urla e insulti degli amici... per lui ora sono guai




Un uomo visibilmente ubriaco ha scatenato il panico a bordo di un aereo della Sun Express partito da Dublino e diretto in Turchia. Il passeggero ha improvvisato uno spogliarello, mentre gli amici applaudivano e urlavano incitandolo a non fermarsi. Secondo il Mail Online, l'uomo avrebbe provato a fare delle avances a una hostess, creando una tale confusione tra il personale di bordo da costringere il pilota a un atterraggio di emergenza a Belgrado, in Serbia: "Era aggressivo - hanno riferito dal ministero dell'Interno serbo - ha anche insultato gli agenti che lo hanno arrestato".