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giovedì 8 ottobre 2015

Ercolano (Na): Gioielliere spara e uccide due rapinatori Il Pm lo indaga per eccesso di difesa

Ercolano, indagato per omicidio il gioielliere che si è difeso durante una rapina: uccisi due malviventi




Indagato per omicidio colposo per eccesso di difesa dopo essersi difeso durante una rapina nel proprio negozio. L'incriminazione per un gioielliere di Ercolano, in provincia di Napoli, è arrivata alla fine dell'interrogatorio del Pm che ora accusa il commerciante per la morte dei rapinatori Bruno Petrone, 53 anni, e Luigi Tedeschi, di 51 anni, avvenuta ieri mattina.

La rapina - Il gioielliere aveva da poco prelevato in banca diverse migliaia di euro ed era stato seguito dai due rapinatori. Davanti a un negozio di bibite e detersivi, i due lo hanno minacciato con un'arma sequestrata dai Carabinieri, rivelatasi poi caricata a salve. I rapinatori hanno sfilato 5 mila euro dalla tasca del gioielliere che ha quindi reagito estraendo la sua Beretta cal. 9x21, regolarmente detenuta, e freddandoli. Gli inquirenti non escludono che i rapinatori si fossero serviti di un complice all'interno della banca, che avesse segnalato una preda possibile e l'avesse marchiata con un filo di cotone colorato.

Pensione anticipata, novità amara La fregatura: quanti soldi perderai

Pensioni, prestito per anticipare l'assegno: paga l'azienda, poi rimborso a rate




Lo chiamano "Apa", Assegno pensionistico anticipato: l'ultima fregatura per chi vuole un po' prima il suo assegno. Il metodo, in breve: si tratta di una versione riveduta e corretta del prestito pensionistico, ipotizzato anni fa dall'allora ministro Giovannini, con una fondamentale differenza, ovvero che nella formula in discussione a pagare il trattamento di circa 750-850 euro mensili (con annessi contributi) sarebbe quasi esclusivamente l'azienda. La stessa azienda, però, in prospettiva dovrebbe ottenere indietro una quota del costo contenuto. E' questa l'ipotesi più gettonata a Palazzo Chigi per introdurre nella legge di stabilità qualche forma di flessibilità in uscita, riservata in particolare ai lavoratori senior o a rischio disoccupazione. La formula, però, sarebbe utilizzabile anche nei casi di pensionamento a 63 anni con penalizzazioni del 3-4 per cento per ogni anno mancante ai 66 e 7 mesi. Oppure, soltanto per le donne, è prevista un'analoga misura ma con requisiti più elevati degli attuali.

I dubbi - Nel dettaglio, il meccansismo prevede che i lavoratori dipendenti del settore privato, dopo un accordo con l'azienda, possano percepire un assegno temporaneo fino al perfezionamento del diritto alla pensione di vecchiaia, con successiva restituzione da parte del pensionato della somma percepita complessivamente. In particolare, l'interessato dovrebbe aver raggiunto queste soglie minime: l'ipotesi prevede 63 anni e tre o sette mesi di età e anzianità contributiva di 36 anni, oppure 62 anni e tre o sette mesi di età e anzianità di 37 anni. Si discute anche sull'importo della pensione già maturata alla data della domanda: resta da capire se deve essere almeno pari a due volte l'importo del trattamento minimo Inps, poco più di mille euro nel 2014. In buona sostanza, l'anticipo della pensione sarebbe di tre o quattro anni. L'assegno anticipato avrebbe un importo tra i 750 e gli 800 euro mensili, per tredici mensilità. Al raggiungimento dei requisiti standard, diventerebbe automatica l'ordinaria pensione di vecchiaia, calcolata secondo le regole generali ma diminuita di una quota misurata convertendo in rendita la somma degli assegni erogati.

I calcoli - Parola alle cifre: la trattenuta sulla pensione piena, dunque, potrebbe aggirarsi tra i 50 e i 70 euro mensili, con una incidenza percentuale sulla rendita compresa che oscillerebbe tra il 2 e il 4 per cento. Come detto, il metodo verrebbe finanziato in primis dalle imprese, sia versando un contributo una tantum pari a 18-24 mensilità dell'importo dell'assegno anticipato, sia pagando i contributi per gli anni mancanti all'età normale. Come detto, però, le stesse imprese potrebbero ripagarsi il costo dell'operazione ricevendo indietro dall'Inps una quota di quanto erogato a mano a mano che il lavoratore rimborsa il prestito.

Gli insospettabili nemici della dieta: le 2 cose da non fare per non ingrassare

Alimentazione, il nuovo studio: aria e poco sonno fanno ingrassare




Dimagrire non è mai stato così difficile. Si possono scovare nuove diete, rinunciare ai carboidrati e aumentare l'attività fisica. Ma gli avversari da sconfiggere rimangono molti, e insospettabili. In particolare, le ultime ricerche, evidenziano due nuovi ostacoli: l'aria inquinata e il poco sonno.

L'aria - A parità di dieta e di attività sportiva un quarantenne di oggi ha il 10% in più di possibilità di ingrassare rispetto a un suo coetaneo degli anni '70. Il motivo sta nell'aria che respiriamo perché è sempre più inquinata. Anche se gli studi in materia devono essere ancora definiti, quello che si sa è che ciò che respiriamo fa aumentare di peso o comunque non aiuta a tenersi in forma. Così dice uno studio della Obesity Research che però sottolinea anche che ci sarebbe un altro colpevole nello smaltimento dei grassi: una mutazione del genoma che regola le funzioni intestinali e che quindi avrebbe rallentato il processo di assimilazione del cibo.

Il sonno - L'altro nemico delle diete è il sonno. L'University of California di Berkeley ha scoperto che chi dorme meno di 5 ore per notte ingrassa più facilmente. E così è subito scattato l'allarme: "Andate a letto presto, o ingrasserete". Il tutto sta nel ciclo ormonale che è connesso all'appetito. La durata del sonno influenza infatti la secrezione degli ormoni che regolano il livello della nostra fame. Per questa ragione accumuliamo grasso in eccesso se non dormiamo, perché ci svegliamo più affamati.

Rapito ristoratore italiano nelle Filippine Missionario, la frase su Chiesa e pedofili

Filippine, rapito ex missionario italiano Rolando del Torchio




Un imprenditore italiano, l’ex sacerdote missionario Rolando Del Torchio sarebbe stato rapito da uomini non armati nella mattinata all'interno del suo ristorante pizzeria a Dipolog City, nel sud delle Filippine. Lo riportano i media locali, mentre la Farnesina sta verificando la veridicità della notizia. La prima conferma ufficiale è arrivata comunque dal capo della poliziai locale.

L'agguato - I media locali riportano che del Torchio è stato prelevato da uomini armati a bordo di un camioncino bianco oggi intorno alle 19 ora locale nel suo ristorante all’interno del compound del Andres Bonifacio College, a Dipolog City, capoluogo della provincia di Zambooanga del nord. 

Chi è - Del Torchio, secondo lo stesso sito, era missionario del Pontificio istituto missioni estere. Nato ad Angera, in provincia di Varese, era stato ordinato sacerdote nel 1984 e quattro anni più tardi assegnato alla città di Sibuco, Zamboanga del Nord, dove era rimasto fino al 1996. Poi si era trasferito a Dipolog, dove aveva collaborato con una Ong che aiutava i contadini.

 In questo periodo aveva chiesto di essere dispensato dal sacerdozio perché: "non poteva più accettare l’autorità morale della Chiesa". In una recente intervista, l'ex prete aveva duramente attaccato le gerarchie cattoliche: "Sono deluso quando mi lamento per la corruzione o per un leader religioso che compie cattive azioni e la Chiesa si limita a trasferirlo in un altro posto. Quando vedo la pedofilia, e la Chiesa non agisce, sono frustrato".

A letto 2 anni col prete: "Che sesso" Vaticano, in arrivo altri porno-guai

Chiesa, la confessione di Claudia: "Ho avuto una relazione con un sacerdote per due anni"




La storia di monsignor Charamsa non è l'unica a scuotere il mondo della Chiesa in questo ultimo periodo. Poche ore fa le frasi controverse del prete che giustifica i pedofili, ora invece parla una donna di cui si sa solo il nome, Claudia, che ha raccontato a Radio Cusano Campus di avere avuto una relazione con un prete per ben due anni. Come racconta Affaritialiani.it, la relazione è iniziata gradualmente. La donna aveva appena lasciato il marito e il suo matrimonio era andato in frantumi. Aveva così trovato un supporto nel suo sacerdote che all'inizio la consolava con teneri abbracci. Ma questi, con il passare del tempo, sono diventati sempre più profondi e alla fine si sono trasformati in rapporti sessuali completi.

La relazione - "Questo sacerdote, in quel momento, era un punto di riferimento nella mia vita. Mi chiamava ogni giorno, voleva sapere come stavo, mi consigliava. Io non sono giustificabile, però lui doveva fare la parte della persona presente a se stessa. Io stavo male, ero depressa, ero in fondo a un tunnel. Attraversavo un momento di estrema difficoltà. Avrei dovuto capire che c'era qualcosa che non quadrava dal fatto che lui a letto fosse molto molto abile", ha raccontato Claudia. E infatti, poco dopo, la donna è venuta a conoscenza del fatto che il sacerdote avesse avuto altre relazioni con molte altre donne, usando sempre lo stesso metodo, quello del "prete consolatore".

"Non dire niente a nessuno" - Claudia ha pensato così di riferire l'accaduto a un superiore del sacerdote ma non è andata come pensava: "Lui prendeva donne fragili, in momenti di estrema crisi. Io sono andata anche da un suo superiore a raccontare la nostra storia: il parroco mi ha intimato però di non dire niente a nessuno, perché altrimenti avrei fatto un danno all'intera comunità".

Lui è ancora prete - Quando il sacerdote ha trovato un'altra preda, ha lasciato Claudia. "Mi ha lasciato dicendomi che si stava innamorando di me", racconta la donna che all'inizio ha sofferto molto per l'abbandono. Salvo poi scoprire che il prete ha fatto la stessa cosa con una sua amica. E le cose non sono cambiate avverte Claudia: "Se non fossi stata forte come sono, probabilmente mi sarei suicidata. Io avevo trentadue anni, lui ne aveva ventinove. Ora fa ancora il prete. Sempre nella stessa parrocchia. Attenzione: le donne dei preti sono molte. Molte più di quanto si possa pensare".

ARRIVA L'URAGANO Giuliacci, meteo-profezia: "Saranno disastri in Italia"

Meteo, la previsione di Mario Giuliacci: "Sabato 10 ottobre può arrivare un uragano sull'Italia"




Il noto meteorologo, il colonnello Mario Giuliacci, ha lanciato un'ipotesi inquietante attraverso le pagine del sito meteogiuliacci.it: per il 10 ottobre prossimo ci potrebbe essere la possibilità che si verifichi in Italia un uragano. È risaputo che le previsioni meteo devono continuamente fare i conti con il calcolo delle probabilità e numerose variabili che condizionano i fenomeni atmosferici. Per questo Giuliacci espone con cautela la previsione, ma usando argomenti ragionevoli.

Le possibilità - È molto improbabile che nel Mediterraneo si verifichino scene come quelle degli uragani devastanti che negli anni hanno colpito le coste oceaniche in Asia o negli Stati Uniti. Certo le acque mediterranee in autunno, spiega Giuliaccia, si sono riscaldate più di quanto non lo fossero 20-30 anni fa. Ma questo non basta, visto che lo spessore dello strato delle acque calde rimane ancora troppo piccolo e i venti tendono a rimescolare e disperdere più rapidamente il calore assorbito dalla superficie del mare.

Cosa accadrà - Finora però qualche caso più strano che in passato è accaduto anche nel Mediterraneo. "In una decina di volte - scrive Giuliacci - si sono osservate nel Mare Nostrum tempeste ibride con caratteristiche tipicamente tropicali, note come Bombe del Mediterraneo o più precisamente Tropical Like Cyclone". Ed è proprio questo fenomeno che Giuliacci avverte potrà realizzarsi proprio sull'Italia.

L'uragano mediterraneo - Dall'osservazione delle immagini satellitari, il colonnello Giuliacci sostiene di aver individuato due caratteristiche che giustifichino i sospetti che si tratti di un Tlc: "La parte centrale del ciclone è a 'cuore caldo' come i cicloni tropicali mentre i tipi di cicloni delle nostre latitudini sono colmi di aria fredda; il fatto che il ciclone in arrivo dal Nord Africa sorvolerà i mari prossimi alla Sicilia che sono tuttora ancora molto più caldi della media climatica". A completare l'analisi, Giuliacci ricorda come proprio sabato 10 sono previste su tutto il centro-sud piogge torrenziali, oltre che venti fino a 90 km/h. Tutti elementi che confermerebbero la previsione che l'uragano colpirà molto vicino l'Italia.

mercoledì 7 ottobre 2015

Caivano (Na): A colloquio con il Gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle

Caivano (Na): A colloquio con il Gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle 


di Gaetano Daniele

Mario Abenante
Attivista Movimento 5 Stelle

Il Gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle, pur non avendo raggiunto alle scorse amministrative, la giusta rappresentanza in consiglio comunale, sono, nel loro piccolo, sempre presenti e attenti alle esigenze dei cittadini e del Paese. 

Con quale occhio guardate a questi ultimi 4 mesi di attività politica a guida Monopoli?

Nei primi 4 mesi, notiamo un'amministrazione in affanno, con l'unico intento di risolvere il problema dei rifiuti, ottenendo dei risultati pessimi.

Il Movimento 5 Stelle, anche in campagna elettorale, propose non solo il reddito di cittadinanza ma anche il taglio dei gettoni di presenza. Questa vostra proposta, oggi, è stata sposata in pieno dal PD, e da altre forze politiche di opposizione. Cosa vi sentite di dire in merito?

Se le forze di opposizione hanno sposato la nostra proposta del taglio agli emolumenti, a noi fa piacere, anche se nutriamo seri dubbi sulla genuinità della cosa, siccome per noi destra e sinistra sono facce della stessa medaglia, abbiamo il timore che questa sia solo una trovata mediatica e nulla più, se al contrario si dovesse rivelare una battaglia per il bene comune, a noi non puó che far piacere.

Il Gruppo di attivisti del Movimento 5 Stelle, ha beneficiato di qualche incarico in questi ultimi 4 mesi di amministrazione Monopoli?

No assolutamente, abbiamo presentato più di dieci proposte e non siamo stati mai presi in considerazione.

Qual'è oggi la vostra linea guida, il vostro programma futuro? 

Abbattere tutte le clientele, rimestare i ruoli ai vecchi dirigenti e assumere nuovi più preparati, visto che per una gara si è costretti a spendere 20.000 euro ad uno studio legale esterno, apertura verso le energie rinnovabili, incentivare l'agricoltura no-food, abolire patto ANCI CONAI per amministrare direttamente, sia la mensa scolastica che la raccolta e il conferimento dei rifiuti.