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martedì 22 settembre 2015

PANICO VOLKSWAGEN "Le vetture coinvolte sono 11 milioni" Un terremoto sul mercato delle auto

Volkswagen e scandalo diesel l'annuncio: "11 milioni di auto coinvolte. Ci saranno conseguenze sul personale". L'ad Winterkorn rischia




Sono 11 milioni i veicoli Volkswagen nel mondo coinvolti nello scandalo dei motori diesel. Lo riferisce il gruppo automobilistico, aumentando così i timori che il "trucchetto" anti-inquinamento sia stato applicato non solo negli Stati Uniti, dove il caso è scoppiato e porterà al ritiro di 500mila auto e, probabilmente, a una maxi-multa da 18 miliardi. 

Tesoretto da parte - Proprio per questo il colosso tedesco, che vede la sua leadership mondiale messa a rischio da Toyota e General Motors, ha annunciato che accantonerà 6,5 miliardi di euro nel terzo trimestre, per finanziare le misure necessarie a recuperare la fiducia dei clienti. Inoltre il gruppo rivedrà l'obiettivo di utile per l'esercizio in corso dello stesso ammontare. 

Rotoleranno teste - "Sono sicuro che ci saranno, alla fine, conseguenze sul personale, non c'è dubbio", è il commento del membro del consiglio di sorveglianza di Volkswagen, Olaf Lies, parlando alla radio tedesca Deutschlandfunk. Mentre le azioni della c
asa automobilistica sono scese questa mattina a un nuovo minimo in 3 anni, dopo il tonfo di ieri di circa il 19%, il consiglio di sorveglianza di Vw è stato convocato per domani, mercoledì 23 settembre, per una riunione straordinaria che vede la crisi del gruppo all'ordine del giorno.

L'ad Winterkorn cacciato? - Il board completo si vedrà venerdì, teoricamente per rinnovare il mandato dell’amministratore delegato, Martin Winterkorn, fino alla fine del 2018. Alcuni analisti suggeriscono tuttavia che Winterkorn, che ha di recente vinto una lotta al vertice di Vw con l'estromissione del presidente di lunga data Ferdinand Piech, dovrà dimettersi per lo scandalo. Secondo Arndt Ellinghorst, analista di Evercore Isi, Winterkorn "deve dimettersi immediatamente" perché "o sapeva del procedimento negli Stati Uniti o non gli è stato segnalato e si dovrebbe chiedere il motivo". 

NAZARENO AL CONTRARIO Bersani gode, Silvio pure: ecco l'uomo che li unisce

Renzi apre sulla riforma del Senato, Bersani esulta: "Così Verdini non serve"




"Così a vincere è il metodo Mattarella e Verdini non serve". L'ex segretario del Pd Pierluigi Bersani esulta, all'indomani della decisione di Matteo Renzi di aprire alla minoranza dem in direzione sul tema della riforma elettorale. Il "lodo Tatarella", tecnicismo al limite della supercazzola, introdurrebbe la "designazione" (e non la elezione) dei futuri senatori, mossa giudicata da molti anti-renziani come una "apertura". "Se la proposta di Renzi è che il popolo sceglie i senatori e i consiglieri li ratificano, va bene", ribadisce Bersani intervistato da Repubblica.  

"Renzi? Non vuole essere mio amico" - Lui lunedì alla direzione Pd non ha partecipato, preferendo restare a Modena per tra il lambrusco e i tortellini del Festival dell'Unità. Non mancano i commenti un po' velenosi sul premier, di cui non è mai riuscito a essere "amico fraterno". "Non so perché, forse lui non vuole. Io con tutti quelli che sono venuti dopo di me ho buoni rapporti. Il punto su cui forse non ci capiamo è che io non voglio nulla, se non il Pd come partito vero di centrosinistra. Se il Pd diventa il grande partito di centrosinistra che io sogno, allora poi mi riposo". 

Nazareno al contrario - E qui torna in ballo lo spettro di Denis Verdini, l'uomo a cui Renzi potrebbe appoggiarsi in cerca di voti pesanti al Senato in caso di defezioni tra i senatori democratici. La "rinuncia" all'ex forzista creerebbe un corto circuito politico per certi versi ironico: Bersani e Silvio Berlusconi d'accordo almeno su una cosa, fare a meno di Verdini. Il "Patto del Nazareno" al contrario, contro chi quel patto l'ha creato e difeso a costo di rompere con il suo leader.

Schumacher, il triste verdetto dei medici: "Non cammina e non può parlare, tra tre anni..."

Dramma Michael Schumacher, i medici: "Pesa 45 chili, per qualche progresso bisogna attendere 3 anni"




Lo stato di salute di Michael Schumacher continua a destare preoccupazione. Dopo mesi di silenzio sulle sue condizioni, il Daily Express rivela nuovi indiscrezioni provenienti da una fonte vicina ai familiari: "I progressi di Michael Schumacher sono dolorosamente lenti… Non si intravedono miracoli all'orizzonte". La voce arriverebbe da chi segue lo staff medico del pilota tedesco dallo scorso 29 dicembre del 2013, il giorno del terribile incidente.

Non parla, non cammina e pesa solo 45 chili - L'ex pilota del cavallino, ha perso oltre 25 chili dalla tragica sciagura in scii che lo ha portato a pesare 45 chili. "È incapace di parlare e di camminare e ha una coscienza molto limitata dell'ambiente che lo circonda", ha aggiunto la fonte. Al servizo di Schumi attualmente c'è un team di 15 specialisti tra neurologi, fisioterapisti e logopedisti, coordinato dal luminare Richard Frackowiak. Uno dei medici che ha curato il tedesco per circa sei mesi al Centre Hospitalier Universitaire di Grenoble non ha alimentato false speranze e ha affermato: "Ci vorranno almeno tre anni per vedere qualche miglioramento".

FRANCESCO NEL MIRINO Il Papa negli Usa, allarme attentati "Ecco come colpiranno i terroristi"

Papa Francesco negli Usa, allarme attentati: "Terroristi infiltrati tra poliziotti e pompieri"




Allerta massima per la visita di Papa Francesco negli Stati Uniti. In attesa dell'atterraggio del Pontefice, alle 16 di martedì, un documento del Pennsylvania State Police Criminal Intelligence Center, reso noto dalla Nbc, chiarisce come potrebbero agire i terroristi e i dettagli sono inquietanti. 

Come agiranno - Secondo le forze dell'ordine è alto il rischio che gli eventuali attentatori possano travestirsi da agenti di polizia e vigili del fuoco, con documenti falsi, per poter così entrare in aree riservate e colpire Papa, autorità e spettatori. Il materiale necessario a mettere in atto il piano criminale, spiegano, è di facilissima reperibilità: "Un'ampia gamma di prodotti, come abbigliamento, armi e attrezzature tecniche, sono disponibili su internet per tutti, senza particolari controlli". Secondo il documento occorrerà fare attenzione a verificare uniformi e accrediti, veicoli di emergenza sovraccarichi o in aree non autorizzate senza una spiegazione. 

"Le donne in pensione a 62-63 anni" Poletti lancia il piano: quanto perdono

Riforma delle pensioni, il ministro Poletti: "Donne via dal lavoro a 62-63 anni, 10% in meno nell'assegno"




Il Ministro del lavoro Giuliano Poletti apre al nodo pensioni: "Ci stiamo lavorando". Due i fronti d'azione flessibilità in uscita con penalizzazione e età anticipata per le donne. "Siamo consapevoli che c'è un problema col turn over, se le persone restano a lavoro troppo a lungo, non si liberano posti per i giovani, che devono inserirsi"ha detto Poletti, da Modena, confermando che si sta lavorando con il Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan alla riforma. 

Le possibilità - Il problema è creare una flessibilità in uscita che superi la legge Fornero che prevede il pensionamento a 66 anni e tre mesi (che diventano 66 e sette mesi nel 2016), senza gravare eccessivamente sulle finanze pubbliche. Due le ipotesi in campo. La prima, sostenuta da Damiano e Baretta, prevede la possibilità di anticipare l'uscita fino a 62 anni, con una penalizzazione del 2 per cento all'anno. Ma i costi stimati intorno ai 4 miliardi, non lasciano tranquilli. L'alternativa è la proposta di Boeri, che consisterebbe in un calcolo interamente contributivo dell'assegno. In questo caso,senza costi aggiuntivi per le casse pubbliche, si arriverebbe a riduzioni fino al 30% dei trattamenti. La soluzione potrebbe essere un compromesso tra le due ipotesi. La percentuale di penalizzazione potrebbe salire dal 2% della prima proposta fino al 3-4% annuo, per un massimo tra il 12 e il 15%. 

Le donne - L'altra apertura riguarda le donne: sarebbe al vaglio l'uscita anticipata delle donne dal lavoro dal 2016 a 62-63 anni con 35 di contributi: una nuova opzione per le donne che prevedrebbe, invece del ricalcolo contributivo, una riduzione dell'assegno legata alla speranza di vita e pari a circa il 10% per tre anni di anticipo rispetto all'età di vecchiaia. 

GERMANIA KAPUTT Scandalo diesel, Volkswagen travolta La previsione: "E nei prossimi anni..."

Volkswagen travolta dallo scandalo diesel negli Usa, l'esperto: "Ripercussioni negli anni a venire"




Le rivelazioni sulle emissioni diesel "truccate" di Volkswagen "potrebbero far arretrare il Gruppo per gli anni a venire". È il possibile scenario delineato da Andrew Lee, Frost & Sullivan Principal Consultant, riguardo l'ammissione dell'Ad di VW Martin Winterkorn sulle falsificazioni nei test inquinamento negli Stati Uniti. 

Il trucchetto - "Il Gruppo Volkswagen, la casa automobilistica più grande al mondo, è stato accusato di aver falsificato i risultati delle emissioni con l'Environmental Protection Agency (Epa) negli Stati Uniti. Questo - evidenzia Lee - riguarda 482.000 modelli diesel del segmento medio che sono stati dotati di un software detto defeat device, il quale è stato in grado di ridurre le emissioni fino al 40% durante la prova delle emissioni rispetto al normale utilizzo".

Mercato difficile - Dopo la rivelazione, Winterkorn ha dovuto scusarsi per aver ingannato i clienti sui risultati Epa. "Ciò - continua l’analista di Frost & Sullivan- ha sollevato un'ondata di domande il merito al rinnovo del suo status di amministratore delegato e a quale impatto le rivelazioni avranno sugli investimenti per 7 miliardi di dollari programmati nel mercato statunitense per aumentare le vendite". Lee, inoltre, ricorda che "dal 2012 VW sta lottando nel mercato statunitense. Le vendite negli Stati Uniti rappresentano oggi solo il 6% del fatturato del gruppo". "Il significato di questa rivelazione tuttavia - osserva ancora - ha già visto i prezzi delle azioni crollare del 22% dal momento che il Gruppo potrebbe essere sanzionato per 18 miliardi di dollari, per non parlare dell'impatto mediatico negativo".

lunedì 21 settembre 2015

"Forza Italia? Chi caccerei dal partito" Salvini atomico. Eppure su Berlusconi...

Matteo Salvini: "Con Silvio Berlusconi si parla senza problemi, ma nel suo partito ci sono delle vecchie cariatidi"




Il rapporto tra Matteo Salvini e Silvio Berlusconi vive ciclici, e velocissimi, alti e bassi. C'era chi, negli ultimissimi giorni, li dava in rotta. Eppure, dalle colonne del Corsera, dal leader della Lega Nord arrivano chiari messaggi al Cavaliere. Prima, Salvini premette: "Se lo vedrò nei prossimi giorni? Non abbiamo ancora l'incontro in agenda. Ma l'Italia - commenta ironico - andrà avanti lo stesso". Continua il grande silenzio, ma il segretario del Carroccio ammette che, presto, parleranno. "La mia sensazione è che con Silvio Berlusconi si ragioni senza problemi. Poi, però - attacca il leghista -, nel suo partito ci sono un po' di vecchie cariatidi attaccate alla poltrona che si agitano e fanno l'occhiolino a Renzi. Ma il popolo di centrodestra oggi ha bisogno di idee chiare e messaggi precisi. Penso che Berlusconi lo sappia".

La manifestazione - Salvini fa poi un salto ancora più in là, parlando della possibilità di una lista unica Lega-Forza Italia in vista delle elezioni politiche: "Se c'è un accordo sul programma, tutto è possibile", spiega. Dunque un commento sui sondaggi, che per la prima volta da tempo indicano un Carroccio in calo: "Io non commento mai i sondaggi - risponde Salvini -. Tra l'altro ce ne sono alcuni che ci danno al 16,1%, altri al 15,5 per cento (...). A me interessa che la Lega sia al centro della scena e che tanti imprenditori e forze della società continuino a darci idee". Ma Forza Italia parteciperà alla manifestazione organizzata dal Carroccio l'8 novembre? "Quella - risponde Salvini - sarà una delle più grandi manifestazioni del centrodestra. Non ci saranno bandiere di partito, non sarà un blocco del Paese stile sciopero della Cgile. Sarà una manifestazione contro Renzi e per il made in Italy. Ovviamente, dato che ci aspettiamo centinaia di migliaia di persone, ne parlerò con Berlusconi". Vedremo, dunque.