Volkswagen travolta dallo scandalo diesel negli Usa, l'esperto: "Ripercussioni negli anni a venire"
Le rivelazioni sulle emissioni diesel "truccate" di Volkswagen "potrebbero far arretrare il Gruppo per gli anni a venire". È il possibile scenario delineato da Andrew Lee, Frost & Sullivan Principal Consultant, riguardo l'ammissione dell'Ad di VW Martin Winterkorn sulle falsificazioni nei test inquinamento negli Stati Uniti.
Il trucchetto - "Il Gruppo Volkswagen, la casa automobilistica più grande al mondo, è stato accusato di aver falsificato i risultati delle emissioni con l'Environmental Protection Agency (Epa) negli Stati Uniti. Questo - evidenzia Lee - riguarda 482.000 modelli diesel del segmento medio che sono stati dotati di un software detto defeat device, il quale è stato in grado di ridurre le emissioni fino al 40% durante la prova delle emissioni rispetto al normale utilizzo".
Mercato difficile - Dopo la rivelazione, Winterkorn ha dovuto scusarsi per aver ingannato i clienti sui risultati Epa. "Ciò - continua l’analista di Frost & Sullivan- ha sollevato un'ondata di domande il merito al rinnovo del suo status di amministratore delegato e a quale impatto le rivelazioni avranno sugli investimenti per 7 miliardi di dollari programmati nel mercato statunitense per aumentare le vendite". Lee, inoltre, ricorda che "dal 2012 VW sta lottando nel mercato statunitense. Le vendite negli Stati Uniti rappresentano oggi solo il 6% del fatturato del gruppo". "Il significato di questa rivelazione tuttavia - osserva ancora - ha già visto i prezzi delle azioni crollare del 22% dal momento che il Gruppo potrebbe essere sanzionato per 18 miliardi di dollari, per non parlare dell'impatto mediatico negativo".
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