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venerdì 18 settembre 2015

Caivano (Na): Il Comune scriva all'Asl, l'Asl risponde: "I provvedimenti da adottare già vi sono stati inviati"

Caivano (Na): Il Comune scrive all'Asl, l'Asl risponde




Terra dei Fuochi. Problema ambientale. Tema scottante che coinvolge la salute dei cittadini. Puzze, roghi, fumi tossici diossina e inquinamento prendono il sopravvento quotidiano in un Comune, come Caivano, che non riesce ad uscire dal disagio più totale, nonostante la buona volontà ed il controllo degli operatori tutti, dalla Polizia Municipale ai Carabinieri. Infatti, il Comune scrive all'Asl, l'Asl risponde e richiama il Comune. Il problema puzze sta diventando insopportabile, la gente è esausta, soprattutto in questi ultimi due mesi e, una gestione seria non si limita solo a scrivere ma anche ad attuare rimedi principalmente se questi rimedi arrivano già in risposta al Comune nel mese di Agosto, appunto, nonostante le precise indicazioni di legge, il settore Ambiente si limita a riscrivere una semplice lettera? Ma la risposta dell'Asl non si fa attendere e nota: "Nonostante le riunioni e le note a voi inviate in cui vi sono stati indicati i provvedimenti da adottare nel caso si avvertano odori molesti provenienti dalla zona industriale, lo scrivente in data odierna, ha appreso con rammarico dai Network che si responsabilizza sempre l'Asl per la mancanza di confacenti rimedi. Con la presente, quindi - conclude l'Asl - per restare nello spirito collaborativo che si è seguito sino ad oggi, al fine di risolvere la problematica si ribadisce di attuare quanto comunicatovi nell'ultima nostra nota del 28/08/2015 N° 520 in copia allegata. In tutti i casi al fine di evitare inutili disquisizioni, si resta a disposizione per quanto di competenza. 







Caivano (Na): Intervista Video al dott. Giuseppe Papaccioli già Sindaco di Caivano

Caivano (Na): PAPACCIOLI interviene sul nostro blog il Notiziario sul web




di Gaetano Daniele 



dott. Giuseppe Papaccioli
Dirigente Asl già Sindaco di Caivano 

A Caivano deve cambiare la mentalità, comprendo che questa ricetta è difficile. Al momento non vedo nessun cambiamento con il passato, vedo soltanto dilettantismo alla sbaraglio. Solidarietà e vicinanza al Sindaco di Caivano per l'aggressione subita. Così il dott. Giuseppe Papaccioli già Sindaco di Caivano ai nostri microfoni. 


Napoli, buona la prima in Europa League: Bruges travolto 5-0

Europa League, il Napoli travolge il Bruges: 5-0 al San Paolo (a porte chiuse)




Buona la prima in Europa League per il Napoli. Al San Paolo Hamsik e compagni hanno fatto perfettamente il loro dovere contro i malcapitati belgi del Bruges sconfitti con il punteggio di 5-0. Dopo un avvio non proprio edificante in campionato, tanto da scomodare il grande idolo partenopeo Maradona che nei giorni scorsi non aveva perso occasione per attaccare Sarri, la squadra dell’ex tecnico dell’Empoli sapeva che quello di stasera sarebbe stato una sorta di esame di riparazione davanti a un San Paolo semi-deserto (e con tanto di curve chiuse) e sul campo ha dimostrato che la fase di rodaggio sembra essere arrivata quasi al termine. Quasi, perchè ogni tanto il Napoli lascia ancora spazio a qualche imprecisione difensiva.

Pronti, partenza... - Ai padroni di casa sono bastati meno di cinque minuti per mettere in ginocchio un Bruges che nell’ultimo mese - tra campionato e preliminari di Champions League - aveva accusato quattro sconfitte in cinque partite. E i guai sono continuati anche stasera a Napoli: complice un portiere Bolat mal posizionato, il cross dalla destra di Callejon è andato ad infilarsi alle spalle dell’estremo difensore di origine turca dando il ’là alla bella serata di marca azzurra. Al 19’ ancora Callejon protagonista sulla destra: servito da Hamsik, è stato abile a liberarsi di De Bock e a mettere in mezzo un pallone sul quale si è avventato Mertens che con un guizzo da distanza ravvicinata ha siglato il primo di due gol in pochissimi minuti. L’altra segnatura è arrivata al 25’ quando il belga ha finalizzato una punizione di Jorginho. Un tris di reti che ha di
fatto chiuso la gara.

La ripresa - Nel secondo tempo il Napoli ha nuovamente preso in mano il controllo di una serata che per il Bruges è stata ancor più severa all’8’ quando capitan Hamsik ha trovato gloria personale servito da un bel taglio di Mertens. La seconda doppietta della serata è arrivata al 32’ quando Allan ha tagliato per Callejon che in velocità ha superato con un rasoterra Bolat. Da
segnalare ancora che in precedenza, al 25’, anche Higuain aveva avuto sui piedi una preziosa palla-gol che però era finita sul palo alla destra del portiere.

Compagna Camusso, tutta la verità: ecco le cifre (alte) del suo stipendio

Cgil, lo stipendio di Susanna Camusso: 3.850 euro netti al mese




La Cgil ha reso noti gli stipendi dei suoi dirigenti, dopo mesi - anzi, anni - in cui al sindacato veniva chiesta trasparenza. Va da sé, l'occhio è caduto subito sulla busta paga del segretario generale, Susanna Camusso. Cifre importanti: intasca 3.850 euro netti al mese, mentre i segretari nazionali guadagnano poco meno di 2.800. Le retribuzioni sono ferme dal 2008. L' annuncio è arrivato all'interno della Conferenza di organizzazione del sindacato dal titolo Contrattare per includere, partecipare per contare. A dare le cifre è stato il segretario confederale Nino Baseotto, che ha snocciolato le cifre di cui vi abbiamo dato conto: "Il segretario generale Cgil guadagna 3.850 euro netti al mese mentre i segretari nazionali poco meno di 2.800 euro".

Rai e censura, scoppia il caso Ballarò: "Non dovevi intervistare quei due big"

Furia Rai contro Giannini e Ballarò per l'intervista a Di Maio e Di Battista




Dopo il caso Casamonica a Porta a porta, nel mirino della Vigilanza Rai finisce Ballarò. Il conduttore Massimo Giannini è "accusato" di dare troppo spazio al Movimento 5 stelle. Dopo Luigi Di Maio, infatti, nell'ultima puntata del talk show di Rai3 è andata in onda una intervista-monologo ad Alessandro Di Battista. Riporta il Messaggero che a essere chiamato in causa è stato il direttore di Rete Andrea Vianello.

Il nuovo direttore generale, Antonio Campo Dall'Orto, ha già chiesto alle arene politiche di rinnovarsi. E in parte qualcosa è già cambiato: per esempio sono spariti gli studi a forma di stadio. Ma nell'esordio Giannini aveva intervistato Di Maio, suscitando i malumori dei democrat. Poi il bis con Di Battista. E Maurizio Gasparri ha chiesto di intervenire per "faziosità". Ora Vianello dovrà spiegare alla Vigilanza sia le modalità con cui è stato montato il servizio di Presa Diretta, che la scelta di aprire due puntate consecutive di Ballarò con altrettanti big grillini. Giannini, da parte sua taglia corto: "Siamo solo alla seconda puntata, ce ne saranno altre 40, c' è tutto il tempo di invitare gli esponenti degli altri partiti e del governo".

"Rivoluzione, sconfitta l'infertilità" Spermatozoi, una scoperta storica

Infertilità, "creato sperma in vitro": una soluzione definitiva?




Una rivelazione in grado di cambiare il corso della scienza. Per la prima volta nella storia, in Francia, sono stati ottenuti degli spermatozoi umani completamente in vitro, partendo dal tessuto dei testicoli di un uomo sterile. Ciò significa che c'è un nuovo trattamento per i casi di infertilità. Se i risultati, ottenuti dalla startup francese Kallistem, saranno confermati, le speranze di tutti gli uomini con problemi di fertilità, almeno 120 mila secondo le stime più recenti, aumenterebbero, e di molto.

Lo studio - I francesi puntano in alto e hanno molta fiducia in questa ricerca. Isabelle Cuoc, presidente della compagnia che ha sviluppato lo studio dice: "Entro cinque anni speriamo di aprire i primi centri in grado di mettere a disposizione la tecnica". Gli studiosi però non vogliono aiutare solo gli uomini con problemi nel concepire figli, ma anche i bambini malati. I giovani che si sottoporranno a cure con molte controindicazioni, come la chemioterapia, ad esempio, potranno preservare così i loro spermatozoi e avere figli in futuro.

I dubbi - Nella comunità scientifica, però, la scoperta è stata accolta con molto scetticismo. Carlo Foresta, docente di Endocrinologia all'università di Padova, ha commentato così la novità: "E' la prima volta che accade. Ma bisogna considerare che lo spermatozoo modifica profondamente il suo dna durante i vari passaggi. I risultati ottenuti vanno quindi analizzati da questo punto di vista. Se confermati però potrebbero servire, ad esempio, in tutti quei casi in cui nei testicoli si trovano ancora poche cellule indifferenziate, che potrebbero essere prelevate e trasformate in spermatozoi". Manca inoltre la documentazione che dimostri cosa effettivamente cambia in campo genetico con la nuova tecnica e soprattutto, manca un risultato certo. Ed è proprio la mancanza di una dimostrazione su cui fare affidamento che fa sorgere i dubbi più consistenti.

L'immigrazione all'italiana: dentisti gratis per i clandestini

Immigrazione, in Italia dentisti gratis per i clandestini



di Dino Bondavalli


Sarà anche vero, come ha sottolineato l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali (Fra), che garantire a tutti gli immigrati, regolari o irregolari che siano, non solo l’assistenza di emergenza, ma anche tutte le altre prestazioni sanitarie, garantisce sul lungo periodo un risparmio economico al sistema. Ma quanto sta accadendo in Italia, dove profughi e richiedenti asilo «hanno diritto al medesimo trattamento riconosciuto al cittadino italiano in materia di assistenza sociale e sanitaria», fa sorgere più di una perplessità. L’universalità delle cure garantita dal Sistema sanitario nazionale, la cui sostenibilità è già messa in serio pericolo dai tagli del governo e dalla cattiva gestione delle risorse di molte Regioni, è infatti all’origine di situazioni a dir poco paradossali. Tra i casi più eclatanti quello delle cure odontoiatriche erogate dal Servizio sanitario nazionale.

Mentre gli italiani si avventurano in viaggi in Romania, Croazia o Ungheria per risparmiare sul dentista e garantirsi cure dentali low-cost, le liste di attesa per le prestazioni garantite dalla sanità italiana vengono occupate da nomi stranieri. «Almeno il 50% delle prestazioni che io erogo in Sistema sanitario nazionale sono a favore di stranieri», conferma un odontoiatra milanese che collabora con due dei principali ospedali del capoluogo lombardo. E anche se non è dato sapere quanti di questi vivano in Italia da anni e quanti siano invece profughi o presunti tali, visto che oltre il 50% delle domande di asilo presentate in Italia vengono poi bocciate, è chiaro che nel computo totale c’è di tutto. Non basta. Se per i cittadini italiani sfuggire al ticket sulle prestazioni è una missione al limite dell’impossibile, profughi e richiedenti asilo rientrano tutti nelle condizioni di svantaggio sociale ed economico che garantiscono cure a titolo gratuito. Mentre il pensionato o la famiglia a basso reddito pagano il ticket sull’otturazione di una carie, l’incisione di un ascesso o l’ablazione del tartaro, per loro la prestazione è a costo zero.

Una condizione che riguarda anche le altre prestazioni sanitarie. E che, per quanto concerne le prestazioni urgenti e quelle definite dai livelli essenziali di assistenza (Lea), garantite per legge anche agli immigrati irregolari, finisce per avere un impatto pesante sulle casse delle Regioni. Il meccanismo per gli stranieri senza permesso di soggiorno prevede infatti che questi sottoscrivano una semplice dichiarazione di indigenza per vedersi riconosciuta una tessera sanitaria ad hoc, contraddistinta dal codice "Stp"(Straniero temporaneamente presente). Con questa possono accedere alle cure ambulatoriali e ospedaliere urgenti ed essenziali, i cui costi, in base al Testo unico sull’immigrazione, sono a spese del ministero dell’Interno. Questo in teoria. La pratica, denunciano infatti dalla Regione Lombardia, dice che il ministero rimborsa i costi a suo carico con tempi biblici. Basti pensare che l’Asl di Milano, che copre circa il 60% delle prestazioni effettuate in Lombardia, ha riscosso ad oggi solamente 28 dei 116 milioni di euro di spese per prestazioni erogate a clandestini tra il 2004 e il 2014. O che in Lombardia, dove sono presenti circa 100 mila stranieri senza permesso di soggiorno (37.500 solo a Milano, dati Orim-Ismu), mancano all’appello 110 milioni di euro sui 150 spesi nell’ultimo decennio.

«Dovremmo adottare il modello inglese, che da pochi mesi ha introdotto restrizioni e prestazioni a pagamento per gli immigrati», suggerisce il leader della Lega Nord, Matteo Salvini. «Io intanto ho invitato Maroni a pignorare allo Stato 150 milioni di euro di beni, visto che questa è la cifra per le cure dei clandestini che abbiamo anticipato a nome di Roma negli ultimi anni».

Nel frattempo, con gli oltre 121 mila sbarchi sulle coste italiane nei primi nove mesi dell’anno, la situazione in molti pronto soccorsi sta degenerando. L’allarme è partito dall’ospedale Carlo Poma di Mantova, dove il responsabile del dipartimento emergenza urgenza, Mario Luppi, ha denunciato il pesante impatto economico e organizzativo dei tanti profughi che si rivolgono alla struttura. Ma «il problema è generalizzato e non riguarda solo Mantova», puntualizza il direttore generale dell’azienda, Luca Stucchi. «La spesa sanitaria attribuita all’assistenza ai migranti è di circa 45 milioni di euro», stimano dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri. Presto sarà molto di più.