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giovedì 3 settembre 2015

Proposta del miliardario arabo all'Italia: "Datemi un'isola e porto là gli immigrati"

Ecco la soluzione del miliardario egiziano: "Vendetemi un' isola italiana o greca"




Il miliardario egiziano Naguib Sawiris ha trovato la soluzione al problema dell'immigrazione che l'Europa non riesce a gestire. Chiede che gli sia venduta un' isola dell'Italia o della Grecia, dove lui accoglierà tutti i migranti dando loro un lavoro. "Dichiarerei questa isola indipendente e fonderei un nuovo paese" ha scritto su Twitter il miliardario egiziano, che poi ha puntualizzato:"Pazza idea, ma forse potrebbe essere una soluzione temporanea fino al loro ritorno nei loro paesi".

Pensioni, cala la mannaia dell'Inps: chi dice addio alla quattordicesima

Pensioni, addio quattordicesima per 50mila anziani: cala la mannaia dell'Inps




Una pessima "sorpresa" di fine estate per 50mila pensionati: addio alla quattordicesima, perché non ne hanno più diritto. Un agosto nero, dunque, per le migliaia di anziani che ormai da otto anni ricevevano la mensilità extra. L'Inps infatti, dopo un primo rinvio a luglio, ha deciso di sospendere gli assegni poiché da una verifica "non risultano avere i requisiti reddituali per accedere al beneficio".

La storia - La vicenda affonda le sue radici nel 2007, quando il governo istituì la quattordicesima mensilità per alcuni pensionati. L'assegno riguardava una esigua minoranza, si trattava di una integrazione per chi ha un reddito basso, inferiore ai 9,786 euro, e almeno 64 anni di età. La mensilità andava dai 300 ai 500 euro. Ma come detto, a luglio 2015, la brutta sorpresa: circa 80mila pensionati non hanno ricevuto l'assegno. Si parlò di motivi tecnici. L'Inps, si è poi letto, avrebbe avuto problemi al sistema informatico, e gli aventi diritto avrebbero dovuto produrre di nuovo la documentazione.

Le segnalazioni - Si arriva dunque agli ultimi giorni, quando giornali e sindacati hanno ricevuto la segnalazione di anziani che hanno compilato il modulo richiesto ai Caf, senza però, comunque, ricevere l'assegno. Secondo l'Inps si tratta di una minoranza. L'istituto ha riconosciuto che a luglio erano già state erogate 1,9 milioni di quattordicesime, contro le 2,2 milioni del 2014. La differenza si spiega con "l'assenza di reddito dichiarato dal 2012 in poi". Si trattava di 183mila pensioni, escluse per mancanza di dati, e poi esaminate in luglio. A settembre l'assegno è arrivato a 104mila pensionati, per i quali "erano presenti le dichiarazioni reddituali del 2012 o 2013, ma non erano ancora elaborate". Si trattava, dunque, delle vittime dell'errore.

I rimanenti "50mila" - La vicenda prosegue. Gli 80mila rimasti senza assegno sono stati invitati a presentare il modello Red alla sede Inps locale. Di questi, fino a poche ore fa, circa 26.300 hanno passato l'esame e riceveranno l'assegno". Ma "le rimanenti 50mila posizioni - spiega l'Inps -, non risultano avere i requisiti reddituali per accedere al beneficio". Niente più assegno, dunque, per 50mila persone, salvo errori nel delineare la platea interessata. L'Inps, da par suo, si dice disponibile a valutare ogni possibile "caso isolato di mancata riscostruzione" del reddito.

mercoledì 2 settembre 2015

Caivano (Na): Al Parco Verde "abbandonato da tutti" cadono alberi per la scarsa manutenzione

Caivano (Na): Al Parco Verde "abbandonato da tutti" cadono alberi per la scarsa manutenzione




L'altra faccia di Caivano, quella scura, il volto nero, ma non solo per lo spaccio di droga che ha ridotto il Parco Verde ai minimi storici, ad essere appunto, emarginato da tutti nonostante all'interno del Rione vi sia tantissima gente perbene, tantissimi lavoratori onesti che la mattina escono per portarsi la campata a casa. Parco Verde, Terra di nessuno, ad ogni tornata elettorale, sfila la solita passerella di politici che promettono promettono e promettono e che puntualmente non riescono mai a mantenere. C'è chi promette campi di calcetto, chi promette associazioni benefiche, visibilità e responsabilità, chi invece promette più controlli e più sicurezza, e ancora chi promette più manutenzione e più pulizia. Difatti, questa volta, il problema è proprio la villetta comunale (mai finita), diventata un vero e proprio bosco a cielo aperto, alberi cresciuti a dismisura e senza nessun controllo, altro che promesse di politici allo sbaraglio che non riescono neanche a garantire l'ordinaria amministrazione, figurarsi la manutenzione delle periferie. Per sfortuna, uno di questi alberi altissimi è caduto proprio nello spazio dell'Oratorio della Parrocchia San Paolo Apostolo, la fortuna invece, è stata che, nello spazio spesso frequentato da bambini, era vuoto. Dopo rubato fecero le porte di ferro, ora si attende l'intervento del Comune. 

Toti, Rossi, Bergamini, Santanchè Chi sale e chi scende in Forza Italia

Forza Italia, il borsino di chi sale e chi scende




Sono giorni di montagne russe all'interno di Forza Italia. In questi ultimi giorni Silvio Berlusconi ha ricevuto molti big nella sua villa Certosa in sardegna e continua a lavorare al progetto di un nuovo contenitore politico. Gli equilibri, all'interno del partito, non sono mai stati così fluidi da anni a questa parte. E anche quelli che fino a poco fa erano "intoccabili" non lo sono forse più altrettanto.

Secondo il sito di news e gossip dagospia.com, a soffrire di un certo ridimensionamento del suo ruolo sarebbe in questa fase di fine estate persino Giovanni Toti, assunto dal Cav come consigliere politico e poi assunto al soglio di governatore della Liguria nella scorsa primavera. Pare infatti che Toti non goda più del potere di un tempo e che anche due delle “anime” del “cerchio magico” lo abbiano abbandonato. L’unica con la quale ha ancora un rapporto di stretta complicità sarebbe Maria Rosaria Rossi che continua, a sua volta, ad intrattenere rapporti assai altalenanti con il Cavaliere e “dintorni”…

Fase difficile anche per la comunicatrice Deborah Bergamini, che sarebbe ormai invisa a Lady Pascale. Pare che Berlusconi intenda preferirle il nipote di Bruno Vespa, nonché compagno dell’attrice Anna Falchi, Andrea Ruggeri. Possibile a breve, sempre secondo dagospia, la sua nomina a Responsabile della Comunicazione della nascente “L’Altra Italia”. Il dito di Dago punta anche su Santanchè e Romani, che non si vedrebbero esattamente di buon occhio. Che sia perchè entrambi ambiscono alla stessa poltrona?

Bella vita americana per la Boldrini: volo in prima classe, il povero Grasso...

Laura Boldrini, volo a New York in business. Piero Grasso invece va in economy




Laura Boldrini e Pietro Grasso. Una in prima classe, l'altro in seconda. La presidente della Camera e quello del Senato italiani, entrambi invitati alla quarta Conferenza mondiale dei presidenti di Parlamento, in programma da lunedì scorso a New York, come racconta Il Giornale, hanno due stili di vita diversi. Per andare all'appuntamento diplomatico in Usa, Grasso ha scelto un aereo di linea, classe economica per tutti quelli del suo staff: portavoce e un paio d'accompagnatori. Decisamente più lussuosa la scelta della Boldrini: lei ha volato in business, con partenza il 28 agosto, nonostante il programma ufficiale della manifestazione prevedesse un suo impegno in qualità di presidente coordinatore dei lavori solo nella plenaria di lunedì pomeriggio. Per giustificare il largo anticipo con cui è partita, la Boldrini ha diramato un comunicato: "La presidente della Camera sarà a New York da domani a mercoledì per partecipare a due importanti appuntamenti istituzionali delle Nazioni unite...".

LO STATO IMBAVAGLIA LA MELONI Lettera di richiamo: cosa c'è scritto

Immigrazione, l'Ufficio anti-discriminazioni di Palazzo Chigi richiama Giorgia Meloni: "Modera i toni"




Bavaglio di Stato a Giorgia Meloni. La sua colpa? Dire no alla "immigrazione selvaggia" e aver suggerito di accogliere solo migranti da "paesi non violenti", lontani dall'integralismo islamico. L'Ufficio nazionale anti-discriminazione razziale, nato nel luglio del 2003 e costola della presidenza del Consiglio dei ministri, ha inviato alla leader di Fratelli d'Italia una lettera di richiamo, pubblicata dal Giornale. "Esaminando con attenzione il contenuto delle affermazioni attribuite a lei, quest' Ufficio (...) ritiene che una comunicazione basata su generalizzazioni e stereotipi non favorisca un sollecito ed adeguato processo di integrazione e coesione sociale". "Si coglie l'occasione per chiedere - si legge - di voler considerare per il futuro l'opportunità di trasmettere alla collettività messaggi di diverso tenore". 

IMMIGRATI CRIMINALI Belpietro: "Perché stiamo con la povera Mercedes"

Belpietro: "Il governo è complice degli immigrati assassini"


di Maurizio Belpietro



Rosita Solano non è una militante leghista. È la figlia dei coniugi massacrati a Palagonia, 36 chilometri da Catania, 20 da Caltagirone, 13 da Mineo, il paese che ospita il più grande centro di accoglienza per immigrati. Uno di questi «profughi», ossia uno degli stranieri che dovremmo accogliere a braccia aperte secondo Matteo Renzi e il suo governo ma anche secondo Papa Bergoglio e i suoi vescovi, l’altra sera si è introdotto nella villetta di proprietà dei coniugi Solano, due settantenni che dopo una vita di lavoro da emigrati in Germania erano tornati a godersi il riposo in Sicilia. Mamadou Kamara, questo il nome dell’extracomunitario, ha sgozzato Vincenzo Solano e gettato dal balcone la moglie, così, come una cosa di cui liberarsi senza troppi riguardi.

«Renzi venga qui e mi spieghi, mi dia delle risposte», ha detto ai microfoni delle tv Rosita Solano, la figlia. «Delle sue scuse non so che farmene: se i miei genitori sono morti è anche colpa dello Stato». Sì, proprio così ha detto. Le stesse parole che poi nel pomeriggio ha ripetuto Matteo Salvini. La colpa è dello Stato. Ma se al leader leghista e alla segretaria di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni hanno risposto un paio di deputati del Pd, accusando il capo del Carroccio e quello della destra di essere sciacalli che sfruttano il dolore, alla figlia dei coniugi uccisi in Sicilia non ha risposto nessuno. Difficile dire anche a lei che strumentalizza le tragedie. Impossibile metterla a tacere con il repertorio usato quando si parla di immigrati e cioè accusando chi critica l’immigrazione senza freni di razzismo, xenofobia, intolleranza. Rosita non è leghista, non è nemmeno veneta o lombarda: è siciliana. Ma nonostante questo dice le stesse cose che dice Salvini: «Il governo italiano, il popolo italiano è in balìa di tutta questa gente, perché non fanno altro ma non si accoglie per accogliere. Vengono qui a rubare, ad ammazzare. Il governo, i ministri, chi lo sa, prendono soldi in cambio di questi esseri umani che poi rimangono in Italia. A fare cosa? Ad essere accolti dai centri di accoglienza dove sputano sul piatto che gli viene dato? Vengono a maltrattare le persone che li ospitano?».

Rosita non è Joe Formaggio, il sindaco di Albettone. Con un nome così, che sembra uscito da un fumetto di Geronimo Stilton, al primo cittadino del Comune vicentino la bocca gliela si può tappare sghignazzando appena la apre. Quello guida cinquemila abitanti e sembra fatto apposta per essere mandato in tv e far credere alla gente che chi si oppone all’invasione degli extracomunitari è una caricatura. No, Rosita è una signora che fino all’altro ieri aveva due genitori presso cui sognava di trasferirsi e adesso, invece che al trasloco, deve pensare al funerale. Oh, certo, non tutti i profughi sono Mamadou Kamara, il 18enne ivoriano che ha brutalmente ucciso Vincenzo e Mercedes Ibanez e di assassini ce ne sono tanti anche fra i nativi. Ma proprio per questo, proprio perché abbiamo già i nostri delinquenti, che bisogno c’è di importarne altri? Da anni si sa che tra gli stranieri il tasso di criminalità è superiore a quello degli italiani. Sarà perché vengono da Paesi dove la vita non vale un soldo, sarà perché molti di loro non avendo altra via per sopravvivere finiscono nel giro della delinquenza, sta di fatto che le patrie galere sono piene di extracomunitari. Su una popolazione carceraria composta da 52mila detenuti, a luglio quasi 17mila non erano italiani. Un terzo di chi sta dietro le sbarre è straniero, ma gli stranieri in Italia non sono un terzo, bensì meno di un decimo.

Che cosa significa? Semplice. Che tra tante brave persone che vengono qui in fuga dalla guerra e dalla miseria e hanno solo voglia di una vita tranquilla, rispettosa delle nostre leggi, stiamo importando criminali. Gente che spaccia, scippa, rapina e uccide. Di fronte ai dati sui reati, sulla provenienza di chi li commette, sull’allarme che essi suscitano, un Paese normale, non condizionato dai pregiudizi e dall’ideologia, di sinistra o cattolica che sia, affronterebbe il problema per quello che è, restringendo le maglie che consentono l’ingresso di gente che non va in cerca di una vita migliore, ma solo di soldi facili, fatti in fretta e a scapito di chi ce li ha. Invece no. Noi accogliamo tutti e non espelliamo nessuno, neppure quelli che sarebbe facile espellere. Così spalanchiamo le porte a un’invasione indiscriminata che farà saltare ogni equilibrio, ogni sistema sociale.

L’altra sera, in tv, a un Roberto Formigoni che sosteneva che chiudere le frontiere è da irresponsabili ho chiesto se considera il premier inglese David Cameron un irresponsabile. La Gran Bretagna è il Paese della Magna Charta, il primo documento fondamentale per il riconoscimento universale dei diritti dei cittadini. Difficile sostenere che Londra sia divenuta la capitale di uno Stato irresponsabile. Difficile accreditare l’idea che la città europea più cosmopolita sia una succursale della Padania. Eppure Cameron fa arrestare i clandestini, ne sequestra i conti, minaccia di sbattere in prigione chi li ospita e soprattutto è intenzionato a fermare l’invasione. David Cameron è un irresponsabile oppure un leader che ha il coraggio di dire le cose come stanno e di fare l’interesse di chi lo ha eletto? Da Formigoni aspetto ancora una risposta. Come penso che una risposta, da Renzi e da tutti i Formigoni d’Italia, l’aspetti anche Rosita Solano.