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mercoledì 5 agosto 2015

Rimborsi per spese mediche: cosa succede col nuovo 730

730 precompilato, ci saranno anche le spese mediche




Il 730 precompilato del 2016 farà un passo in più rispetto a quello di quest'anno che era di fatto una "sperimentazione". Il modello preparato dall'Agenzia delle Entrate conterrà anche i dati relativi alle spese sanitarie dei contribuenti. Le spese mediche e farmaceutiche sono voci che "pesano" sul calcolo delle detrazioni. Per ottenere lo sconto del fiscale non bisognerà più modificare il 730 e inserire gli importi degli scontrini rilasciati dalle farmacie e delle altre spese mediche. Ma sarà lo stesso "Sistema tessera sanitaria" a trasmettere all'Agenzia delle Entrate, dal primo marzo prossimo, le spese sanitarie sostenute e i rimborsi relativi alle prestazioni erogate parzialmente o non erogate affatto. Finiranno in queste informazioni anche le spese sostenute per il familiare a carico. Una decisione questa che ha fatto discutere molto in quanto i contribuenti se da un lato sono sollevati dal fatto di non dover collezionare tutti gli scontrini e conservarli al Fisco, dall'altro invece non amano essere monitorati dal Fisco. 

I consigli - Per evitare che le proprie spese mediche (tutte o solo alcune) finiscano automaticamente nel data base del fisco il contribuente può non comunicare il proprio codice fiscale in farmacia. Dal prossimo anno, poi, si potrà chiedere al medico o alla struttura sanitaria di riportare la propria contrarietà sulla ricevuta rilasciata. Dal 1° al 28 febbraio 2016 - informa il Sole 24 Ore - sarà possibile comunicare la volontà di non trasmettere i dati sanitari al fisco anche attraverso il sito internet dedicato al Sistema Tessera Sanitaria tramite la tessera o il pin Fisconline. Per le spese sostenute quest' anno, dal 1° ottobre 2015 al 31 gennaio 2016 si potrà comunicare l' opposizione anche via mail (l' indirizzo sarà pubblicato sul sito delle Entrate); via telefono (numero verde 848.800444 o 06.96668907); o presentandosi in uno degli uffici dell' Agenzia e consegnando il modello per l' opposizione all' utilizzo dei dati delle spese sanitarie. Chi non intende proteggere la propria privacy ma preferisce avere la comodità di un Fisco che fa tutto per lui, non deve fare alcuna comunicazione al Fisco. 

martedì 4 agosto 2015

Caivano (Na): Spazzatura, rischio epidemia, i cittadini implorano i loro diritti

Caivano (Na): Spazzatura, rischio epidemia, i cittadini implorano i loro diritti




Emergenza rifiuti a Caivano. I cittadini: "Respirare è un nostro diritto, imploriamo i nostri diritti, vogliamo respirare. Basta". Insomma, i caivanesi, non solo sono costretti a restare in città, perchè non possono permettersi una vacanza, in più, devono anche barricarsi in casa, a causa della puzza nauseabonda che prepotentemente sale fino alle finestre dei loro balconi. Assurdo. Siamo all'inverosimile. 

Da una recente nota, il neo Sindaco, Simone Monopoli, fa sapere che questa situazione è una conseguenza dei precedenti governi. Basta puntare il dito. Si faccia il possibile e l'impossibile, per garantire almeno l'aria da respirare ai propri cittadini. La solita canzone stonata di chi preferisce attribuire colpe al passato, piuttosto che rimboccarsi le maniche, e fare. 

Insomma, il sindaco Monopoli, applichi le penali alle ditte inadempienti. La gente è stufa. E' stanca, teme per la salute dei propri figli. Oggi, soprattutto oggi, non interessa sapere di chi è stata la colpa a monte, interessa respirare e soluzioni immediate. Anche Forza Italia, nel 2011, proprio quando il neo Sindaco Simone Monopoli era consigliere provinciale, sversò all'interno dei capannoni di Ambiente e Energia, circa 5.000 tonnellate di spazzatura, e quindi? Rievocare il passato è segno di debolezza. La campagna elettorale è finita il 13 giungo scorso. Si pensi al futuro dei caivanesi e dei più deboli, dai bambini agli anziani. 

Windows 10, l'accusa del programmatore: "Minaccia la vostra privacy"

Windows 10, l'accusa del programmatore: "Minaccia la vostra privacy"




Il nuovo sistema operativo della Microsoft è arrivato da appena una settimana ma è già nel mirino delle critiche. Windows 10 avrebbe infatti dei problemi di privacy. Lo sviluppatore Jonathan Porta nel suo sito ha pubblicato un post accusatorio nei confronti dell'azienda produttrice di Redmond. In sostanza Microsoft attraverso le impostazioni di default sulla privacy consegnerebbe un alto quantitativo di dati sensibili degli utenti, spiandoli. Windows 10 attiva in automatico sette flussi di informazioni inviando, senza saperlo, i propri dati personali. Per evitare che questo accada è necessario che sia il fruitore stesso a cambiare le impostazioni avanzate.

L'accusa dell'esperto - " Inquietante e spaventoso", ecco come Porta descrive Windows 10. Installando il pacchetto si dà il consenso per inviare i dettagli dei propri contatti e del proprio calendario direttamente a Washington, consentire a Windows e alle app di rilevare la posizione esatta in cui ci si trova e tutta la cronologia dei recenti spostamenti. Il discorso non riguarda solo Microsoft perché l'azienda invierà le informazioni riservate anche ai suoi partner di fiducia per migliorare i servizi di localizzazione. Inoltre imposta la connessione automatica agli hotspot che suggerisce, per incanalare le preferenze degli utenti. Per Microsoft si tratta di impostazioni mirate a migliorare i servizi e l'efficienza del nuovo sistema operativo. Dopo tutte queste polemiche una portavoce dell'azienda ha negato qualsiasi intenzione di vendita di dati dei propri utenti. Secondo Porta lo scopo dell'acquisizione delle nozioni avviene tramite "indicazioni troppo vaghe" perché "non fornisce informazioni sufficienti sulle terze parti (i partner)". Nonostante la Microsoft non sia la prima azienda a forzare un po' la mano pur di ottenere le preferenze dei propri clienti, tuttavia è l'unica ad avere nelle impostazioni di default un consenso esplicito.

Raid nel conto corrente, soldi addio: li hanno usati per salvare due banche

Fondo interbancario, salvate due banche con i nostri soldi: 1,3 miliardi prelevati dai correntisti degli istituti sani


di Ugo Bertone



«La questione bancaria è molto seria e non riguarda solo il Sud, anzi. Vuoi una previsione? Il risiko bancario continuerà ancora a lungo, perché in Italia abbiamo troppi istituti di credito». Così Matteo Renzi, dalle pagine dell’Unità, risponde a un lettore che lamenta la mancanza nel Meridione di banche disposte a finanziare progetti per lo sviluppo. Il problema è che non mancano solo i progetti: in molti casi mancano proprio i soldi. Non a caso s’avanza sulla scena del sistema bancario di casa nostra un nuovo azionista compra tutto: Fidt, Fondo interbancario di tutela dei depositi, alimentato da appositi versamenti delle banche (che a loro volta finanziano l’istituto con specifici prelievi annuali presso la clientela) con una destinazione ben precisa: garantire, fino a 100mila euro, i depositi di persone fisiche e giuridiche in caso di insolvenza. Sarà questa, come continua a ricordare il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, l’unica rete di protezione per i clienti da gennaio 2016, quando entreranno in vigore le regole del Single Resolution Mechanism che non consentiranno più il salvataggio di una banca senza «un sacrificio significativo da parte dei suoi creditori».

Nell’attesa dell’appuntamento, il Fondo dimostra un insolito attivismo con un obiettivo ben preciso: risolvere, prima che scatti la mannaia Ue, i casi degli istituti commissariati da Banca d’Italia, travolti dalla crisi. E così giovedì l’assemblea straordinaria della Cassa di Risparmio di Ferrara ha approvato l’ingresso nel capitale della Fidt che così subentrerà ai commissari nella gestione. Questo dopo un aumento di capitale riservato per la non modica cifra di 300 milioni («a copertura delle perdite registrate») cui si è aggiunta l’emissione di warrant che consentiranno, nel luglio del 2018, agli attuali azionisti di comprare titoli fino a 57 milioni nominali. Il Fondo, insomma, si ritrova così ad essere l’azionista quasi unico di Carife nell’attesa di un compratore che per ora non si vede. Intanto, il 15 ottobre, i vecchi amministratori (31 in tutto) dovranno difendersi in Tribunale a Bologna per l’azione di responsabilità mossa dai commissari e da via Nazionale. La richiesta record è di 309 milioni circa, più o meno quanto l’impegno del Fidt.

Ma non è finita qui. Sempre giovedì gli organi del Fondo hanno deciso di incaricare una società di consulenza per valutare come intervenire in Banca Marche, il caso più spinoso. I tentativi passati, cioè appoggiare l'intervento del Credito Fondiario con un’iniezione di capitali per 100 milioni più 800 come garanzia della cartolarizzazione dei crediti in sofferenza non è andato in porto. L’istituto, infatti, ha accumulato un pesante carico di prestiti a rischio precipitati in sofferenza con la crisi dell’immobiliare. Di qui un buco troppo pesante per un istituto delle dimensioni del Credito Fondiario ma anche un coefficiente di rischio che ha tenuto lontano altri possibili compratori. Non resta che la carta del Fondo che potrebbe esser chiamato ad un esborso nell’ordine di un miliardo di euro. Al più presto, contando sul fatto che il patrimonio, pur ridotto al lumicino, è ancora positivo. A differenza di quel che è accaduto per Tercas, in cui il Fondo ha dovuto ricostituire un patrimonio sotto zero. È una differenza che potrebbe avere il suo peso davanti all'Unione europea, che ha contestato per Tercas un’infrazione sulla normativa per gli aiuti di Stato.

Insomma, nel giro di pochi giorni il Fondo effettuerà interventi per 1,3 miliardi. Nel frattempo il Fondo di garanzia delle Bcc è intervenuto a sostegno della Banca Romagna cooperativa (40 milioni). E l’elenco promette di allungarsi. Gli istituti nel limbo sono una quindicina, tra cui la Popolare dell’Etruria che, in assenza di cavalieri bianchi comporterà nuovi interventi. Un salasso pesante che non servirà tanto a proteggere i depositanti quanto istituti che hanno bruciato capitali, con prestiti spesso arrischiati, piuttosto che mettere i soldi al servizio della crescita. E questo, è utile ricordarlo, con fondi in arrivo dai depositi.

Caccia al nero, il Fisco si trasforma: cosa cambia per chi non paga le tasse

Fisco, evasione e controlli: tutte le nuove regole




Il governo accelera sul Fisco. Parecchie le novità sul piatto: controlli, rientro dei capitali, fatture e scontrini telematici. Con il via libera definitivo ai decreti su certezza del diritto e fatturazione elettronica, ora in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, l'Erario si fa un profondo restyling. Di seguito, passiamo in rassegna le principali misure.

Interpello - Il contribuente avrà nuovi ampi margini per chiedere all'amministrazione se i comportamenti adottati configurino oppure no un abuso del diritto. Si tratta dell'istanza di interpello antielusivo, che potrò essere inviata alle Entrate anche dopo che un'eventuale operazione sia stata realizzata; l'interpello però, come spiega Il Sole 24 Ore, dovrà arrivare prima della scadenza dei termini della dichiarazione o del pagamento delle imposte connessi all'operazione per la quale si chiede il chiarimento.

Raddoppio termini - Un'altra novità molto attesa da professionisti e imprese sono i limiti al raddoppio dei termini per l'accertamento: il Fisco potrà ricorrere ai "tempi supplementari" per quel che riguarda il controllo per le imposte dirette e Iva solo se le denunce saranno presentate all'autorità giudiziaria entro i termini ordinari di decadenza dell'accertamento, ossia 4 anni, o 5 nei casi di omessa dichiarazione.

Sblocca-volountary - La sorpresa contenuta nella norma sul raddoppio dei termini, introdotta all'ultimo, riguarda la "sblocca-volountary". Secondo la misura, l'adesione al rientro dei capitali garantisce la non punibilità gratuita su imponibili, imposte e ritenute legate alla procedura di emersione per i quali sono scaduti i termini per l'accertamento. Un esempio pratico: senza versare un euro, chi aderirà alla volountary potrà chiudere i contenzioni con le amministrazioni anche per gli anni dal 2009 e precedenti.

Gestione rischio fiscale - Per le grandi imprese arriva la gestione del rischio fiscale. Con il nuovo regime dell'adempimento collaborativo le imprese con 10 miliardi di fatturato potranno rivolgersi alle Entrate per ottenere quella che si configura in tutto e per tutto come una consulenza aziendale. La platea dei soggetti interessati potrebbe allargarsi con il futuro decreto sull'internazionalizzazione delle imprese.

Fatturazione elettronica - Si passa poi alla fatturazione elettronica, che secondo Matteo Renzi rappresenta "la chiave di successo della semplificazione amministrativa". Non ci sarà obbligo di trasmissione dei dati e dei corrispettivi, ma le imprese potranno scegliere se aderire o meno alla fattura elettronica o agli scontrini telematici.

Trasmissione dei dati - Per i contribuenti, infine, non ci saranno oneri per l'archiviazione dei dati trasmessi al Fisco, mentre con l'opzione telematica le imprese beneficeranno di un "regime premiale", il quale garantirà l'esclusione dall'obbligo dello spesometro, così come delle comunicazioni per operazioni interastat o con Paesi sulle black list fiscali.

Caivano (Na): Posto nello Staff del Sindaco Simone Monopoli, Giovanni De Cicco vincitore?

Caivano (Na): Posto nello Staff del Sindaco Simone Monopoli, Giovanni De Cicco vincitore? 



di Gaetano Daniele




Meno 2. L'attesa si trasforma in ansia e, anche un giorno può non passare mai Il concorso che vede l'inserimento di un posto all'interno dello Staff del neo Sindaco, Simone Monopoli, è alle porte. Tantissimi i ragazzi di Caivano che vi parteciperanno, almeno ci auguriamo, soprattutto auspichiamo che la possibilità venga data ad un giovane del territorio, visto che l'ultima parola spetta al Sindaco Monopoli che, come ha sempre decantato in campagna elettorale, prima i caivanesi. Solo chiacchiere?

Ricapitoliamo. Il neo Sindaco Monopoli, colui che grazie ai fallimenti della passata amministrazione a guida Falco - con grinta, si ricandida per la seconda volta alla carica di Sindaco con Forza Italia e, appunto, in campagna elettorale, sventola ai quattro venti la bandiera della coerenza e della discontinuità - vince le elezioni. Giura, e indossa per la prima volta la fascia tricolore il 17 giugno scorso, 35 giorni fa, all'incontrario ma la indossa, sembra un'eternità e, come si suol dire, il buon giorno si vede dal mattino. Proviamo a capire insieme cos'ha prodotto in questo mese e mezzo, oltre a pesare alle casse del comune circa 8/9 mila euro (stipendio sindaco e assessori).

Parte subito sparato, ma appunto produce poco. Due cose fa, e anche male. La prima è affidare la presidenza del consiglio comunale a Raffaele del Gaudio, ai socialisti, a coloro i quali il neo sindaco li definisce opposizione al primo consiglio comunale, nonostante al ballottaggio, questi ultimi, uscirono con un manifesto dove appunto, espletavano tutta la loro simpatia per Monopoli. Guarda caso poi, a chi viene affidata la presidenza del consiglio? a Raffaele Del Gaudio. L'altra, invece, è più grossa, glielo dobbiamo riconoscere, affida la pulizia del Monumento ai Caduti del 15/18, all'associazione di estrema destra, Casa Pound. E poi? e poi ha discusso a lungo con prefetti e sindaci di altri comuni. E poi? Sì, ecco, e poi visto che decantava tanto il reddito di cittadinanza in campagna elettorale, e soprattutto il taglio agli sprechi, la prima cosa che fa, qual'è? indice un concorso per assumere all'interno del suo Staff, un giornalista Laureato. Bene, un Concorso, dove alla fine però, il sindaco, si riserva lui la scelta finale sul nome. 

Ma con quale metro di valutazione, il neo sindaco Monopoli, sceglierà il suo nuovo collaboratore con paga da dirigente comunale? ovviamente, a spese dei contribuenti?. Ma poi, con un comune quasi in dissesto, con debiti fuori bilancio, era necessario pagare questo nuovo addetto ai lavori con contratto D1? quindi con stipendio da dirigente comunale? E io pago... avrebbe decantato il principe della risata. Ma proviamo ad andare per ordine. A Caivano ci sono tantissimi giovani che alle scorse amministrative si sono esclusi da ogni attività politica, quindi, non hanno patteggiato nè per uno nè per un altro schieramento, hanno scritto però, per testate giornalistiche importanti, qualcuno anche su "il Fatto" diretto da noi nel lontano 2007/08, hanno fondato blog, sono plurali e quindi non di parte, non vivono di informazione faziosa, quella che si scambia come le patate al mercato ortofrutticolo. Quindi? qualcuno potrà chiederci, quindi? ebbene, a coloro i quali ci chiedono, quindi? noi rispondiamo esternando un nostro concetto, forse anche sbagliato: non potranno mai vincere quel posto di collaboratore, perchè sempre secondo il nostro punto di vista, nella passata tornata elettorale non hanno patteggiato per nessuno, viceversa, sempre se ci è ancora concesso esporlo, in un comune dove mancava solo Casa Pound, questo posto di collaboratore, verrà affidato a qualche giornalista professionista che alle scorse elezioni ha dimostrato appartenenza politica schierandosi appunto, con il neo sindaco Monopoli. 

Non vogliamo alludere a nessuno, nè a tizio nè a caio, non vogliamo dire o fare come riportano le male lingue, che quel posto verrà affidato al dott. Giovanni De Cicco che, appunto, persona molto vicina a Monopoli, ma un'altra domanda al neo Sindaco Monopoli, la vogliamo fare: Con quale metro di valutazione sceglierà? lo dica prima e non a conti fatti. Se ha deciso di rivoluzionare il sistema politico locale, scenda in piazza o sui giornali, che in questo ultimo periodo non gli manca la possibilità, e dica ai suoi cittadini con quale metro di valutazione sceglierà il suo nuovo collaboratore che dovrà sedere al suo fianco, con paga da dirigente, a spese loro.

E' vero, alcune regole sono riportate nel bando, ma a noi de il Notiziario sul web, quella parolina finale, dove appunto, si evince che la scelta finale spetterà esclusivamente al Sindaco, ci preoccupa molto. Non vorremmo mai, il giorno 7, sentirci dire che, la scelta è stata una scelta sofferente, e quindi si è scelto secondo scienza e coscienza, ad esempio, avrà scelto X o Y, perchè fra i tanti candidati era la persona con più esperienza professionale, perchè poi, ci verrà difficile digerirlo. L'esperienza si fa sul campo di battaglia, anche per il neo Sindaco Monopoli è la prima volta, anche per i neo assessori è la prima volta, si può decidere e scegliere anche un collaboratore con poca esperienza, se si hanno le intenzioni serie e soprattutto se si ha voglia veramente di voltare pagina.

Sarà tutto a norma di legge, quindi legale, ci mancherebbe altro, nulla contro il Sindaco e nulla neanche contro al citato a caso, dott. Giovanni De Cicco che, ad oggi, non sappiamo neanche se vi parteciperà, e, ovviamente, se lo farà, non dovrà sentirsi in colpa solo perchè è amico del Sindaco Monopoli, come lo dimostrano le premesse nelle sue trasmissioni, ma nulla neanche contro a tutti quei giovani speranzosi che, credendo in una scelta equa, giusta e democratica, si vedono poi scavalcare da amici e comparielli.

Non vogliamo alludere a nulla, anzi, se qualche riferimento è forte siamo pronti a chiedere scusa al Sindaco e al dott. Giovanni De Cicco, le nostre sono solo osservazioni sul modo e sul metodo. Sappiamo anche che governare un Paese non è cosa semplice, ma non deve essere neanche cosa facile nell'affidare posti e prebende ad amici, come hanno fatto altri, in altri comuni d'Italia. Chi deve vigilare vigili, ma soprattutto in bocca al lupo al nuovo consigliere del neo Sindaco Monopoli. 

lunedì 3 agosto 2015

Riforma della Pubblica amministrazione Altra promessa: via libera entro giovedì

Renzi in Giappone: entro giovedì sì alla riforma della Pubblica amministrazione




"Mercoledì, massimo giovedì approviamo la riforma della Pubblica amministrazione". Lo ha detto il premier Renzi incontrando gli imprenditori italiani all'ambasciata di Tokyo. Per Renzi, "L'Italia deve tornare a essere l'Italia. Il nostro Paese deve tornare a essere un punto di riferimento nel mondo".

L'invito ai sindaci - E da ex sindaco di Firenze sprona i primi cittadini: "Abbiamo bisogno di mettere a posto di più le nostre città. Quando uno fa 10mila chilometri per vedere l'Italia ha bisogno di trovare le città pulite. Gli amministratori devono lavorare di più". 

Le riforme - "Il premier giapponese Abe è più fortunato, a lui bastano due letture per fare le riforme, a noi ne servono cinque. Ma Arriveremo in fondo anche noi e faremo un bel referendum su quelle istituzionali".