Rc auto, gas e luce: chi cambia perde
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giovedì 25 giugno 2015
"Sei mia figlia, ora andiamo a casa" Bimba rapita in pieno centro a Milano
Tenta di rapire bimba in pieno centro a Milano: bloccato
Erano da poco passate le 11 in corso Vittorio Emanuele a Milano. Strada dello shopping che collega piazza San Babila al Duomo. Più centro di così non si può. Milanesi a spasso e tanti turisti. All'improvviso si è sentito un urlo. Un uomo teneva per un braccio una bambina e la stava trascinando lontano dalla zia, con la quale si trovava a passeggio. Approfittando della sorpresa della donna, era già riuscito ad allontanarsi di una decina di metri, mischiandosi alla folla.
Per fortuna, la prontezza di riflessi di alcuni passanti ha avuto la meglio: l'uomo è stato bloccato e la bambina di 9 anni riconsegnata alla zia spaventatissima. A fermare il rapitore, si è saputo dopo, sono stati due agenti della polizia penitenziaria fuori servizio. Poco dopo è intervenuta la polizia locale, che ha chiesto i documenti al sospetto: lui ha detto di averli nel trolley che portava con se, ma all'improvviso si è scagliato contro gli agenti, che dopo una breve collutazione lo hanno bloccato e ammanettato. "Sei mia figlia, adesso andiamo a casa" urlava l'uomo, poi identificato per R.S. mentre stava trascinando via dalla zia la bambina. Per questo si ritiene sia un folle.
Allarme in Vaticano: rischio scisma "La mossa che il Papa non deve fare"
Papa Francesco, il vaticanista Messori: "Se la Chiesa condanna Medjugorje rischia lo scisma"
La Chiesa cattolica rischia uno scisma. E' il vaticanista Vittorio Messori, via Huffingtonpost.it, a mettere in guardia Papa Francesco. Perché se scisma sarà, sarà per colpa dell'intransigenza del Pontefice su Medjugorje: "Se si sconfessassero non i vescovi ma le apparizioni - scrive Messori -, addirittura temo qualcosa come uno scisma, perché Medjugorje ha rappresentato in questi anni il maggior movimento di masse di una cattolicità malridotta, dopo il Concilio". In Vaticano si attende a ore il verdetto sulle apparizioni mariane nel santuario bosniaco, dopo che nei giorni scorsi lo stesso Papa aveva condannato il "business delle apparizioni". "A Medjugorje - è la tesi del vaticanista - molta gente ha ritrovato la fede oppure ha rafforzato una fede un po' impallidita". Proprio per timore di una "rivolta dei fedeli", secondo Messori il verdetto di Francesco sarà "interlocutorio".
Expo, la fregatura di Putin all'Italia La beffa: "Sembra Asiago" ma...
La Russia all’Expo con i tarocchi dei formaggi italiani
di Attilio Barbieri
Quando si dice Zar: il padiglione della Russia all'Expo e pensato su misura per le ambizioni imperiali di Vladimir Putin. Imponente. Faraonico. Capace, sicuramente, di colpire il visitatore con un ingresso frutto dell'incontro tra due superfici concave, la fronte del palazzo e una pensilina a specchio aggettante che copre una quindicina di metri. Il risultato è di grande effetto, anche se non è difficile scorgervi una vena di megalomania che attraversa come un filo rosso l'intero installazione. Quale sia l'aria che si respira da queste parti lo chiarisce da subito un cartello posto appena dopo la gigantesca parete a vetri da cui si entra: «La Russia è il Paese più grande del mondo, ha opportunità uniche e un enorme potenziale per garantire la sicurezza alimentare del genere umano». Niente di più, niente di meno. Bisogna riconoscere che agli ex compagni la chiarezza non manca. Sono pronti a farsi carico di risolvere la sfida su cui si incentra l’esposizione universale. Quella di sfamare il pianeta.
L’itinerario nel padiglione si snoda su due livelli. Al netto del bar dove si servono a ora fissa gli assaggi (a me sono toccate delle improbabili aranciate russe) il piano terra è occupato da monitor giganteschi che magnificano il ruolo decisivo del paese eurasiatico nelle scoperte: dalla tavola periodica degli elementi alla selezione delle sementi e di importanti varietà vegetali. Insomma: si deve agli scienziati e ai ricercatori russi buona parte dei progressi compiuti dall’umanità negli ultimi duecento anni. E chissà, forse anche prima.
Al secondo piano vengono i pezzi forti del padiglione. Il percorso si apre con una serie di cartelli che spiegano come e perché bonificare i terreni inquinati dai pesticidi. Un messaggio rivolto, in particolar modo, ai Paesi in via di sviluppo, africani in testa che hanno usato a mani basse molecole altamente pericolose. Gli immancabili ricercatori ex sovietici hanno messo a punto dei microorganismi in grado di rendere nuovamente coltivabili le terre trattate con sostanze tossiche. Che finiscono nella frutta e nella verdura ivi coltivata. Le mele sono al primo posto nella top 10 fra i frutti «che presentano la maggior quantità di pesticidi». Ma non serve disperarsi. «Un giovane gruppo di ricercatori russi», si legge in un cartello posto alla fine del percorso, «ha sviluppato e brevettato due preparati biologici, Terrabakterin e Akvabakterin, per la pulizia dell’acqua e del suolo da pesticidi persistenti». I due prodotti si basano su ceppi di batteri capaci di digerire le sostanze tossiche. Rendendo nuovamente potabile l’acqua e coltivabili le terre.
Ma è verso la fine dell’itinerario che arriva la vera perla della presenza russa. Nella sala dedicata al Tatarstan, la terra dei tartari, una repubblica autonoma della federazione russa la cui capitale, Kazan, dista 300 chilometri da Mosca. In una teca di cristallo posta quasi al centro della sala, ci sono le eccellenze lattiero casearie della regione. Panna acida ma soprattutto formaggi. Tanti. Freschi e stagionati. Con la crosta e in vaschetta. «È una regione rinomata proprio per questi prodotti», spiega una hostess, «che sono famosi in tutta la Russia». Ma qui arriva la vera scoperta: quasi tutti i formaggi sono dei tarocchi del made in Italy. Il più grande, che ricorda vagamente nella forma un Asiago, si chiama Prego. «Italian style», recita una scritta. «Original italian recipe», ricetta originale italiana, una seconda. Non può mancare il tricolore: un gagliardetto bianco, rosso e verde sovrasta il loro. Altro giro, altro regalo. La giostra dei falsi è ben fornita. Al ripiano superiore fanno bella mostra alcune vaschette con un brand che è tutto un programma: «Solo Formaggio». In questo caso, oltre al nome, evocativo di una specialità fatta in Italia, la bandierina italiana compare addirittura nel logo.
In realtà la Russia è letteralmente invasa dai tarocchi del Belpaese. Formaggi, prosciutti, vini: secondo i dati che circolavano fino a un paio d’anni fa negli ambienti diplomatici e del nostro Ice, sarebbero più di 1500 questi falsi marchi italiani. Ma ci vuole un bel coraggio a portare dei tarocchi tartari all'Expo, in Italia. E spacciarli per eccellenze russe.
Registra i medici durante l'anestesia e li ascolta al risveglio: finisce male
Usa, un uomo registra i medici che lo insultano durante l'operazione: ottiene 500 mila dollari di risarcimento
Chissà cosa dicono tra loro medici e infermieri mentre il paziente è addormentato durante un'operazione chirurgica. La curiosità è venuta anche a un uomo di Richmond, negli Stati Uniti, che ha dovuto affrontare il bisturi del chirurgo per una colonscopia. Prima di cadere nel sonno dell'anestesia, l'uomo ha acceso il telefonino e registrato tutto quello che veniva detto in sala operatoria. Così ha scoperto che l'anestesista Tiffany M. Ingham dire: "Dopo 5 minuti ho voluto dargli un po' di pugni" e poi "Ha la tubercolosi nel pene". Una volta sveglio e tornato a casa, l'uomo ha ascoltato la registrazione e ha deciso di denunciare i medici, ottenendo un risarcimento di mezzo milione di dollari.
mercoledì 24 giugno 2015
Il governo taglia le detrazioni fiscali: quali rimangono e che cosa cambia
Riforma del fisco, verso il taglio delle detrazioni: quali rimangono e cosa cambia
La riforma del Fisco slitta a venerdì e potrebbe portare con sé una bruttissima sorpresa: il taglio alle detrazioni. La corsa è contro il tempo, visto che il 27 giugno scade la delega concessa dal Parlamento al governo per mettere a punto i decreti attuativi della riforma. Di sicuro, salta la revisione del catasto perché il rischio era di massacrare alcune categorie di proprietari immobiliari, facendo avvertire il tutto come "un aumento della tassa sulla casa", come ha spiegato lo stesso premier Matteo Renzi.
Il "micidiale corto circuito" - Il rinvio a venerdì, ha aggiunto, è dovuto alla necessità di "limare i testi" per evitare un secondo caso "salva-Berlusconi" (ricordate la legge sulle frodi fiscali depenalizzate sotto al 3% approvata all'insaputa di molti ministri e poi cancellata in fretta e furia?), ma secondo molte fonti giornalistiche dietro al pastrocchio si celerebbe, per dirla con le parole del Messaggero, "un micidiale corto circuito" tra i consulenti economici di Palazzo Chigi e il Ministero dell'Economia, con tanto di incomprensioni fin dentro al Ministero del Tesoro. Progetti distinti di riforma e nessun confronto tra le parti, con il risultato di un drammatico stallo. Tensione alle stelle anche tra il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e il consigliere economico delegato alle questioni fiscali Vieri Ceriani, a cui Padoan avrebbe imputato una gestione troppo personalistica.
Le novità in arrivo - Tra le novità previste dal testo, salvo modifiche dell'ultim'ora, ci sarebbe una norma che introduce stabilmente nella legge di stabilità il monitoraggio sulle "tax expenditures", gli sconti fiscali concessi ai contribuenti: quelli in vigore da oltre 10 anni, se non espressamente confermati o ridotti dalla legge di Stabilità, saranno automaticamente cancellati. Le uniche detrazioni "salvate" dovrebbero essere quelle sul lavoro dipendente, le pensioni e i mutui per la prima casa. I soldi risparmiati con il taglio delle detrazioni, giurano dal governo, finiranno in un fondo per ridurre le tasse. Di fatto, dunque, le detrazioni dovranno essere riviste ogni anno, con il rischio che in caso di conti ballerini (ipotesi sempre molto, troppo probabile) ogni 12 mesi ne salti qualcuna.
Caivano (Na): Monopoli dice no alla nuova stazione dei rifiuti
Caivano (Na): Monopoli dice no alla nuova stazione dei rifiuti
di Gaetano Daniele
Simone Monopoli Sindaco di Caivano |
Il Sindaco di Caivano, Simone Monopoli, blocca l'area destinata, secondo una richiesta protocollata il giorno 17 Giugno scorso, due giorni dopo l'insediamento dello stesso, da una società privata di Casoria “Stiamo - spiega il sindaco Simone Monopoli in una nota - innanzitutto verificando se nell’area interessata esistano le condizioni legali per impiantare la stazione di stoccaggio. Comunque, in attesa della Via (Valutazione Impatto Ambientale) che ci deve giungere dalla Regione Campania, siamo contrari all’installazione di ogni tipo di impianto che tratta spazzatura sul territorio, anche in ottemperanza alla moratoria ambientale votata dal consiglio comunale nel 2012, l’iter purtroppo è partito a dicembre, quanto non avevamo contezza di ciò”. La richiesta era stata avanzata appunto, da una società di Casoria, a raccogliere rifiuti nella Zona Asi di Pascarola.
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