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domenica 21 giugno 2015

Caivano (Na): Randagismo, aggredito da branco di cani in località Omo Morto Finisce in ospedale per accertamenti e cure

Caivano (Na): Randagismo, aggredito da branco di cani in località Omo Morto Finisce in ospedale per accertamenti e cure 





E' stato aggredito stamattina da un branco di cani impazziti, mentre faceva footing, in località Omo Morto, Salvatore De Luca, 35 anni, originario di Caivano. Il ragazzo prova a difendersi, ma invano. Soccorso subito da alcuni amici che percorrevano la stessa strada, il ragazzo da lì a poco viene trasportato al pronto soccorso per cure medica. 

Maturità, terza prova con soffiata: "Le materie? 2 studenti su 5 le sanno già"

Maturità, il sondaggio: il 40% degli studenti conosce in anticipo le materie della terza prova. Le spie? "Sono i professori"




Quattro maturandi su 10 che lunedì 22 giugno affronteranno la terza prova, hanno ammesso di sapere già quali saranno le materie del "quizzone multidisciplinare". Chi gliel'ha detto? I professori. Lo rivela un sondaggio del sito "specializzato" Skuola.net, e la spiegazione è semplice: a differenza delle prime due prove, messe a punto dal Ministero dell'Istruzione, la terza prova è preparata dalle singole commissioni di esame, ed è prevedibile dunque un alto tasso di "spionaggio interno". Anzi, di "spintarelle".

Tari, spunta la lista della vergogna: i ministri e i banchieri che la evadono

Tari, Ministeri, banche ed Agenzia delle entrate evadono 28 milioni di euro





Tra gli evasori della Tari ci sono anche Presidenza del Consiglio, Ministeri vari, sedi di banche e pure dell'Agenzia delle Entrate, per un totale di 28 milioni di euro non pagati all'Ama (la partecipata che gestisce i rifiuti a Roma) e dunque allo Stato (l'evasione totale secondo l'Ama sale a circa 100 milioni). E' il risvolto imbarazzante della tassa sui rifiuti. Nella lista delle utenze non domestiche non in regola con il versamento è del 30 aprile e comprende il Ministero dell'Interno (3,459  milioni non pagati), quello delle Infrastrutture (2,2 milioni), la presidenza del Consiglio (616mila euro), il Tribunale amministrativo regionale del Lazio (244mila euro) e anche chi le tasse le riscuote, l'Agenzia delle Entrate (416mila euro). 

Chi ha sollevato il caso - Lo scandalo è scoppiato grazie all'interrogazione parlamentare del senatore di Ncd Andrea Augello: "Emerge l'incredibile cifra di 28.660.301 milioni di euro non pagati da tutti i ministeri, dal dipartimento della Pubblica Sicurezza, dal Comando generale dei Carabinieri, dal Tar del Lazio, dall'Archivio di Stato, dalla Camera dei Deputati e persino dall'Agenzia delle Entrate, che ha oltre 418.000 euro di arretrati; il problema non è nuovo ed è già emerso alcuni anni fa, senza che le varie amministrazioni vi abbiano posto rimedio". Secondo Augello "il Comune (di Roma, ndr) non ha finora assunto alcuna seria iniziativa per risolvere il problema, salvo procedere agli adempimenti di rito per l'iscrizione a ruolo degli importi dovuti; non sorprende l'indifferenza dell'amministrazione comunale, che non riesce a riscuotere il tributo neppure dal 40% degli inquilini del patrimonio capitolino e consente persino a banche ed istituti finanziari di accumulare morosità per oltre 5 milioni di euro". Nell'elenco dell'Ama ci sono anche molte banche (alcune con quasi un milioni di euro evaso), bar e ristoranti (secondo l'Ama almeno il 30% degli esercizi evade la Tari).

Niente multe con l'autovelox "Così ho battuto lo Stato"

Autovelox e multe, l'uomo della svolta: "Così ho battuto lo Stato"




L'uomo che ha sconfitto le multe degli autovelox ha passato dieci anni di ricorsi e di lotta contro lo Stato. Lui è Massimo Tribolo, avvocato, e ha incominciato la battaglia per colpa di 143 euro di multa appioppati alla moglie Simona Carbone per eccesso di velocità (con 2 punti in meno sulla patente) a Mondovì, nel Cuneese, sulla Torino-Savona. 

Dieci anni di battaglie legali - E' il 2005, l'auto è di Tribolo ma lui è sul sedile passeggero, a guidare è la moglie. Come ricostruisce la Stampa, il limite orario è 110 e secondo l'autovelox l'auto viaggia a 143 km/h. Multa contro cui i coniugi ricorrono scrivendo al prefetto facendo appello alla "inaffidabilità degli autovelox non tarati". Il prefetto respinge il ricorso ma la coppia (tosta) non molla rivolgendosi al giudice di pace di Mondovì. Si passerà poi in Appello a Torino in Cassazione, nel 2008. Nel 2014 la Corte rimette tutto alla Corte Costituzionale, per far valutare i profili di costituzionalità dell'articolo 45 comma 6. 

"Così ho vinto contro lo Stato" - Tribolo ha definito quell'articolo "irragionevole": "E' la legge metrica - spiega alla Stampa -. Se io vado al mercato mi aspetto che le bilance siano perfettamente tarate per farmi pagare il giusto. Perché lo stesso principio non va applicato alla velocità?". Ora Tribolo ha vinto, e rischia di dare la stura a migliaia di ricorsi. Il momento più duro è stato quando in Appello è stato condannato a pagare 2.500 euro di spese processuali. Stava per mollare, ma "ho avuto la fortuna di rappresentare me stesso. Ho gettato alle ortiche sì un mare di tempo, ma alla fine ho sostenuto spese legali minime. Un cittadino non lo avrebbe fatto. Avrebbe pagato, arrendendosi, o sarebbe stato bastonato dal sistema". Non è ancora finita, però: "Ora la Corte di Cassazione dovrà esprimersi. Annullando la multa e risarcendoci delle spese sostenute. Infine restituendo i due punti sulla patente a mia moglie. E stiano certi: andremo fino in fondo".

sabato 20 giugno 2015

NUOVO NAZARENO? Silvio chiama Renzi Ma dà tre condizioni

Berlusconi dialoga con Renzi, 3 condizioni per il Nazareno bis: "Cambiare l'Italicum, Senato elettivo e premio alla coalizione"




Il patto del Nazareno, quella tanto discussa alleanza tra Forza Italia e il Partito democratico, è ormai morta da tempo. Le circostanze e le scelte di Silvio Berlusconi e Matteo Renzi hanno fatto in modo che l’idillio fra la coppia terminasse in un divorzio. Ma adesso, stando a quanto scrive Francesco Verderami su Il Corriere della sera, potrebbe esserci un riavvicinamento. Per conto del Cavaliere, infatti, l’azzurro Paolo Romani si sarebbe incontrato con il capogruppo democratico Luigi Zanda per ridiscutere i termini di un futuribile nuovo accordo. Lo scetticismo fra le parti rimane, è inutile negarlo, e i rapporti certo sarebbero più freddi rispetto al passato. Ma un tentativo andava pur fatto.

Le condizioni - Berlusconi sarebbe quindi pronto ad alzare di nuovo il telefono per mettersi d’accordo con Renzi, ma a certe condizioni. Che non sarà facile superare. Anzitutto una modifica dell’Italicum, che è stata fra i principali motivi della rottura. Quindi un ritorno al Senato elettivo e un premio di maggioranza non più alle liste ma alle coalizioni, in modo da superare l’obbligo di fondare un partito unico per avere qualche speranza alle elezioni politiche. Per il premier, però, “Berlusconi si è reso conto di aver commesso un grave errore” a lasciarlo e questo lo starebbe spingendo al ritorno. La convinzione non c’è tutta, insomma, e tra l’altro sarà oggettivamente difficile che il Governo sia disposto a modificare proprio i tre punti principali del suo programma. Quelli su cui più si sta battendo con avversari interni ed esterni.

L’avanzata delle liste - Dall’altro lato Berlusconi non vede molte alternative per il presidente del Consiglio, se davvero vuole salvare il suo esecutivo: “Renzi è odiato all’interno del suo partito, dove ho l’impressione che stiano lavorando per farlo cadere”. È anche vero, però, che Forza Italia è uscita indebolita dall’ultima tornata elettorale. A vincere infatti non è stato il tanto famoso simbolo berlusconiano, ma delle anonime e moderate liste civiche. Tanto che a Venezia il neo sindaco Salvatore Merlo ha dichiarato, in un’intervista a Il Foglio: “Sono debitore della generosità di Forza Italia, che si è fatta un po’ da parte”. Non ha quindi tutti i torti Renzi quando dice che un Nazareno bis converrebbe più al Cavaliere che a lui.

Da Facebook a Twitter e WhatsApp: ecco dove vi spiano più facilmente

Internet, WhatsApp non protegge la privacy degli utenti contro governi e agenzie. Apple, Twitter, Facebook più sicuri




Colossi come Apple, Adobe, Yahoo!, Google, Microsoft e Twitter proteggono la privacy dei loro utenti. Bocciato su tutta la linea, invece, WhatsApp, la più popolare tra le applicazioni di messaggistica via smartphone e iPhone utilizzata da un miliardo di persone nel mondo. E' il risultato di una ricerca della Electronic Frontier Foundation, ripresa da Repubblica, sul rapporto fra le grandi compagnie del web e le richieste di dati da parte di governi, amministrazioni e autorità delle informazioni. Il software, controllato da Facebook, lascerebbe eccessiva (se non totale) possibilità ai governi e agenzie di sicurezza di controllare conversazioni, video e foto condivise dagli utenti. Dietro le app e i social network più "ermetici", ci sono quelli a sicurezza media come Pinterest, Reddit, Snapchat, Tumblr, Linkedin e Amazon. 

"I no global a Ventimiglia coi profughi" La polizia si prepara a un'altra Genova

Immigrazione, l'allarme del Viminale: pericolo antagonisti e No Tav sull'emergenza di Ventimiglia




Non bastava lo stato di emergenza a Ventimiglia con i profughi accampati sugli scogli in attesa da giorni di entrare in Francia e i francesi convinti a rimbalzarli senza condizioni. La polizia italiana si è ritrovata a rispedire in Francia anche persone non sbarcate in Italia che i gendarmi d'Oltralpe hanno provato a spedire sperando non se ne accorgesse nessuno. Ora i problemi per il ministero dell'Interno di Angelino Alfano potrebbero aumentare e non poco. Il prossiom 25 e 26 giugno si riunirà il Consiglio europeo per cercare un accordo sulle controverse quote di profughi da redistribuire tra i Paesi membri. E nel frattempo si affaccia sul luogo simbolico della frontiera di Ventimiglia lo spettro dei movimenti antagonisti e relativi disordini organizzati. Come riporta Il Messaggero, al Viminale c'è la preoccupazione concreta che sulla frontiera italo-francese possano concentrarsi le attenzioni di anarchici, antagonisti, oltre che i movimenti No Tav e Terzo valico. E sul web qualcuno lancia anche qualche suggerimento utile per aggirare i controlli della polizia. L'ex no global Francesco Caruso, oggi docente universitario, forte dell'esperienza sul campo durante il G8 di Genova del 2001, ha voluto condividere su Facebook qualche trucchetto imparato in gioventù, quando attraverso stradine e sentieri alternativi, arrivarono per devastare Genova centinaia di criminali. Anzi Caruso fa di più e si propone di organizzare con mezzi propri il trasporto alternativo per dare l'opportunità ai profughi di varcare il confine. Il fu giovane leone però al momento non si è ancora visto sugli scogli liguri



Francesco Caruso
Works at Università della Calabria · 46 Mutual Friends · June 17 at 5:28pm · 
ma secondo voi tutti i valichi con la francia sono presidiati? io ricordo che per aggirare il blocco della polizia a ventimiglia per il controvertice di Nizza, ci inerpicammo per una stradina di campagna e in 20 minuti arrivammo in Francia. Se è così, domani diserto il convegno a Bologna, affitto un furgone 9 posti e faccio una decina di viaggi su e giù. ‪#‎SpalloniAntirazzisti‬