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sabato 6 giugno 2015

Tutti uniti a tutela del paziente: “La pillola? te lo ricordiamo noi!”

Tutti uniti a tutela del paziente: “La pillola? te lo ricordiamo noi!”


di Stefano Sermonti 



Minimo rischio di ospedalizzazione, minori complicanze associate alla malattia, maggiore sicurezza ed efficacia dei trattamenti e riduzione dei costi per le terapie, il tutto a vantaggio di un Sistema Sanitario sostenibile e sempre più al servizio del paziente. Con questi obiettivi è stato presentato ieri, al Ministero della Salute, il progetto ‘Seguilaterapia’, per assicurare al meglio l’aderenza del paziente cronico e poli-trattato al trattamento terapeutico prescrittogli e che vedrà la stretta collaborazione tra medico di medicina generale e farmacista. Il progetto, reso possibile dal contributo non condizionato di Mylan, avrà la durata di due anni e raggiungerà almeno 20.000 pazienti, offrendo, in base alla preferenza, un servizio di promemoria «digitale» (SMS o Alert via APP) o telefonico (chiamata vocale registrata), con lo scopo di ricordare al paziente di assumere correttamente i farmaci del proprio piano terapeutico e di allertarlo in caso di esaurimento della confezione del medicinale. “Questo Progetto, grazie ad un software all’avanguardia, garantirà un servizio migliore al paziente, facilitandolo non soltanto nella gestione della propria patologia da un punto di vista farmacologico, ma anche nell’affrontare più facilmente la propria quotidianità. Mylan è orgogliosa di sponsorizzare questo progetto unico e innovativo che rappresenta un esempio concreto di collaborazione tra tutti i principali attori del comparto per il bene del paziente. Promuovere l’aderenza è un impegno a favore di tutti: pazienti, sistema sanitario e società intera, ma soprattutto è il Nostro impegno!”. Ha spiegato Cinzia Falasco Volpin, A.D. Mylan.

“Tutto ciò che vede il malato al centro di un progetto è per il Ministero della Salute motivo di grande soddisfazione, e siamo convinti che questa iniziativa possa essere di enorme aiuto nel migliorare e di molto lo stile di vita per tutti quei pazienti, spesso di età avanzata che, affetti da più patologie, vedono tristemente le loro giornate scandite dalla paura di dimenticarsi di prendere i farmaci”. Ha affermato Marcella Marletta, Direttore Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico della Ministero della Salute. “Il pregio di questo Progetto, oltre a verificare l’efficacia di un sistema di alta tecnologia per aiutare le persone a seguire correttamente le cure, presenta il grosso vantaggio di mettere in collegamento due figure fondamentali dell’assistenza primaria, il medico e il farmacista, due professionisti la cui collaborazione può generare crescite significative dell’aderenza alla terapia e quindi dell’efficacia delle cure territoriali per la salute dei cittadini”. Ha dichiarato Giacomo Milillo, Segretario Nazionale FIMMG. “La presa in carico del paziente è un obiettivo prioritario della farmacia: accompagnare i malati nel percorso di cura consente di aumentare l’adesione alle terapie da parte dei pazienti cronici. Una maggiore aderenza alle terapie significa più salute per i cittadini e miglior utilizzo delle risorse disponibili, pubbliche e private, evitando ricadute e limitando la necessità di successivi ricoveri”. Ha aggiunto Annarosa Racca, Presidente Federfarma. “La farmacia contribuisce fortemente a sensibilizzare l’opinione pubblica all’utilizzo corretto del farmaco e dispone degli strumenti per seguire il singolo paziente, in sinergia con il medico di famiglia. Nel rapporto tra prescrittore, farmacia e cittadino – osserva la Racca – la tecnologia gioca un ruolo sempre più importante per garantire la salute del paziente”.

“Da tempo l’aderenza alla terapia è il fronte principale su cui si giocano il miglioramento delle condizioni di salute della popolazione ma anche la sostenibilità del servizi sanitari. La nostra professione ha imboccato questo percorso attuando sperimentazioni sul campo di modalità di intervento del farmacista a supporto del paziente e del curante e promuovendo a la formazione a tutti i livelli. E’ evidente però che anche in questa attività il supporto tecnologico è un tassello fondamentale per aumentare le possibilità di successo terapeutico e per migliorare la comunicazione tra i professionisti della salute”. Ha tenuto a precisare il senatore Andrea Mandelli, Presidente FOFI. 

"Mi vogliono uccidere, ma frego Blatter" Scandalo Fifa, altro siluro contro Sepp

Fifa, parla l'ex uomo ombra di Blatter: "Temo per la mia vita, ma voglio parlare. Neppure la morte fermerà questa valanga"




Il terremoto nella Fifa non accenna a fermarsi. Anzi, rischia di provocare un vero e proprio tsunami. E la prima onda sembra essere l'ex vice-presidente di Blatter, Jack Warner, che dalla sua Trinidad minaccia di vuotare il sacco. “Temo per la mia vita - ha dichiarato - ma neppure la morte fermerà questa valanga. Blatter sa perché è caduto. Anch'io”. Dopo il suo rimpatrio da Zurigo, l’incriminazione da parte dell’Fbi e l’esilio forzato nella sua isola caraibica, Warner sembra deciso a parlare: “voglio andare avanti fino in fondo e denunciare tutta la corruzione al vertice della Fifa, compreso Blatter, del quale sono stato a lungo l’uomo ombra”. Durante un messaggio a pagamento trasmesso dalla tv locale di Trinidad e Tobago, l'ex numero due ha promesso di portare documenti e prove che accuserebbero direttamente il presidente dimissionario. Vedremo se manterrà la sua parola.

Problemi di “stato” - La questione che più interessa alle federazioni di calcio dei vari Paesi è la scelta di chi ospiterà i mondiali di calcio. Perché, ovviamente, è lì che ruota la maggior parte dei profitti. E infatti proprio il Mondiale 2022 in Qatar è al centro del ciclone. La “questione araba” era già saltata alla ribalta per i problemi climatici difficilmente gestibili durante una partita di calcio. Dopo gli scandali delle mazzette e della corruzione, se ora il 2022 dovesse saltare c’è la fila fuori dalla porta per rimpiazzare il Qatar. Prima fra tutti l’Inghilterra, che secondo il ministro della Cultura britannico, John Whittingdale, è pronta e ha le strutture adatte per organizzare l’evento.

Riceviamo e Pubblichiamo - Caivano (Na): Io non voto Simone Monopoli perchè.......

Caivano (Na): Io non voto Simone Monopoli perchè.......


di Gaetano Cristiano 


PRIMA



DOPO

Mi chiamo Gaetano Cristiano. Non sono un tifoso da stadio. A me, dal mio futuro sindaco mi piacerebbe ascoltare proposte concrete per il mio Paese, e perchè no, anche discorsi che riguardano il futuro di noi giovani che, come nel mio caso, a 30 anni, sono ancora precario, sono ancora alla ricerca di una occupazione stabile. Io non voto Simone Monopoli perchè nella precedente campagna elettorale (Primo turno) ad oggi, non solo ha sempre rifiutato il confronto pubblico con gli altri candidati sindaci, prima inventandosi la scusa del "giornalista se era giornalista" quando poi fino a qualche giorno prima a quell'Amministratore gli aveva rilasciato oltre 20 interviste e Post, come infatti si è rivelata una scusa, una bugia, visto che in seguito ha anche rifiutato il confronto organizzato da veri giornalisti professionisti come Cronache di Napoli e Cogito. Cancella dai social network chi non la pensa come lui. Come nel caso di Nicola Semplice. Un candidato sindaco soprattutto di un Paese di oltre 40 mila abitanti come Caivano, dovrebbe ascoltare tutti anche chi politicamente non la pensa come lui, e non usare espressioni forti come: "Sarete distrutti tutti", anche se detto solo elettoralmente parlando, non mi è mai capitato di sentirlo nè da bocca a Ziello, nè da bocca a Papaccioli nè da bocca a Ciccarelli nè da bocca a Del Gaudio nè da bocca a Sirico. Viceversa Monopoli cancella, banna, spamma tutti coloro che lo criticano, a Monopoli non piace il contraddittorio, solo i monologhi. 

Video Intervista - Io non voto Simone Monopoli perchè... Perchè dalle sue video interviste se avete modo di vederle e di ascoltarle, non fa altro che criticare il suo competitor politico Sirico, chiama traditori i sostenitori di Sirico e poi...... ? E poi pubblica messaggi privati tra lui e un suo ex amico. Si, avete capito bene, messaggi strettamente privati, che nulla centrano con il bene ed il rilancio del Paese, (sapete quanto gliene frega ai caivanesi del messaggino privato?) e mentre li pubblica scrive: "Lo so che non si fa, ma li pubblico comunque", al di là del torto o della ragione, pubblicare messaggi strettamente personali tra due amici classifica in modo imprescindibile il carattere di una persona che, quando si vede alle strette, alle corde, e non sa più dove sbattere la testa punta tutta la sua rabbia sul personale. Io non voto Simone Monopoli anche per questo! Una persona colta, istruita, sa benissimo che pubblicare messaggi personali, privati, non si fa, o tanto meno sono giustificati solo perchè dopo si chiede scusa. 

Io non voto Simone Monopoli - Io non voto Simone Monopoli perchè mentre un cittadino comune, qualunque, reale o non, su Facebook gli scrive: dottore Monopoli neanche questa volta ce la fa? perchè non si ritira? Monopoli, un candidato Sindaco che dovrebbe rappresentare 40 mila cittadini, risponde: "Sarete distrutti tutti!, poi, dopo, rendendosi conto di aver scritto una bufala, corre ai ripari, ma l'arroganza non manca mai. Chiede scusa e mentre lo fa continua a puntare il dito, non accetta critiche. Io non voto Simone Monopoli perchè non accetta critiche. 

Io non voto Simone Monopoli perchè - Io non voto Simone  Monopoli perchè cerca sempre di strumentalizzare i suoi incontri pubblici. Sulla sua bacheca prima compariva un messaggio, poi come il suo solito fare viene corretto. Dà appuntamenti in chiesa in prossimità di manifestazioni dell'Unicef, poi appunto, cambia rotta e torna indietro, corregge. Io non voto Simone Monopoli. 

Io non voto Simone Monopoli perchè - Io non voto Simone Monopoli perchè mentre affiggo manifesti per un altro candidato sindaco, vengo aggredito da uno della sua coalizione che dovrebbe oggi, guardando la composizione della sua squadra di governo, governare Caivano e, nonostante gli spiegassi che per legge toccava anche a me affiggere due e sottolineo due manifesti, costui senza sapere nè come nè quando mi caccia. Io non voglio essere rappresentato da questa squadra di governo!.

Io non voto Simone Monopoli perchè - Io non voto Simone Monopoli perchè si è attorniato di sostenitori carditesi che oggi si impongono politicamente anche su Caivano e, come recita il detto: chi si assomiglia si piglia, nel momento in cui poni una critica politica costruttiva, se tutto va bene ti cancellano dai social network. Io non voto Simone Monopoli.  

Io non voto Simone Monopoli perchè - Io non voto Simone Monopoli perchè mentre lo stesso candidato nell'ultima sua apparizione all'Hotel il Roseto invita i suoi sostenitori a non cadere nelle provocazioni, cosa che fino ad oggi ha fatto solo lui e i suoi appunto fans, dopo neanche 3 minuti accusa e punta il dito contro il suo competitor Sirico, solo perchè al mercato aveva alluso che lo stesso candidato Monopoli si era attorniato di gente poco raccomandabile. Monopoli, chiedo scusa, ma non aveva invitato 3 minuti prima i suoi sostenitori a non cedere alle provocazioni dei suoi avversari? in più, e vi invito ad ascoltare il video, usa parole forti, altro che "sarete distrutti tutti!" dice di più, gridando e puntando il dito contro il suo competitor, usa espressioni come: "Il 14 giungo, al ballottaggio, il Sirico cadrà sotto la mia spada, sotto la spada di Simone Monopoli". Io non voto Simone Monopoli perchè questi paraustielli non piacciono!.


Io non voto Simone Monopoli perchè - Io non voto Simone Monopoli perchè in qualità di cittadino libero, non avrei nessuna voce in capitolo. 

IO VOTO SIRICO Luigi, perchè in SIRICO Luigi non ho mai riscontrato tutto questo sopra elencato. 


Prima
                                                             Dopo





venerdì 5 giugno 2015

ESCLUSIVA CASERTA. Il drammatico racconto di Gianpiero Zinzi: “Io e mia madre siamo arrivati a Parco Gabriella con il cuore in gola. Hanno minacciato con un coltello anche mia nipote di tre anni”

ESCLUSIVA CASERTA. Il drammatico racconto di Gianpiero Zinzi: “Io e mia madre siamo arrivati a Parco Gabriella con il cuore in gola"

di CasertaCe.net



Momenti di autentico terrore nella famiglia Zinzi. E' stata proprio la bimba a passare il telefono alla madre ferita e legata, consentendo in questo modo alla stessa di allertare il fratello e la moglie dell'ex presidente della Provincia. Ad agire almeno tre persone, tutti maschi, con chiaro accento dell'est europeo.

CASERTA – Una vicenda spaventosa, che Gianpiero Zinzi ricostruisce al telefono con voce emozionata. E’ stato lui ad arrivare per primo, insieme a sua madre, nell’appartamento di Parco Gabriella, teatro, fino a pochi minuti prima di un episodio criminale con pochi precedenti in provincia di Caserta. In pieno giorno, almeno tre persone, stando alle poche notizie che sono state fornite agli inquirenti dalle vittime sotto choc, sono riuscite ad entrare con uno stratagemma nella casa di via Giotto in cui abita Mara Zinzi, in quel momento presente insieme alla sua figlia piccola, Giulia, e alla baby sitter.

La ricostruzione che molto a fatica, con grande disponibilità, compone, è raccapricciante: “Pretendevano che la cassaforte fosse aperta immediatamente. Hanno picchiato e torturato mia sorella e la baby sitter. Sono arrivati addirittura a minacciare la piccola Giulia con un coltello. Hanno continuato a percuotere sia mia sorella sia la colf anche dopo essere riusciti a portar via alcuni oggetti dalla cassaforte.

Poi hanno insistito, ma fortunatamente hanno deciso di andare via. E’ stata la bimba a portare il telefono a mia sorella, che pur legata è riuscita a comporre il numero di casa mia e dei miei genitori. Ero con mia madre. Ci siamo precipitati e in quei lunghi minuti che hanno separato la nostra partenza da via Falcone dall’arrivo a Parco Gabriella siamo stati attraversati da pensieri angoscianti, perchè non sapevamo cosa avremmo trovato.

Abbiamo aperto il portone con un doppione delle chiavi che avevamo e abbiamo trovato Mara ferita e tumefatta, legata come la baby sitter. Ora la bimba è con noi a casa. Speriamo che questo incubo non lasci strascichi su di lei“.

L'editto bulgaro contro Salvini: il leghista "vietato" sui canali Rai

Rai, Loris Mazzetti vuole vietare le magliette di Matteo Salvini: "A mali estremi, estremi rimedi"




Crociata Rai contro Matteo Salvini. Crociata di Loris Mazzetti, capostruttura di Rai3 e dirigente di Viale Mazzini, che mette nel mirino le ormai celeberrime t-shirt del leader leghista e spiega: "Non mi risulta che vi sia un regolamento che consente a chiunque di comportarsi come fa Salvini". Pochi dubbi, insomma, per Mazzetti (che, per inciso, è anche blogger del Fatto Quotidiano: le magliette di Salvini vanno vietate. Con tutta evidenza, Viale Mazzini non ha gradito la t-shirt "ruspe in azione" con cui il segretario federale del Carroccio si è presentato in tv lo scorso martedì. Un dirigente Rai, in buona sostanza, vuole limitare la libertà d'espressione. Scrive infatti Mazzetti: "A mali estremi estremi rimedi. Il giornalista dovrebbe adottare lo stesso metodo che usa con gli sportivi quando si presentano in tv con il logo dello sponsor in evidenza sull'abito. In quel caso il logo sparisce, altrimenti non si va in onda". Un ottimo escamotage per "far fuori" Salvini dal piccolo schermo, poiché le magliette, per il leghista, sono un marchio di fabbrica. Per Matteo, soltanto giacca e cravatta: l'editto "bulgaro" di Loris Mazzetti.

ESCLUSIVA CASERTA. Brutalmente aggredita e torturata Maddalena Zinzi, figlia dell’ex Presidente della Provincia Domenico

ESCLUSIVA CASERTA. Brutalmente aggredita e torturata Maddalena Zinzi, figlia dell’ex Presidente della Provincia Domenico. 


Domenico Zinzi 

Appresa la notizia, l'Amministratore del Blog, il Notiziario sul web, Gaetano Daniele nota: "Solidarietà alla famiglia Zinzi, a Domenico e a Gianpiero da parte del Blog il Notiziario sul web Confido nelle Forze dell'ordine affinchè assicurare alla giustizia questi "MOSTRI" feroci". 


Quattro malviventi sono entrati nell'abitazione di Parco Gabriella e l'hanno torturata dalle 11.30 alle 13.30 


CASERTA - Una aggressione brutale forse a scopo di rapina quella che ha subito Maddalena Zinzi, detta Mara, figlia del Presidente emerito della Provincia Domenico e sorella del neoeletto consigliere regionale Gianpiero. Secondo una prima ricostruzione due malviventi l’avrebbero colta in casa, al Parco Gabriella, dove l’hanno letteralmente torturata e selvaggiamente picchiata. A quanto pare a subire la stessa sorte sarebbe stata anche una amica e la figlia di quest’ultima, presente in casa al momento dell’agguato. Sempre secondo le prime ricostruzioni i due aggressori avrebbero avuto l’accento rom.

Appena arrivata all’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano è stata sottoposta a tac all’addome e al torace per controllare i danni interni causati dai calci e dai pugni che le sono stati inferti. Ha il volto tumefatto e non riesce ad aprire gli occhi. Come se non bastasse le sono stati bruciati gli avambracci con una piastra elettrica e, una volta che i delinquenti hanno abbandonato l’abitazione, l’hanno legata.

A trovarla, legata polsi e caviglie, sarebbe stato il padre Domenico. Sul posto immediatamente giunti Carabinieri e uomini del 118.


Fonte: CasertaCe

Cibo al piombo, allarme scatolette Ritirato un prodotto dagli scaffali

Cibo, piombo nelle scatolette: attenzione a ciò che comprate





Piombo al supermercato marchiato Nestlé. Il gigante dell’alimentare si è vista costretta a ritirare dal commercio indiano i noodle 'Maggi', un tipo di pasta dalla forma allungata. Secondo degli esami chimici, alcune scatole di noodle contengono piombo in quantità tali da mettere in pericolo la salute di chi li consuma. Nestlé ha ribadito che i suoi prodotti non sono pericolosi, ma la pressione dei media indiani l’ha costretta a togliere dagli scaffali dei supermercati l’equivalente dei nostri spaghetti. Almeno sei Stati dell’India avevano già bandito dal commercio i noodle Maggi. Il Tamil Nadu, in particolare, è il primo ad aver vietato diverse marche di noodle, compresi quelli della Nestlé. Il prodotto, venduto all’equivalente di 20 centesimi di dollaro per porzione, contribuisce poco agli enormi guadagni del gigante dell’alimentare, che ha entrate per circa 98,6 miliardi di dollari. Il gruppo vuole però contenere al minimo il danno all’immagine: il capo di Nestlé, Paul Bulcke, ha deciso di parlare direttamente ai consumatori di New Delhi per rassicurarli.