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sabato 23 maggio 2015

Abbuffata degli onorevoli banchieri Si sono spartiti 7 milioni di euro

Gli onorevoli banchieri si sono spartiti 7 milioni


di Franco Bechis 




Sono passati 25 anni, e difficilmente qualcuno ricorderà ancora. La prima repubblica batteva i suoi ultimi colpi di coda. Al governo c’era Giulio Andreotti, abituato da sempre a navigare nei palazzi della politica. Era nata l’ennesima crisi, provocata da un gruppo di Dc (quelli di sinistra) tornati di attualità negli ultimi tempi: fra loro c’era Sergio Mattarella. Rimpasto e nuovo governo Andreotti, più debole. Come capita in questi casi chi saliva a bordo dettava nuove regole. Di solito si trattava di avere qualche poltrona in più. Mosca rara invece chi puntava su un cambio di programma. Colpì un giovane e allampanato deputato, che al tavolo delle trattative pose questioni di finanza pubblica. «Il deficit pubblico va affrontato finalmente con coraggio e decisione iniziando dalla lotta agli sprechi e agli abusi nella spesa pubblica», chiese. Quel giovane aveva 39 anni. Non era nemmeno un Carneade. Si chiamava Antonio Patuelli ed era vicesegretario del Partito liberale. Disse pure che bisognava affrontare seriamente «il nodo della previdenza». Patuelli cavalcava in un periodo in cui non erano di moda battaglie oggi sacrosante. Era con Mariotto Segni sul referendum che avrebbe segnato la fine del proporzionale. Uno così sarebbe stato notato tre anni dopo da Carlo Azeglio Ciampi, che lo volle nel governo di emergenza nel pieno di Tangentopoli. Fu sottosegretario alla Difesa, ed era il 1993.

Mentre lui era al governo Mattarella scrisse la legge elettorale che porta il suo nome e che doveva essere la risposta al referendum. Patuelli la considerò una schifezza, e per protesta annunciò che non si sarebbe ricandidato. Predicava benissimo. Quanto a razzolare, fu pizzicato solo con un piccolo vizio: la poltroncina in banca. Prima di essere eletto Patuelli era infatti vicepresidente della Cassa di risparmio di Ravenna. Dovette lasciare la carica per incompatibilità. Ma dimettendosi restò consigliere di amministrazione. Alla banca ci teneva, e presto avremmo capito perché. Con il beau geste il giovane liberale lasciò per sempre la politica. Era il 1994, Berlusconi arrivava a palazzo Chigi e Patuelli andava in pensione. No, non è un modo di dire: a 43 anni ricevette il primo assegno mensile del vitalizio da ex parlamentare. Per altro non restando a lungo inattivo: poco tempo dopo divenne presidente della Cassa di risparmio di Ravenna. Pensionato e banchiere. Ha fatto carriera in tutti e due i campi. Oggi ha poco meno di mezzo milione di euro in tasca più dei contributi versati da ex parlamentare. Ed è pure presidente dell’Abi, l’associazione delle banche italiane. Patuelli è uno dei re del vitalizio e pure re dei banchieri italiani. Gente che non guadagna esattamente un centesimo al mese.

Fu mosca bianca all’epoca, ma oggi Patuelli non è un caso raro. Sono molti i banchieri che alle spalle hanno una bella carriera in Parlamento. Uniscono così i gettoni di presenza e lo stipendio da presidenti e consiglieri di amministrazione di spa o Fondazioni bancarie al comodo vitalizio che si trascinano da quando lasciarono Camera o Senato. Nell’elenco di chi ha visto lievitare nel modo pazzesco che stiamo raccontando in questi giorni i contributi versati per il vitalizio ci sono le due figure di banchiere più rappresentative di Italia. C’è Patuelli, capo delle banche tradizionali. E c’è Giuseppe Guzzetti, ex presidente della Cariplo, oggi alla guida di tutte le fondazioni bancarie e non solo: presiede l’Acri, che riunisce anche tutte le casse di risparmio italiane. Guzzetti, vecchia volpe democristiana, si è già portato a casa con il vitalizio da parlamentare 666 mila euro più dei contributi versati negli anni. Ma la cifra è tutta per difetto. Perché oltre allo stipendio da banchiere, oltre al vitalizio parlamentare (3.123 euro al mese), Guzzetti riceve anche il vitalizio da consigliere regionale (4.782 euro lordi al mese).

Mica sono soli i due. Nella rossa Emilia ad esempio è quasi una regola: hai fatto il parlamentare? Bene, goditi la tua meritata pensione con un bel posticino nel consiglio di una fondazione bancaria o di una cassa di risparmio del territorio. Così oggi uniscono generosi spread conquistati sul vitalizio a stipendi ed esperienza da banchieri. C’è l'ex Ds Bruno Solaroli, che ha già visto lievitare il suo vitalizio di oltre mezzo milione più dei contributi versati. C’è Gianfranco Sabbatini, ex dc presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro, che ha ricevuto 1,2 milioni di euro di vitalizio più dei contributi versati. C’è Antonio Rubbi, comunista tutto di un pezzo (non manca mai d’agosto alla commemorazione di Palmiro Togliatti) ed ex sottosegretario al Tesoro, entrato poi nel cda della Fondazione cassa di risparmio di Bologna, che ha già guadagnato con il vitalizio 1,1 milioni di euro più dei contributi versati.

Registrano fra 800 e 944 mila euro di guadagno con il vitalizio anche Dino De Poli, ex dc e ancora presidente della Fondazione Cassamarca, Roberto Mazzotta già numero uno di Cariplo e Banca popolare di Milano e Virginiangelo Marabini che a lungo è stato in consiglio della Fondazione Cassa di Risparmio di Bologna. Nell’elenco anche Franco Bassanini, attuale presidente della Cassa depositi e prestiti, che è una banca pubblica un po’ speciale. E poi Nerio Nesi, ex socialista, ex rifondarolo che fu pure presidente della Bnl. È diventato banchiere un altro dc di lungo corso già sottosegretario al Tesoro come Roberto Pinza, che presiede la Fondazione Cassa di risparmio di Forlì e può contare anche su un vitalizio di 5595 euro mensili su cui ha già avuto un vantaggio di 100 mila euro. Poco sotto - perché era giovane e il vitalizio l’ha preso più tardi - Marianna Li Calzi, ex di Forza Italia e di Rinnovamento italiano, oggi nel consiglio di amministrazione di Unicredit.

Schumacher, l'ultimo bollettino medico "Sarà lunghissima, ma siamo felici di..."

Micheal Schumacher, parla la manager Sabine Kehm





Arrivano nuove importanti novità sulle condizioni di salute di Micheal Schumacher, in coma dal 29 dicembre 2013 dopo un grave incidente sugli sci lungo la pista di Meribel, sulle Alpi francesi. C'è ora un nuovo sviluppo rivelato dalla sua storica manager, Sabine Khem: "Micheal sta lentamente ma costantemente migliorando" ha detto in una videointervista rilanciata dai principali media tedeschi. Seguito notte e giorno da medici e familiari, Schumi sembra regalare briciole di ottimismo a chi lo circonda: "Siamo felici di affermare che fa continui progressi, alla luce della gravità della sua situazione in seguito all’incidente sulle piste da sci". Usa comunque prudenza la Khem a proposito dei tempi di recupero: "Ci vorrà moltissimo tempo, sarà una lunga battaglia per lui e tutte le persone che gli stanno accanto. Noi siamo felici di affrontarla a testa alta".

venerdì 22 maggio 2015

Domenica 24 maggio, il Vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, commenta la parola di Dio Video

Domenica 24 maggio, il Vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, commenta la parola di Dio Video

di Don Carlo Villano
per il Notiziario sul web 



Nella domenica di Pentecoste, la Pasqua giunge pienamente a compimento perché, ci dice Mons. Angelo Spinillo, "il passaggio di Dio nella storia del mondo lascia un segno forte: lo Spirito che rimane nel cuore e nella vita dei suoi discepoli". Questo Spirito, osserva il vescovo di Aversa commentando il Vangelo di Giovanni, radica fortemente il credente nella certezza della presenza di Dio, "lo fonda in maniera sostanziale, come dice San Paolo, nella vita di Gesù".



Mons. Spinillo in dialogo con i fedeli su Facebook

Mons. Spinillo in dialogo con i fedeli su Facebook



da Comunicazioni Sociali Diocesi Aversa
per il Notiziario sul web




Martedì 26 maggio 2015, dalle 21:00 alle 22:00, il vescovo di Aversa sarà collegato sulla pagina "Chiesa di Aversa" per rispondere alle domande degli utenti

Martedì 26 maggio 2015, dalle ore 21:00 alle ore 22:00, il vescovo di Aversa Mons. Angelo Spinillo sarà collegato sulla Pagina Facebook ufficiale della diocesi di Aversa e risponderà in diretta alle domande dei fedeli. Per gli utenti basterà connettersi a Facebook, digitare "Chiesa di Aversa" e pubblicare la propria domanda sulla bacheca della pagina.

La decisione di Mons. Spinillo risponde alla volontà “di porsi in dialogo con tutti i fedeli, con tutti gli uomini di buona volontà che abitano il nostro territorio, anche a prescindere dalla loro appartenenza ecclesiale”, spiega don Carlo Villano, Direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi di Aversa.

La scelta del Vescovo normanno di mettersi in contatto con il mondo social e di utilizzare i social media come veri e propri mezzi di comunicazione si presta ad una chiave di lettura molto chiara: saper individuare quelli che sono i lati positivi dei social network, che possono risultare strumenti estremamente utili se impiegati correttamente.

Il 26 maggio, dunque, Mons. Angelo Spinillo sarà collegato in diretta dalle 21:00 alle 22:00, ma chi non avesse la possibilità di eseguire l’accesso a Facebook a quell'ora, durante la giornata di martedì potrà comunque connettersi alla pagina “Chiesa di Aversa” e lasciare il proprio messaggio indirizzato al vescovo di Aversa, che risponderà in serata.

Don Carlo Villano annuncia che questa iniziativa è propedeutica ad un convegno-laboratorio che la diocesi di Aversa organizzerà nel prossimo autunno: “L’evento sarà destinato ai giovani, in modo particolare ai formatori che operano nelle comunità parrocchiali, per dialogare e ragionare insieme sul coretto utilizzo degli ambienti social e sulle modalità più opportune per evitare di cadere nelle possibili insidie e trappole che il web comunque presenta”.

Ferma un senegalese per un controllo: colpito col cacciavite, carabiniere grave

Genova, carabinieri colpito con un cacciavite da un senegalese. E' grave





Un maresciallo dei carabinieri del nucleo radiomobile è stato ferito gravemente stamani, alle 8, da un immigrato senegalese che lo ha colpito al torace con un cacciavite. Il sottufficiale è stato soccorso da personale del 118 e ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale Galliera. Il senegalese, che si trovava insieme a un connazionale, si è dato alla fuga dopo avere ferito lievemente anche il collega di pattuglia del carabiniere accoltellato. I due immigrati sono stati immediatamente rintracciati alla stazione Marittima da altri militari accorsi sul posto e tratti in arresto.

I fatti - Secondo quanto ricostruito, i due senegalesi erano vicini a un furgone parcheggiato in in via Mura degli Zingari, quando i carabinieri insospettiti dal loro atteggiamento, gli hanno chiesto i documenti. Da qui la reazione dei due. Gli arrestati hanno 31 e 49 anni: il primo sarebbe l'autore materiale del ferimento. I due dovranno rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Il carabiniere è stato giudicato fuori pericolo: il fendente non ha leso organi vitali. Sarà dimesso nelle prossime ore.

Reazioni - Immediata la reazione di Matteo Salvini. Il leader della Lega ha scritto su Facebook: "Il senegalese è stato arrestato. Io non lo metterei in galera, lo rispedirei subito al suo Paese! Quante belle ’risorse'". Solidarietà a tutti gli agenti è arrivata da Giovanni Toti, candidato presidente del centrodestra della Regione Liguria. "Tutto questo è inaccettabile soprattutto se si pensa che Genova è una delle otto città che il governo Renzi ha escluso dall’operazione strade sicure", ha tuonato inoltre su Fb. "Vogliamo che nel centro storico di Genova, dove ormai ogni giorno si registrano casi di violenza e di degrado, siano istituiti presidi militari visibili alla cittadinanza per controllare i territori e ripristinare la legalità. La Liguria che vogliamo è una regione che non accetta più clandestini. I tanti cittadini che incontro durante il mio tour nella regione sono stanchi delle chiacchiere e delle promesse". "Servono fatti concreti perché la sicurezza dei liguri viene prima delle slide e dei tweet inutili e buonisti del governo Renzi e delle amministrazioni locali incapaci di proteggere e tutelare la sicurezza dei cittadini", ha concluso Toti. "Ora #cambiamoinsieme la Liguria e l’Italia".

Caivano (Na), Arancia Musica Gerardo Sirico: Sabato 30 Maggio "Le macchie da adesso live anteprima disco"

Caivano (Na), Arancia Musica Gerardo Sirico: Sabato 30 Maggio "Le macchie da adesso live anteprima disco"



Show Case: Associazione Gerardo Sirico & Le Macchie. "ASPETTANDO ARANCIA IN MUSICA", Sabato 30 Maggio 2015 ore 20.40 Via Izzo (Caivano, Na) - Ancora Grandi eventi e tanta Musica, non mancare, la tua presenza è importante!. 

Caivano (Na), Politica, Papaccioli: Caivano è chiamata alle urne dopo i fallimenti del centro sinistra e all'assenza totale del centro destra

Caivano (Na), Politica, Papaccioli: Caivano è chiamata alle urne dopo i fallimenti del centro sinistra e all'assenza totale del centro destra


di Carmine Di Micco 

Metti una X su PAPACCIOLI 

Caivano è chiamata alle urne dopo i fallimenti delle amministrazioni di centro sinistra e la completa assenza di un centro destra capace di interpretare le istanze di una popolazione di moderati e di centro destra. Molti sarebbero tentati a non votare, sappiamo però che un'alternativa esiste, l'alternativa è PAPACCIOLI, un uomo che va oltre gli schematismi rigidi del passato e si propone con una storia adamantina di centro destra, capace appunto, di battere il centro sinistra raffazzonato con proposte concrete direttamente al CUORE ed alla MENTE delle persone autenticamente legate agli interessi comuni. 

Papaccioli è l'unica alternativa al centro sinistra e alla destra locale. Ma proviamo a sentire il diretto interessato: "Siamo l'unico centro destra locale, l'unica alternativa al centro sinistra e alla destra locale a guida Monopoli. Sia la sinistra che la destra locale, hanno dimostrato di non rappresentare il nuovo, ma soprattutto di non avere idee mirate sui bisogni reali della gente e del Paese. Le concittadine e i concittadini non hanno bisogno della busta della spesa o di prestazioni gratis, questo gesto classifica chi lo fa ma, hanno bisogno di poter fare la spesa in proprio e di servizi che il pubblico deve garantire e non vendersi appunto a prestazioni occasionali. Basti fermarsi un minuto per capire che la prestazione gratis o la busta della spesa gratis o altro, "è" sinonimo di disinteresse alle esigenze del Paese ma appunto, mirano esclusivamente al tornaconto personale, nessuno investe di tasca propria per il bene altrui, soprattutto in politica e in campagna elettorale, la propaganda elettorale lecita è altra cosa. Io stesso ho improntato una campagna elettorale basata sul principio, sulle idee, sulle proposte, sul rilancio di noi tutti per Caivano con Papaccioli.. Via i Mercanti dal Tempio"!. Viva il centro destra!.