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venerdì 22 maggio 2015

Ferma un senegalese per un controllo: colpito col cacciavite, carabiniere grave

Genova, carabinieri colpito con un cacciavite da un senegalese. E' grave





Un maresciallo dei carabinieri del nucleo radiomobile è stato ferito gravemente stamani, alle 8, da un immigrato senegalese che lo ha colpito al torace con un cacciavite. Il sottufficiale è stato soccorso da personale del 118 e ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale Galliera. Il senegalese, che si trovava insieme a un connazionale, si è dato alla fuga dopo avere ferito lievemente anche il collega di pattuglia del carabiniere accoltellato. I due immigrati sono stati immediatamente rintracciati alla stazione Marittima da altri militari accorsi sul posto e tratti in arresto.

I fatti - Secondo quanto ricostruito, i due senegalesi erano vicini a un furgone parcheggiato in in via Mura degli Zingari, quando i carabinieri insospettiti dal loro atteggiamento, gli hanno chiesto i documenti. Da qui la reazione dei due. Gli arrestati hanno 31 e 49 anni: il primo sarebbe l'autore materiale del ferimento. I due dovranno rispondere di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Il carabiniere è stato giudicato fuori pericolo: il fendente non ha leso organi vitali. Sarà dimesso nelle prossime ore.

Reazioni - Immediata la reazione di Matteo Salvini. Il leader della Lega ha scritto su Facebook: "Il senegalese è stato arrestato. Io non lo metterei in galera, lo rispedirei subito al suo Paese! Quante belle ’risorse'". Solidarietà a tutti gli agenti è arrivata da Giovanni Toti, candidato presidente del centrodestra della Regione Liguria. "Tutto questo è inaccettabile soprattutto se si pensa che Genova è una delle otto città che il governo Renzi ha escluso dall’operazione strade sicure", ha tuonato inoltre su Fb. "Vogliamo che nel centro storico di Genova, dove ormai ogni giorno si registrano casi di violenza e di degrado, siano istituiti presidi militari visibili alla cittadinanza per controllare i territori e ripristinare la legalità. La Liguria che vogliamo è una regione che non accetta più clandestini. I tanti cittadini che incontro durante il mio tour nella regione sono stanchi delle chiacchiere e delle promesse". "Servono fatti concreti perché la sicurezza dei liguri viene prima delle slide e dei tweet inutili e buonisti del governo Renzi e delle amministrazioni locali incapaci di proteggere e tutelare la sicurezza dei cittadini", ha concluso Toti. "Ora #cambiamoinsieme la Liguria e l’Italia".

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