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venerdì 8 maggio 2015

Cacciati i vip per mettere i clandestini: Portofino, l'hotel è un campo profughi

Portofino, Kulm Hotel: cacciata la clientela vip per far posto ai clandestini. L'albergo diventa un campo profughi


di Gilberto Oneto 



Il Kulm di Camogli (nome ufficiale Portofino Kulm Hotel) è stato per decenni uno degli alberghi più prestigiosi dell’area. Posto in cima al Monte di Portofino, offre un panorama mozzafiato che arriva fino alla Riviera di Ponente: uno spettacolo che gli ha meritato fama internazionale, assieme alla bellezza della costruzione liberty, agli arredi eleganti e a un servizio impeccabile. Tutto questo va declinato al passato perché da un anno la struttura è chiusa per problemi gestionali. Un peccato, perché era la meta più ambita di una clientela con buone possibilità di spesa.


Il governo Renzi ha messo però finalmente fine a questo scandalo di privilegi classisti. Per far fronte all’emergenza emigranti, la prefettura di Genova ha infatti proposto di inserirlo fra le strutture idonee ad accogliere richiedenti asilo, profughi, rifugiati e clandestini vari.

L'altro giorno la nave maltese Kreta ha graziosamente scaricato nel porto della Spezia 424 «migranti» raccolti nel Mediterraneo su un barcone alla deriva. C’è chi sostiene che una bella fetta sarà sistemata in 35 strutture in provincia di Genova, fra cui l’ex manicomio di Quarto e il Kulm appunto. La Liguria era stata risparmiata dagli ospiti coatti grazie all’emergenza idrogeologica che l’ha colpita ma - ecco un altro miracolo renziano! - i pericoli frane e alluvioni sono terminati e anche la Liguria si deve prendere la sua razione di «nuovi cittadini». Una voce che è stata raccolta dal tam-tam locale dice che 150 «rifugiati» sarebbero destinati al Kulm: quattro stelle con mobili in stile, posate d’argento e broccati alle pareti. Sembrano tanti: non si sa se fra essi ci sarà anche il 62enne spezzino pizzicato giorni fa dalla Guardia di Finanza a traghettare 28 siriani e iracheni nel Canale d’Otranto. Risulta residente nel Tigullio e potrebbe essere il perfetto chaperon per i suoi clienti che saranno alloggiati in zona.

La macchina è in moto: l’assessore ai Servizi Sociali di Genova Emanuela Fracassi ha organizzato un ufficio «Persone senza territorio», l’Anpi locale auspica che i rifugiati siano «seguiti e accuditi in strutture piccole e in piccoli nuclei», e Husein Salah, della cooperativa Saba, lamenta che «ogni profugo abbia a disposizione 2,50 euro, che neppure bastano per comprare due biglietti dell’autobus. E i minori non hanno diritto neppure a quelli».

La soluzione Kulm fa contenti tutti: si organizza una piccola comunità, l’aria è salubre, l’autobus è sostituito dal pulmino «di cortesia» dell’albergo e le «persone senza territorio» ne trovano uno di eccellenza al Parco di Portofino. E poi suona come un racconto di Dickens del terzo millennio: i diseredati che vengono alloggiati nelle camere con vista e nelle suite dei ricchi. Escursioni a Punta Chiappa, a San Fruttuoso e - la domenica - alle Cinque Terre. Gli indigeni se ne restano - come in un film di Fellini - a guardare da fuori i fortunati che gavazzano nella speranza di poter un giorno essere al loro posto fra gli stucchi del Kulm. Se ne resterà qualcosa.

Forza Italia in crisi, Fitto pronto a lasciare. Verdini dopo le Regionali


Forza Italia in crisi, Fitto pronto a lasciare. Verdini dopo le Regionali








C'è una data segnata in rosso nell'agenda di Forza Italia: 13 maggio. Mercoledì prossimo Raffaele Fitto si riunirà con i suoi senatori per decidere se dire addio al Cav e creare gruppi autonomi. "Qualcuno di noi pensa di aspettare le Regionali, ma a quel punto potrebbe essere troppo tardi", racconta un fittiano a Francesca Schianchi de La Stampa. "A quel punto può succedere che Forza Italia fa un passo indietro e torna a cercare l'accordo con Renzi, o che si forma un gruppo a sostegno del governo. Noi dobbiamo creare al più presto un'alternativa al Pd e al premier".  Al più presto significa prima di Denis Verdini che ha già detto che lo strappo ci sarà subito dopo le Regionali per dar vita a quel "soccorso azzurro" di cui ha bisogno Matteo Renzi per far passare le riforme costituzionali a Palazzo Madama.

I numeri - Nel pallottoliere azzurro sarebbero 12-14 i fittiani pronti a lasciare Forza Italian, gli stessi che diedero battaglia con emendamenti all Italicum e atti di "insubordinazione" come la non partecipazione all'incardinamento notturno. Quelli che seguirebbero Verdini sarebbero 6-7, ma, sostiene la Schianchi, non è detto si fermi lì visto che anche nel gruppo di Gal potrebbe esserci qualcuno interessato all' operazione. Che però, se si farà, è rinviata al 1° giugno.

"Niente vacanze da chi rifiuta i profughi" Piovono insulti: Lerner demolito sul web

Gad Lerner, anatema contro la Val d'Aosta: "Non vado in vacanza da chi rifiuta i profughi"





Non è abbastanza accogliente con gli immigrati, quindi Gad Lerner non andrà in vacanza in Val d'Aosta. L'annuncio è stato dato dal giornalista sul suo profilo twitter: "La Valle d'Aosta rifiuta di accogliere 79 profughi. La motivazione è che ne ospita già 62. Mi basta e avanza per non andarci più in vacanza".

Inutile dire che il cinguettio - anatema di Lerner ha scatenato una valanga di commenti social, alcuni esilaranti. "Si stanno già tutti disperando", "secondo te la Valle d'Aosta si accorgerà della tua mancanza?". Un altro scrive: "Lerner, devi ospitarli a casa tua i profughi e così spendi meno soldi per le tue vacanze!". Dello stesso tenore il tweet: "E tu, Gad, quanti ne ospiti a tue spese? Lo sai che questo atteggiamento di gente come te, sta portando all'esasperazione?". C'è chi lo sfotte: "Sarà dura nè rinunciare a Curmayeur, compagno", "Se ne faranno una ragione... un altro immigrato in meno!", "portali con te sul panfilo di De Benedetti". Infine l'insulto: "Beato te che te le puoi permettere testa di caz...".

L'Italia in Europa torna piccolissima Napoli solo pari, sprofondo viola

Europa League: Napoli-Dnipro 1-1, Siviglia-Fiorentina 3-0





Rischia di essere una finale di Europa League, senza le italiane, quella che si giocherà il 27 maggio a Varsavia. Il compito più facile in questa andata delle semifinali ce l'aveva il Napoli di Benitez, che affrontava al San Paolo gli ucraini del Dnipro. Ma i biancocelesti non sono andati oltre l'1-1. Che di per sè non è un pessimo risultato, ma li obbliga comunque a vincere o a segnare almeno due reti nella partita di ritorno. Il risultato, poi, non rispecchia quanto prodotto dal Napoli che nella ripresa, dopo il vantaggio di David Lopez al 5' butta via palle gol in serie e poi incassa il pareggio di Seleznyov a dieci minuti dalla fine. E se il Napoli qualche speranza di finale ce l'ha, pare invece già tutto finito per la Fiorentina, che sbraca a Siviglia coi detentori della coppa. Per gli spagnoli vanno in rete Aleix Vidal al 17' del primo tempo e al 7' del secondo, e con gameiro al 30' sempre della ripresa. Al Franchi sarà una missione impossibile.

Onorevoli condannati, stop al vitalizio Ecco chi non prenderà più la pensione

Abolito il vitalizio per i parlamentari condannati in via definitiva





Gli Uffici di presidenza di Camera e Senato hanno dato il via libera alla cessazione dei vitalizi per gli ex parlamentari che siano stati condannati in via definitiva per reati particolarmente gravi. Tra i reati ricompresi, quelli gravi come mafia e terrorismo e la maggioranza dei reati contro la Pubblica Amministrazione:peculato, concussione, violazione del segreto d’ufficio, ad eccezione del reato di abuso d’ufficio, che al contrario non è ricompreso. Per i reati minori, invece, perchè scatti la cessazione dell’erogazione del vitalizio, occorre che vi sia stata una "condanna definitiva con pene superiori a due anni di reclusione per delitti non colposi, consumati o tentati, per i quali sia prevista la pena della reclusione non inferiore nel massimo a sei anni".

Di seguito, i nomi di alcuni dei più noti condannati che tra sessanta giorni, quando la delibera entrerà in vigore, smetteranno di prendere la pensione di ex parlamentari. Marcello Dell'Utri, condannato a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, percepisce un assegno mensile da 4.985 euro. Cesare Previti, condannato per corruzione in atti giudiziari, percepisce invece 4.235 euro. Arnaldo Forlani, condannato in via definitiva a due anni e quattro mesi di detenzione per finanziamento illecito nell'affare Enimont, percepisce 6.062 euro. Paolo Cirino Pomicino, condannato in via definitiva a 1 anno e 8 mesi di reclusione per finanziamento illecito dei partiti prende 5.573 euro. C'è anche Claudio Martelli il cui vitalizio è pari a 4.992 euro. Gianni De Michelis coinvolto in Tangentopoli, un patteggiamento e un vitalizio da 5.517 euro. Alfredo Vito percepisce due vitalizi: uno da ex consigliere regionale e l'altro da ex deputato, in tutto 4.540 euro. Toni Negri, che prende 2mila euro, è stato condannato per reati legati al terrorismo, Giuseppe Ciarrapico condannato per ricettazione fallimentare e bancarotta fraudolenta ha un vitalizio da 1.824 euro.

giovedì 7 maggio 2015

Caivano (Na): L'Avv. Domenico Acerra, chiarisce una volta per tutte la sua posizione politica al blog, il Notiziario

Caivano (Na), Intervista all'Avv. Domenico Acerra 



a cura di Gaetano Daniele 





Avv. Domenico Acerra

Avv. Acerra, siamo nel vivo della campagna elettorale, alcune indiscrezioni la davano fuori dalla lista civica Noi insieme con Monopoli, per non poche incomprensioni, può dirci di più?

Effettivamente ci sono state incomprensioni politiche relative alla composizione delle liste e della coalizione che appoggia il candidato a sindaco, dott. Monopoli. Ho pensato di abbandonare l'impegno politico proprio in virtù di tali incomprensioni. E tuttavia, gli amici sia della lista "Noi Insieme", della quale sono uno degli animatori e nella quale sono candidato come consigliere comunale, sia della coalizione, sia dello stesso Dott.  Monopoli, di fronte alle mie perplessità, mi hanno dimostrato affetto e mi hanno inviato a desistere dal mio intento di lasciare la campagna elettorale. Per questo e, soprattutto, per il bene di tutti e per la realizzazione del nostro progetto amministrativo, ho deciso di continuare nel mio impegno e di dare il mio contributo personale in questa campagna.

Avv. Acerra, perchè i caivanesi dovrebbero votare lei e la sua coalizione?

Per un motivo molto semplice: siamo una nuova speranza per il Paese. Ci sono tante persone candidate nelle nostre liste provenienti da diverse esperienze umane, culturali, lavorative, e queste hanno deciso di dare il loro contributo per la rinascita di Caivano. Il Paese deve scommettere su questi nuovi protagonisti che si affacciano sulla scena politica locale: essi rappresentano la speranza del cambiamento.

Avv. Acerra, è fiducioso nella coalizione che sostiene?

Nutro molta stima, come le dicevo prima, per le persone che si sono avvicinate alla nostra coalizione, decidendo di candidarsi. La sfida, ora,  è di imparare a conoscerci meglio e di rafforzare le ragioni del nostro stare insieme. Dopo la vittoria del dottore Monopoli, l'ulteriore obiettivo sarà quello di trasformare questa moltitudine di talenti in una nuova classe dirigente per Caivano.

Pensioni, altra mazzata sul governo "Niente ricorsi, ridate i soldi subito"

Pensioni, la Corte Costituzionale: "Sentenza da applicare subito, non serve il ricorso"





Le sentenze della Corte costituzionale, come quella resa nota giovedì scorso in materia di pensioni, sono immediatamente applicative, e soprattutto non serve presentare un ricorso per ottenere il rimborso pensionistico. E' la stessa Consulta a comunicarlo con una nota ufficiale. Viene meno, dunque, almeno un elemento di confusione: niente ricorsi, i rimborsi saranno automatici senza bisogno di rivolgersi a un giudice (allungando così i tempi).

Padoan: "Rispetteremo la Corte" - Su chi avrà diritto al rimborso delle pensioni dopo l'abrogazione del blocco dell'indicizzazione all'inflazione degli assegni disposto a suo tempo dal governo Monti con il Salva Italia per il 2012 e 2013, per il momento deve far fede quanto detto dal ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan: il governo agirà nel "pieno rispetto" della Consulta nella soluzione del rebus aperto dalla sentenza. Il potenziale buco di bilancio, secondo le stime della Cgia di Mestre, potrebbe raggiungere i 16,6 miliardi di euro. "Stiamo pensando intensamente sia agli aspetti istituzionali sia a quelli di finanza pubblica - ha dichiarato Padoan conversando con i giornalisti -, stiamo pensando a misure che minimizzino gli effetti sulla finanza pubblica, nel pieno rispetto della Corte". Possibile, a questo proposito, un contributo di solidarietà.

"Immorale ridare i soldi a tutti" - Una posizione che, in serata, è stata sottolineata da fonti di Palazzo Chigi come quella ufficiale del governo, nel probabile tentativo di contenere la polemica politica sorta da una precedente dichiarazione del sottosegretario all'Economia Enrico Zanetti che, pur dichiarandola "un'opinione a titolo personale", aveva definito "impensabile" l'ipotesi di restituire a tutti i pensionati le somme non versate. "Per quelle più alte sarebbe immorale e il governo deve dirlo forte. Occorre farlo per le fasce più basse", aveva aggiunto il sottosegretario. "Veramente immorale" è che "il governo si rifiuti di restituire i soldi ai pensionati, dopo la sentenza della Corte Costituzionale che ha bocciato la norma Fornero", aveva replicato via Facebook Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera ed esponente del Movimento 5 Stelle, mentre il leader leghista, Matteo Salvini, minacciava di "occupare il Tesoro" se non verranno restituiti i soldi ai pensionati.