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martedì 5 maggio 2015

Caivano (Na), Politica: E' targato il Notiziario il 1° Incontro-Confronto tra i candidati Sindaco che si terrà venerdì 15 Maggio 2015

Caivano (Na), Politica: E' targato il Notiziario il 1° Incontro-Confronto tra i candidati Sindaco che si terrà venerdì 15 Maggio 2015

di Luisa Crispino 




Anche stavolta, come ormai consuetudine ad ogni tornata elettorale per scegliere il nuovo Sindaco di Caivano, il Notiziario sul web, organizza un incontro e confronto fra tutti i candidati alla carica di sindaco. Il dibattito avverrà in una delle nostre sedi de il Notiziario sul web, venerdì 15 maggio ore 19.00. Il dibattito sarà moderato dall'Amministratore del blog, il Notiziario, Gaetano Daniele, garantendo condizioni di assoluta par condicio a tutti i candidati, sia per i tempi, sia per i contenuti dei temi che saranno argomentati. Invitati appunto, il dott. Giuseppe Papaccioli di "Con Papaccioli per Caivano e Noi con Salvini" che ha già confermato l'invito. Invitato l'Arch. Luigi Sirico, candidato sindaco (centro sinistra) che ha già confermato l'invito. Invitato Giuseppe Ziello del Movimento 5 Stelle che ha già confermato l'invito. Invitato il dott. Raffaele Del Gaudio, candidato sindaco "i Socialisti" che ha confermato l'invito. Invitato il rag. Carlo Ciccarelli, candidato sindaco con la Lista Civica "Votate per Voi", ancora in attesa di conferma. Invitato il dott. Simone Monopoli, candidato sindaco (centro destra), ancora in attesa di conferma. 

La confessione di Fassina in diretta tv: "Lascio il Pd torno al mio lavoro"

Scuola, Fassina in piazza contro la riforma Giannini: "Lascio il Pd. Torno al mio lavoro"





E' deluso Stefano Fassina. Del suo partito e della politica. Tanto da pensare seriamente di dire basta a tutto. Ospite di Agorà su Rai Tre, l’esponente della sinistra Dem, con lo sguardo amareggiato dichiara: "Questo non è il Pd per il quale abbiamo lavorato in questi anni, però potremmo riuscire a cambiarlo. Oggi però se dovessi rispondere a chi mi chiede se alle prossime elezioni mi ricandiderò con il Pd risponderei no". Del resto, puntualizza, "si può fare politica in tanti modi, non bisogna stare in Parlamento. Potrei tornare a fare il mio lavoro".

In piazza - La distanza con il Pd di Matteo Renzi è evidente. "Andrò alla manifestazione sulla scuola", annuncia il dem ad Agorà. "Vado ad ascoltare", precisa. "Credo ci siano domande da raccogliere". Poi un nuovo affondo al premier segretario "Il modello di democrazia che Renzi ha imposto attraverso legge elettorale e revisione del Senato è lo stesso che si introduce nella scuola: dove c’è un capo, ossia il dirigente scolastico, che marginalizza gli insegnanti e trasforma la scuola in qualcosa che non può funzionare. E poi c’è il drammatico problema di decine e decine di migliaia di insegnanti precari abilitati che vengono sbattuti fuori, e questo è inaccettabile". Alla domanda se questa riforma è peggiore di quella Gelmini, Fassina risponde: "Peggio è difficile, ma da un governo presieduto dal segretario del Pd mi aspetto una riforma molto positiva e questa, purtroppo, oggi non lo è. La commissione Cultura della Camera sta facendo un ottimo lavoro di riscrittura profonda, ma senza una grande mobilitazione non riusciamo a convincere il governo che vanno fatti cambiamenti radicali di impostazione. È l’impianto che va rivisto, perché la scuola è una comunità, dove devono essere protagonisti tutti i soggetti".

Scuola, prof e studenti contro la riforma L'insegnante Agnese Renzi in aula

Scuola, prof e studenti in piazza contro la Riforma. La moglie di Renzi entra in classe





Manifestazioni in sette città italiane per lo sciopero nazionale contro la riforma della scuola del governo Renzi. A scendere in piazza non sono solo gli insegnanti e i lavoratori della scuola ma anche gli studenti medi e gli universitari che si sono dati appuntamento in diverse città. A Roma sono tre le manifestazioni in corso: due cortei e un sit in. Il corteo è quello promosso dalla Cgil, che da piazza della Repubblica alle 9 raggiungerà piazza del Popolo, dove ci saranno gli interventi dal palco.

Di prima mattina è andato in scena il blitz degli studenti al Pincio dove hanno apposto uno striscione. "Con lo striscione calato dal Pincio abbiamo voluto lanciare la mobilitazione odierna in cui Renzi ci vedrà tutti uniti contro il ddl Buona Scuola. Non solo studenti, genitori, insegnati, personale ata, ma tutta la cittadinanza. Il corteo verrà accolto da questo striscione che descriverà la voglia di protagonismo che attraverserà tutta la giornata, riassunta dallo slogan ’nelle nostre manì», dichiara Danilo Lampis, coordinatore nazionale Unione degli studenti.

Agnese Landini, insegnante part time dell'istituto superiore Ernesto Balducci di Pontassieve (Firenze) aveva annunciato ieri che sarebbe entrata a scuola. La first lady è docente part time di italiano e di latino in una classe del biennio del liceo scientifico. Insegna per quattro ore la settimana spezzate su due giorni, il martedì (domani appunto) e il venerdì. Nel settembre scorso, Agnese Landini, mentre era in fila tra i docenti precari per l'assegnazione delle supplenze, a un giornalista che le chiedeva se fosse l'ispiratrice della riforma, rispose: "Come in tutte le coppie ci confrontiamo. Matteo conosce la realtà della scuola italiana. Sa quali sono i punti di forza e di debolezza del mondo dell'istruzione anche attraverso la mia esperienza". "La moglie del premier, probabilmente, come ha dichiarato, sarà regolarmente in classe", ha denunciato su Facebook la senatrice M5S Barbara Lezzi, oggi in piazza con i docenti e gli studenti. "Ma la buona scuola, insegnanti e alunni, è qui a Roma a manifestare democraticamente per essere ascoltati. Hanno proposte ragionevoli e sono animati dalla  passione. Questa è l’Italia che ha orgoglio".

Pensioni, ecco il piano dello Stato per non ridare i soldi agli anziani

Pensioni, lo Stato non vuole restituire i soldi. Ecco come





Il governo Renzi deve trovare fra gli 11 e i 13 miliardi per riparare alla bocciatura della Corte costituzionale del decreto sulle pensioni di dicembre 2011 che congelò gli scatti su tutte le pensioni dai 1450 euro in su in modo da ridurre il deficit, rendere il debito più sostenibile, garantire la continuità degli impegni dello Stato con l'Europa. E proprio dall'Europa, secondo quanto si legge su Repubblica, potrebbe venire la soluzione che Matteo Renzi sta cercando per non restituire quei soldi ai pensionati: chiedere un rinvio del caso alla Corte di giustizia europea, per chiarire se la sentenza della Consulta italiana sia coerente con gli impegni di bilancio firmati a Bruxelles. Il nuovo Patto di stabilità, il "Six Pack" e il "Two Pack", spiega Federico Fubini, sono inclusi nel Trattato, dunque hanno rango costituzionale e il diritto europeo fa premio su quello nazionale. Il governo italiano potrebbe chiedere alla Corte di Lussemburgo se la sentenza dei giudici di Roma sia compatibile con essi. Se Renzi decidesse di prendere questa strada sarebbe la prima volta: non è mai successo infatti, spiega Repubblica, che un premier si rivolga alla giustizia europea contro la sua stessa Corte costituzionale. Altra strada sarebbe quella di attenuare e circoscrivere, per ora, l'impatto dei rimborsi richiesti. In passato la Corte aveva indicato che un blocco temporaneo degli adeguamenti all'inflazione delle pensioni almeno otto volte sopra il minimo (da circa 4.000 euro in avanti) non viola Costituzione. Per gli assegni più alti è verosimile che per ora non scatti alcun pagamento, ma i risparmi sarebbero poca cosa rispetto all'ammanco di bilancio aperto dalla sentenza.

L'Italicum passa: è legge Quanti voti ha perso Renzi

Italicum, chi ha votato e chi no





Sono stati appena 334 i sì ottenuti dall'Italicum alla Camera. Partito per partito, ecco chi ha partecipato al voto e chi no: nel Pd su 310 deputati, 303 hanno partecipato al voto, 1 era in missione e 6 non hanno preso parte al voto finale sull’Italicum alla Camera:  sono la prodiana Sandra Zampa, il bersaniano Davide Zoggia (che però è stato trattenuto a Venezia, altrimenti - secondo quanto sostiene la minoranza dem - avrebbe probabilmente votato contro), Giacomo Portas, Francesco Monaco, Michela Marzano e Francantonio Genovese. Di Area Popolare (Udc e Ncd) su 33 deputati, 30 hanno partecipato, 2 non hanno preso parte al voto e 1 era in missione. Di Forza Italia su 70 deputati, 1 ha partecipato al voto (si tratta di Francesco Saverio Romano, che lo ha dichiarato in Aula), 8 erano in missione e 61 non hanno partecipato alla votazione. Fedeli alla linea i 17 deputati della Lega Nord che non sono entrati in Aula, così come i 24 di Sel e i 90 del M5S (tranne 1 che era in missione). Anche i deputati di Fratelli d’Italia non hanno partecipato al voto: 6 su 8, (due erano in missione). Del gruppo Misto, su 38 deputati, 29 hanno partecipato allo scrutinio finale, 7 non vi hanno preso parte e 2 erano in missione. Sui 13 deputati di Per l’Italia-Centro democratico, 12 hanno votato e 1 non ha partecipato. Dei 25 deputati di Scelta civica per l’Italia, 24 hanno votato mentre uno era in missione.

lunedì 4 maggio 2015

Italicum, Renzi perde altri 18 voti Quella voce: "Al Senato i conti..."

Italicum, ok alla Camera: 334 sì. Ma battere Renzi si può: al Senato ha un solo voto di vantaggio





L'Italicum è stato approvato in via definitiva alla Camera e Matteo Renzi incassa il primo grande successo sul fronte delle riforme dal suo sbarco a Palazzo Chigi. La riforma elettorale è realtà con 334 voti favorevoli, ossia 18 in meno della prima fiducia votata la scorsa settimana. Un risultato più che atteso, al di là delle proporzioni numeriche. L'opposizione ha lasciato l'aula e si prepara a dar battaglia alla legge elettorale fuori dal parlamento con un referendum abrogativo che chieda ai cittadini di cancellare la nuova legge elettorale. Sono d'accordo, su questo fronte, Forza Italia, Sel, M5S e anche un pezzo di Pd. Ma il referendum avrà tempi lunghi, oltre che risultati incerti.

Se invece l'obiettivo più a corto termine vuole essere quello di mandare a casa Renzi, non è necessario attendere tanto. Lo avrebbe spiegato Massimo D'Alema all'ex capogruppo del Pd alla Camera Speranza. L'ex premier, che secondo alcuni sarebbe il grande manovratore della minoranza dem, fa un semplice calcolo numerico.  Se alla Camera, infatti, Renzi può godere di una maggioranza assai ampia, a palazzo Madama, dove a breve dovrà transitare la riforma del Senato, i numeri della maggioranza sono risicati. A dimostrarlo c'è quanto accaduto due mercoledì fa a Palazzo Madama. L'altro giorno, forse per caso, 17 senatori bersaniani hanno infatti votato un emendamento leghista sulla riforma della pubblica amministrazione e il governo si è salvato per un solo voto. E quando poi c' è stato il sì finale e le opposizioni sono uscite, il numero legale è stato garantito da Mastrangeli, il primo fuoriuscito grillino. La mossa avrebbe anche un' altra conseguenza giudicata positiva nella strategia della minoranza : portare allo scoperto il soccorso degli ex berlusconiani di Denis Verdini.

Caivano (Na): Esclusiva Video il Notiziario - Papaccioli interviene sul nostro blog

Caivano (Na): Esclusiva Video il Notiziario - Papaccioli interviene sul nostro blog 


a cura di Gaetano Daniele 


Dott. Giuseppe Papaccioli
Candidato sindaco con "Papaccioli per Caivano e Noi con Salvini"

Il candidato sindaco, dott. Giuseppe Papaccioli, interviene sul nostro blog, il Notiziario, e nota: "Abbiamo cacciato tonnellate e tonnellate di spazzatura dal nostro territorio, solo che, dopo, non è stato fatto più nulla, dal sindaco in carica al consigliere provinciale di maggioranza che sedeva al fianco dell'On. Luigi Cesaro. Proponiamo il nuovo, le nuove generazioni, volti nuovi al rilancio di questo Paese".