Italicum, ok alla Camera: 334 sì. Ma battere Renzi si può: al Senato ha un solo voto di vantaggio
L'Italicum è stato approvato in via definitiva alla Camera e Matteo Renzi incassa il primo grande successo sul fronte delle riforme dal suo sbarco a Palazzo Chigi. La riforma elettorale è realtà con 334 voti favorevoli, ossia 18 in meno della prima fiducia votata la scorsa settimana. Un risultato più che atteso, al di là delle proporzioni numeriche. L'opposizione ha lasciato l'aula e si prepara a dar battaglia alla legge elettorale fuori dal parlamento con un referendum abrogativo che chieda ai cittadini di cancellare la nuova legge elettorale. Sono d'accordo, su questo fronte, Forza Italia, Sel, M5S e anche un pezzo di Pd. Ma il referendum avrà tempi lunghi, oltre che risultati incerti.
Se invece l'obiettivo più a corto termine vuole essere quello di mandare a casa Renzi, non è necessario attendere tanto. Lo avrebbe spiegato Massimo D'Alema all'ex capogruppo del Pd alla Camera Speranza. L'ex premier, che secondo alcuni sarebbe il grande manovratore della minoranza dem, fa un semplice calcolo numerico. Se alla Camera, infatti, Renzi può godere di una maggioranza assai ampia, a palazzo Madama, dove a breve dovrà transitare la riforma del Senato, i numeri della maggioranza sono risicati. A dimostrarlo c'è quanto accaduto due mercoledì fa a Palazzo Madama. L'altro giorno, forse per caso, 17 senatori bersaniani hanno infatti votato un emendamento leghista sulla riforma della pubblica amministrazione e il governo si è salvato per un solo voto. E quando poi c' è stato il sì finale e le opposizioni sono uscite, il numero legale è stato garantito da Mastrangeli, il primo fuoriuscito grillino. La mossa avrebbe anche un' altra conseguenza giudicata positiva nella strategia della minoranza : portare allo scoperto il soccorso degli ex berlusconiani di Denis Verdini.
Nessun commento:
Posta un commento