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venerdì 20 febbraio 2015

Matteo Salvini annuncia la svolta: "Ecco dove mi candido. E con chi..."

Matteo Salvini rompe gli indugi: "Io, candidato premier". E su Forza Italia: "Nessun accordo, corro da solo"





Tra candidarsi a sindaco di Milano o a presidente del consiglio, Matteo Salvini sceglie di fare il premier. Il segretario della Lega lo dice chiaramente a Rodolfo Sala che lo ha intervistato per Repubblica. Certo, ci tiene a specificare l'europarlamentare, "passerei comunque da un’investitura dei cittadini, con le primarie. Nessuno può autoproclamarsi leader". Del resto puntualizza Salvini, "con le riforme di Renzi i sindaci contano meno degli spazzacamini" e lui punta allora a Palazzo Chigi.  Contando anche su quanti "vogliono costruire qualcosa di coerentemente alternativo a Renzi". Giorgia Meloni, ad esempio, che il 28 marzo sarà in piazza con lui a Roma. Quanto a un'alleanza con Silvio Berlusconi il leader del Carroccio dice: "Alle politiche avrei un’enorme difficoltà ad allearmi con chi sta nel Ppe". Piuttosto l'eurodeputato guarda a quanto sta avvenendo in Grecia con Tsipras: "Ha impostato le alleanze non su tematiche interne, ma sulla contestazione puntuale delle politiche europee»", afferma Salvini. "Forza Italia pensa alla vecchia politica: per vincere ci si mette tutti insieme turandosi il naso. Mi ricorda l’armata Brancaleone di Prodi: non funziona", aggiunge il leghista.

Il Veneto - Per quanto riguarda le Regionali Salvini si dice tranquillo. "Per il Veneto non sono affatto preoccupato, anzi. La sinistra ha sbagliato completamente la candidata, che infatti si è affidata alla stessa agenzia di Renzi per sentirsi dire di andare di più nei mercati e di meno dall’estetista ». Sui problemi del centrodestra il leghista sostiene che "ci sarà da discutere solo su quante saranno le formazioni che sostengono Zaia. Finora abbiamo la Lega e la lista del governatore". "Zaia non si discute", puntualizza Salvini, "se c’è qualche leghista che lo fa sbaglia di grosso". E non può non essere colto il riferimento a Flavio Tosi che sarebbe pronto a correre sa solo per la poltrona di Governatore, eventualmente con il supporto di Ncd e Forza Italia. "Zaia e Tosi troveranno l’accordo", dice convinto Salvini a Repubblica, del resto è stato il sindaco di Verona, ricorda il leader del Carroccio, a dire che "la Lega doveva andare da sola". "Se ci sarà o meno Forza Italia non dipende da noi", aggiunge Salvini. "Devono decidere: se confermano l’accordo con Alfano, liberi di farlo, ognuno per la propria strada. Del resto i sondaggi...". "Non voglio dire che decido le alleanza in base ai sondaggi, però una cosa è certa: la gente ci chiede coerenza".

La cuoca di Briatore aveva 39 mln in Svizzera (a sua insaputa)

Lista Falciani, alla cuoca di Flavio Briatore intestati 39 milioni (a sua insaputa)





L'ultima sorpresa dalla lista Falciani è una cuoca di Brescia con un "tesoretto" svizzero da 39 milioni di euro. La donna, 36 anni, oggi è disoccupata e vive in un quartiere periferico di Brescia. Da dove arriva tutta questa ricchezza? Semplice: da Flavio Briatore. La notizia è stata rilanciata da L'Espresso, che ha ricostruito i fatti partendo dai documenti raccolti dall'International Consortium of investigative journaist. La cuoca Barbara (nome di fantasia), tra il 2005 e il 2006, si scopre che "ha lavorato per il team Renault di Formula Uno, all'epoca diretto da Flavio Briatore". Il particolare più incredibile della vicenda, però, lo rivela la diretta interessata: "Hanno usato il mio nome per intestarmi un conto svizzero senza dirmelo". Insomma, disponeva di 39 milioni di euro, ma a sua insaputa, tanto che la verifica fiscale nei confronti della signora si è chiusa senza alcuna contestazione poiché il conto svizzero non è risultato conducibile a lei (ma, a quanto pare, a mister Briatore).

"Mi sbattono in galera per 15 anni" Dramma Cav: perché rischia grosso

Silvio Berlusconi di nuovo accerchiato dalle toghe: "Rischio 15 anni di galera"





Qui rischio 15 anni di carcere". Una frase pronunciata da Silvio Berlusconi e che tradisce tutta la sua paura: l'assedio delle toghe è ricominciato. E chissà che non c'entri qualcosa quanto accaduto nella corsa al Colle e che non c'entri qualcosa la conseguente "fine" (forse) del Patto del Nazareno. Ma tant'è, ora Silvio teme la gattabuia. Sul tavolo ci sono diverse questioni, a partire dalle perquisizioni eseguite ai danni delle Olgettine degli ultimi giorni: un chiarissimo segnale del fatto che le procure non indietreggiano neppure di un millimetro. Poi le accuse di aver continuato a pagare le ragazze pur di ottenere il loro silenzio. Il cerchio si stringe, insomma, tanto che il leader di Forza Italia ha preferito restare a Milano, senza mai farsi vedere negli ultimi giorni nella residenza romana di Palazzo Grazioli.

Cupo e pessimista - Chi ha avuto modo di incontrarlo, parla di un Berlusconi cupo e pessimista. E non solo per la polveriera che è il suo partito, con la rivolta di Raffaele Fitto e le dimissioni di massa delle ultime ore. Come detto, la vera paura è la condanna giudiziaria, l'eterna vendetta togata. Ma, si diceva, quella frase choc: "Rischio 15 anni di carcere". Una battuta, ma fino ad un certo punto. Oltre al processo Ruby-ter - incombente -, c'è Napoli e la presunta compravendita dei parlamentari, quindi il processo a Bari, quello di Tarantini e l'ape regina Began, tanto per intendersi. Un mix micidiale che rischia di travolgere Silvio.

Misure restrittive? - Sul calendario del leader di Forza Italia è segnata con un circoletto rosso la data dell'8 marzo, quando dovrebbe riacquistare la libertà per il termine dei servizi sociali imposti dalla condanna Mediaset. Ma solo due giorni dopo, il 10 marzo, la Suprema Corte deve pronunciarsi sull'assoluzione in Appello per il primo grado del processo Ruby (i reati contestati sono concussione e prostituzione). E le notizie degli ultimi giorni - tra pagamenti e perquisizioni - potrebbero spingere le toghe ad annullare l'assoluzione con rinvio. Infine, per il Cav, un altro incubo: teme di nuovo per la sua libertà personale. Già, perché i pm di Milano potrebbero essere orientati a chiedere ulteriori misure cautelari per evitare ogni contatto e presunto pagamento delle olgettine.

Terrore: è tornato Kabobo (mascherato) Aggressione a picconate senza ragioni

Milano, folle mascherato aggredisce un'auto a picconate senza ragioni: illesi la madre e i bimbi





Una donna e i suoi tre figli piccoli sono stati aggrediti a Milano da un uomo armato di piccone. Il folle aveva il volto coperto ed ha agito senza alcuna apparente ragione. L'uomo ha infranto a picconate i vetri della loro auto, per poi bucarne le gomme. Madre e figli sono rimasti illesi. Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di giovedì 18 febbraio in via degli Apuli, in zona Giambellino, alla periferia del capoluogo lombardo. La giovane madre di 26 anni e i suoi bambini sono rimasti illesi: per loro solo un grande spavento. Un'aggressione ingiustificata, da parte di uno sconosciuto mascherato che poi ha lasciato il piccone sul posto. Una vicenda che ricorda quella di Kabobo, il picconatore di Niguarda che uccise tre persone. Dopo l'aggressione la donna ha raccontato alla polizia di aver parcheggiato la vettura nei pressi di casa, quando poco prima di uscire dall'auto è sbucato lo sconosciuto dall'auto: col volto coperto ha spaccato due vetri. Poi, come detto, prima di allontanarsi ha forato le gomme dell'auto per poi abbandonare l'arma. La donna, 26 anni, ha chiamato la polizia e il marito, arrivato subito sul posto.

Isis, la minaccia virale su Twitter: "Stiamo arrivando a Roma, occhio..."

L'Isis lancia l'hashtag #We_Are_Coming_O_Rome





I militanti dell'Isis hanno creato l'hashtag #We_Are_Coming_O_Rome ovvero stiamo arrivando a Roma con tanto di errore (sarebbe stato "to Rome"). Lo ha riferito la direttrice di Site, Rita Katz, direttrice dell'osservatorio sulle comunicazioni relative all'Isis. La Katz è stata la prima a diffondere la notizia della morte della 27enne Kayla, l'ostaggio statunitense che dal 2013 era nelle mani degli jihadisti in Siria. Nel tweet intercettato dal gruppo di informatici di Site, i presunti fiancheggiatori dell'Isis rilanciano la loro minaccia: "l'Isis a Roma con la volontà di Dio". 

Dimenticate il sole e l'aria di primavera Arriva il freddo e la neve: ecco dove

Condizioni meteo: scopri che tempo farà nella tua regione





Per la giornata di oggi, venerdì 20 febbraio 2015, è prevista ancora una temperatura mite e un assaggio di primavera con tanto sole anche se con possibili gelate a bassa quota. L'alta pressione delle Azzorre ha conquistato il nostro paese e il tempo sarà soleggiato su tutte le regioni. Al Nord si prospetta un clima mite con qualche formazione nebbiosa nel primo pomeriggio. Al centro il cielo si presenterà sereno con poche nubi su tutte le regioni, qualche piovasco solo sul cagliaritano. Al sud la giornata sarà bella e soleggiata anche se nubi e isolati piovaschi interesseranno la Sicilia. Le temperature minime sono in diminuzione su tutte le regioni. Durante la giornata è prevista una media di 7/12 gradi al nord, 7/13 al centro, fino a 14/16 gradi al sud. Una nuova ondata di mal tempo è prevista invece per il fine settimana. Ombrelli nuovamente a portata di mano quindi nel weekend: l’alta pressione subirà infatti un doppio attacco da una nuova perturbazione atlantica e da una seconda in risalita dal Nord Africa, che raggiungeranno la nostra Penisola nella giornata di sabato.” 

Lo stratosferico debito della Grecia Ecco quanto deve dare all'Italia

Grecia, il debito con l'Italia è cresciuto del 500%





Debito greco: cinque anni fa i creditori più esposti erano le banche, adesso sono i bilanci pubblici. Lo scenario disegnato dal Corriere della Sera che riprende i dati pubblicati dal Sole 24Ore racconta come dalla fine del 2009, dopo una serie di salvataggi l’esposizione di molte banche elleniche è stata trasferita ai Paesi dell’Eurozona. In cinque anni sono cambiati i pesi delle nazioni creditrici per cui, per esempio, le banche tedesche sono crollate dai 45 miliardi del 2009 ai 13,5 del 2014. Le banche francesi 79 a 2 miliardi. Quelle da 7 a un miliardo. Per quanto riguarda i crediti statali invece il quadro è questo: tutti i Paesi sono partiti da zero. Adesso Berlino è arrivata a 62 miliardi, Parigi a 46,5 miliardi e Roma a 41 miliardi. Questa differenza dipende dal peso dei singoli Stati all' interno delle istituzioni pubbliche creditrici: “perché i saldi nazionali, - fa notare il Corriere - includono le garanzie statali al fondo di salvataggio Efsf e il pro quota dei titoli greci comprati dalla Banca centrale europea.” Per quanto riguarda l’esposizione dei singoli Paesi, quella francese è scesa da 79 a 48,5 miliardi, quella italiana è cresciuta da 7 a 42 miliardi (+500%). In salita (ma comunque meno rispetto a quello italiano) anche il credito tedesco: da 45 a 75,5 miliardi (+68%).