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venerdì 9 gennaio 2015

"Sei solo una starlette tv, faccia di..." Mitragliata di Alfano al Salvini anti-Islam

Il giornale degli alfaniani contro Salvini: "Vergognati di esistere"





Durissimo attacco alla Lega e al suo leader Matteo Salvini, per il quale occorre smetterla con buonismo e tolleranza nei confronti degli islamici, questa mattina su "L'occidentale", il giornale online del Nuovo centrodestra: "La storia, nel suo inesorabile sviluppo,  ha sempre conosciuto populisti e demagoghi, individui senza scrupoli che hanno strumentalizzato tragedie immani e vite devastate, pur di  conseguire i propri obiettivi. Il caso di Matteo Salvini è diverso e ancor più squallido: essendo destinato, forse, alle note di appendice dei manuali scolastici (ci dia retta, anche questa sarebbe per lui gran fortuna), ha deciso di cavalcare l’orrore e lo sgomento per un attacco terroristico al cuore dell’Europa, utilizzando la paura per fornire testimonianza del proprio passaggio su questa Terra" scrive il giornale degli alfaniani. E ancora: "Prendiamo atto di cotanto squallore. Salvini continui a fare la starlette in tv, con quella faccia di bronzo che riflette la totale insensibilità al dolore. Ma si vergogni, si vergogni di esistere".

"Charlie", i due killer non si trovano Da tempo erano nella lista nera Usa

Charlie Hebdo, continua la caccia all'uomo: terroristi barricati a 70 km da Parigi





"I due sospetti terroristi potrebbero essere ovunque". A quasi 48 ore dalla strage compiuta mercoledì mattina a Parigi presso la redazione del settimanale satirico Charlie Hebdo, le autorità francesi sono costrette ad alzare bandiera bianca: i due fratelli Said e Cherif Kouachi non si trovano. Le ultime notizie al riguardo degli unici sospettati per l'attentato si fermano a un distributore di benzina a 80 km da Parigi, dove i due si sono fermati a fare rifornimento. Poi più nulla. E la preoccupazione concreta è che abbiano già varcato il confine con il Belgio o siano diretti alla vicina Inghilterra. Giovedì otto gennaio li hanno cercati ovunque ma la giornata si è conclusa con uno smacco: i due sembravano ormai senza scampo, invece non si è arrivati a nulla. Si è scoperto che i due fratelli Kouachi, erano da tempo nella lista "nera" degli Stati Uniti, sospettati di terrorismo e quindi nella "no fly list". Nessuna traccia dei due presunti terroristi nella foresta di Longpont, nella Piccardia, a circa un'ora dalla Capitale. Gli agenti hanno perlustrato l'area palmo a palmo, dopo aver fatto lo stesso nel pomeriggio nei 20 km intorno a Crepy en Valois, paesino a metà strada tra Parigi e Reims. I due sospetti, di 34 e 32 anni, fratelli di origine algerina ma nati entrambi a Parigi, sono stati riconosciuti grazie a una carta d'identità ritrovata dalla polizia nella Citroen C3 abbandonata durante la fuga.

Altro terrore a Parigi - Nella capitale francese, quella dell'otto genanaio è stata una mattinata ad alta tensione con diverse segnalazioni di uomini armati nelle strade che si sono poi rivelate falsi allarmi. Ieri sera la polizia francese aveva perquisito alcuni appartamenti a Reims, nella regione dello Champagne. Si pensava che la loro cattura fosse imminente e invece oggi i due fratelli sono stati avvistati nella zona del’Aisne, vicino Villers-Cotteret, a bordo di una Renault Clio, mentre viaggiavano in direzione della capitale in un’auto con targa nascosta. A riconoscerli, il gestore di un distributore di benzina: i due, con indosso dei passamontagna, avrebbero attaccato la pompa di benzina e rubato carburante e cibo, prima di ripartire in direzione Parigi. A bordo del veicolo l’uomo ha visto dei kalashnikov e altre armi. Sono stati immediatamente predisposti posti di blocco su tutte le strade di accesso a Parigi e il palazzo dell’Eliseo è stato blindato. L’auto è stata poi trovata nei pressi del benzinaio, abbandonata dai due fuggitivi.

Polizia beffata - Nel primo pomeriggio, le forze dell’ordine sono entrate in una fattoria fuori Villers-Cotteret, a un centinaio di chilometri sempre a nord-est di Parigi, che secondo un giornalista locale citato da 20 Minutes sembrerebbe essere stata utilizzata dai due killer in fuga come base per preparare l'attentato a Hebdo. Sempre secondo la stesse fonte, le ingenti forze di polizia hanno poi lasciato il luogo. Nella zona, nella regione dell’Oise, è in corso un ingente dispiegamento di forze speciali con l’ausilio di elicotteri. L'impressione è che i due jihadisti stiano beffando le forze dell'ordine, spostandosi in continuazione e più velocemente della polizia. Già ieri la loro cattura era stata annunciata a Reims, poi i due erano stati dati per accerchiati a Crepy, mentre ora le ricerche sembrano essersi spostate ancora più a nord-est, nella zona di Corcy.

Le conferme del governo - Intanto, l'allarme attentati, già ieri innalzato al massimo livello in tutta l'Ile De France, è stato esteso anche al nord della Francia, nella regione della Piccardia dove è in corso una gigantesca caccia all’uomo. "Alla luce degli avvenimenti del primo pomeriggio di oggi, il primo ministro ha deciso di estendere alla Piccardia il livello di allerta attentati del piano Vigipirate" ha riferito il gabinetto presieduto da Manuel Valls. Sono in tutto nove le persone arrestate tra la scorsa notte e questa mattina, nell'ambito delle indagini sull strage. Tutte persone che, secondo gli investigatori, avrebbero collaborato all'organizzazione del blitz a Hebdo o avrebbero coperto o aiutato i due jihadisti fuggitivi. Lo ha detto questa sera a Parigi il ministro francese degli Interni, Bernard Cazeneuve. Said Kouachi, uno dei due fratello ricercati, è stato "formalmente riconosciuto" su una foto come uno degli aggressori, ha aggiunto il ministro.

"Fascisti di m., se la sono cercata". "Un complotto" Da Santoro va in onda l'Islam che sta coi terroristi

Charlie Hebdo su Servizio Pubblico: il vero volto arrabbiato degli islamici: "Fascisti di m., se la sono cercata"





"Hanno fatto bene ad ammazzarli, erano razzisti". "Non sono stati gli islamici, è tutta una trappola". Il volto dell'Islam, arrabbiato e complottista, tutt'altro che disposto a porgere la guancia alla Francia ferita e men che meno a fare auto-critica, va in onda in diretta su Servizio pubblico. Michele Santoro torna su La7 con il suo talk, tutto incentrato sulla strage di Parigi e l'assalto dei terroristi alla redazione di Charlie Hebdo. I 12 morti sono uno schiaffo atroce a chi, come i vignettisti Vauro e Vincino in studio, ha sempre creduto nella forza della satira contro la violenza. Santoro parte col suo monologo iniziale, prevedibile tirata contro le tentazioni conservatrici di Marine Le Pen. Ma i servizi, pregevoli, degli inviati in Francia per registrare le reazioni al dopo-attentato scoperchiano un calderone ben poco rassicurante per la Francia, ma anche per l'Italia. Perché l'atmosfera delle banlieu, da Saint Denis alle periferie della piccola Reims, assomigliano pericolosamente agli angoli oscuri delle città italiane.

"Quelli di Charlie sono razzisti" - Mentre Sandro Ruoloto è in piazza a Parigi, in mezzo alla gente (bianchi, di colore, cattolici, ebrei e musulmani) che manifestano in piazza gridando Je suis Charlie, il clima che si respira nel quartiere ad alta concentrazione di immigrati di Saint Denis è decisamente diverso. "Adesso daranno la colpa a noi, è sempre così", si lamenta un giovane musulmano. Altri, più esaltati, spiegano che "se è successo quello che è successo è perché qualche colpa quelli di Charlie Hebdo ce l'hanno avuta". Oppure che l'11 settembre non capitò per mano di islamici, e che "non tutti quelli che uccidono sono terroristi" e che "se si offende il Profeta è naturale che qualcuno si vendichi". Di solidarietà con le vittime dell'attentato ce n'è poca, e sembra esserci ben poco dolore. C'è, piuttosto, rabbia per la colpa che gli altri, i "ricchi" stanno gettando sulle loro spalle, i "poveri", gli immigrati di seconda o terza generazione "eterni outsider". Non ancora integrati, forse mai integrati come invece credono i buonisti, anche a casa nostra. 

A casa dei due sospetti terroristi - E poi ci si sposta a Reims, città dei due sospetti terrortisti Said e Cherif Kouachi. Nel quartiere di Croix Rouge dove vivevano i due uomini, i musulmani fanno blocco: "Li conoscevo, non sono terroristi". "Non possono essere stati loro, è tutto un complotto". E pazienza se il loro curriculum, anche giudiziario, parli chiaro.

Servizio Pubblico        ✔ @Serv_Pubblico

Altri sostengono che sia un complotto e che i due fratelli non c’entrino nulla #ServizioPubblico #JeSuisCharlie #CharlieHebdo
21:45 - 8 Gen 2015

Il tenore generale è quello secondo cui i vignettisti che hanno sbeffeggiato Maometto, in fondo, sapevano a cosa sarebbero andati in contro: 

Servizio Pubblico        ✔ @Serv_Pubblico

A Reims, nel quartiere musulmano, c’è chi dice: “Charlie Hebdo è una merda, sono dei razzisti” #ServizioPubblico #JeSuisCharlie
21:44 - 8 Gen 2015

Come possa coniugarsi questa visione del mondo con quella laica e moderata della cultura occidentale è un interrogativo che solo certa sinistra dogmatica e sognatrice sembra non volersi porre.

giovedì 8 gennaio 2015

"Sallusti? E' un terrorista proprio come...", "Salvini un niente, un..." Oliviero Toscani perde la testa in diretta tv (e su twitter)

Toscani show: "Cancellate le religioni", Salvini non sa ragionare", "Sallusti come Hitler"




Ieri sera nello speciale di Matrix dedicato alla strage di Parigi, all'interno della redazione del settimanale CHarlie Hebdo, in un suo intervento Oliviero Toscani commenta polemico le dichiarazioni di Alessandro Sallusti, direttore de il Giornale. "Quando io sento dire - afferma Toscani - io appartengo ad una civiltà superiore, mi rendo conto del perché esistono queste violenze. Finché c'è qualcuno che pensa di appartenere ad una civiltà superiore, come ho sentito dire a Sallusti, questo mi fa i brividi, questa qui era la mentalità di Hitler. Questo qui è parlare da terrorista". Non contento oggi sul suo profilo di Tweeter il fotografo milanese conferma il suo pensiero col seguente tweet: "Chiunque parli di civiltà superiore è un pazzo, fanatico, terrorista".

Poco prima, Oliviero Toscani aveva proposto come soluzione di pace, l'eliminazione di tutte le religioni viste come causa prima di guerre ed assassini. Così, quando il conduttore Luca Telese lo interpella nuovamente "Toscani è stato chiamato in causa da Salvini come uomo che vuole cancellare le religioni", Oliviero Toscani risponde prontamente: "Non è una provocazione, non è niente è un Salvini. Uno si chiede se sa ragionare".


oliviero toscani @OToscani

Chiunque parli di civiltà superiore è un pazzo, fanatico, terrorista. #CharlieHebdo #JeSuisCharlie
00:25 - 8 Gen 2015

Renzi e il sondaggio della paura: quanti voti ha perso col salva-Cav

Il pasticcio sul salva-Silvio costerà a Renzi 400mila voti




Certo, lui fa lo spavaldo come sempre. Di fronte alle polemiche che montavano altissime per quella norma nel decreto fiscale che "perdonava" le evasioni fiscali fino al 3% e che implicitamente "rischiava" di andare incontro a Silvio Berlusconi, da cui il soprannome di "salva-Berlusconi", Matteo Renzi ha addirittura affermato che non ritirerà il provvedimento. Ma, anzi, lo porterà fino in fondo. Spavaldo come sempre. Quasi arrogante. Ma gli elettori non hanno gradito. Almeno stando ai risultati di un sondaggio condotto da Coesis Research, l'istituto di consultazioni diretto da Alessandro Amadori, secondo il quale il pasticcio sul decreto fiscale farà perdere al premier e al suo partito circa 400mila voti pari all'1% del suo consenso. Ad avvantaggiarsene sarebbero, sempre secondo Coesis, la Lega Nord di Salvini e in parte minore il Movimento 5 Stelle.

"L'opinione pubblica è elastica e non bada alle microbeghe sugli assetti istituzionali. Ma in queste beghe c'è una sottocategoria che può costare voti. Essere ambigui e dire una cosa che poi viene smentita nei fatti non piace. Si tratta di una sottocategoria della falsità e della doppiezza a cui l'opinione pubblica presta attenzione. Le gente a un leader non chiede di essere nobile o altruista ma di risolvere i problemi e di avere una sola parola e soprattutto che non ci siano differenze tra il dire e il fare" ha dichiarato Alessandro Amadori al sito affaritaliani.it.

Pugno duro della Le Pen: 'Torniamo alla pena di morte"

Charlie Hebdo, Marine Le Pen invoca la pena di morte




Dopo la strage nella sede del Charlie Hebdo, Marine Le Pen propone la pena di morte. Sul suo account Twitter la leader del Front National ha annunciato che chiederà ai francesi proprio questo: "Voglio offrire ai francesi un referendum sulla pena di morte. A titolo personale, credo che questa possibilità debba esistere", ha scritto spiegando: "Sono gli islamici che hanno dichiarato guerra alla Francia". La leader di FN ricorda che "Charlie Hebdo ha molto combattuto il Fronte Nazionale. Ma la democrazia è questo". Al contrario "il terrorismo che si è espresso ieri vuole impedire la parola e il dibattito: al contrario bisogna parlare senza timore". Per Le Pen è importante valutare la portata di questa minaccia "non bisogna minimizzarla", bisogna uscire "dalla negazione e dall’ipocrisia". Dire le cose come stanno "significa dire che si tratta di un attentato commesso dai fondamentalisti islamici". 

Inorridita - Ieri la leader di Front National, appena saputa la notizia della strage, si era limitata al cordoglio per le vittime. "Siamo inorriditi", ha detto alla radio Rtl." Un'ondata di compassione unisce oggi il nostro popolo davanti all'attentato dei fondamentalisti islamici. Domani parleremo di politica, oggi c'è spazio solo per la consapevolezza di questo rischio di dimensioni spaventose". Poi ha aggiunto: “Bisogna dire basta all’ipocrisia e chiamare le cose con il loro nome: è una strage perpetrata dall’integralismo islamico. E’ mia responsabilità dire che la paura deve essere superata e che questo attentato deve al contrario liberare le nostre parole di fronte al fondamentalismo islamico, non bisogna tacere, ma cominciare a osare dare un nome a quanto accaduto. Non temere di dire le parole: si tratta di un attentato terroristico commesso in nome dell’islamismo radicale”.

ATTACCO ISLAMICO IN EUROPA Un'altra sparatoria, muore un'agente

Sparatoria alle porte di Parigi: agenti a terra




E' morta l'agente della polizia municipale gravemente ferita questa mattina durante un conflitto a fuoco registrato a Sud di Parigi. La sparatoria era scoppiata poco dopo le 8, mentre due poliziotti stavano intervenendo per un incidente stradale in cui sembra coinvolta una Clio bianca, un’auto simile a quella su cui i due attentatori del Charlie Hebdo sono fuggiti mercoledì sera. Ad un certo punto, riferiscono i media francesi, un uomo con addosso uno zaino, si è avvicinato alla scena dell’incidente, ha tirato fuori un fucile d’assalto, poi ha aperto il fuoco contro i due poliziotti all’altezza di Avenue Pierre Brossolette. Al momento non emergono legami accertati con l’assalto al Charlie Hebdo, ma non si possono escludere. Ferito gravemente anche l'altro agente.

Un altro uomo ricercato - L'uomo che era stato fermato subito dopo la sparatoria, un cinquantaduenne di orgini africane, è stato rilasciato perché le forze dell'ordine hanno ritenuto che non era coinvolto nel conflitto a fuoco. Adesso la polizia sta cercando un uomo con la testa rasata, vestito di nero e con un giubbotto antiproiettile, armato di mitra che è stato visto fuggire dalla Clio bianca coinvolta nell'incidente stradale, che è stata poi ritrovata in un comune vicino a Montrouge.