Il pasticcio sul salva-Silvio costerà a Renzi 400mila voti
Certo, lui fa lo spavaldo come sempre. Di fronte alle polemiche che montavano altissime per quella norma nel decreto fiscale che "perdonava" le evasioni fiscali fino al 3% e che implicitamente "rischiava" di andare incontro a Silvio Berlusconi, da cui il soprannome di "salva-Berlusconi", Matteo Renzi ha addirittura affermato che non ritirerà il provvedimento. Ma, anzi, lo porterà fino in fondo. Spavaldo come sempre. Quasi arrogante. Ma gli elettori non hanno gradito. Almeno stando ai risultati di un sondaggio condotto da Coesis Research, l'istituto di consultazioni diretto da Alessandro Amadori, secondo il quale il pasticcio sul decreto fiscale farà perdere al premier e al suo partito circa 400mila voti pari all'1% del suo consenso. Ad avvantaggiarsene sarebbero, sempre secondo Coesis, la Lega Nord di Salvini e in parte minore il Movimento 5 Stelle.
"L'opinione pubblica è elastica e non bada alle microbeghe sugli assetti istituzionali. Ma in queste beghe c'è una sottocategoria che può costare voti. Essere ambigui e dire una cosa che poi viene smentita nei fatti non piace. Si tratta di una sottocategoria della falsità e della doppiezza a cui l'opinione pubblica presta attenzione. Le gente a un leader non chiede di essere nobile o altruista ma di risolvere i problemi e di avere una sola parola e soprattutto che non ci siano differenze tra il dire e il fare" ha dichiarato Alessandro Amadori al sito affaritaliani.it.
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