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mercoledì 7 gennaio 2015

Disoccupazione, numeri agghiaccianti: 3 milioni e mezzo di italiani senza lavoro

Disoccupazione, ancora un record negativo: 3 milioni e mezzo di italiani senza lavoro



Il tasso di disoccupazione in Italia è salito al 13,4% a novembre, con un aumento di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,9 punti nei dodici mesi. Lo comunica l’Istat, sottolineando che si tratta del nuovo record dall’inizio delle serie storiche. Il numero di disoccupati a novembre tocca quota 3 milioni 457 mila, con un aumento dell’1,2% rispetto al
mese precedente (+40 mila) e dell’8,3% su base annua (+264 mila).

I giovani - Il tasso di disoccupazione nella fascia di età compresa tra 15 e 24 anni è pari al 43,9%, in aumento di 0,6 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 2,4 punti nel confronto tendenziale. Sono circa 729mila, dice l’Istat, i giovani che cercano lavoro. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce invece dello 0,1% rispetto al mese precedente e del 2,2% rispetto a dodici mesi prima. Il tasso di inattività, pari al 35,7%, rimane invariato in termini congiunturali e diminuisce di 0,7 punti su base annua.

Eurozona - La disoccupazione europea invece è stabile in novembre: secondo il dato diffuso da Eurostat, il tasso è pari all’11,5% nell’Eurozona e al 10% in Ue: stabile rispetto al mese precedente ma in calo rispetto a un anno fa, quando era rispettivamente dell’11,9% e del 10,7%. Il dato è in lenea con le attese. A essere senza lavoro in ottobre erano 24,4 milioni di europei, di cui 18,4 milioni nell’Eurozona, rispettivamente 19 mila e 34 mila in più rispetto a ottobre. In Italia, il tasso di disoccupazione è al 13,4% a novembre, contro il 12,5% di un anno fa.

Occupati - A novembre 2014, secondo le rilevazioni dell'Istat, gli occupati sono 22 milioni 310 mila, in diminuzione dello 0,2% sia rispetto al mese precedente (-48 mila) sia su base annua (-42 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,5%, diminuisce di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e rimane invariato rispetto a dodici mesi prima. A novembre, su base mensile, l’occupazione diminuisce dello 0,1% tra gli uomini e dello 0,4% tra le donne. Anche su base annua, continua l’Istat, l’occupazione maschile diminuisce dello 0,1% e quella femminile dello 0,4%. Il tasso di occupazione maschile, pari al 64,5%, rimane invariato sia rispetto al mese precedente sia su base annua. Quello femminile, pari al 46,5%, diminuisce di 0,2 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,1 punti in termini tendenziali.

ATTENTATO IN EUROPA Strage nel giornale anti-Maometto Terroristi con kalashnikov: "10 morti"

Parigi, attentato terrorista nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo: "10 morti"




Due uomini incappucciati hanno fatto irruzione nella sede del giornale satirico Charlie Hebdo nel pieno centro di Parigi facendo fuoco con dei kalashnikov. Un dipendente al telefono ha confermato: "E' un massacro. Ci sono dei morti". Il primo bilancio parla di dieci vittime. Il giornale, noto per il suo stile ironico e provocatorio, già aveva subito un attentato incendiario e una serie di attacchi informatici dopo le sue vignette ritenute blasfeme dall'islam.

"Il salva-Cav? Si farà lo stesso", Renzi sfida il Pd

Matteo Renzi: "Prima Quirinale e legge elettorale, poi il decreto fiscale. Berlusconi sconterà tutta la sua pena"

di Claudio Brigliadori 



"Noi cambiamo il fisco per gli italiani, non per Berlusconi. Senza fare sconti a nessuno, nemmeno a Berlusconi, che sconterà la sua pena fino all'ultimo giorno". Dopo la retromarcia-figuraccia sul decreto fiscale e le polemiche sul "salva-Cav" poi ritirato, Matteo Renzi prova a fare la voce grossa. "Noi - ribadisce - non facciamo norme ad personam, né contra personam. E' una norma semplice che rispetta il principio di proporzionalità", sottolinea a proposito del famoso limite al 3% dell'importo sulle imposte sui redditi evase al di sotto del quale il reato di frode fiscale verrebbe depenalizzato. Un principio di proporzionalità, aggiunge Renzi, "che si può naturalmente eliminare, circoscrivere, cambiare. Ma per evitare polemiche - sia per il Quirinale, che per le riforme - ho pensato più opportuno togliere di mezzo ogni discussione e inserire anche questo decreto nel pacchetto riforme fiscali del 20 febbraio". Scadenza temporale entro la quale il governo spera di chiudere tutte le partite più bollenti, dall'Italicum all'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Di fatto, dunque, significa tenere la pistola carica e ben in vista sul tavolo delle trattative con Berlusconi e Forza Italia. Una strategia muscolare molto, molto vicina al "ricatto sul Colle" di cui ha parlato l'avvocato del Cavaliere, Franco Coppi. 

L'altra lettura - Tutto questo a una prima lettura. Ma attenzione, perché le parole di Renzi possono essere lette anche in altro modo, decisamente più morbido per il Cav. Innanzitutto, il decreto fiscale si farà. Ed è una sfida alla sinistra Pd e al Movimento 5 Stelle che difficilmente non avrà ripercussioni sul dialogo per il dopo-Napolitano. E proprio per questo, al netto delle possibili modifiche nel merito, appare come un'apertura allo stesso Berlusconi dopo un paio di giorni in cui, se solo avesse voluto veramente, il premier avrebbe potuto chiudere ogni dialogo ancora in piedi con il leader di Forza Italia (e viceversa). Se i due stanno ancora parlando, significa che le intese sono profonde. E pure quella frase, "Berlusconi sconterà la sua pena fino all'ultimo giorno", suona un po' come un contentino ai più manettari e anti-Cav della sinistra. A febbraio, infatti, Berlusconi finirà "naturalmente" i suoi servizi sociali a Cesano Boscone e l'iter parlamentare del decreto fiscale di fatto coinciderà con quella scadenza. Diverso, molto diverso, il discorso dell'incandidabilità di Silvio. Di questo se ne riparlerà dopo l'approvazione del decreto. E tutto è ancora aperto.

"Preferenze più collegi" - Il premier cerca di liberarsi con una scollata di spalle dell'ultimo pasticcio del suo governo e rilancia sulle riforme in arrivo. Innanzitutto, c'è l'Italicum: "Alla fine due terzi dei parlamentari saranno eletti con le preferenze, un terzo con il sistema dei collegi. Tutti sapranno chi si vota in modo riconoscibile e chiaro. Da domani siamo al Senato, in aula. Poi passaggio finale alla Camera. Dopo anni di parole ci siamo davvero", scrive ancora Renzi. "Cento collegi in cui ogni partito presenta un nome sul modello dei collegi uninominali, ma viene introdotta anche la possibilità di votare il proprio candidato con la preferenza". La nuova legge elettorale sarà, parola del premier, "semplice, chiara, immediata": "Chi vince, vince. E governa, per cinque anni. Maggioranza chiara. Basta col ricatto dei partitini: il partito più forte governa da solo, sempre che ne sia capace".

"Fine del bicameralismo perfetto" - Legato a questa riforma c'è il nuovo Senato. Il ddl Riforme è mercoledì alla Camera, "con tempi contingentati per finire entro gennaio la seconda lettura". "Un passaggio storico", lo definisce il presidente del Consiglio: "Il Presidente Napolitano ha detto che il bicameralismo paritario è stato il più grande errore dell'Assemblea Costituente. La pensiamo come lui". Per questo, "dopo 70 anni di tentativi andati a vuoto, questo Parlamento, in questa Legislatura, sta portando a casa una riforma seria e organica. Sta nascendo il Senato delle autonomie, si definiscono le funzioni delle Regioni riducendone costi e pretese ma chiarendone meglio le funzioni, si aboliscono gli enti inutili, si semplifica il procedimento legislativo". 

AUTOMOBILI, CASE E REDDITO 5 mosse per evitare i guai col Fisco

Fisco, le 5 mosse per evitare le contestazioni




Le contestazioni da parte del Fisco per gli incrementi patrimoniali potrebbero turbare il 2015 di milioni di contribuenti. Così è meglio sapere come difendersi di fronte ai rilievi fiscali. Secondo quanto racconta il Sole 24 Ore basterebbe dimostrare il possesso di proventi già tassati o fiscalmente irrilevanti di entità tale da giustificarne la spesa. Ad esempio per quanto riguarda la sottoscrizione di un aumento di capitale sociale il contribuente potrebbe dimostrare con documentazione bancaria o contabile che la sottoscrizione è avvenuta con compensazione di crediti ventati nei confronti della società. 

Le mosse - Per quanto riguarda invece l'acquisto di un'autovettura, il contribuente potrebbe dimostrare che l'acquisto è stato fatto con l'uso di elargizioni familiari, presentando così copia degli assegni circolari emessi dai familiari. Un'altra spina nel fianco potrebbe essere l'acquisto di un immobile. Il contribuente in questo caso potrebbe dimostrare che in realtà l'immobile è stato oggetto di una donazione da parte dei genitori e che dunque si è trattato di una vendita simulata. Nel mirino del fisco anche l'accensione di una polizza assicurativa. In questo caso, come ricorda sempre il Sole 24 ore, il contribuente potrebbe dimostrare che la spesa è stata sostenuta con redditi di tutto o in parte esenti a ritenuta alla fonte a titolo d'imposta, quali indennizzi, somme riscosse a titolo di risarcimento patrimoniale, eredità, donazioni o vincite. Infine fare attenzione anche all'acquisto di titoli e fondi immobiliari: anche questi finiscono nel mirino del fisco. Il contribuente, se riceve contestazione, deve limitarsi a dimostrare di possedere proventi già tassati o fiscalmente irrilevanti di entità tale da giustificare l'incremento patrimoniale, ma non occorre la prova che queste risorse siano state utilizzate proprio per il sostenimento dell'acquisto. 

martedì 6 gennaio 2015

Alemanno pubblica una foto e scoppia la bufera: pioggia di insulti al veleno. Ecco cosa ha combinato...

Gianni Alemanno e la foto sulla neve: pioggia di insulti




Una foto e scoppia la polemica su twitter. Gianni Alemanno poco dopo capodanno ha postato sul suo profilo un immagine che lo ritraeva impegnato in una scalata sul Cascata Antares, sul Gran Paradiso. Alla foto ha aggiunto una didascalia: "Per allenarsi a risalire". Non l'avesse mai fatto. Sui social è stato ricoperto di insulti. Molti followers in quelle parole hanno letto un riferimento allo scandalo Mafia Capitale e all'indagine a carico dello stesso alemanno. Così qualcuno ha commentato: "Gianni, non dire dove stai che sennò la Guardia di finanza ti trova subito". Per Alemanno c'è stato anche spazio per una battuta quando qualcuno lo ha accusato di trovarsi a Courmayeur come il premier. La risposta è stata lapidaria: "Mai dove sta Renzi".  

Euro ai minimi dal 2006 sul dollaro Ecco perché l'Italia ci guadagna

Euro ai minimi dal 2006: con il mini-euro +10 mld per il Made in Italy




Euro ai minimi dal 2006. Con il mini-euro +10 mld per il Made in Italy. L’euro scende ancora e tocca i minimi dal 2006, prima di riprendere quota. La moneta unica scende fino a 1,1864 dollari, valore minimo dal marzo 2006, per poi risalire fino a 1,1959 dollari. In calo anche sullo Yen, a 143,16, ai minimi da inizio novembre. Come sottolinea il Wall Street Journal, la divisa unica è sospinta verso il basso dalle turbolenze greche, dalle aspettative sui programmi di stimolo monetario della Bce (l’acquisto dei titoli di Stato) e dal rafforzamento del dollaro (al livello più alto da 11 anni rispetto alle monete concorrenti).

Chi ci guadagna - La moneta unica ai minimi dal 2010 sul dollaro favorirà il rilancio del made in Italy soprattutto negli Stati Uniti. Per gli esperti il tasso di cambio attuale potrebbe valere per le aziende italiane 10 miliardi in più di ricavi all’estero. A beneficiarne, saranno in particolare le imprese della Lombardia (+2,6 miliardi) e quelle del Piemonte (+1 miliardo). La base di partenza è solida: nel primo semestre del 2014, a livello globale, solo la Polonia ha fatto registrare ritmi di sviluppo delle vendite estere migliori di quelli italiani. Poi c’è stato un rallentamento, ma il consuntivo degli ultimi tre mesi, per quanto riguarda gli affari con i Paesi extra-europei, fa segnare un più 3,2%.

Morto Pino Daniele, Napoli tradita?: funerali a Roma, tomba in Toscana

Pino Daniele è morto, schiaffo alla "sua" Napoli?: "Vuole essere sepolto a Talamone"




Uno schiaffo alla "sua" Napoli?: i funerali di Pino Daniele, morto a quasi 60 anni per un infarto, verranno celebrati a Roma mercoledì 7 gennaio per volontà dei figli. Una scelta che ha provocato le proteste dei fratelli del cantautore napoletano. "Abbiamo scelto Roma perché noi figli siamo nati e viviamo qui", ha spiegato la figlia Sara. Cerimonia aperta al pubblico al santuario del Divino Amore, "una chiesa grande, siamo sicuri che papà vorrebbe che chiunque avesse la possibilità di dargli l'ultimo saluto". "Noi fratelli vorremmo che i funerali fossero a Napoli: Pino è un pezzo di quella città", ha spiegato il fratello Carmine, anche se il rapporto tra lo schivo Pino e i suoi (troppo?) calorosi concittadini non è mai stato facile. Da anni Daniele aveva scelto di vivere lontano dalla sua casa, dividendosi tra Roma e Toscana. Non a caso, il suo cardiologo di fiducia lavorava a Roma e quando la notte di domenica si è sentito male il chitarrista ha provato a farsi portare in auto nella Capitale, e non in un ospedale della più vicina Grosseto. 

La tomba a Talamone - La Toscana comunque era la sua seconda casa. Lo stesso Daniele avrebbe manifestato la volontà di essere seppellito in Maremma. Per questo la sua famiglia ha deciso di tumulare la salma del cantante nel piccolo cimitero di Talamone, nel comune di Orbetello (Grosseto). Un avvocato che rappresenta la famiglia ha contattato questa mattina Monica Paffetti, sindaco di Orbetello, il Comune di residenza di Daniele, chiedendo l'ospitalità dell'amministrazione per la tumulazione. "Abbiamo ricevuto la richiesta da parte della famiglia di Pino Daniele per la sepoltura nel cimitero di Talamone - ha detto Pataffi all'agenzia Adnkronos -. Abbiamo dato la disponibilità e siamo onorati da questa scelta", ha aggiunto il sindaco. "La Maremma per Pino non era soltanto un rifugio, ma un luogo dove incontrare gli amici e suonare. Siamo onorati e profondamente commossi che abbia scelto Talamone - ha dichiarato il sindaco -. La città di Orbetello e la sua amministrazione partecipano al dolore per la morte di Pino Daniele, il grande musicista partenopeo profondamente legato a questo territorio". 

"Questa era casa sua" - "La casa è dove sei nato o dove scegli di vivere e di tornare. Pino Daniele aveva scelto di vivere con noi - ha aggiunto Pataffi -. Si sentiva nel posto giusto forse anche grazie alla riservatezza della nostra gente. E così aveva portato ciò che amava di più: la musica. Far nascere un locale in Giannella è stato, anche quello, un modo per sentirsi a suo agio e, contemporaneamente
restituire qualcosa a noi tutti". "La Maremma per Pino non era soltanto un rifugio, ma un luogo proprio, dove incontrare gli amici e suonare insieme fuori dai circuiti ufficiali, e lasciare scorrere il tempo. Di tutto questo lo ringraziamo. Siamo onorati e profondamente commossi che abbia scelto Talamone".