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sabato 29 novembre 2014

Occupare case non sarà reato: Così Renzi apre le porte agli abusivi

Occupare case non sarà più reato

di Michela Ravalico 


Matteo Renzi vuole depenalizzare il reato di occupazione abusiva. Anzi, l’ha già fatto: con la legge delega 67 del 28 aprile scorso. In un ritaglio nemmeno troppo nascosto della norma, approvata la scorsa primavera da Camera e Senato e già pubblicata in Gazzetta ufficiale, si scopre che tra i reati depenalizzati c’è il primo comma dell’articolo 633 del codice penale. «Si tratta della norma attraverso la quale una società come Aler, la partecipata di Regione Lombardia che gestisce un patrimonio immenso di case popolari, può effettuare gli sgomberi in caso di occupazioni abusive», denuncia il consigliere del Comune di Milano, Marco Osnato (Fratelli d’Italia), che all’Aler ci lavora da anni. 

Lo conferma anche il collega di Forza Italia, Armando Vagliati: «Il governo vuole depenalizzare l’occupazione abusiva. Contro chi occupa si potranno fare solo cause civili, della durata media di 10 o persino 15 anni». Sembra una barzelletta, soprattutto alla luce dei recenti fatti di cronaca di cui Milano è stata protagonista. Solo due giorni fa la polizia ha tentato di buttare fuori da un appartamento, occupato illegalmente, una famiglia di romeni, padre madre e tre figli di cui due minorenni. Tempo poche ore e per via delle proteste dei comitati a difesa del diritto alla casa e della tensione con la polizia, gli occupanti hanno ripreso possesso della casa. 

In futuro, chiunque prenderà possesso di una casa, di uno spazio pubblico come un giardino o privato come un negozio non potrà più essere sgomberato dalle forze dell’ordine. Ci si potrà limitare a denunciarlo al giudice in sede civile. Da lì scatterà la denuncia e per avere giustizia bisognerà attendere i tempi biblici dei tribunali civili nostrani. 

Si tratta di una svista o di un intento deliberato? Il segretario generale della Confederazione dei Giudici di Pace, Franco Pinardi, non ha dubbi: «La legge delega 67 è stata approvata sia dalla Camera sia dal Senato, non posso credere che non ne siano consapevoli - spiega il giudice - La proposta di depenalizzare l’invasione di terreni ed edifici, di fatto, nasconde una precisa volontà politica di legittimare questa invasione». La legge delega in questione, del resto, non si limita a depenalizzare soltanto il reato di occupazione abusiva, il fatidico 633. «Si eliminano le conseguenze penali anche per il 632, che sanziona la deviazione delle acque - ricorda Pinardi - per cui chiunque potrà deviare canali o torrenti, senza poter essere perseguito in sede penale. Oppure il 631, che è l’articolo sulla variazione dei confini di un terreno». 

Una possibilità di intervenire e modificare la norma ancora c’è. «Ci sono due anni per approvare i decreti attuativi», ricorda Pinardi. Per questo sia i consiglieri di Forza Italia del Comune di Milano sia Osnato, di Fdi, hanno chiesto il coinvolgimento dei parlamentari dei rispettivi partiti. «Bisogna evitare che vengano approvati i decreti attuativi», incalza Vagliati. «Ho già chiesto alla parlamentare Giorgia Meloni di fare un’interrogazione parlamentare su questo tema - spiega Osnato - Non vorrei che la depenalizzazione del articolo 633 portasse all’impossibilità per le forze dell’ordine di attivarsi in flagranza di reato».

Vaccini contro l'influenza: 11 morti sospette Quali sono i lotti ritirati

Vaccino anti-influenza: 11 morti sospette. Cresce l'allarme




L'Agenzia Italiana del Farmaco ha lanciato l'allarme in merito alla presunta tossicità di un paio di lotti del vaccino antinfluenzale 2014 "Flaud" della Novartis, ritirandolo dal mercato dopo la registrazione di cinque morti sospette seguite la somministrazione. Stamattina nuove vittime: un 80enne di Prato, deceduto giovedì dopo aver assunto il farmaco il giorno prima. Il medico di famiglia, registrato il decesso, ha controllato il lotto di appartenenza del vaccino somministrato, che è risultato coincidere con uno dei due per i quali è stato deciso il ritiro, il 143301 e il 142701. Il medico ha così dato l'allarme alle autorità sanitarie. 

Le vittime - La quinta vittima è stata denunciata in Puglia, a Lecce. L'azienda Usl di Parma ha segnalato al ministero dalla Salute un nuovo caso sospetto di morte. Un 80enne di Parma, affetto da una grave patologia cronica, è deceduto nell'arco delle 48 ore dopo la somministrazione del farmaco e per questo motivo è stata attivata la segnalazione all'Aifa. Altre due morti sospette dopo l'assunzione del vaccino antiinfluenzale si sono verificate anche a Roma. Si tratta di due anziani: una donna di 92 anni e un uomo di 77 anni. Entrambi di recente avevano fatto il vaccino antiinfluenzale Fluad.

Il vaccino - L'Asl di Como ha disposto verifiche sulla morte di un anziano, avvenuta la scorsa settimana, per accertare se sia correlata all'impiego del vaccino Fluad. L'uomo aveva una situazione clinica "di co-morbidità complessa". Il vaccino, insieme ad altre due tipologie (Vaxigrip e Intanza) è tra quelli forniti dalla Asl per la campagna di antinfluenzale.

Parla la Novartis - Con una nota stampa, l'azienda farmaceutica Novartis fa sapere che: "Sta collaborando con le autorità sanitarie per rispondere in merito ai quesiti sollevati. Flaud è un vaccino anti influenzale indicato per gli anziani. È stato approvato nel 1997 e il suo profilo di sicurezza è stato dimostrato da oltre 65 milioni di dosi distribuite con successo in tutto il mondo, che confermano i dati già raccolti durante gli studi clinici che hanno coinvolto oltre 70.000 pazienti".

venerdì 28 novembre 2014

Crolla la fiducia in Renzi. E Berlusconi sorpassa Grillo

Crolla la fiducia in Renzi. E Berlusconi sorpassa Grillo



di Sergio Rame



Gli italiani hanno sempre meno fiducia nel premier: perde altri due punti. Nuovo balzo in avanti della Lega che schizza al 9,4%. Ma solo il 39% degli elettori del centrodestra lo vorrebbe come leader. E l'83% degli italiani silura Grillo: "Siamo stufi anche del M5S". Gli italiani non si fidano più di Matteo Renzi. Secondo un sondaggio di Ixè trasmesso oggi da Agorà, in una sola settimana il gradimento del premier è sceso dal 43 al 41% perdendo così un altro paio di punti.

Lo scorso 10 ottobre veleggiava oltre il 50%. Percentuali ancora alte, per carità, ma che aprono una crisi tutta interna al governo e al Partito democratico che devono fare i conti con questo crollo nelle quotazioni del frontman fiorentino. Ma la vera novità del sondaggio è il crollo di Beppe Grillo e sorpasso di Silvio Berlusconi. Per la prima volta da mesi la fiducia nel comico genovese è, infatti, inferiore a quella in Silvio Berlusconi: il 15% contro il 16%.

Dopo l’ottimo risultato nelle elezioni regionali in Emilia Romagna, la Lega Nord continua a crescere nelle intenzioni di voto. Ora è data al 9,4%. Nell'ultima settimana è cresciuta di un altro 0,4%. Pressoché stabili il Pd (38%), i Cinque Stelle (19,6%) e Forza Italia (14,8%) mentre cresce sensibilmente la quota del "non voto" che, in sette giorni, è passata dal 35,9% al 38,2%. A fare da contraltare alla stima elettorale c’è il calo di due punti nella fiducia in Renzi e nel governo. L'Esecutivo gode, infatti, la fiducia del 39% contro il 41% registrato la scorsa settimana. Quanto alla classifica sulla fiducia nei leader, Renzi resta primo con il 43%, seguito da Giorgio Napolitano con il 39%, Matteo Salvini con il 24%, Berlusconi con il 16% (+1%), Grillo con il 15% (-1%), Alfano con il 13%.

Mentre continua a crescere il "partito del non voto", Ixè ha interrogato gli elettori dell’Emilia-Romagna sulle ragioni dell’astensione. Secondo il sondaggio è stata in larga parte causata da una sfiducia complessiva nella politica. Il 48% dei non votanti ha, infatti, spiegato in questo modo la scelta del non voto di domenica scorsa. Quanto all’approccio che Renzi dovrebbe tenere sulle riforme a fronte dell’astensionismo, il 49% degli elettori totali e il 48% di quelli del Pd chiede al premier più determinazione nelle riforme. Leggermente nferiore la quota di chi chiede più concertazione: il 41% degli elettori totali e il 45% dei democrat.

Da notare anche il risultato del sondaggio sull’eventuale leadership del centrodestra di Salvini e sulla frattura nel M5S. Il leader della Lega ottiene il sì del 39% degli elettori di centrodestra, del 42% di quelli di Fi e un sonoro 88% di quelli leghisti, mentre i "no" sono rispettivamente il 48, il 55 e il 9%. Quanto ai Cinque Stelle l’83% degli elettori totali e il 22% degli elettori pentastellati concorda con il sindaco di Parma Federico Pizzarotti che qualche giorno fa ha dichiarato: "Gli italiani sono stufi anche del Movimento 5 Stelle". Insomma, sembra che l'aria stia cambiando.

Tra Maroni e Alfano è rissa totale: scintille sul web, volano gli insulti

Roberto Maroni contro Angelino Alfano: "Noi di estrema destra? Cazzate"




Dopo il diktat di Matteo Salvini - "Se comando io, nel centrodestra non c'è spazio per Angelino Alfano" - volano gli stracci tra Lega Nord e Nuovo Centrodestra. Ad accendere la miccia è proprio Alfano, che su twitter scrive: "La Lega è un partito di estrema destra". A stretto giro di posta arriva la risposta del Carroccio, in questa occasione, però, firmata dal governatore della Lombardia, Roberto Maroni. Risposta tranchant: "Cazzate: la Lega è un partito di successo, con idee concrete e uomini liberi e capaci".

Bordate in radio - Un botta e risposta che sembra una pietra tombale sulle speranze di Silvio Berlusconi, ossia quelle di recuperare una coalizione "vecchio stile", che vada insomma da Via Bellerio e fino all'ex pupillo Alfano, passando ovviamente per Forza Italia. Un'alleanza del genere, oggi, pare impossibile. Per la precisione, le dichiarazioni di Alfano sono arrivate in diretta radiofonica su Radio 1, dove ha detto che il Carroccio è di "estrema destra", "non ne fanno mistero" e "noi siamo fortemente contrari alle loro idee". Queste frasi sono poi state riproposte sull'account twitter del segretario di Ncd, che in radio aveva aggiunto: "Al di là di un momento di protesta che può essere Grillo o Salvini, non è possibile immaginare un centrodestra a guida di estrema destra, non esiste in nessuna parte un centrodestra che abbia questi ideali".

E spunta Gaetano... - E ancora, Alfano, ha aggiunto: "Se Forza Italia vuole andare a trascinamento di Salvini, vuol dire che farà assorbire i voti del centrodestra e non vincerà più e chi vuole votare per il centrodestra allora voterà noi". Messaggi che sono piaciuti il giusto a Maroni, che come detto ha risposto su twitter. Successivamente, nella rissa è intervenuto Gaetano Quagliariello, compagno di Alfano in Ncd: "Sarete pure liberi, capaci e di successo, ma le vostre idee sono estremiste e da sconfitta assicurata. Tutto qui".

Di seguito, rispettivamente, il tweet di Angelino Alfano e quello di Roberto Maroni

Angelino Alfano        ✔ @angealfa

Non e' possibile che il #centrodestra segua partito di estrema destra come la #Lega. Su #Europa posizioni inconciliabili. @NCD_tweet #NCD
12:08 - 27 Nov 2014

La risposta di Maroni: 

Roberto Maroni @RobertoMaroni_

Alfano: "La Lega è un partito di estrema destra". Cazzate: la Lega è un partito di successo, con idee concrete e uomini liberi e capaci
13:31 - 27 Nov 2014

"Beppe vieni fuori". Grillo circondato nella sua villa Ecco chi lo assedia

Grillo ne fa fuori altri due: espulsi Massimo Artini e Paola Pinna




I deputati M5S Massimo Artini e Paola Pinna devono essere espulsi: è quanto deciso dal sondaggio sul blog di Grillo. Alla votazione online hanno partecipato 27.818 iscritti certificati. Ha votato Sì il 69,8%, pari a 19.436 voti. Ha votato No il 30,2%, pari a 8.382 voti. Il quesito era: "Sei
d’accordo che Pinna e Artini NON possano rimanere nel Movimento 5 Stelle?". I due parlamentari erano accusati di essersi intascati l'intero stipendio da onorevoli, accusa alla quale avevano replicato mostrando copie dei bonifici bancari. "E' stata una vera e propria esecuzione" è stato il commento a caldo di Paola Pinna.

Marcia contro Grillo - Una delegazione di parlamentari M5S guidati da Massimo Artini, uno dei due espulsi dal movimento, è in viaggio verso Marina di Bibbona per chiedere un confronto aperto a Beppe Grillo in merito all'eslcusione dal partito dei due membri. Non prende, invece, parte alla marcia Paola Pinna, l’altra parlamentare fatta fuori da Grillo, che commenta così la sua assenza alla mobilitazione: "A far che? Grillo è probabile che non ne sappia niente". "Ci dicono che un centinaio di attivisti stazionano già lì, davanti casa di Beppe", dice all’Adnkronos il deputato Marco Baldassarre.

Sul blog di Artini - Intanto sul suo blog, Massimo Artini pubblica i suoi rendiconto da gennaio 2014 fino a giugno, accompagnati da una nota: "Mi scuso per averli pubblicati solamente adesso, ma speravo che venissero pubblicati sul sito web utilizzato dal gruppo parlamentare quanto prima e venissero sanati alcuni dettagli sulla rendicontazione". E aggiunge anche due post scriptum: "PS. Per i sospettosi, ho rendicontato le spese telefoniche del 2013, tutte ed in blocco nel 2014, così come il gas a giugno 2014(800€) perché mi è arrivata la bolletta così. PPS. Per gli smemorati, ricordo che Aprile e Maggio erano mesi controversi di aula e viaggi per il supporto ai gruppi durante la loro campagna elettorale!".

Processo a Travaglio ad Announo Ecco la renziana che l'ha inchiodato

La bionda Elisa all'attacco di Travaglio: "Sei un affarista"




"Lei è un affarista, solo un affarista, altro che un giornalista indipendente". Solo la pubblicità è riuscita a interrompere una delle ragazze ospiti fisse di Giulia Innocenzi ad Announo, lo spin-off di Servizio pubblico in onda su La7. Oggetto degli strali di Lisa nientemeno che Marco Travaglio, seduto a non più di un paio di metri dalla focosa ventenne. Nella puntata dal titolo "Colpa di Renzi?", si stava parlando del ruolo dell'informazione nei confronti del potere e della politica. Travaglio aveva appena terminato uno dei suoi dotti interventi quando la parola è passata alle ospiti sedute sui seggiolini accanto. E lì è scattato l'agguato della rosso-bionda dal sorriso dolce ma dalla dentatura piuttosto aggressiva: "Lei è uno che cambia posizione spesso, cambia bersaglio a seconda di chi le dà più ritorno. Scrive per i soldi, è un affarista".

Il vicedirettore del Fatto, che continua a trovarsi in situazioni scomode come ospite delle trasmissioni santorine, ha provato a interromperla con la solita ironia ("Quindi secondo te il problema è che l'informazione in Italia è troppo severa con i politici?"), poi ha sfoderato uno dei suoi migliori sorrisi ironici, ma quella non s'è fatta intimorire, alzando ancor di più il tono di voce per arrivare a chiedergli: "Ci piacerebbe sapere come la pensa veramente, chi dica per chi vota!". Tra i due c'era già stato uno screzio nello scorso giugno, sempre sulle poltroncine di Announo, quando la stessa Elisa aveva sparato a Travaglio: "Lei critica tutto e tutti solo per avere fama e carriera. Se vince Grillo, lei dovrà cambiare lavoro". E ancora: "Perché bisogna giudicare un Paese dal numero dei detenuti? Deve valere la presunzione di innocenza".

Non bastasse, la parola è passata a Silvia, bionda forzista convinta, che gli ha dato dello jettatore: "Ogni volta che lui sostiene qualcuno, quello crolla alle elezioni. Guardate cos'ha fatto con i 5 Stelle. Li ha sostenuti ed ecco che fine hanno fatto....". L'impressione è che l'anno prossimo Travaglio da Santoro e dintorni (sempre che il teletribuno sia ancora in tv) non ce lo vedremo molto facilmente.

giovedì 27 novembre 2014

Brunetta dichiara guerra a Ferrara: "Sei un vecchio narciso e comunista. Ti meriti il premio pisciata-calda"

Renato Brunetta contro Giuliano Ferrara: "Comunista. Ti meriti il Nobel della pisciata calda"




Succede che Giuliano Ferrara, in un'intervista al Corriere della Sera, dispensi giudizi. Su Matteo Salvini, buono per attaccare (i manifesti). E su Silvio Berlusconi, che è un po' come un dittatore nordcoreano. Parole che non sono sfuggite all'orecchio attento di Renato Brunetta, che prende carta e penna (o, più prosaicamente, si mette alla tastiera del suo computer) e replica al direttore de Il Foglio, e lo fa con una missiva spedita a Dagospia. L'ex ministro esordisce così: "Giuliano Ferrara resta il genio che ha sempre dimostrato di essere. Gli piace esibirsi dovunque, e a richiesta, fa il fenomeno che invece della testa ha la lampada di Aladino. La sfreghi e appaiono meraviglie. In realtà appare il teatrino della sua immaginazione di Narciso".

Passato rosso - Dunque si arriva alla stringente attualità, all'intervista al Corsera, definita un'opera in cui "c'è la coppia da Mille una notte". Quale coppia? Quella formata da Ferrara stesso e dall'intervistatore, Fabrizio Roncone, che "funziona nei panni di Aladino che al telefono titilla la lampada". Il risultato, per il forzista, è "una raffigurazione così adulatoria di Berlusconi da risultare grottesca. E' identico secondo lui a Kim Il Sung, il nonno dell'attuale despota della Corea del Nord. Naturalmente Silvio Il Sung - precisa Brunetta - è così incommensurabile da poter avere come unico degno cantore e interprete dei suoi desideri Giuliano Ferrara". Dunque, la stoccata: "In realtà la descrizione che l'Elefantino fa di Berlusconi coincide con il suo antico sogno di comunista, il Grande Padre, che tutto dispensa, non sono più io che vivo ma è Stalin che vive con me".

Pisciate calde - Non può mancare, nell'intervento di Brunetta, la critica al premier: "Dopo di che - prosegue - Ferrara elegge Renzi a successore di Kim Il Sung. Non si accorge che, forse sciupato dai baci di Giuliano, Matteo è già decrepito, e si sono contagiati uno strano virus. Finiscono tutti i discorsi tirando in ballo Brunetta. Mai rispondendo nel merito a quel che egli dica o faccia". Poi il finale della lettera, davvero parecchio pungente: "Purtroppo il genio invecchia e si fa senile, caro Giuliano. Sergio Ricossa racconta un gustoso dialogo tra l'economista John Kennet Galbraith e il Presidente degli Stati Uniti Lyndon Johnson, per il quale Galbraith scriveva i discorsi sull'economia. Un giorno Lyndon Johnson, con un'oncia di volgarità da cow boy, si rivolse a Galbraith con queste parole: Non hai mai pensato, Ken, che fare un discorso di economia è come pisciarsi giù nelle gambe: chi lo fa si sente bello caldo, ma tutti gli altri no. A dire la verità, non ti facevo così vecchio, ma un Nobel della pisciata calda lo meriteresti senz'altro".