Visualizzazioni totali

sabato 15 novembre 2014

Un ministro nel mirino delle toghe: ecco su chi indaga la procura

Volo di Stato, la procura apre un fascicolo sul ministro Pinotti




La Procura di Roma ha aperto un fascicolo in relazione alla denuncia presentata da deputati M5S sul presunto utilizzo improprio, da parte del ministro della difesa Roberta Pinotti, di un volo di Stato. Nel procedimento, al momento contro ignoti, si ipotizza il reato di peculato d’uso. L’indagine è affidata al procuratore aggiunto Francesco Caporale e al pm Roberto Felici. Secondo la denuncia, il volo, fatto con un Falcon di Stato avvenne il 5 settembre scorso, quando il ministro fu portato a Genova a bordo del velivolo appartenente al 31esimo Stormo. 

L'indagine - Il fascicolo è all'attenzione degli aggiunti Francesco Caporale e Roberto Felici. Il ministro della Difesa, sostengono i Cinque Stelle, avrebbe usato un Falcon 50 dell'Aeronautica militare italiana per farsi accompagnare a casa a Genova, il 5 settembre scorso, approfittando di un volo di addestramento programmato dal 31mo stormo dell'Aeronautica. Il fascicolo, in base a quanto si apprende da fonti giudiziarie, una volta istruito potrebbe essere trasmesso al tribunale dei Ministri. Ieri il ministero della Difesa ha precisato che quello preso dal ministro "e' stato un volo del tutto legittimo, come sara' puntualmente chiarito in ogni sede, compresa quella parlamentare". Si tratta, per la Difesa, di "un volo addestrativo che non ha comportato alcun maggior onere ma, al contrario, ha determinato un risparmio per l'erario".

Prelievo forzoso sui conti sotto 100mila euro: ecco quando

Ipotesi prelievo forzoso sui conti correnti: ecco chi rischia di più




Il prelievo forzoso sui nostri conti correnti presto potrebbe diventare realtà. Il documento "segreto" della Commissione europea e della Bce che prevede, come racconta ilGiornale, l'intervento diretto di azionisti, detentori di obbligazioni e correntisti in eventuali salvataggi bancari, ha in sé una minaccia per tutti i risparmiatori. Secondo le ultime indiscrezioni che arrivano da Bruxelles, il testo conterrebbe una disposizione che elimina, in questi casi gravi, il paracadute che tutela i correntisti con disponibilità inferiori a 100mila euro. A lanciare l'allarme è l'eurodeputato leghista, Gianluca Buonanno: "Noi parlamentari abbiamo a disposizione i testi ufficiali dell'Ecofin e dell'Eurogruppo, stilati in aprile e a luglio, che contengono solo il piano organizzativo del 'Meccanismo di risoluzione delle crisi bancarie'. La verità, secondo quanto ci rivelano fonti interne alla Commissione, sarebbe ben diversa ed è per questo che abbiamo presentato l'interrogazione: voglio vedere se, questa volta, ci diranno tutto". 

La mano del Fondo Monetario - L'ipotesi di un prelievo era già nell'aria dall'autunno 2013 quando  il Fondo monetario internazionale ha sostenuto, in una pubblicazione, che il prelievo forzoso una tantum del 10% dei conti correnti dei Paesi dell'Eurozona sarebbe uno strumento utile per riportare il debito sovrano ai livelli pre-crisi. Insomma ora l'Europa è pronta a mettere in atto quel piano. E come sempre a pagarne le conseguenze saranno i correntisti. Anche quelli italiani. 

La rivoluzione dell'assicurazione: L'Rc auto può costare (molto) meno

Rca auto, l'assicurazione per auto e moto costa di meno con le scatole nere e le revisioni preventive




Automobili e moto meno care. Almeno per quanto riguarda l'assicurazione. Il governo si appresta infatti a varare la riforma della Rc Auto con un decreto o più probabilmente come parte del disegno di legge sulla Concorrenza. Secondo l'anticipazione del Corriere della Sera ci saranno sconti per gli assicurati virtuosi che sottopongano a ispezione preventiva il veicolo o installino le "scatole nere" su autovetture ma anche due ruote. Scatole nere che le compagnie di assicurazioni possono offrire ai propri clienti che si vedranno così ridurre il premio in misura minima prefissata e di accettare i risultati delle registrazioni come prova in giudizio. La stessa compagnia potrà proporre all'assicurato il divieto di cessione del diritto di risarcimento con conseguente riduzione del premio. Nei contratti dovrà essere chiaro come cambierà il premio in caso di bonus e di malus. Salta del tutto l' obbligo, previsto nel testo del governo Letta, di proporre clausole contrattuali per l'assicurato che prevedano prestazioni di servizi medico-sanitari e che comportino riduzione del premio. Così come non è più all'esame la decadenza del diritto di risarcimento in caso di richiesta presentata oltre 90 giorni dal fatto dannoso.

Tariffa unica - La nuova disciplina è stata curata dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Simona Vicari (Ncd), ma è all'esame anche una proposta di legge d'iniziativa popolare, promossa da alcuni deputati del Pd campano, Leonardo Impegno e Valeria Valente, che punta all'applicazione di una tariffa unica su tutto il territorio nazionale. Le imprese assicurative dovrebbero far pagare il premio più basso previsto a tutti i contraenti e assicurati che non abbiano denunciato sinistri negli ultimi cinque anni, a prescindere da dove risiedano. L'iniziativa mira a combattere l'elevato prezzo delle polizze nei territori in cui si registra il più elevato tasso di incidentalità e di frodi assicurative, ma è stata bocciata dall'Ania che la considera contraria ai principi comunitari dal sottosegretario Vicari.

venerdì 14 novembre 2014

Renzi-Berlusconi, duello in tribunale: la "fucilata" del premier al Cavaliere

Processo escort, Palazzo Chigi è parte civile contro Berlusconi




La Presidenza del Consiglio dei ministri, durante l'udienza preliminare, ha chiesto di costituirsi parte civile nel processo all'ex premier Silvio Berlusconi e all'ex faccendiere Walter Lavitola, accusati di aver indotto Gianpaolo Tarantini, in cambio di 500mila euro, a mentire alla procura di Bari nel corso dei suoi interrogatori nell'inchiesta escort.

Sgambetto - Una mossa che ha tutto il sapore dello sgambetto perché, fa notare l’avvocato Niccolò Ghedini al fattoquotidiano.it, “di solito, in questi casi, l’avvocatura dello stato chiede di costituirsi nella prima udienza dibattimentale, non durante l’udienza preliminare". Il legale del Cav spiega che non intende polemizzare, ma, dice, "quando c’è Berlusconi di mezzo, sono abituato ad aspettarmi di tutto”. La richiesta, rivela il Fatto, è stata decisa perché il reato contestato, ovvero rendere dichiarazioni reticenti e mendaci alla procura, ha danneggiato il regolare andamento dell’amministrazione della giustizia a maggior ragione perché Berlusconi, all’epoca dei fatti contestati, era presidente del Consiglio. Stamattina in udienza Berlusconi non c’era e la procura ha chiesto il rinvio in attesa di ascoltare le dichiarazioni delle ragazze che deporranno in udienza. Alla richiesta hanno aderito i legali di Berlusconi Francesco Paolo Sisto e Nicolò Ghedini che, insieme ai legali di Lavitola, hanno chiesto la sospensione dei termini di prescrizione. L'udienza preliminare è stata rinviata così al 30 gennaio 2015.

La vicenda - In cambio delle bugie dette da Tarantini sul fatto che Berlusconi ignorasse che si trattava di prestazioni sessuali 'mercenarie', 'Gianpi' - secondo l'accusa - tra l'estate 2010 e l'agosto 2011, ricevette da Berlusconi, tramite Lavitola o la sua segretaria o il suo maggiordomo, circa 20mila euro al mese; gli furono poi messi a disposizione, tramite Lavitola, su un conto di una banca uruguaiana 500mila euro (solo in parte incassati da 'Gianpi'), gli furono pagate le spese legali per l'inchiesta 'escort' in corso a Bari, gli fu pagato l'affitto di un appartamento nel quartiere Parioli di Roma e gli fu procurato un lavoro fittizio per giustificare l'elevato tenore di vita dell'imprenditore. Secondo il procuratore aggiunto Pasquale Drago, sin dal principio dello scandalo 'escort', Tarantini tenne dinanzi ai magistrati baresi una condotta processuale volta a tenere il più possibile indenne Berlusconi dai danni alla sua immagine pubblica di capo del governo derivanti dalla divulgazione dei risvolti più eclatanti dell'inchiesta in corso nel capoluogo pugliese. In cambio, il Cavaliere si fece carico dal punto di vista economico della 'situazione' Tarantini utilizzando Lavitola come intermediario e interlocutore privilegiato.

Canone Rai, la stangata è ufficiale: entra nella bolletta, pagano tutti

Rai, rivoluzione canone: entra nella bolletta elettrica, lo pagheranno tutti




Se n'era già parlato, ma ora spuntano altre prove decisive: la rivoluzione del canone Rai è molto più che un'ipotesi. Ora, assomiglia a una certezza. Le ultime indiscrezioni vengono raccolte da Il Messaggero, sul quale si legge che oggi, Matteo Renzi, ha dato il suo via libera all'operazione che stravolgerà l'imposta. Nel dettaglio, come era già stato anticipato, il canone verrà legato alla bolletta della luce con l'obiettivo di garantire a viale Mazzini un gettito pari a 1,8 miliardi di euro l'anno. Circa quanti la Rai ne incassa già oggi: allargando la platea, infatti, si chiederà un canone inferiore. Resteranno le fasce di esenzione e i bonus per i meno abbienti, mentre tutti gli altri pagheranno una cifra che oscillerà tra i 35 e gli 80 euro in base agli indicatori Isee. In media il canone Rai costerà 60 euro.

Pagano tutti - Il premier Renzi ha già ricevuto il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, e ha approvato l'idea di legare la tassa alla bolletta elettrica. Per non pagare il canone, l'utente dovrà dimostrare di non possedere una tv, ma anche qualsiasi dispositivo con cui guardare i programmi del servizio pubblico, ossia tablet, iPad, smartphone e pc. Di fatto, nell'Italia di oggi, quasi nessuno sarà esentato dal pagamento. Ora spetta al Tesoro e a Palazzo Chigi scegliere lo strumento normativo con cui cristallizzare le decisioni: potrebbe trattarsi di un emendamento alla legge di Stabilità, oppure un decreto ad hoc. La Rai, da par suo, chiede di accelerare: le casse, infatti, languono, e l'evasione stimata del canone è di circa 450 milioni di euro. Giacomelli, dunque, confida di chiudere l'operazione entro l'anno, ma dovranno essere superati i dubbi dell'Authority per l'Energia, che definisce "un uso improprio" quello del Canone in bolletta e ha sollevato perplessità legate alla privacy.

Faccia a faccia con l'aggressore Salvini umilia l'esagitato di Bologna

Matteo Salvini all'antagonista che lo ha aggredito: "Vai a spalare il fango"





Balbetta, non riesce a parlare. Prova a ribattere, ma non ce la fa. Sembra un ragazzino che subisce la strigliata del papà, ma lui, Loris Narda è quello che al campo rom di Bologna ha sfasciato la macchina di Matteo Salvini. E allora non sembrava tanto intimorito. Invece adesso eccolo qua, senza parole, zittito davanti al leader della Lega Nord. I due hanno avuto un incontro ravvicinato durante la puntata di Matrix andata in onda ieri sera, giovedì 13 novembre, su Canale 5. In studio c'è Salvini, in collegamento dall'Università di Bologna il no global che ha assalito la sua auto.

Disorientamento - Incalzato dal leader del Carroccio che lo attacca: "Vai a tirare su il fango dagli alluvionati!" e ancora: "Ma cosa ti hanno detto i tuoi genitori? Bravo?. Perché se mio figlio da grande va a spaccare le auto, io lo prendo a sberle!". Ma il giovane antagonista sembra non trovare le parole. La faccia è disorientata. Prova a rispondere: "Sono stato investito, ti denuncio per tentato omicidio". Matteo lo incalza, e lui: "Ma io non ho sfasciato la macchina...". Poi un po' di populismo: "E' vent'anni che siete lì".

Socialmente utili - Figuraccia. "Spero vengano condannati a lavori sociali", conclude Salvini. "Spero vadano a curare gli anziani, a sistemare qualche giardinetto, a spalare il fango. Così magari capiscono che è meglio fare qualcosa di utile per la società".

Dopo il Porcellum...il Porcellum: nuovo Parlamento, metà sono "nominati"

Legge elettorale: metà del Parlamento sarà fatto di "nominati"




Da un parlamento di nominati, quello eletto con il "Porcellum" a un Parlamento di "mezzi nominati". E' questo lo scenario post-voto se si andasse alle urne col sistema che a spanne è stato definito ieri, mercoledì 12 novembre, dopo l'ultimo incontro tra Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, che prevede un premio di maggioranza alla lista che raggiunge il 40% e elezione automatica dei capilista in 100 collegi. A ricostruirlo, partendo dai consensi raccolti dai partiti secondo i più recenti sondaggi, è il sito di news huffingtonpost.it.

I calcoli - Partendo da uno scenario con il Pd al 40 per cento, M5S al 20 per cento, Forza Italia al 15 per cento, la Lega all’8 per cento, Fdi e Ncd al 3 per cento e la sinistra al 5 per cento, la situazione è tale per cui il partito di Matteo Renzi avrà 100 parlamentari scelti con le liste bloccate cui si aggiungono 240 eletti con le preferenze. L'M5S avrà 100 “bloccati” più 2 eletti con le preferenze, Forza Italia avrà 78 bloccati e la Lega ne otterrà 42 , FdI e Ncd avranno rispettivamente 15 parlamentari eletti perché scelti dal partito e non dai cittadini . La Sinistra, se si attesta sul 5 per cento, avrà 25 bloccati. La somma porta ad un totale di 375 parlamentari scelti dai partiti, pari al 60,8 per cento e 242 scelti con le preferenze e pari al 39,2 per cento. È chiaro che molto dipenderà da come verranno disegnati i collegi. Ma appare comunque più che fondata l'ipotesi che oltre metà del nuovo Parlamento sfugga ancora alla scelta degli elettori.