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lunedì 27 ottobre 2014

Calcio: Balotelli sempre più giù I tifosi fanno la fila per restituire la sua maglia

Liverpool, tifosi in coda per restituire la maglia di Balotelli

di Ivan Francese



I supporter del Liverpool sono esasperati da quelli che giudicano comportamenti sopra le righe e prestazioni calcistiche deludenti. Quello di oggi è forse l'affronto più grande per Mario Balotelli: i tifosi del Liverpool, esasperati dall'ennesima prestazione ritenuta deludente da parte dell'attaccante italiano, si sono letteralmente messi in fila per restituire le maglie dell'ex campione di Inter e Milan.

In occasione dello 0-0 contro l'Hull City ai supporter dei Reds è stata offerta la possibilità, su iniziativa della società di scommesse Paddy Power, di riconsegnare le maglie di Balotelli in cambio di quelle di un grande attaccante degli ultimi anni, come Owen o Fowler.

Il banchetto dove riconsegnare le maglie è stato preso d'assalto dai tifosi, che con Balotelli hanno ormai "rotto" da qualche settimana, spazientiti dai comportamenti sopra le righe e dalle prestazioni calcistiche al di sotto delle aspettative che hanno contraddistinto sin qui l'avventura di Supermario a Liverpool.

Nei giorni scorsi Balotelli era finito nella bufera dopo che al termine di una partita aveva scambiato la propria maglia con quella del giocatore del Real Madrid Pepe. Questo ed altri comportamenti, uniti al fatto che l'attaccante ha finora segnato un solo gol in stagione, hanno scatenato le ire dei tifosi.

Tappezziere, sarto, idraulico: ecco i mestieri "wanted" regione per regione

Tappezziere, sarto, idraulico: ecco i mestieri "wanted" regione per regione


di Cristina Bassi 



Ai tempi della disoccupazione alle stelle, la mappa dei lavori che nessuno vuole o è in grado di fare. I problemi legati al lavoro e all'occupazione sono attualissimi, la disoccupazione giovanile italiana ha raggiunto il 44,2 per cento, ma ci sono anche decine di mestieri che nessuno vuole o è in grado di fare. 

Lavori che richiedono una laurea oppure abilità manuali, che hanno un'antica tradizione o sono all'avanguardia. La classifica, suddivisa regione per regione, l'ha stilata la Camera di commercio di Monza e Brianza. 

In Lombardia ad esempio non piacciono i mestieri antichi ed è molto difficile trovare tappezzieri e stagnini: non rispondono all'appello nel 77,8 per cento dei casi richiesti. Nella regione della moda inoltre si fa fatica a reperire sarti e modellisti (44,4%, significa che per un fabbisogno di 180 nuovi addetti 80 posti restano scoperti). In Lazio, terra di turismo, mancano ben 270 accompagnatori turistici, mentre in Veneto scarseggiano gli idraulici. In Puglia e Toscana non è facile trovare gli elettricisti e in Campania ci sono pochi professionisti dell'informatica. 

In Liguria scarseggiano i gelatai e i pasticcieri, oltre ai falegnami. In Piemonte le imprese hanno difficoltà a reperire esperti di pubbliche relazioni e pony express. In Trentino Alto Adige non è facile assumere agronomi, mentre gli ingegneri elettrotecnici, i tecnici della sicurezza e gli idraulici sono i "most wanted" del Veneto. E in Friuli Venezia Giulia, Abruzzo e Sardegna mancano i cuochi.

Toscana e Puglia cercano disperatamente elettricisti, l'Emilia Romagna invece contabili addetti alle buste paga. In Umbria e nelle Marche si fatica a trovare rispettivamente i vasai e i carpentieri, oltre agli esperti di marketing. Le aziende campane non hanno abbastanza professionisti dell'informatica, come tecnici programmatori e analisti di software. La Sicilia cerca fisioterapisti, la Calabria camerieri e la Basilicata esperti di Beni culturali. Infine Sicilia, Molise e Valle d'Aosta: hanno bisogno di conduttori di carrelli elevatori, carpentieri e astronomi.

Renzi "caccia" i dissidenti dal Pd: "Il partito è mio, non lo riavrete mai"

Pd, Matteo Renzi alla Leopolda: "La minoranza dem non si riprenderà mai il partito"




"Il Pd non tornerà mai più al 25 per cento e scordatevi di riprendervi il partito". Matteo Renzi, intervenuto alla chiusura dei lavori della Leopolda, avvisa la minoranza dem che ha scelto di partecipare alla manifestazione della Cgil di ieri, sabato 25 ottobre, rifiutando l'invito alla kermesse renziana. “Rispettiamo coloro che in Parlamento non la pensano come noi. Rispettiamo i messaggi anche i piu' offensivi, ma non consentiremo a quella classe dirigente di riprendersi il Pd". E ancora: "Le manifestazioni io le rispetto. Non ho paura che si crei a sinistra qualcosa di diverso". "Vedremo se e' piu' di sinistra aggrapparsi alla nostalgia o innovare e prevedere il futuro. Continuare a parlare di Art.18 e' come cercare di mettere un gettone nello smartphone". 

Job Act - Poi, dopo aver sistemato Bindi&Co., il premier punta il dito contro la Camusso e annuncia di non voler fare nessun passo indietro con il Job Act: "La riforma del lavoro con le modifiche all'articolo 18 ma anche con gli aiuti ai disoccupati e il centro per l'occupazione sono necessari proprio ora che nel mondo del lavoro "il posto fisso non c'è più. Un grande partito di sinistra che fa? Un dibattito ideologico o comincia a pensare a una legge?". “Sbloccare l'incantesimo sul lavoro e' la grande battaglia culturale degli ultimi 30 anni dentro la sinistra. Noi pensiamo che si possa combattere il precariato cambiando le regole gioco", ha aggiunto Renzi. Infine un messaggio all'Europa dei burocrati: “Io sono andato in Europa e ho chiesto rispetto per il mio paese e il mio partito. Anche ad Angela Merkel ho ricordato: 'hai preso 10 milioni e 6. Noi 11 e 2. Sono cose che capitano'". 

La Bce boccia i conti di Monte Paschi: dove sono i soldi dell'Imu per salvarla?

Stress test: la Bce boccia Monte dei Paschi e Carige




Ricordate i 3,9 miliardi di Monti-bond con cui nel dicembre 2012 il governo Monti salvo la banca Monte dei Paschi dalla chiusura. Ecco, dimenticateli. Perchè a distanza di meno di due anni da quella operazione, oggi l'istituto di credito senese, nota cassaforte del Pd e "braccio bancario£ del maggior partito della sinistra italiana, è stato bocciato dalla banca centrale europea. Una delle 25 che non hanno superato gli stress test della Bce sulla base dei bilanci 2013. Di queste, nove sono italiane: oltre a Montepaschi, Carige, Creval, Banco Popolare, Popolare di Milano, Popolare di Sondrio, Popolare di Vicenza, Veneto Banca. Cinque tuttavia hanno già realizzato operazioni di rafforzamento patrimoniale nel corso del 2014, e la Bce lo segnala. Restano carenti di patrimonio, per gli elenchi Bce, dunque Montepaschi, Carige Bpm e Pop. Vicenza: queste ultime due, a loro volta, hanno realizzato sempre nel 2014 altre operazioni computate dalla Banca d’Italia come rafforzamento patrimoniale. Di conseguenza, alla fine sono solo due le banche italiane con deficit patrimoniale: Montepaschi per 2,111 miliardi (che scende a 1,35 al netto dei Monti bond) e Carige per 814 milioni.

Ci si può chiedere, dunque, che fine hanno fatto quei 3,9 miliardi di euro che appena due anni fa il governo travasò nella banca che fu di Mussari. Anche perchè, allora, le polemiche furono asprissime. Proprio nello stesso periodo del salvataggio di Mps il governo Monti rimise l'Imu, la tassa sulla casa, con cui portò via dalle tasche degli italiani circa 4 miliardi di euro. E furono in molti a vedere nelle due operazioni più che un legame, coi soldi degli italiani pagati per l'Imu finiti nella banda del Pd.

"Dissi a Moratti di cacciare quel... di Thohir". Il presidente della Sampdoria perde la testa in diretta tv: ecco cosa ha detto

Sampdoria, Massimo Ferrero: "Avevo detto a Moratti di cacciare quel filippino di Thohir"




"È ingiusto che Moratti sia stato trattato così, sono molto dispiaciuto per lui. Io glielo avevo detto: caccia quel filippino...". Con queste parole il presidente della Sampdoria, Massimo Ferrero, intervistato da Stadio Sprint su Raidue, ha commentato le polemiche dimissioni anche dal ruolo onorario dell’ex presidente dell’Inter e del nuovo numero uno, l’indonesiano Erick Thohir.

La polemica - Ferrero sempre in diretta tv ha rincarato la dose: "È venuto dall’Indonesia per insultare un emblema del calcio. A Thohir voglio bene, ma non mi deve toccare Moratti. Doveva difenderlo, al posto di Moratti gli avrei dato due pizzicotti. Credo Moratti sia un grande uomo, ho avuto modo di conoscerlo al telefono. Lo sento ogni tanto al telefono, mi sembra ingiusto che sia stato trattato così. Ha dato tanto al calcio italiano".

Più tardi, per evitare polemiche per la battuta sul “filippino”, Ferrero ha voluto diffondere attraverso il sito ufficiale della Sampdoria una nota nella quale afferma: “Non volevo mancare di rispetto al signor Thohir, ai dirigenti dell’Inter e alla gente delle Filippine alla quale da sempre mi legano rapporti bellissimi”.

RIVOLUZIONE ALLO SPORTELLO BANCOMAT Novità sui controlli del fisco: cosa cambia per chi preleva

Bancomat per autonomi e professionisti, il fisco chiude ai controlli



I professionisti fanno pace col Fisco grazie al bancomat. Migliaia di lavoratori autonomi, come racconta il Sole 24 Ore, finalmente non dovranno più dimostrare che i prelievi effettuati dal bancomat e non documentati non corrispondono “a pagamenti in nero”. A stabilirlo è la sentenza n. 228 della Corte Costituzionale che decreta la fine di tale presunzione con cui il fisco finora ha condotto i suoi accertamenti sui redditi dei professionisti. La Corte ha infatti dichiarato incostituzionale la norma di legge che parla di “compensi” stabilendo come sia inapplicabile ai professionisti la conclusione secondo cui i prelevamenti di contanti non documentabili equivalgano a ricavi non dichiarati.

Il caso - A tale presunzione l’Agenzia delle entrate era pervenuta a seguito di una serie di provvedimenti legislativi in materia di accertamento delle imposte sui redditi. Di fatto secondo il fisco ai professionisti andava applicata la stessa “doppia presunzione” di legge valida per gli imprenditori: i prelievi non documentati per le imprese infatti erano solitamente considerati come finalizzati a sostenere dei costi “in nero” non dichiarati.

La sentenza - In questo modo i prelievi di contanti effettuati col bancomat venivano automaticamente considerati compensi in nero, salvo che il professionista non fosse in grado di produrre tutti i documenti relativi alle spese effettuate con tali contanti. Questo vincolo ora è decaduto. Insomma la presunzione nei confronti dei professionisti secondo la Cassazione è lesiva del principio di ragionevolezza e capacità contributiva ed è arbitrario per il Fisco ipotizzare che i prelievi ingiustificati da parte di un lavoratore autonomo siano destinati ad investimenti nell'attività professionale.

domenica 26 ottobre 2014

Sondaggi, cosa succede se si vota oggi Il Cav ride, gli altri piangono / I numeri

Sondaggio Ipsos, cosa succede si si vota oggi: il Pd obbligato alle larghe intese con Forza Italia




Se si votasse oggi, Silvio Berlusconi e Forza Italia sarebbero al governo. E' il clamoroso risultato fotografato dal sondaggio Ipsos per il Corriere della Sera, che prende in esame le proiezioni in caso di ritorno alle urne con questo sistema elettorale, ossia il Consultellum. In attesa che il tanto atteso Italicum venga approvato al Senato (ed è da vedere se sarà uguale a quello licenziato dopo tante fatiche alla Camera), infatti, partiti e segreterie devono fare i conti molto attentamente con la legge uscita dalla bocciatura del Porcellum alla Corte Costituzionale. E come detto il risultato è clamoroso. 

Chi entra e chi resta fuori - Il Pd di Matteo Renzi quasi sicuramente non otterrebbe la maggioranza assoluta. Non solo: non riuscirebbe a governare nemmeno se Ncd o una (improbabile) sinistra unita superassero la soglia del 4% (difficile), quindi secondo l'istituto di Pagnoncelli il verdetto sarebbe scontato: di nuovo larghe intese, come accaduto nel 2013. Lo sbarramento del 4% verrebbe superato solo da quattro partiti: il Pd, dato al 39,4% (si prende in considerazione solo la Camera), il Movimento 5 Stelle al 20,4%, Forza Italia al 16,1% e la Lega Nord all'8 per cento. Esclusi da Montecitorio tutti gli altri: Ncd (3,7%), Fratelli d'Italia-Alleanza nazionale (3,5%), Sel (3,2%), Udc (1,5%), Rifondazione (1%). Certo, gli esclusi potrebbero essere invogliati in questo scenario a unirsi in lista, incrementando la loro percentuale. Non varrebbe, come sempre, l'effetto somma: le liste di due o più partiti tolgono qualcosa al totale ma allo stesso tempo eliminano di qualche decimale quello degli altri partiti/liste. E dunque, se Ncd e Udc decidessero di correre insieme secondo il sondaggio Ipsos arriverebbero al 4,9%, mentre Sel, Lista Tsipras, Verdi e Rifondazione arriverebbero al 4,2 per cento. 

Come verrebbero distribuiti i seggi - Il problema di Renzi e del Pd è, dunque, di seggi. Arrivando al 39,4% prenderebbe alla Camera 296 seggi, uno in meno di quanti vinti (con il premio di maggioranza) da Bersani nel 2013 (con il 25,4%), ben lontano soprattutto dalla maggioranza richiesta di di 316 seggi. A colmare il gap non servirebbero, appunto, nemmeno Ncd-Udc (che insieme prenderebbero 35 seggi, togliendone però qualcuno al Pd, calato a 280, portando il totale a 315) o Sinistra unita (29 seggi, e Pd calato a 267).  A Renzi dunque servirebbe solo e soltanto Forza Italia, con i suoi 121 seggi, a fronte dei 60 della Lega e dei 153 del M5S. Questo spiega, forse, perché sul patto del Nazareno e la legge elettorale Berlusconi sta frenando, anche a fronte degli sprint di Renzi. Che se si votasse con il Consultellum per governare senza il Cav dovrebbe sfiorare la fantascienza: portare cioè il Pd al 44% sperando nell'alleanza di Alfano e Casini, oppure salire alla cifra-monstre del 49% per fare tutto da solo.