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mercoledì 22 ottobre 2014

"Renzi con una mano dà 80 euro Ma con l'altra aumenta le tasse"

"Renzi con una mano dà 80 euro Ma con l'altra aumenta le tasse"


di Luca Romano 



L'ex premier rivendica il ruolo dei suoi governi: "Renzi sostiene di aver abbassato le tasse e di essere il primo ad averlo fatto. Ricordo che gli unici Governi che hanno davvero abbassato le tasse sono stati i nostri". 

Una bocciatura secca alla politica fiscale, molti dubbi su quella estera e una precisazione sulla riforma elettorale. Silvio Berlusconi, in un'intervista al Tg5, tocca tutti i temi in cima all'agenda politica dle momento, a partire da quelli interni al suo partito e alle presunte voci di un imminente scioglimento.
Che smentisce con decisione: "Un'assurdità".

Sulla manovra il Cavaliere alza un muro: "Il Premier attuale con una mano ha dato gli 80 euro a qualcuno, con l’altra ha aumentato le tasse sulle case, sui negozi, sui capannoni e anche sui risparmi a tutti. Il saldo è dolorosamente negativo per tutte le famiglie. Oggi - prosegue - la legge di stabilità sta andando nella stessa direzione: per fare bella figura si taglia un pò di Irap, l’imposta rapina di Prodi sulle imprese, ma il conto lo pagheranno i cittadini che vedranno aumentare le tasse locali e che magari vedranno anche tagliati i servizi locali essenziali. Il governo fa bella figura, ma la fa con i soldi delle famiglie. E il Paese non riparte. Siamo davvero sulla strada sbagliata".

Berlusconi va all'attacco e rivendica il ruolo dei suoi governi: "Il premier sostiene di aver abbassato le tasse e di essere il primo ad averlo fatto. Ricordo che gli unici Governi che hanno davvero abbassato le tasse sono stati i nostri. Abbiamo cancellato l’imposta di successione, quella sulle donazioni, la tassa sulla casa, abbiamo introdotto la no tax area per le famiglie meno agiate, abbiamo ridotto gli scaglioni dell’imposta sulle persone fisiche, l’Irpef e altre imposte ancora"

Ma uno dei fascicoli più scottanti sul tavolo del governo riguarda le riforme: "Ci confrontiamo con Renzi nella ricerca di una legge elettorale che favorisca la governabilità del Paesr - ha spiegato Berlusconi - e che, naturalmente, vada bene a tutte e due le parti in causa".

Se sulla politica economica (ma anche su quella estera) le strade di Berlusconi e Renzi sono ben distanti, si riavvicinano sulla politica italiana. "Vuole un partito unico di centrosinistra? Noi vogliamo la stessa di Renzi ma nel centrodestra. Noi italiani dal 1948 ad oggi purtroppo - prosegue il Cav - non abbiamo mai imparato a votare e ultimamente, anche a causa della par condicio che assegna al più piccolo partito che si presenta per la prima volta lo stesso spazio televisivo e radiofonico che assegna ai partiti più grandi, favorendo così il frazionamento del voto, per ottenere una maggioranza in Parlamento siamo costretti a mettere insieme una coalizione di molti partiti. È stato così nella prima Repubblica, è così ancora adesso".

Silvio Berlusconi stronca senza mezzi termini le indiscrezioni di stampa che parlavano di un Cavaliere prossimo alla "chiusura" del movimento: "Forza Italia è il partito della libertà e rappresenta molti milioni di italiani che amano la libertà e vogliono restare liberi. Io sono al lavoro tutto il giorno e tutti i giorni perchè voglio che Forza Italia, rinnovata e rafforzata, torni a vincere". Il Cavaliere non lascia, ma anzi rilancia: "Io, sebbene sia stato privato dei miei diritti politici e in parte anche della mia libertà nel modo estraneo alla democrazia che tutti conoscono, lavoro per convincere gli elettori moderati, quei 24 milioni di elettori che non hanno votato alle recenti elezioni europee perchè amareggiati, delusi, disgustati dalla politica e dai politici, ad uscire dalla delusione, dalla rassegnazione e a tornare la prossima volta a votare per confermare di essere la maggioranza nel Paese e vincere di nuovo le elezioni con noi, con Forza Italia".

martedì 21 ottobre 2014

Motivazioni sentenza Ruby: "I tabulati di Ostuni acquisiti violando la legge"

Motivazioni sentenza Ruby: "I tabulati di Ostuni acquisiti violando la legge"




Ilda Boccassini farà la fine di Luigi De Magistris? Secondo quanto risulta dalle motivazioni depositate del processo Ruby, c’è una circostanza, come racconta IlTempo.it,  che pare accomunare il comportamento dei pubblici ministeri milanesi a quello di "Giggino" nell'inchiesta Why Not che gli è costato la poltrona di sindaco di Napoli. Si tratterebbe della violazione della legge Boato, che prevede la richiesta di autorizzazione alla camera di appartenenza per l’acquisizione di tabulati che riguardano le utenze dei parlamentari. In alcuni passaggi delle motivazioni, come racconta Iltempo.it
i tabulati relativi all’utenza telefonica di Karima El Mahroug, cioè Ruby, di Nicole Minetti, della ballerina brasiliana Michelle Da Conceicao e del capo di Gabinetto della Questura di Milano, Pietro Ostuni sembra siano stati acquisiti in modo illegittimo.

Le intercettazioni - "I tabulati della utenza del dottor Ostuni, dichiarati inutilizzabili - si legge nelle motivazioni -  in quanto addirittura acquisititi in violazione della norma dell’articolo 4 della legge 140 del 2003 (legge Boato, ndr) poiché, nel momento in cui veniva emesso decreto di acquisizione, la Procura poteva e doveva prefigurarsi l’alta probabilità che tale preciso atto d’indagine potesse determinare l’intrusione nella sfera delle comunicazioni del presidente del Consiglio", Silvio Berlusconi. La Corte sostiene che se è vero che i Pm non possono sapere né immaginare che in quei tabulati acquisiti ci sono, "casualmente" e "fortuitamente", pure e comunicazioni del premier, dopo averle acquisite avrebbero dovuto chiedere l'autorizzazione al Parlamento come afferma la legge Boato. I pm di Milano che hanno condotto l’inchiesta, Antonio Sangermano, Ilda Boccassini e Pietro Forno, invece non l’hanno fatto. 

"Come De Magistris" - L’avvocato Titta Madia, difensore di Francesco Rutelli, parte lesa nel processo contro de Magistris intervistato da IlTempo afferma: "I giudici di Milano – afferma il legale - hanno indicato una procedura illegittima compiuta dai pubblici ministeri identica a quella per la quale il dottor de Magistris è stato condannato a un anno e tre mesi di reclusione. Identica".

Genova, i cittadini in piazza: ora le autorità si dimettano

Genova, cittadini scendono in piazza contro le autorità dopo l'alluvione


di Luca Romano 


Ricordando la vittima dell'alluvione di ottobre, alcune centinaia di persone hanno chiesto un passo indietro a comune e regione. 

Un certo numero di manifestanti è sceso in piazza oggi a Genova, per protestare e chiedere le dimissioni della giunta comunale e regionale e dei vertici dell'Arpal dopo la reazione all'alluvione del 9 ottobre, che secondo loro ha dimostrato la "manifesta incapacità di governo".

I dimostranti hanno lanciato uova, monetine e bottiglie d'acqua contro la sede del comune e uno di loro si è arrampicato fino al primo piano, in mano la bandiera di San Giorgio, che è il simbolo della città. Un gruppo di cittadini presidia invece palazzo Tursi, mentre il primo cittadino incontra una piccola delegazione.

Al grido di "vergogna" e "assassini", i manifestanti hanno ricordato anche Antonio Campanella, morto il 9 ottobre travolto dalle acque in piena del torrente Bisagno. Alcune centinaia le persone che si sono unite alla manifestazione, controllata dai poliziotti in tenuta antisommossa.

Responsabilità civile delle toghe, il governo fa un passo indietro

Responsabilità civile delle toghe, il governo fa un passo indietro


di Luisa De Montis 



Malan: "Il governo vuole che i magistrati possano fare ciò che vogliono". La responsabilità civile delle toghe mette in agitazione il governo e Forza Italia. Sono stati proposti tre emendamenti che di fatto rivoluzionano il testo base che era stato adottato in commissione Giustizia del Senato il 23 dicembre scorso.

Le proposte del Guardasigilli Andrea Orlando hanno scatenato la protesta di Ncd, FI e di Enrico Buemi (Psi) che minaccia addirittura di dimettersi da relatore. 

In sostanza, spiega Lucio Malan (FI), "il governo vuole riproporre con i suoi tre emendamenti, per ora annunciati a voce, il suo testo", presentato a settembre. Ma in questo provvedimento, sottolinea Giacomo Caliendo (FI), si prevede la responsabilità civile dei magistrati solo in "rarissimi casi", perlopiù per negligenza grave e travisamento grave del fatto. Un’impostazione ben diversa da quella data da Buemi al testo base con il quale si prevede la responsabilità delle toghe anche nel caso in cui si discostino dalle sentenze delle Sezioni Unite della Cassazione senza darne adeguata motivazione. "Affermeremo la linea del nostro testo di legge - assicura Orlando - all’interno del quale c’è un equilibrio che migliora l’attuale normativa".

Le tre proposte di modifica annunciate in commissione da Orlando, e considerate come una "riformulazione" dal governo, sono state invece ritenute dalla commissione Giustizia, di fatto, come dei nuovi emendamenti. E per questo si è dato tempo fino a giovedì per subemendarli. Forza Italia annuncia battaglia. "Il governo vuole che i magistrati possano fare ciò che vogliono", attacca Malan e "ovviamente noi non siamo d’accordo". 

Popolari per l’Italia, ecco i membri del Coordinamento della Campania

Popolari per l’Italia, ecco i membri del Coordinamento della Campania


di Carmine Alboretti 



Si è riunito a Napoli il Coordinamento Regionale per la Campania dei “Popolari per l’Italia”. Il Coordinatore Regionale, Enzo Rivellini (nella foto), d’intesa con il Presidente Nazionale, Mario Mauro, e il Vice-Presidente, Potito Salatto, ha provveduto a  nominare i componenti del coordinamento regionale.

L’organismo è così composto: Rossella Vorraro (Responsabile Giovani); Cristiano Ciccarese; Vincenzo Mormile; Mario Russo; Antonio Oliva; Nicola Zanfagna; Lello Scotto di Vettimo; Tommaso Scotto di Minico; Salvatore Mone (Responsabile alle problematiche della Disabilità). Nei prossimi giorni saranno designati i coordinatori cittadini nei Comuni della Campania.

Mattone ancora giù Gli italiani si disfano delle seconde case

Mattone ancora giù  Gli italiani si disfano delle seconde case


Di Fabrizio De Feo 



Le tasse record stanno affossando il mercato immobiliare. Crolla il numero di proprietari, prezzi sempre in discesa. 

Roma È stata nel cuore, nella mente, nel portafoglio e nei progetti di ciascun italiano per decenni. La casa ha sempre rappresentato l'investimento sicuro, l'obiettivo verso cui tendere, sacrificio dopo sacrificio, per raggiungere una stabilità da condividere con la propria famiglia. Poi arrivò il 2007, la bolla finanziaria, la crescita dei prezzi a livelli stellari e, a seguire, la lunga crisi con la sistematica perdita di valore degli immobili, arrivata oggi a interessare anche le isole più sicure, come le case di pregio, i centri storici, le location di lusso, colpite da un calo delle quotazioni evidente a chiunque metta il naso di tanto in tanto davanti alle vetrine delle agenzie immobiliari.

«Il mercato per muoversi si muove» spiega un agente immobiliare di Roma. «Spesso, però, si tratta di mosse difensive. In tanti vendono le seconde case perché non ce la fanno a sostenerle o perché ritengono che non si tratti nel tempo di un investimento conveniente. Una circostanza che fa aumentare l'offerta di case in vendita, contribuendo alla diminuzione dei prezzi. Inoltre un tempo si poteva mettere in vendita una casa a un prezzo superiore a quello di mercato e c'era chi, magari perché innamorato di una zona, era disposto a pagarlo molto più della quotazione reale. Oggi è difficilissimo che questo accada perché non si ha la certezza di recuperare nel tempo quel valore».

Il bene rifugio, insomma, è davvero travolto dalla crisi e dalle tasse? Le interpretazioni sono molteplici. C'è chi fa notare come il mercato in questo momento storico faccia finalmente i conti con le potenzialità reali degli acquirenti e torni a muoversi dentro un recinto di realismo. Uno smaltimento degli eccessi, insomma. Il problema è che, come fa notare Corrado Sforza Fogliani, presidente di Confedilizia, per chi ha acquistato casa in anni recenti il calo può essere dolorosissimo. «Una volta, una piccola casa, 200mila euro di valore, era un bene monetizzabile rapidamente» spiega a Italia Oggi . «Ora questa riser va di valore si è ridotta a 70mila, se non a 50mila euro. Va da sé che i consumi ne risentano». Sforza Fogliani mette nel mirino l'aumento delle rendite catastali avvenuto nel 2012 con il governo Monti. Un carico da novanta che ha fatto da detonatore e moltiplicatore della crisi. «Quell'aumento venne giustificato col fatto che l'Italia era il Paese che colpiva meno la rendita immobiliare. Oggi come pressione siamo clamorosamente sopra la media: al 2,2% del Pil e del 2,75% sul reddito disponibile contro la media Ocse di 1,27% e 1,59%». Il presidente di Confedilizia cita anche uno studio su quanto l'Imu abbia abbattuto i valori di mercato: «Siamo intorno ai 2mila miliardi, a fronte di un gettito di 24 miliardi».

I segnali che arrivano dal mercato, d'altra parte, sono implacabili. Dopo qualche timido segnale di ripresa, il mercato nel secondo trimestre segna un calo del 3,6%. Una frenata che tocca meno il settore residenziale (-1%) di più le attività commerciali. I prezzi delle case sono ancora in discesa: -4,8% a giugno su base annua. Inoltre la percentuale dei proprietari è ormai passata dall'80% di un tempo al 67%. Bisognerà vedere a questo punto se le misure dello Sblocca Italia - dal bonus del 20% sull'Irpef per chi acquista un'abitazione da dare in affitto a canone concordato, alla definizione del «rent to buy» - avranno un qualche effetto. Ma la stessa relazione tecnica prevede effetti molto limitati su un mercato che avrebbe bisogno di un elettrochoc piuttosto che di una piccola scossa.

Schettino querela Domnica Cermotan

Schettino querela Domnica Cermotan


di Luisa De Montis 



La moldava denunciata per diffamazione e falsa testimonianza. Come aveva già annunciato, Francesco Schettino ha denunciato la moldava Domnica Cemortan. L’ex comandante della Costa Concordia ha deciso di querelare a Torre Annunziata (Napoli) la ex hostess e ballerina per diffamazione in merito alle affermazioni riguardanti un elicottero fatto arrivare da Schettino sul ponte della nave. Un'altra denuncia è stata presentata a Grosseto per falsa testimonianza visto che quando la moldava ha testimoniato non ha fatto menzione di elicotteri o di un borsone prelevato dall'imbarcazione durante il naufragio. 

"Cemortan rivolge delle accuse precise non soltanto a Schettino, ma anche agli stessi pubblici ministeri, che non avrebbero fatto niente per occuparsi della vicenda dell’elicottero che la giovane sostiene di aver svelato", spiega uno dei legali di Schettino, "La Procura deve intervenire, sia che si tratti di un fatto vero, che di un fatto calunnioso".