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mercoledì 15 ottobre 2014

M5S, ombra della 'ndrangheta Arrestato l'attivista Pantano E Grillo: "Non era uno di noi"

Ombra della 'ndrangheta sul M5S: arrestato l'attivista Giovanni Pantano

di Sergio Rame


Maxi operazione in Calabria. Arrestato il consigliere Pantano, organizzatore di un Meetup. Il M5S: "Si spacciava per uno di noi ma non lo era". Adesso che l'ombra della 'ndrangheta cala pure sui Cinque Stelle è tutto un fuggi fuggi. Ma fino a qualche giorno fa faceva comodo ai grillini che il consigliere Giovanni Pantano, eletto nel 2011 nella lista "Futuro Migliore" con altri tre colleghi che insieme formano la minoranza nel Comune calabrese di San Ferdinando, parlasse a nome del movimento. In prima linea Beppe Grillo a smentire, scongiurare, prendere le distanze: "Il M5S non ha alcun consigliere eletto a San Ferdinando. Il MoVimento 5 Stelle non ha altresì mai presentato alcuna lista alle elezioni comunali di San Ferdinando. Si chiede quindi di non presentare il consigliere comunale Giovanni Pantano come un eletto del M5S". Eppure, da circa un anno, Pantano, arrestato ieri per 'ndrangheta, è un attivo militante del Movimento.

Questa mattina una maxi operazione dei carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria ha fermato ventisei persone appartenenti alla cosca di ’ndrangheta dei Bellocco operativa a San Ferdinando, centro sulla costa tirrenica reggina. Le accuse, a vario titolo, sono associazione mafiosa, traffico di droga, estorsioni, danneggiamenti, intimidazioni. Tra questi anche il sindaco Domenico Madafferi accusato di aver favorito il rilascio di licenze e autorizzazioni per negozi nella disponibilità della cosca. Nei gangli dell'operazione "Eclissi" è rimasto invischiato pure Pantano. Non appena la notizia ha iniziato a girare sui principali quotidiani nazionali, però, il Movimento 5 Stelle si è affrettato a prendere le distanze. "Il consigliere comunale di San Ferdinando - hanno scritto i parlamentari stellati Dalila Nesci, Nicola Morra, Paolo Parentela e Federica Dieni - non è mai stato un rappresentante istituzionale del Movimento".

A differenza di quanto vorrebbero far credere Grillo e i suoi, Pantano non è affatto un millantatore che usa il logo del Movimento 5 Stelle per ottenere voti o consensi. Ad oggi risulta ancora l'organizzatore del Meetup, ruolo per cui è necessaria una abilitazione da parte del fondatore.

Bruxelles ci bacchetta "La legge di Stabilità così non va bene"

La soffiata che arriva da Bruxelles: "La legge di Stabilità non va bene"

di Raffaello Binelli 



Fonti Ue rivelano che la manovra potrebbe essere rispedita al mittente. Le stime di Moody's sull'Italia. Se l'indiscrezione dovesse essere confermata sarebbe una doccia fredda per il governo italiano. Secondo quanto riferiscono all'agenzia Reuters alcune fonti da Bruxelles la legge di Stabilità rischia di essere in contrasto con le regole Ue e, proprio per questo, potrebbe essere rispedita al mittente. Il progetto di bilancio italiano sarà giudicato anche sulla base del criterio di un aggiustamento strutturale di "almeno lo 0,7% del Pil". E, da questo dettaglio numerico, si capisce subito qual è il problema. Alla vigilia del varo della legge di Stabilità, infatti, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan all’Ecofin oggi ha confermato che l’aggiustamento strutturale non sarà superiore allo 0,1% del Pil. Ma il divario è troppo ampio: uno scarto di 0,5 punti percentuali tra gli impegni italiani e le richieste della Commissione sarebbe valutato "come una seria violazione" delle raccomandazioni e potrebbe quindi portare a "un rinvio a Roma della legge di stabilità, ed eventualmente all’apertura di una procedura per debito eccessivo contro l’Italia". Una prima valutazione della Commissione sulla legge di stabilità è prevista per novembre. Renzi intanto ha sentito al telefono il nuovo presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker.

Di quali numeri stiamo parlando?
La differenza fra la correzione del deficit strutturale italiano confermata oggi per il 2015 dal ministro Padoan, pari allo 0,1% del Pil, e lo 0,7% richiesto dalla Commissione europea per 3 anni, è notevole. Lo 0,1% corrisponde infatti a 1,6 miliardi, che diventano 11,2 miliardi se si parla dello 0,7%. Nelle scorse settimane si era parlato di un possibile compromesso pari allo 0,25%, pari a circa 4 miliardi. Ma i numeri sono ancora distanti.

Problemi tra Padoan e Renzi?
"Nessuna divergenza". Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, taglia la testa al toro e nega che vi siano problemi tra lui e il ministro del Tesoro. Il capo del governo lo dice a margine del convegno sul Partenariato transatlantico per il commercio e gli investimenti, rispondendo a chi gli domanda se esistano delle divergenze con il ministero del Tesoro sulla Legge di stabilità che vedrà la luce domani. Padoan ostenta tranquillità: "Il premier - sottolinea a chi gli chiede se ci saranno correzioni per andare incontro alla Ue - ha presentato alcune componenti aggregate di una legge che deve essere approvata e presentata. 

E' presto per correggere qualcosa che non è stato ancora finalizzato". Poi assicura: "Il limite del 3% sarà rispettato, staremo sotto e andremo avanti con il consolidamento strutturale". E Renzi, come dicevamo, getta acqua sul fuoco: "Non c’è nessuna divergenza con il Tesoro".

Tfr, Delrio smentisce Renzi
Sulla delicata questione del Tfr in busta pagail sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, sconfessa Renzi: la misura non sarà nella legge di Stabilità. E su Facebook chiarisce: "Vorrei evitare cortocircuiti a proposito della proposta sul tfr. Il governo ci sta concretamente lavorando. In queste ore la proposta si sta facendo strada, anche recependo la riforma allo studio all’interno della stabilità".

Cdm convocato per oggi alle 15 
Il ConsiIglio dei ministri, con all'ordine del giorno la legge di stabilità, è stato convocato per oggi alle 15 a palazzo Chigi. All'esame del Cdm anche il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e il bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017.

I dati di Moody's sull'Italia
"Alla luce dei dati del secondo trimestre - silegge in una nota dell'agenzia di rating - Moody’s prevede che l’economia italiana si contrarrà dello 0,3% nel 2014, prima di crescere marginalmente dello 0,5%". "Le preoccupazioni di
Moody's sul ritorno dell'Italia in recessione sono bilanciate da una forte posizione fiscale del governo. Molti anni di consolidamento hanno portato a un significativo surplus di bilancio primario"."Questa posizione - spiega l'agenzia  - ha aiutato l'Italia a mantenere favorevoli i costi di finanziamento, garantendo più tempo per attuare le riforme e accelerare la crescita".

Moody’s dà il benvenuto al Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro voluta da Renzi. Si tratta di un’iniziativa "significativa per iniettare più flessibilità nel mercato del lavoro", si legge nel report. Per Moody’s tuttavia "la riforma da sola fa poco per muovere le trattative sui salari dall’essere centralizzate all’essere decentralizzare o per incrementare la flessibilità delle decisioni sui salari". Al momento, dice l’agenzia, le riforme proposte dal governo Renzi sostengono il rating Baa2 ma di per sé "non forniscono pressioni al rialzo che porterebbe l’outlook oltre il livello stabile".

martedì 14 ottobre 2014

Grillo contestato a Genova: "Vieni per farti fare le foto"

Grillo contestato a Genova: "Vieni per farti fare le foto"

di Sergio Rame 


Gli angeli del fango: "Qui c’è tanto da fare, vieni a spalare". Il comico: "Ci sono già i parlamentari". E si becca un "vaffa"



Grillo cavalca l'alluvione e fa una passerella al Museo di Storia naturale di Genova. L'ira dei volontari: "Mettiti a spalare anziché parlare oppure vattene". Lui ribatte: "Siamo dalla stessa parte". Ma si prende i "vaffa" dai volontari. "Vieni qua, ti metti un po' di fango e ti fai fare le foto...". Quello degli "angeli del fango", chini nella melma e nei detriti fino alle ginocchia, affaticati a spalare il liquame limaccioso che devasta la città, è uno schiaffo che brucia.

Perché nasce dalla disperazione della gente. Quella disperazione di chi non ne può più di uno Stato inefficente e incapace. Quando aveva deciso di visitare le strade della "sua" Genova infestate dall'ultima alluvione, Beppe Grillo non avrebbe mai pensato di essere travolto da una sacrosanta contestazione. Perché, agli occhi dei volontari che da giorni combattono contro il maltempo d'autunno, il leader del Movimento 5 Stelle non è da meno degli altri: sfrutta una tragedia per un paio di fotografie da lanciare sui quotidiani.

"Non sono qui per fare passerelle", assicura Grillo a bordo dello scooter. Eppure non è così. Lo circondano i flash dei fotografi e gli obiettivi dei cameramen. E, quindi, è inevitabile che agli "angeli del fango", i volontari che stanno ripulendo Genova da cima a fondo, saltino i nervi. Non gli va di fare da sfondo a un servizio giornalistico, mentre si spaccano la schiena a spalare fango e destriti. Non se la sono cercata, loro, l'ennesima alluvione. Sono anni che chiedono, inascoltati, aiuto allo Stato. In tutta risposta ricevono promesse, lungaggini burocratiche, premi in denaro ai dirigenti che dovrebbero controllare ma non controllano, fondi da decine di milioni di euro bloccati dal Tar. Grillo ci ha provato, a metterci la propria faccia sugli "angeli del fango" mentre faticano per strada. All'ingresso del Museo di Storia naturale in via Brigate Partigiane un giovane volontario lo blocca subito: "Qui c’è tanto da fare, vieni a spalare anziché parlare". "Siamo dalla stessa parte, ci sono già i nostri parlamentari - replica il comico genovese - piuttosto andate a fare spalare Renzi". Una frase che non piace affatto ai giovani chini nel fango: "Vaffanculo".

Nonostante i "vaffa", Grillo non si sporca le mani. Non impugna la pala, non aiuta i volontari. Se ne guarda bene. "Che devo fare? Io ho mobilitato persone, mi sono preso i 'perché non spali?' - replica, stizzito, il guru dei Cinque Stelle - ci sto, se vi fa piacere prendervela con la politica - si batte le mani sul petto - io sono la politica. Sfogatevi con me". E a quelli gli fanno osservare che vorrebbero un corretto funzionamento delle istituzioni, ciascuna nel proprio ambito, ribatte: "Ma non lo fanno...". "È la mia città, siete i miei concittadini" è il refrain di Grillo che, più volte, rischia di perdere la pazienza con i giovani che lo contestano più apertamente. "Siamo dalla stessa parte", ripete mentre rimette in moto lo scooter. Ma non è così. Lui, il comico, scappa via. Loro, i volontari, rimangono lì. A sudare nel fango.

Inquinamento atmosferico: mai più pasta al dente

Inquinamento atmosferico: mai più pasta al dente




Secondo una ricerca italiana su 12 varietà di frumento, l'incremento di anidride carbonica nell'atmosfera causerà la diminuzione dei livelli di proteine all'interno del grano duro. Il risultato? Nel 2050 la pasta non terrà più la cottura. La pasta al dente: un piacere del tutto italiano. Nessuna popolazione, come la nostra, è in grado di riconoscere con esattezza il momento preciso in cui la cottura delle penne, degli spaghetti, delle fettuccine giunge alla perfezione: con buona pace dell'indicazione dei minuti stampata sulle confezioni, sovente imprecisa e insoddisfacente. La maledizione dell'italiano all'estero è rappresentata dall'impossibilità di trovare un ristorante, o anche solo un'azienda di pasta secca da supermercato, in grado di conoscere questo segreto e metterlo in pratica: il risultato è che i primi piatti, al di fuori dell'Italia, sono più simili come consistenza alla colla.

Ciò nonostante, il futuro della pasta al dente risulta a repentaglio anche nel Bel Paese. La ragione? L'aumento dei livelli di anidride carbonica nell'atmosfera, secondo una sperimentazione degli scienziati del Centro di Ricerca per la Genomica del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura di Fiorenzuola d'Arda svolta sul Sistema FACE, Free Air CO2 Enrichment, traducibile come Arricchimento dell'Aria aperta con CO2. In uno studio svolto in collaborazione con l'Istituto di Biometeorologia del CNR di Firenze, che ha simulato le modifiche delle condizioni atmosferiche da qui al 2050 e le ripercussioni su 12 varietà di frumento diverso, tra 35 anni il grano duro avrà maggiore resa, a causa dell'effetto fertilizzante dell'aumento del CO2, ma a causa dell'incremento di questa sostanza nell'aria il grano sarà caratterizzato da una minore concentrazione di proteine, condizione necessaria per il tipo di cottura che piace all'italiano medio.

Il buco dell'ozono, dunque, che porta ad una crescita stimata dei livelli dell'anidride carbonica del 30%-40% di qui al 2050, possiederebbe come conseguenza, tra altre probabilmente ben più serie e gravi, quello di una maggiore probabilità di mangiare pasta scotta. Secondo i ricercatori, per evitare tale indesiderato strascico, occorre una diminuzione dei livelli di CO2 nell'atmosfera o, in alternativa, un lungimirante lavoro di miglioramento ed adeguamento genetico del grano. Alla luce delle numerose sperimentazioni e previsioni, che parlano di conseguenze gravissime e di disastrosi cambiamenti climatici se non cambieremo registro per ciò che concerne il nostro stile di vita, probabilmente la prima ipotesi potrebbe risultare preferibile.  

Salute: 6.000 passi per combattere l'artrosi al ginocchio

Salute: 6.000 passi per combattere l'artrosi al ginocchio




Questa articolazione, che ricopre un ruolo estremamente importante sia nella vita quotidiana che nello sport, dopo i 60 anni è spesso soggetta a deterioramento. Scopriamo insieme come preservarla al meglio


Le ginocchia sono tra le articolazioni più sollecitate del corpo umano. Correre, saltare, effettuare piegamenti caricando troppo peso sono solo alcune delle azioni che, se ripetute con costanza nel lungo termine, possono provocarne l’infiammazione e, nei casi più gravi, comprometterne il corretto funzionamento. Ulteriore motivo di comparsa di dolori è poi il sovrappeso (o peggio ancora l’obesità) che mette a dura prova la stabilità di questi distretti.

Così capita spesso che, soprattutto dopo i 60 anni, si cominci a soffrire di osteoartrosi (l’artrosi del ginocchio per l’appunto) una malattia spesso invalidante, che interessa soprattutto il sesso femminile. In Italia ad esserne affette sono il 26% delle donne, dalla menopausa in poi, e il 12% degli uomini over 65. A causa dell’invecchiamento della popolazione e della crescente epidemia di obesità,  che si sta verificando a livello mondiale, si prevede che il numero di persone che ne soffrono sia destinato ad aumentare fino a raggiungere il 40% della popolazione nel 2025. 

«Sono sufficienti 6.000 passi al giorno, cioè una passeggiata in piano di un’ora per un totale di circa 4 km,  per alleviare il dolore» affermano gli esperti del settore, riferendosi ai risultati di un recente studio internazionale condotto dall’Arthritis Care & Research e intitolato Daily walking and the risk of incident functional limitation in knee OA, che dimostra come camminare un’ora al giorno sia utile per evitare problemi e limitazioni del movimento.

Proprio per sensibilizzare le persone e promuovere uno stile di vita più sano e attivo, domenica 12 ottobre a Roma (in occasione della Giornata mondiale del Malato Reumatico) avrà luogo la manifestazione #Passi di salute, una camminata simbolica aperta a tutti che si svolgerà su un percorso di 4 km con partenza da Villa Borghese, organizzata da ANMAR Onlus, con il contributo di Sanofi.

«La mancanza di esercizio fisico e uno stile di vita sedentario sono tra i fattori principali che favoriscono l’insorgere della malattia. Se non trattata, l’artrosi del ginocchio può comportare una ridotta capacità di movimento, limitando la normale vita di relazione e la qualità di vita» sottolineano gli esperti «Per la diagnosi sono fondamentali la radiografia, per individuare l’usura delle cartilagini, oltre ad una visita specialistica dal reumatologo, dall’ortopedico o dal fisiatra, per capire se ci sono deformità nell’articolazione e indagare il tipo di dolore».

Come pagare la Tasi senza fare errori

Come pagare la Tasi senza fare errori

di Flaminio Spinetti 



Giovedì la scadenza. Pagheranno anche i locatari. Una famiglia su due pagherà più della vecchia Imu


Il 16 ottobre è il termine ultimo per il pagamento della prima rata della Tasi, la tassa che doveva mandare in pensione la vecchia Imu e che invece costerà di più per una famiglia su due. La scadenza vale per chi abita in uno dei 5279 comuni italiani che sono riusciti a deliberare sulle aliquote prima del 18 settembre scorso. Per gli altri comuni la tassa dovrà essere pagata il 16 dicembre in un'unica rata. Una volta scoperto se il proprio comune è o meno nella lista dei virtuosi bisogna passare al pagamento vero proprio. Un procedimento non proprio alla portata di tutti. 

Prima di tutto serve procurarsi la delibera comunale necessaria per calcolare l'importo da versare. L'unico modo per entrare in possesso di questi documenti, con buona pace dei contribuenti anziani, è ricorrere a Internet. Le varie circolari si trovano esclusivamente sul sito del ministero delle Finanze e, tanto per complicare ulteriormente le cose, si differenziano di città in città. Rispetto alla vecchia Imu per la Tasi i comuni hanno avuto un ampio margine di manovra per stabilire aliquote e detrazioni. 

Una volta ritrovata la delibera (attenzione che sia la più recente) bisogna calcolare la rendita catastale del proprio immobile, aumentarla del cinque per cento e moliplicare il risultato per un coefficiente che varia a seconda dell'immobile. Per abitazioni e box si moltiplica per 160, 55 per i negozi e 80 per gli uffici. Bisogna anche ricordarsi che con la nuova Tasi una parte della tassa dovrà essere pagata anche dai locatari, nel caso l'immobile fosse stato dato in affitto. La percentuale per gli inquilini varia dal dieci al 30 per cento a seconda dei comuni. 

Una volta in possesso di tutti i dati per il calcolo dell'importo si può finalmente passare al pagamento vero e proprio. La Tasi si deve pagare con il modello F24. Sul modello oltre ai dati anagrafici vanno registrati anche il codice catastale del comune, il numero di immobili interessati dal versamento e l'anno di riferimento dell'imposta. Questi dati andranno registrati nella sezione "Imu ed altri tributi locali". L'abitazione principale è definita dal codice tributo 3958, mentre gli altri fabbricati rispondono al codice 3961. 

Movimento 5 Stelle invitano a Bruxelles parenti e amici a spese nostre

I 5 Stelle invitano a Bruxelles parenti e amici a spese nostre

di Girolamo Tripoli 


Daniela Aiuto con Beppe Grillo 

Ogni parlamentare può invitare 110 persone e una grillina ne avrebbe già ospitate 50. Nessuno degli europarlamentari ha motivato i propri inviti. Alla faccia della trasparenza...


I grillini si dichiarano da sempre contro la casta e le spese del denaro pubblico. Anche quando i soldi sono dell'Unione europea? La situazione, in questo caso, sembra essere completamente diversa. È il Fatto Quotidiano a spiegare che qualcuno degli europarlamentari del Movimento 5 Stelle starebbe invitando amici, parenti e conoscenti a spese dei contribuenti.

Ogni anno Bruxelles permette a ogni deputato europeo di invitare 110 persone senza pagare. Viaggio e alloggio sono infatti sborsati dai contribuenti. "In teoria - si legge sul giornale di Antonio Padellaro - dovrebbero essere scolaresche nell'ottica di far conoscere il Parlamento europeo, ma sugli aerei ci finiscono amici, amici degli amici, parenti e amanti". "Di scolaresche neanche l'ombra", conclude il quotidiano. Uno dei casi citati è l'europarlamentare grillina Daniela Aiuto, che avrebbe già fatto viaggiare cinquanta persone senza neanche l'ombra di una classe di studenti. Tra gli invitati dell'Aiuto risulta anche l'ex sindaco del Pdl di Lanciano Filippo Paolini, condannato dalla Corte d'Appello de L'Aquila per falso ideologico. "È vero, sono andato - ha confermato Paolini -. Ma non sono più sindaco da tre anni né tesserato del Pdl. Ho votato Daniela insieme a tutta la mia famiglia. La conosco per motivi personali, in quanto sono l'avvocato del suocero".

La grillina si è difesa affermando di aver invitato "rappresentanze dell'imprenditoria locale, dei professionisti, dei cittadini comuni e, naturalmente, degli attivisti". Il dato di fatto è che l'unico parlamentare grillino ad aver pubblicato i nomi e le motivazioni degli inviti a Bruxelles è Laura Ferrara. Per il resto nulla. Alla faccia della battaglia sulla trasparenza.