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giovedì 9 ottobre 2014

I Bronzi di Riace "non trasportabili": da Franceschini uno schiaffo all'Expo

Expo, Bronzi di Riace non vanno a Milano. Franceschini: "Non trasportabili"




Niente Bronzi di Riace all'Expo di Milano. La Commissione scientifica istituita dal ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini per verificare la trasportabilità dei Bronzi di Riace ha espresso "parere negativo" e sconsiglia di sottoporre le due sculture greche ad un nuovo spostamento, non potendo escludere "un pregiudizio alcuno per la loro integrità e conservazione".

Dibattito chiuso - "La risposta è molto chiara e chiude il dibattito", ha commentato il ministro, aggiungendo: "Il lavoro per noi ora sarà quello di rafforzare tutte le iniziative già in essere affinché i visitatori di Expo allunghino la loro permanenza in Italia, per vedere la bellezza che tutto il nostro Paese offre, a cominciare dal Museo Archeologico di Reggio Calabria".

Botte, risse e insulti: Palazzo Madama come un ring La vendoliana s'arrabbia e fa male alla dem / Foto

Senato, rissa e botte sul Jobs Act: libro contro Grasso, la De Petris (Sel) fa male alla Fattorini (Pd)




Libri tirati contro Pietro Grasso, banchi del governo occupati, una senatrice Pd ferita al polso e una collega di Sel "graffiata". In questo clima di opposizione "fisica" va in scena il voto in Senato sul Jobs Act, atteso in tarda serata di mercoledì, primo passo nella riforma del lavoro già annunciata dal governo di Matteo Renzi. In mattinata la contestazione dei senatori del Movimento 5 Stelle al ministro del Lavoro Giuliano Poletti, chiamato a presentare il testo dell'esecutivo: ostruzionismo selvaggio, urla, insulti e seduta sospesa dal presidente Grasso, con il capogruppo 5 Stelle Vito Petrocelli espulso e "barricato" a Palazzo Madama per protesta. Poletti nel pomeriggio non torna in Aula ma il clima non si placa, anzi: grillini e leghisti continuano il tiro al Grasso, con tanto di faldone del regolamento scagliato contro lo scranno del presidente, "ma ero sicuro di non prenderlo", ha spiegato il leghista Gian Marco Centinaio.

Rissa da bar a sinistra - E' in serata, però, che la tensione raggiunge livelli tragicomici. Il senatore Pd Roberto Cociancich, dopo l'aggressione subita da Grasso ad opera di grillini e leghisti, si rivolge ai colleghi di Sel: "Voi che parlate sempre di attacchi alla democrazia, perché non vi indignate per questi atteggiamenti?". La vendoliana Loredana De Petris la prende come una provocazione e abbandona i suoi banchi per scagliarsi contro i dem. A farne le spese, "per errore", è la piddina Emma Fattorini: contusione al polso e medicamenti in infermeria del Senato. "Noi non stavamo facendo nulla, dal Pd improvvisamente ci hanno urlato vergogna e fascisti - è la versione fornita dalla De Petris -. Io ho risposto a tono Vergogna per cosa? e mi sono avvicinata a Cociancich. Non ho aggredito nessuno e non credo di aver urtato la Fattorini, c'era grande confusione. Io stesso sono stata graffiata ma non so da chi. Se ho urtato la collega me ne scuso". Alla fine pace fatta sul ring con una stretta di mano tra Cociancich De Petris, mentre la Fattorini si sfogava con l'HuffingtonPost: "De Petris è venuta come una furia verso i nostri banchi, io ero in mezzo tra lei e Cociancich, lei si è praticamente messa al mio posto, era una furia. Mi è venuto d'istinto cercare di dividerli, anche la collega Nicoletta Favero ha cercato di darmi una mano. Sono stata travolta e ho preso un colpo al braccio. Non credo che la De Petris l'abbia fatto apposta, ma in Senato queste risse da bar andrebbero evitate. Scuse? Non c'è stato tempo, sono subito andata in infermeria e poi a casa...".

mercoledì 8 ottobre 2014

Contagio, i sintomi, le terapie: ecco come salvarsi da Ebola

Contagio, sintomi, terapie: un vademecum su Ebola




Quel che è certo è che, fino a quando il malato non manifesta i sintomi, non è infettivo. Anche per le persone che vendono a stretto contatto con lui. Già, ma i primi sintomi del virus Ebola non sono quelli più gravi come vomito, diarrea, emorragie, che si manifestano in una fase successiva. I primi sintomi sono la febbre alta (sopra 38,6°), mal di testa e dolori articolari. Cioè, gli stessi sintomi di una normale influenza. Il che, essendo l'inverno (e quindi la consueta "epidemia" influenzale) alle porte, potrebbe rendere più difficile la tempestiva individuazione della malattia. E per converso, scatenare il panico quando la "normale" influenza stagionale toccherà il suo picco nei mesi di dicembre e gennaio. Ecco, allora, un vademecum su come regolarsi di fronte a una diffusione del virus anche in Europa, che gli esperti ritengono assai probabile.

Stretto contatto- Ci si ammala solo se ci si trova "a stretto contatto" con un malato. Cioè, se si tocca il malato o si viene a contatto coi suoi fluidi. Chi viaggia in aereo anche solo qualche fila dietro o davanti non rischia. Come non rischia chi passa nella stessa stazione del metrò dov'è passato un malato o chi si siede sull'autobus nel posto dove è stato il malato.

Quali sono i fluidi pericolosi? - Sono quelli delle vie gastroenteriche: cioè saliva, vomito, sangue, feci. Sudore e urina diventano pericolosi solo se ci si trova davanti a un moribondo. Il contagio avviene toccando i fluidi o portandoseli alla bocca o strofinandosi gli occhi con le mani dopo aver toccato i fluidi. Non avviene, invece, per via aerea. Gli esperti insistono sul fatto che, al momento, nonj sono noti casi di trasmissione del virus per via aerea, come avviene ad esempio nel caso dell'influenza. Ma se la persona malata starnutisce "spareando" nell'aria particelle di saliva che finiscono nel naso o nella bocca di chi gli sta vicino?

L'acqua non è un vettore - Fuori dal corpo il virus non sopravvive e in acqua morirebbe in pochi minuti. In una piscina, insomma, non si dovrebbero correre rischi.

I sintomi - I primi sono l'alta temperatura (sopra i 38,6°), mal di testa e dolori articolari. Dopo qualche giorno compaiono, vomito, diarrea e perdita di liquidi, Quindi le emorragie. Il malato difficilmente sopravvive a questa fase

Terapie e probabilità di guarigione - I pazienti vengono trattati con terapia idratante per endovena, che contrasta la perdita di liquidi, con terapia antibiotica per le patologie associate e, spesso, anche una terapia anti-malarica. Se iniziati immediatamente, i trattamenti offrono percentuali di guarigione accettabili, con il 50-60% di mortalità

Gli animali possono essere contagiosi? - A oggi è dimostrato che l'infezione si trasmette ai primati (gorilla, scimpanzè, ecc...). Non risultano casi di contagio di animali domestici come i cani n el corso di epidemie di ebola.

Deutsche Bank e l'Arte

Deutsche Bank e l'Arte 

di Gaetano Daniele 






La Deutsche Bank è una banca tedesca, con sede a Francoforte sul Meno, in Germania. È uno dei principali gruppi bancari europei, ma ha sedi anche in Asia e negli Stati Uniti. È stata presieduta dal 2002 al 2012 da Josef Ackermann e dal 2012 è co-presieduta da Juergen Fitschen e Anshu Jain.

Nel 1883 Deutsche Bank ha partecipato alla sottoscrizione delle obbligazioni del Comune di Roma, quotandole alla Borsa di Berlino. È stata tra i fondatori dell’Istituto di Credito Fondiari] e, nel 1894, della Banca Commerciale Italiana a Milano. In Italia Deutsche Bank ha acquisito nel 1986 la Banca d'America e d'Italia (Bai), ceduta dalla Bank of America.

Il successivo rafforzamento, avvenuto anche con altre acquisizioni come la Banca Popolare di Lecco nel 1994, ha portato ad una presenza totale di oltre 300 sportelli. Deutsche Bank, oltre alla rete degli sportelli bancari può contare anche sulla presenza della rete dei promotori finanziari di Finanza e Futuro Banca, sul credito alle famiglie, sulle carte di credito, sul private banking e wealth management e su attività di investimento.

Deutsche Bank Italia è strutturata in due grandi divisioni: Corporate & Investment Banking (CIB) e Private Clients & Asset Management (PCAM).

Dall’ottobre 2008 Flavio Valeri è a capo della Banca in Italia e ricopre la carica di presidente e consigliere delegato del consiglio di gestione di Deutsche Bank Spa.

Nel 2009 L'Italia è il secondo mercato europeo per Deutsche Bank.

Nel 2013 è stata giudicata da Bloomberg la settima banca più green al mondo. 

Il 2 luglio 2014 Deutsche Bank AG ha emesso il suo primo Social Bond in Italia, per un ammontare complessivo di 20 milioni di euro, a favore della Fondazione Banco Alimentare Onlus. Un importo, pari allo 0,50% del valore nominale delle obbligazioni collocate, sarà  devoluto al Banco Alimentare per supportare per i prossimi tre anni lo sviluppo delle attività su tutto il territorio nazionale


La Deutsche Bakn Collection è la collezione di arte contemporanea del gruppo Deutsche Bank SpA. La collezione conta 56 mila operee ha sei poli espositivi permanenti a Francoforte, Londra, New York, Tokyo, Hong Kong e Milano. Nel quartier generale di Milano Bicocca, la collezione è aperta al pubblico in occasione di eventi, visite guidate e incontri d’arte. 

Bollo auto, la rivoluzione in vista: può sparire per tre anni, ecco come

Bollo auto, la rivoluzione in vista: può sparire per tre anni, ecco come

di F.D.D






Una tassa che finisce nel cassetto? Per ora è presto per dirlo, ma vale la pena incrociare le dita. Di sicuro, il passaggio in commissione Finanze alla Camera della norma volta all’abolizione del bollo auto ha il sapore del passo «storico», come ha spiegato ieri Daniele Capezzone (Forza Italia) autore della proposta.

Un blitz, quello di Capezzone a Montecitorio, che ha incassato l’immediato plauso di parecchi esponenti politici e che è destinato a essere applaudito pure dagli automobilisti. Del resto, sondaggio Doxa alla mano, il bollo auto è in cima alla classifica dei balzelli più odiati dagli italiani insieme con l’Imu-Tasi, il canone Rai e le accise sulla benzina. L’idea di Capezzone prevede una sorta di cancellazione a tappe. Chi acquista un’autovettura nuova non paga il bollo auto per tre anni, che diventano cinque in caso di veicoli green. Trascorso questo periodo «varrà la logica del più inquini, più paghi, con una tassa commisurata alle emissioni». Tra le misure, previste, in questo secondo caso solo per i veicoli green, si fa salire al 40% il livello di deducibilià per le auto aziendali.

La proposta, dunque, è il primo tassello di un progetto finalizzato al «progressivo superamento del bollo auto». Un progetto condiviso, oltre le larghe intese e la maggioranza parlamentare. Se e quando diventerà legge dello Stato ancora non è chiaro. Certo è che sembrano tutti d’accordo, dalla relatrice del ddl Silvia Fregolent (Pd) al viceministro dell’Economia, Luigi Casero. Plausi a Capezzonbe da parte dei colleghi di partito Saverio Romano e Maurizio Gasparri. Di qui l’auspicio del presidente della commissione Finanze di Montecitorio per una «immediata calendarizzazione in aula già prima della sessione di bilancio».

«Da liberale, dopo il successo della riforma di Equitalia (impignorabilità della prima casa e dei beni dell'azienda) e dopo l’importante delega fiscale che abbiamo consegnato al Governo (tuttora in attesa di attuazione, nelle sue parti più liberali e pro-contribuenti), si tratta di un terzo successo della Commissione Finanze a favore dei cittadini e di un nuovo rapporto tra fisco e contribuenti» ha osservato Capezzone.

Il bollo auto assicura 5,9 miliardi di euro ed è la terza imposta «patrimoniale» più «ricca» per le casse dello Stato. Il gettito mpiù alto è garantito dal tributo sugli immobili, che a fine 2014 potrebbe superare i 30 miliardi . Le imposte di bollo valgono, poi, altri 6,6 miliardi di euro, mentre l’imposta di registro si ferma a quota 4,3 miliardi.

La speranza è che in prospettiva il bollo auto sia spazzato via. Frattanto, il sottosegretario all’Economia, Enrico Zanetti, ha parlato di una revisione del sistema della tassazione sugli immobili in modo da superare il tandem Imu-Tasi. Sistema che, secondo gli ultimi calcoli di Adusbef e Federconsumatori, che hanno conteggiato anche il balzello sui rifiuti, porterà a fine anno a una vera e propria stangata per i cittadini. Tra Imu-Tasi e Tari le famiglie dovranno sborsare mediamente 142 euro per la Tari (una rata) e 231 per la Tasi, per un totale di 373 euro.Va decisamente peggio nelle città capoluogo di Regione, osservano, dove per la Tari (una rata) l’esborso medio sarà di 180 euro e per la Tasi 409, per un totale di 589 euro. A pagare il conto più salato, le famiglie a basso reddito.

Spararsi in vena il sangue infetto d'Ebola e diffondere il virus nelle nostre capitali: il piano di morte dei tagliagole islamici

Il piano dei terroristi islamici: iniettarsi sangue infetto d'Ebola e contagiare le capitali europee




Virus Ebola e il terrorismo islamicodell'Isis: le due minacce globali che in questi mesi stanno terrorizzando l'Occidente pronte a unirsi nei prossimi mesi in un'unica e terribile strategia del terrore. Sarebbe infatti pronta la nuova campagna mediatica dei miliziani islamici: mostrarsi in video mentre si iniettano sangue infetto e farsi quindi riprendere in luoghi europei ad alta concentrazione di persone, come stadi, centri commerciali o musei delle principali capitali, Italia compresa. La strategia sarebbe stata elaborata in Sierra Leone, il Paese africano dove l'incidenza del virus è maggiore, circa un mese fa: è stato attaccato un presidio sanitario, e i medici tenuti in ostaggio sono stati interrogati sul virus, sulle modalità di contagio e sulle possibilità di utilizzare sangue infetto per una sorta di "guerra batteriologica".

Strategia studiata da tempo - E' comunque da nove mesi che i terroristi islamici starebbero studiando questa nuova strategia per la loro guerra contro l'Occidente. A gennaio, in un covo tra Siria e Turchia, è stato ritrovato un computer che conteneva, tra le migliaia di file, anche numerosi testi relativi alla fabbricazione di bombe e armi biologiche. Ad agosto invece, durante un raid, è stato ritrovato un altro computer contenente file e studi sulla peste bubbonica. Intanto i governi europei stanno già correndo ai ripari, e stanno diffondendo una circolare operativa sulle procedure da attivare per contrastare la diffusione della malattia. In Italia è stato presentato un documento di ventuno pagine: "Malattia da virus Ebola, Protocollo centrale per la gestione dei casi e dei contatti sul territorio nazionale". 

“Serve una legge nazionale per la fecondazione assistita”

“Serve una legge nazionale per la fecondazione assistita” 

di Lara Luciano 


Una delle priorità, in questa fase delicata di cambiamento, è proprio quella di ‘uniformare’. I dati relativi al 2012 dell’ultima Relazione al Parlamento del Ministero della Salute in tema di PMA hanno infatti evidenziato un aumento del numero dei cicli effettuati in tutti i centri, privati, pubblici e privati convenzionati, sebbene oltre la metà dei centri attivi italiani si registri in sole quattro regioni: Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia. Sono ancora molti i centri che svolgono un numero ridotto di procedure nell’arco dell’anno: il 77,4% dei centri di I livello non ha superato quota 50 coppie di pazienti trattate in un anno, mentre quasi la metà dei centri di II e III livello (48,4%) ha svolto meno di 200 cicli in un anno; i centri di grandi dimensioni, ovvero con più di 500 cicli all’attivo in un anno, nel 2012 erano 37. Sulle tematiche più calde della Medicina della Riproduzione, dalla stimolazione ovarica controllata alla preservazione della fertilità, si sono confrontati esperti dall’Italia e dall’estero riuniti all’XI International Biennial Meeting - 1° Joint Meeting SEGI (Società Italiana di Endoscopia Ginecologica), SIFES (Società Italiana di Fertilità e Sterilità) e SIOS (Società Italiana Ospedaliera di Sterilità), dal 2 al 4 ottobre a Maratea, la cittadina lucana che ospita da 22 anni questo importante appuntamento internazionale.

“Negli ultimi anni in Italia le tecniche di procreazione medicalmente assistita si sono sempre più affinate – afferma Sergio Schettini, Direttore del Centro PMA dell’A.O. San Carlo di Potenza e Presidente della Società Italiana di Endoscopia Ginecologica (SEGI) - registrando standard di efficacia e sicurezza molto elevati – L’approccio alla sterilità di coppia è ormai sempre più orientato a una diagnosi precisa e a una terapia personalizzata, attraverso stimolazioni ormonali che non seguono protocolli predefiniti ma che tengono conto delle caratteristiche della paziente. Ciò consente la minimizzazione delle complicanze legate ai trattamenti“. In questo scenario, il Centro di PMA dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, diretto da Schettini, rappresenta il centro pubblico di riferimento in Basilicata per le tecniche di PMA di I e II livello. Con 590 cicli effettuati nell’ultimo anno e 10.000 prestazioni annuali tra visite, consulenze e trattamenti, richiama pazienti anche dal resto d’Italia; il 52% dei pazienti del Centro San Carlo proviene infatti da fuori Regione. Il Centro è inoltre costantemente impegnato in attività di ricerca, per trovare nuove soluzioni terapeutiche che rispondano alle esigenze dei pazienti in maniera personalizzata, attraverso trattamenti sempre più ‘su misura’.