“Serve una legge nazionale per la fecondazione assistita”
di Lara Luciano
Una delle priorità, in questa fase delicata di cambiamento, è proprio quella di ‘uniformare’. I dati relativi al 2012 dell’ultima Relazione al Parlamento del Ministero della Salute in tema di PMA hanno infatti evidenziato un aumento del numero dei cicli effettuati in tutti i centri, privati, pubblici e privati convenzionati, sebbene oltre la metà dei centri attivi italiani si registri in sole quattro regioni: Lombardia, Lazio, Campania e Sicilia. Sono ancora molti i centri che svolgono un numero ridotto di procedure nell’arco dell’anno: il 77,4% dei centri di I livello non ha superato quota 50 coppie di pazienti trattate in un anno, mentre quasi la metà dei centri di II e III livello (48,4%) ha svolto meno di 200 cicli in un anno; i centri di grandi dimensioni, ovvero con più di 500 cicli all’attivo in un anno, nel 2012 erano 37. Sulle tematiche più calde della Medicina della Riproduzione, dalla stimolazione ovarica controllata alla preservazione della fertilità, si sono confrontati esperti dall’Italia e dall’estero riuniti all’XI International Biennial Meeting - 1° Joint Meeting SEGI (Società Italiana di Endoscopia Ginecologica), SIFES (Società Italiana di Fertilità e Sterilità) e SIOS (Società Italiana Ospedaliera di Sterilità), dal 2 al 4 ottobre a Maratea, la cittadina lucana che ospita da 22 anni questo importante appuntamento internazionale.
“Negli ultimi anni in Italia le tecniche di procreazione medicalmente assistita si sono sempre più affinate – afferma Sergio Schettini, Direttore del Centro PMA dell’A.O. San Carlo di Potenza e Presidente della Società Italiana di Endoscopia Ginecologica (SEGI) - registrando standard di efficacia e sicurezza molto elevati – L’approccio alla sterilità di coppia è ormai sempre più orientato a una diagnosi precisa e a una terapia personalizzata, attraverso stimolazioni ormonali che non seguono protocolli predefiniti ma che tengono conto delle caratteristiche della paziente. Ciò consente la minimizzazione delle complicanze legate ai trattamenti“. In questo scenario, il Centro di PMA dell’Azienda Ospedaliera San Carlo di Potenza, diretto da Schettini, rappresenta il centro pubblico di riferimento in Basilicata per le tecniche di PMA di I e II livello. Con 590 cicli effettuati nell’ultimo anno e 10.000 prestazioni annuali tra visite, consulenze e trattamenti, richiama pazienti anche dal resto d’Italia; il 52% dei pazienti del Centro San Carlo proviene infatti da fuori Regione. Il Centro è inoltre costantemente impegnato in attività di ricerca, per trovare nuove soluzioni terapeutiche che rispondano alle esigenze dei pazienti in maniera personalizzata, attraverso trattamenti sempre più ‘su misura’.
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