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martedì 1 luglio 2014

GARLASCO, COLPO DI SCENA Ecco il nuovo indizio che inguaia Stasi...

Garlasco, dopo 7 anni la scoperta "Scambiati i pedali delle bici di Alberto Stasi"



Dopo i clamorosi sviluppi sul caso di Yara Gambirasio, arrivano anche novità sull'omicidio di Chiara Poggi. Nel caso di Garlasco la svolta potrebbe arrivare dai pedali delle bici di Alberto Stasi, accusato di aver ucciso la sua fidanzata. C’è una bicicletta nera da donna che una testimone vede davanti alla villetta di un delitto. Ce n’è un’altra bordeaux che su un pedale ha le tracce biologiche della vittima. E sette anni dopo l’omicidio c’è un colpo di scena. Alberto Stasi secondo quanto raccontano gli avvocati della famiglia Poggi, avrebbe scambiato i peadli delle sue bici. L'avvocato Gian Luigi Tizzoni sostiene che Stasi dopo aver ucciso la sua fidanzata avrebbe sporcato i pedali della sua bici nera di sangue. Tornato a casa li avrebbe scambiati con quelli di un'altra bici bordeaux che aveva nel garage. In una memoria che l’avvocato Tizzoni, per conto della famiglia Poggi, ha appena depositato alla Corte d’appello (dov’è in corso il nuovo processo contro Alberto dopo due assoluzioni e la sentenza della Cassazione che ha ordinato ai giudici di riaprire il caso) tutta questa faccenda dei pedali viene riassunta con una sola spiegazione: sono stati invertiti. O quantomeno: quelli montati sulla bicicletta bordeaux - che si chiamano Wellgo e sui quali c’erano tracce del Dna di Chiara - non erano gli originali, trovati invece sulla Luxury nera.

La ricostruzione - Quindi la nuova ricostruzione che la parte civile ha messo a punto è la seguente: quella mattina Alberto ha usato la bicicletta nera per andare da Chiara, tornando a casa dopo averla uccisa ha lasciato sul pedale tracce del sangue di lei, dopodiché, sapendo di una testimone che raccontava della bicicletta nera, ha scambiato i pedali convinto che gli inquirenti avrebbero sequestrato proprio quella nera da donna, visto che la testimone ne parlava, e non quella bordeaux che nessuno aveva collocato sulla scena del delitto. E invece no. Per una serie incredibile di passaggi decisi da chi ha indagato e che visti oggi sembrano uno più illogico dell’altro, sette giorni dopo l’omicidio viene requisita proprio la Umberto Dei bordeaux. E non quella nera. Ma ora il dettaglio sui pedali pesa come un macigno. L'avvocato dei Poggi non ha dubbi: Stasi sapeva delle macchie di sangue...

LA SCAPPATOIA PER IL CANONE Cosa fare per non pagare la tassa due volte

Rai, come evitare il "doppio" canone



Il "doppio" canone comincia a scricchiolare. Il balzello "speciale" voluto da viale Mazzini per i commercianti e i professionisti con un bollettino extra da 407,35 euro potrebbe essere non dovuto da chi deve pagare. Già, perchè i negozianti e gli esercenti sono sul piede di guerra e stanno cercando in tutti i modi di evitare la maxi stangata. Il doppio canone della Rai riguarda infatti chi ha un pc aziendale utilizzato anche per vedere i programmi di viale Mazzini. Ora però arriva una scappatoia per non pagare la maxi tassa. Gli odiati bollettini sono stati spediti a molti commercianti che nelle loro attività hanno un monitor utilizzato per scopi pubblicitari. 

La scappatoia - Schermi che trasmettono immagini, video promozionali o avvisi di qualsiasi tipo. Ma questi monitor non vengono utilizzati per guardare la tv. Ma la maggior parte di questi apparecchi è dotato di un sintonizzatore, congegno che, in linea teorica permette di ricevere il segnale tv. Ed è per questo motivo che la Rai batte cassa. Così, come racconta a il Giornale, Alessandro Cavo, presidente della Federazione Esercizi Pubblici di Genova, la soluzione per evitare la tassa c'è: "Consigliamo vivamente di sostituire questi monitor con pari modelli privo di sintonizzatore. I filmati e le immagini possono essere caricati poi su una penna usb ottenendo lo stesso identico risultato". Insomma una soluzione che permetterebbe a molti esercenti di risparmiare bel 400 euro. Basterà questo "trucchetto" per allontanare le pretese della Rai?

Patrimoniale alle porte, risparmi a rischio: chi pagherà di più da domani

Tasse 2014, l'imposta sulle rendite finanziarie aumenta dal 20 al 26%. Ecco chi paga di più



Domani, martedì primo luglio scatta la mini-patrimoniale: la tassa sulle rendite finanziarie lieviterà fino al 26%. Insomma una stangata in prima regola preparata con cura dal governo Renzi. Si tratta del secondo rincaro in poco meno di due anni (con il governo Monti l'aliquota era già salita dal 12,5% al 20% dal 1 gennaio 2012) che, ha sottolineato più volte l'esecutivo, ci porta in linea con l'Europa sulla tassazione del risparmio gestito. Aumento che comunque non riguarda i risparmiatori che hanno investito in titoli pubblici che rimangono al 12,5%. C'è tempo comunque ancora fino al 30 settembre per scegliere giornata per 'affrancare' il capital gain al 30 giugno.

A chi aumenta l'aliquota - La tassazione passa dal 20 al 26% per i redditi da capitale (dividendi, cedole e interessi di conti correnti, depositi bancari e postali). La misura è automatica, e valida anche per i redditi derivanti da obbligazioni, titoli simili e cambiali finanziarie, maturati a partire dal 1 luglio 2014, indipendentemente dalla data di emissione dei titoli. 

Risparmi -  Anche per il risparmio gestito (fondi comuni, gestioni patrimoniali) il passaggio è automatico e sarà il gestore a calcolare quanta parte dei guadagni è maturata con la vecchia aliquota e quanta dopo il rincaro. La tassazione al 26% sarà applicata a tutti gli strumenti soggetti al rincaro.

Titoli di Stato - Non cambia per i titoli di stato. Resta al 12,5% l'aliquota sui titoli pubblici,(come titoli del debito pubblico, Boc, Bor, Bop, buoni fruttiferi postali emessi dalla Cassa Depositi e Prestiti) e titoli equiparati, emessi da organismi internazionali, nonchè per le obbligazioni emesse da Stati esteri white list e da loro enti territoriali. Per questi ultimi, l'aliquota di tassazione passa dal 20% al 12,5%, con riferimento agli interessi e ad altri proventi maturati a partire dal 1 luglio 2014 e alle plusvalenze derivanti dalla loro cessione o rimborso realizzate dalla stessa data. 

Il piano anti-debito di Renzi: regalare all'Ue gli immobili italiani

Il piano di Renzi : regalare all'Europa gli immobili italiani


Il sottosegretario Del Rio: finirebbero in un fondo federale a garanzia degli euro union bond


Una cosa sono le parole e un'altra sono i numeri che fotografano la condizione dell'Italia: le prime, quelle di Renzi, sono belle. I secondi, quelli sulla disoccupazione o sul Pil o sul debito pubblico, sono brutti. Bruttissimi. E il governo, al di là del blaterare, sta pensando a iniziative "radicali". Così, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Del Rio, definisce in una intervista al Corriere della Sera quanto Renzi e i suoi pensano di fare per mettere un freno al galoppare del debito pubblico. Che anche in questi mesi di nuovo governo ha continuato a crescere fino a toccare il 135% del Prodotto interno lordo. Nuovo record ogni tempo. "Curva di discesa del debito pubblico ancora troppo lenta" la definisce il braccio destro di Renzi. Ma la realtà è un'altra.

Così, spiega, bisogna percorrere una strada nuova, che non è nè improvvisata nè avventurosa, come qualcuno dice. Se ne parla da tempo, ma finora nessuno ha avuto il coraggio di fare il primo passo". Delrio non si riferisce a una ristrutturazione del debito, come accaduto in Argentina e in Grecia. "qui - spiega - se ne viene fuori solo con un orizzonte europeo più ampio". Cioè? "Cioè gli euro union bond, cioè la mutualizzazione del debito. Si crea un fondo federale europeo al quale ogni Stato conferisce un pezzo del proprio patrimonio immobiliare e non. Cioè garanzie reali che possono essere utilizzate in parte per investimenti strutturali, in parte per alleggerire il debito pubblico che potrebbe essere tagliato del 25-30%".

lunedì 30 giugno 2014

Crollano le prenotazioni negli hotel: colpa del "meteo del malaugurio"

Crollano le prenotazioni negli hotel: colpa del "meteo del malaugurio"


di Alessandro Dell'Orto 


"Caronte" e Bombe d'acqua": sono solo caldo e temporali ma i siti specializzati fanno terrorismo


Che poi - se sei pigro o il tipico ozioso che «oggi non c’ho proprio voglia di fare un cacchio» - già l’idea di metterti in viaggio e spostarti con il dubbio che piova o anche solo ci sia coperto ti fa passare ogni voglia. Se, in più, sei anche un tizio ansioso o mezzo ipocondriaco, figuriamoci cosa ti assale quando senti parlare di “Caronte l’anticiclone africano” - che detto così sembra una via di mezzo tra un personaggio dei cartoni animati e il protagonista di un film di Bud Spencer e Terence Hill - o di “Scipione”, “Minosse”, “Circe”. O ancor peggio, quando ti avvertono del pericolo di bombe d’acqua, che ti fanno immaginare chissà quale sciagura bellica e invece è solo un temporale con un po’ di pioggia insistente.

No, non ci sono più le previsioni del tempo di una volta e che nostalgia ripensare - lo ricordate? - alla pelata del simpatico e competente Colonnello Edmondo Bernacca che in giacca e cravatta, distintamente, con equilibrio e pacatezza, ci raccontava su una cartina sbiadita che clima avremmo trovato i giorni seguenti. E ci suggeriva se andare al mare o no. Se uscire con l’ombrello. Se stare attenti a non prendere colpi di freddo.

Già, niente a che vedere con le spaziali e tecnologiche previsioni che ci aggrediscono ora su tv, telefonini e tablet con effetti speciali, colori strabilianti e nomi evocativi mettendoci paura e creando aspettative funeree. Il risultato, ovviamente, è che la gente ci pensa due volte prima di prendere e partire anche per una vacanzina da due giorni. Per la rabbia - e la crisi - del turismo. Sì, ormai sono sempre più gli operatori del settore che si lamentano e che chiedono più “equilibrio metereologico”. A Viareggio, due settimane fa, albergatori, commercianti e semplici turisti (in passato anche sindaci e amministratori) si sono lamentati su Facebook per le previsioni errate, mentre a Belluno c’è stata una piccola rivolta. Portata avanti da Gildo Trevisan, noto albergatore del Cadore e, fino a pochi giorni fa, presidente di “Federalberghi Belluno”. «Pochi sanno che sulle Dolomiti la natura ci ha fornito del più grande impianto di aria condizionata naturale d’Italia - ha spiegato - Un enorme marchingegno che funziona ad acqua che, attraversando l’atmosfera, rinfresca l’aria purificandola. Tuttavia da anni il clima si è tropicalizzato, con temporali di breve durata, anche più d’uno al giorno, ma quasi mai al mattino e per lo più di sera e notte. Un vero toccasana per i turisti che di giorno apprezzano i tersi panorami dolomitici e poi il sole raggiante che riscalda le ore centrali. Ma appena le temperature salgono scatta un termostato naturale che assicura il fresco». Tradotto, così si generano i brevi temporali. Che, però, vengono male interpretati - secondo Trevisan - dai media, che li interpetano con la nuvoletta sulla carta geografica nei Tg. «Meglio farebbero i conduttori delle previsioni meteo a iniziare il bollettino con l’icona di un raggiante sole diurno che verso sera fa capolino, perché le Dolomiti condizionano l’aria rendendola pura».

L’appello è stato immediatamente preso a cuore dal presidente del Veneto, Luca Zaia. «Il richiamo di Trevisan va colto in tutta la sua intelligenza e preoccupazione. Quello della correttezza delle previsioni del tempo è un elemento essenziale nel comparto dell’accoglienza e per quanti vorrebbero trascorrere qualche giorno sereno: troppo spesso i vacanzieri e i turisti vengono scoraggiati o addirittura dissuasi da previsioni meteorologiche generaliste».

C’è chi si lamenta con i Tg, ma c’è anche chi si ingegna da solo per convincere i turisti. È il caso di Jesolo, provincia di Venezia. Dove è stata lanciata l’iniziativa “abbronzati o rimborsati”. L’idea è di “Jesolo Turismo Spa”, la società che gestisce, tra le varie attività, gli stabilimenti balneari “Oro Beach” e “Green Beach”, due strutture dove, da una ventina di giorni, è partita una iniziativa che ha già riscosso successo: la possibilità di prenotare da casa e, con un euro in più, di garantirsi il “rimborso” causa maltempo o altri intoppi.

FORZA ITALIA TORNA A CRESCERE Il sondaggio: azzurri in rimonta, bene il Pd e boom della Lega Crollano due big: ecco chi sono...

Sondaggio Swg: crescono Pd e Forza Italia. Crolla IL m5s



Dopo le europee e soprattutto dopo le ultime uscite europee di Matteo Renzi, nei sondaggi la situazione comincia a cambiare. Il Pd continua a crescere ma anche Forza Italia. Secondo l'ultimo sondaggio Swg crescono Partito democratico e Forza Italia, cala il Movimento 5 Stelle. Nel Centrosinistra il partito di Matteo Renzi cresce di oltre un punto rispetto a una settimana fa (dal 41% al 42,6%), consolidando così il successo avuto alle elezioni europee del 25 maggio. A crollare invece è il consenso di Sel che passa dal 3,1% al 2%. Il partito guidato da Nichi Vendola infatti paga le divisioni interne e la vera e propria scissione che ha visto fuoriuscire personaggi di primo piano
come Fava e Migliore. Con Idv allo 0,7 e altri partiti allo 0,5, la coalizione del Centrosinistra è al 45,8%, confermandosi la prima forza del Paese.

Crollo Grillo - Nel Centrodestra FI è al 18,1% oltre un punto in più rispetto al 16,7% della scorsa settimana. Il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano è fermo al 4,4%, mentre Fratelli d’Italia non riesce a salire nel consenso degli italiani e si ferma al 3,3%. Buone performance per la Lega Nord che è stabile al 6,6%. Altri partiti del Centrodestra sono allo 0,3%. In totale la coalizione del centrodestra è al 32,7%. Scende di oltre un punto il consenso del Movimento 5 Stelle: dal 20,6% al 19%. La strategia degli attacchi e delle offese (le ultime al Cav la scorsa settimana) ormai non porta più consensi nel fortino grillino...

"Mortadella" ora lancia l'allarme: "Occhio Matteo, guarda che la Merkel..."

Prodi a Renzi: "La Merkel non ha fatto vere concessioni all'Italia"



Romano Prodi molla Matteo Renzi. Mortadella, tra i primi a volere Matteo a palazzo Chigi, ora tira le orecchie al premier e lo fa senza usare mezzi termini. Prima difende la nomina di Juncker a presidente della Commissione Europea: "È una persona di grande intelligenza e la sua lucidità di giudizio non è mai stata minimamente intaccata dal vizio dell'alcol". Poi avverte Matteo Renzi: "Deve dimostrare di avere dietro di sé un paese forte come lo è lui sul piano personale". Poi, in un'intervista a Repubblica, passa in rassegna i risultati del governo Renzi: "I problemi del nostro paese sono il debito più che il deficit e la capacità di mettere in pratica le riforme. I decreti di attuazione delle molte leggi che sono statae varate sono ancora tutti da fare. E l'Europa, giustamente, guarda ai fatti concreti, non alle belle intenzioni e neppure alle leggi giuste ma inattuate. Renzi può aver vinto la battaglia contro i burocraticismi europei dei vincoli di bilancio, ma deve ancora vincere quella contro la burocrazia italiana". 

L'avvertimento - Infine avverte il premier sui patti appena siglati con l'Ue e con la Merkel: "La Cancelliera non ha fatto vere concessioni, ma ora anche in Germania subiscono forti pressioni perché, sul fronte della crescita e dell'occupazione, pure Berlino comincia ad avere problemi. Quello che deve cambiare è l'intera politica economica del continente"