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giovedì 1 maggio 2014

Arriva la beffa del bonus Irpef: Chi lavora troppo lo restituirà

Arriva la beffa del bonus Irpef: Chi lavora troppo lo restituirà


di Antonio Signorini 



Qualche cattiva certezza e molti buchi neri. La circolare esplicativa dell'Agenzia dell'entrate sul bonus del governo Renzi ha fatto scricchiolare la «cura choc», tra conferme poco gradite (non sono 80 euro, ma 53,3 euro e la penalizzazione dei redditi più bassi) e diverse incertezze. È nel «non detto» del documento che si nascondono le trappole che potrebbero rovinare la festa agli italiani, fino all'ipotesi estrema e disastrosa: la restituzione a fine anno del bonus da parte di una buona fetta di contribuenti che l'hanno percepita. 

A rischio i lavoratori che hanno fatto più e meglio o, comunque, i dipendenti di aziende dinamiche che puntano sulla qualità e la produttività piuttosto che sull'appiattimento. Oppure quelli che hanno messo in pratica una flessiblità virtuosa, e hanno più di un datore di lavoro. Questo ultimo bug è più che altro tecnico. In sostanza, chi lavora per due datori di lavoro e ha un reddito inferiore ai 26mila euro, dovrebbe ottenere in automatico il bonus da entrambi. Allo stato attuale toccherà a lui restituire uno dei due. 

Decisamente più politico l'altro rischio restituzione bonus. Un disincentivo alla produttività, in controtendenza con le politiche del lavoro degli ultimi anni e con tutte le raccomandazioni delle organizzazioni internazionali all'Italia. A rischio, i lavoratori che si trovano al limite del tetto massimo dei 26mila euro con la retribuzione ordinaria. Quelli che, nel corso dell'anno, incasseranno soldi extra per gli straordinari oppure per un premio di produzione, vedranno salire il loro imponibile. Visto che il bonus si calcola sullo stesso imponibile delle imposte e non sono previste deduzioni per il salario variabile, il dipendente premiato rischia di dovere restituire i quasi mille euro al fisco. 

In alternativa sarà invogliato a rinunciare a ogni extra nello stipendio. In controtendenza, dicevamo, con tutte le scelte fatte negli ultimi anni dai governi italiani, che puntano a premiare e incentivare la produzione. E in contraddizione anche con il rifinanziamento del salario di produttività, sbloccato ieri dal governo, anche se dopo mesi di incertezze e pressioni fortissime, in particolare da parte della Cisl. 
L'effetto non sarà certamente quello di un taglio del cuneo fiscale. «È una misura della quale - dice Rosario De Luca, presidente della Fondazione studi Consulenti del lavoro - non si capisce bene la natura. Non riduzione del cuneo, ma un contributo concesso dal governo ad alcuni cittadini, con l'esclusione delle fasce più basse, che non è sicuramente una scelta improntata all'equità». 

Sulla soglia minima, ha protestato martedì Forza Italia attraverso Il Mattinale di Renato Brunetta, è stata fatta una precisa scelta politica che mira a escludere i redditi molto bassi, tra i quali non rientrano molti elettori della sinistra. In più, il bonus non sarà di 80 euro, ma 53-54 euro al mese. 

Sempre sul fronte dei consulenti del lavoro c'è il problema dei tempi tecnici e del possibile slittamento a giugno nel caso in cui le aziende non siano pronte. «Siamo nelle mani delle software house», aggiunge De Luca. I programmi delle buste paga devono essere aggiornati alla luce della circolare uscita da pochi giorni. Con il ponte di mezzo, il rischio di uno slittamento è concreto. La circolare prevede comunque che la somma annua sia divisa in 7 mensilità invece che otto. Ieri il Senato ha confermato con 122 sì, 53 no e 7 astensioni il parere favorevole della commissione Affari costituzionali sulla costituzionalità del decreto Irpef. A richiedere il voto dell'Aula sui presupposti di costituzionalità i senatori di Forza Italia e della Lega.

La fiducia in Renzi giù del 3%

La fiducia in Renzi giù del 3%

Il gradimento del premier crolla in 7 giorni dal 44 al 41%



Doveva toccare proprio a Enrico Mentana, che non ha mai nascosto le sue simpatie per Matteo Renzi e che la scorsa settimana era stato "ripreso" dall'Authority per le comunicazioni per il troppo spazio (59% del totale delle dichiarazioni politiche) concesso al premier nel corso del suo Tg su La7, annunciare il crollo della fiducia nei confronti del capo del governo. Il consueto sondaggio del lunedì (realizzato per La7 da Emg) sera dice infatti che il Presidente del Consiglio gode della fiducia del 41% degli italiani, con una perdita di ben 3 punti percentuali rispetto a solo una settimana fa, quando l'indicatore era al 44%.

Un crollo che si accompagna a un calo del Partito democratico, che in sette giorni passa dal 33,8 al 33,1%. Giù di pochissimo anche Forza Italia, che lascia sul terreno lo 0,7% e piazzandosi al 19,6%. Significativo che nei giorni scorsi il consigliere politico azzurro Giovanni Toti avesse indicato nel 20% la soglia sopra la quale gli azzurri considereranno un successo la competizione elettorale. Secondo partito secondo Mentana è ormai saldamente il Movimento 5 Stelle di Beppe grillo che incassa un altro punto percentuale issandosi al 24,4%. Pressochè stabili il Nuovo centrodestra al 5,1% (+0,2%9 e la Lega al 4,5% (+0,1%), mentre Fratelli d'Italia con un +0,3% approda a quel 4% che vale l'ingresso al Parlamento di Strasburgo. Scende sotto la soglia, invece, la lista di ultra-sinistra Tsipras: 3,8%.

Ma se è vero che tanto Renzi quanto soprattutto il cavaliere guardano in realtà a una prospettiva di elezioni politiche (che potrebbero tenersi già da primavera 2015), ecco che il discorso si ribalta, grazie al gioco delle coalizioni che premia il centrodestra a trazione Forza Italia rispetto al centrosinistra a motore Pd. Lo dice anche il sondaggio realizzato da Tecnè per Sky Tg24 e illustrato oggi sul canale all-news dell'emittente satellitare, per il quale si allunga ulteriormente la forbice tra le due grandi coalizioni. Il centrodestra (FI-NCD-UDC e altri) è infatti in vantaggio del 2,8% sul centrosinistra (2.6% nello scorso sondaggio), con il 36.8% dei consensi (36.9% nello scorso sondaggio) rispetto al centrosinistra (con Pd, Sel, Scelta Civica e altri) che si attesta, invece, al 34%. Il Movimento 5 Stelle guadagna consensi passando dal 25% al 25,4%. 

mercoledì 30 aprile 2014

Parte "Arancia in Musica", Contest Musicale organizzato dall'Associazione Culturale Gerardo Sirico

Parte "Arancia in Musica", Contest Musicale organizzato dall'Associazione Culturale Gerardo Sirico


a cura di Dino Centore 



GIORNI DI COMPETIZIONE:

Ultimi 2 venerdì di maggio 23-30/05 - 2014 - e il 06/06/2014 (con possibilità di variazioni)

DURATA:
L'evento si svolgerà in un orario compreso tra le 20:30 - 23:30

N. GRUPPI IN GARA:
Il numero dei gruppi può variare a seconda dell'iscrizione al contest,i gruppi si esibiranno nelle due serate eliminatorie ed i più votati si esibiranno nella serata finale.

BAND:
I gruppi non hanno nessun costo di iscrizione per la partecipazione al contest. Ogni gruppo si esibirà con due canzoni da comunicare anticipatamente al comitato organizzativo. La performance avrà durata di circa 15/20minuti(tra preparazione ed esibizione). Ogni Band ha l'obbligo di dotarsi della strumentazione personale, l'associazione fornirà la sessione di percussione (batteria) e un mixer con casse pre-amplificate adeguate al tipo di location.

PREMIAZIONE:
Al termine dell'esibizione, ci saranno delle votazioni, effettuata dalle persone che riceveranno il tiket di invito,(le serate saranno a numero chiuso, max 150 persone invitate), stesso regolamento, per la fase eliminatoria, e per la fase finale. Al termine dello scrutino, sarà proclamata la Band vincitrice premiata con una targa commemorativa, registrazione di una durata di 80ore presso uno studio attrezzato e qualificato e una serie di recensioni sulla stampa locale più rappresentativa dell'interland Napoli Nord.

AREA RISTORO:
L'associazione si doterà di bevande e alimentari, che offrirà agli ospiti, su versamento di una quota, determinato dal responsabile punto ristoro.!

PS: L'associazione riserva un regolamento più dettagliato (che sarà inviato via email) per i gruppi interessati ad iscriversi all'evento...! — con Valerio Angelino e altre 27 persone.

Commercio: Calo vendite dell'1% a Febbraio

Commercio: Calo vendite dell'1% a Febbraio



Nel mese di febbraio le vendite al dettaglio hanno fatto registrare un calo annuo dell'1% e una contrazione mensile dello 0,2%. Lo comunica l'Istat. Il dato tendenziale riguarda sia gli alimentari (-1%) sia i non alimentari (-1,2%). Per gli alimentari, i discount sono i soli esercizi al riparo dal calo con un +2,6% annuo. Nello stesso periodo ipermercati e supermercati segnano rispettivamente -0,9% e -1,7%. I piccoli negozi cedono il 2,1%. In generale, la contrazione è dello 0,5% per la grande distribuzione e dell'1,6% per la restante. 

Il delirio degli alfaniani, Cicchitto e Quagliariello: "Se Berlusconi fosse rimasto con noi avrebbe avuto la grazia"

Il delirio degli alfaniani, Cicchitto e Quagliariello: "Se Berlusconi fosse rimasto con noi avrebbe avuto la grazia"



Giorni di campagna elettorale. Giorni nei quali Silvio Berlusconi è tornato di prepotenza sul tema della grazia: intervistato da Corrado Formigli ha rivelato di averla chiesta "motu proprio" a Giorgio Napolitano, ma la clemenza non è però arrivata. Giorni nei quali il Cav è tornato anche all'attacco degli alfaniani. Due presupposti che hanno spinto due pezzi da novanta di Ncd, Fabrizio Cicchitto e Gaetano Quagliariello, a prendere carta e penna per scrivere una lettera al leader di Forza Italia, pubblicata dall'Huffington Post. Quanto affermano gli alfaniani è pesante, e piuttosto paradossale: in buona sostanza si dicono convinti del fatto che se Berlusconi fosse rimasto con Angelino Alfano (traduzione: all'interno della maggioranza che sosteneva le immobili larghe intese) avrebbe ottenuto la clemenza.

Il lavoro dei "traditori" - "L'escalation di dichiarazioni di Silvio Berlusconi, da un lato sul tema della grazia, dall'altro contro i traditori del Nuovo Centrodestra - esordiscono i due -, esige che venga ristabilita la realtà dei fatti". Questa presunta realtà racconta che "un manipoli di traditori (ossia gli alfaniani, ndr) si siano adoperati presso i carnefici (quelli del Pd, ndr) per rallentare la corsa del treno" della decadenza parlamentare. Il manipolo, continuano, ha "lavorato l'intera estate per fornire a Berlusconi una batteria di difesa tecnica che una volta tanto ha reso alla controparte (il Pd, ndr) la vita più difficile invece che agevolarle il compito". Il riferimento è ai tempi della decadenza e alla retroattività della decadenza stessa, bollata comunque come "ingiusta" dagli esponenti di Ncd.

Il teorema sulla grazia - Dopo la decadenza, si passa alla grazia. Secondo Cicchitto e Quagliariello "vi erano la scorsa estate e, nonostante tutto, vi erano ancora in autunno" tutti i presupposti per ottenerla, "anche grazie a una paziente opera di tessitura e di continua ricucitura ad opera dei soliti traditori, che il Berlusconi dottor Jeckyll avallava e incoraggiava ogni volta che il Berlusconi mister Hyde cedeva alla tentazione distruttiva di minare la stabilità del Paese". Gli alfaniani si spingono ad insinuare che "evidentemente al dunque qualche cattivo consigliere ha indotto Berlusconi a sottovalutare la portata del gesto che avrebbe potuto ottenere: un gesto che nel suo caso avrebbe rappresentato ben più di un semplice atto di clemenza". Dunque, "i presunti traditori rivendicano di aver combattuto una battaglia interna all'allora Pdl nella convinzione che il bene dell'Italia coincidesse con il bene del centrodestra e con il bene dello stesso presidente Berlusconi". Il teorema di Ncd, dunque, prevede che se il Cav fosse rimasto al governo con quel Pd che lui identificò con i "carnefici", se fosse rimasto al governo per un presunto "bene dell'Italia" impantanata nella palude del governo Letta, ecco il teorema prevede che se Berlusconi avesse fatto tutto ciò, se fosse rimasto buono in un angolo, umiliato dalla decadenza ma comunque prono al governicchio di larghe intese, avrebbe sì ottenuto l'agognata clemenza.

Sospetto alfaniano - Il piano però è fallito, secondo Cicchitto e Quagliariello, "perché un cupio dissolvi si è impadronito di colui che vent'anni prima aveva fatto nascere il centrodestra in Italia e vent'anni dopo ha preferito perdersi dietro a legende metropolitane, queste sì da profondo rosso, su colui che ancora a maggio aveva implorato di restare controvoglia al Quirinale". Le "leggende metropolitane" a cui fanno riferimento, s'immagina, sono le teorie del complotto ordito da Giorgio Napolitano, "leggende" che per altro hanno trovato riscontri da più parti, "leggende" che hanno definitivamente incrinato i rapporti tra il Colle e Berlusconi, tra Napolitano e l'ex premier che, comunque, difficilmente avrebbe ottenuto la grazia. Cicchitto e Quagliariello concludono affermando che "alla luce della narrativa che sembra aver scelto per la campagna elettorale, viene invece il sospetto che Berlusconi ci abbia messo pesantemente del suo e che, dopo aver dato sempre la colpa agli altri per tutto ciò che in questi vent'anni non ha funzionato, della distruzione provocata debba assumersi la sua consistente quota di responsabilità".

martedì 29 aprile 2014

Sap Rimini, Lara Comi (FI): "Spending Review si fa con centrale unica acquisti", sbagliati i tagli a presidi e personale che vuole fare Renzi

Sap Rimini, Lara Comi (FI): "Spending Review si fa con centrale unica acquisti", sbagliati i tagli a presidi e personale che vuole fare Renzi

A cura di Gaetano Daniele




Rimini, 29 aprile 2014 – “Se vogliamo fare un’intelligente  spending review in chiave di sicurezza va data priorità ad altri strumenti rispetto a quelli scriteriati dei tagli ai presidi e al personale che vorrebbe attuare il governo Renzi. Il primo è quella di una centrale unica per gli acquisti. Renzi ha promesso di ridurre le centrali di spesa da 32 mila a 40 centri in 3 anni. Bene si vada in quella direzione anche per la sicurezza”.

Lo ha affermato l’europarlamentare di Forza Italia, Lara Comi, che oggi è intervenuta all’ottavo congresso del Sap, il  sindacato autonomo di Polizia, a Rimini. “Occorre sbloccare stipendi e avanzamenti d carriera - ha sottolineato Comi -. Non si fa sicurezza continuando a tagliare gli stipendi  di chi rischia la vita sulle strade. Quanti sono gli agenti  delle forze dell’ordine che muoiono o subiscono ferite e lesioni ogni anno per cause di servizio pur essendo sottopagati? Anche in situazioni difficili le forze dell’ordine hanno sempre portato avanti il loro lavoro senza scioperi e disagi per la collettività ”.

 “Forza italia – ha aggiunto Comi – è sempre stata vicina alle forze dell’ordine e non solo in campagna elettorale come fanno altri. La sicurezza non è di destra né di sinistra. E’ un diritto  dei cittadini. E negli ultimi anni è fortemente aumentata questa richiesta a causa di mutamenti nella società, non ultimo la crescita del numero dei clandestini e dei reati predatori che destano più allarme sociale nelle città, scippi, rapine, furti, violenze sessuali. Non è possibile fare sicurezza procedendo al taglio di centinaia di presidi e di migliaia di agenti come intende fare il governo Renzi. Non si fa poi sicurezza con l’operazione ‘cieli bui’ che ridurrà l’illuminazione nelle città, un’idea già lanciata e ritirata da Monti”. 

Berlusconi: "Grillo e i Cinque stelle sono una setta come Hitler e Stalin"

Berlusconi: "Grillo e i Cinque stelle sono una setta come Hitler e Stalin"


di Nino Di Giuseppe



Berlusconi ospite a Mattino Cinque: "La sentenza Mediaset è stata utilizzata per cacciarmi dal Senato e ha tolto il leader del centrodestra e l’unico che riusciva a tenere insieme i moderati". Poi: "Bisognerà tornare a votare tra un anno, un anno e mezzo"


"La sentenza Mediaset è stata un altro colpo di Stato, è stata utilizzata per cacciarmi dal Senato e per rendermi incandidabile per sei anni e ha tolto il leader del centrodestra e l’unico che riusciva a tenere insieme i moderati". Silvio Berlusconi, ospite a Mattino Cinque, ribadisce ancora una volta il suo pensiero. "Il desiderio della sinistra è di arrivare con questo governo e questa legislatura al 2018, io invece penso che purtroppo le cose per la nostra economia non andranno bene e bisognerà tornare a votare tra un anno, un anno e mezzo". Sullo stato attuale del paese dice: "Cancelli il nome democrazia e parliamo dell’attuale situazione che è lontana da tutte le regole democratiche, purtroppo in Italia noi abbiamo avuto quattro colpi di stato. Un colpo di stato si ha quando un governo viene mandato a casa e ce n’è un altro che non passa dalla urne".

In merito alla condanna ai servizi sociali, Berlusconi afferma: "I servizi sociali si danno a chi deve essere rieducato e mandare un signore della mia età, con tutto quello che ho fatto, sono il cittadino che è stato più al governo del Paese, più di De Gasperi, che ha presieduto vertici internazionali ed è stato presidente dell’Europa, pensare che si possa rieducare credo sia una cosa ridicola ma non per me, per il Paese".

Alla domanda se Giorgio Napolitano è un presidente super partes, il Cavaliere risponde: "Lo dirà la storia, io dico la realtà delle cose: ho scoperto che lui spingeva Fini per mandarmi a casa, siamo venuti a scoprire che già in giugno riceveva Monti per fare un nuovo governo. Non so chi mi possa contraddire". 

Quanto al suo passato da premier e ai consessi europei: "Posso dirlo immodestamente, ero l’unico che a quel tavolo con Angela Merkel e Nicolas Sarkozy capivo di economia, essendo stato per 30 anni nella trincea del lavoro". Sul premier il Cavaliere spiega: "Il governo Renzi non è stato eletto dagli italiani, Renzi non è nemmeno stato candidato e dalla stanza del Pd è andato a palazzo Chigi e si regge sullo 0,37 di differenza tra Pd e Forza Italia, uno 0,37 non vero perché la sinistra è artista nei brogli. È tenuto in piedi al Senato da nostri senatori eletti sotto il simbolo del Pdl e che hanno tradito gli elettori passando ad essere stampella della sinistra". E ancora: "Tassa ci cova. Le prime cose che ha fatto sono triplicare le tasse sulla casa e gli 80 euro che ha promesso saranno mangiati dalla tasse, ha tolto anche la quattordicesima".

Poi una stoccata a Beppe Grillo: "Gli italiani devono imparare ad avere molta paura di Grillo, si vede dal modo in cui organizza la sua setta e mi ricorda personaggi della storia, ad esempio Robespierre che voleva imporre uno stato della virtù ed è finito nel terrore, ma anche Marx e Stalin, con il comunismo che è il regime più sanguinario e Grillo è esattamente il prototipo di questi signori, Hitler compreso. Già ha dichiarato che se sarà il primo partito alle Europee vuole il governo in mano e non possiamo ignorare che persone così quando vanno al potere distruggono gli avversari anche fisicamente e impongono un regime dittatoriale".

Sul tema dell'immigrazione, il leader di Forza Italia spiega: "Avevo azzerato gli sbarchi dall’Albania e a Lampedusa, adesso in pochi mesi sono decine di migliaia".