Caivano si conferma "spazzatura city", si dimette Monopoli, il Sindaco getta acqua sul fuoco, il Pd e la maggioranza tacciono
di Francesco Celiento
Antonio Falco Sindaco di Caivano |
In arrivo altre 21000 tonnellate di spazzatura nell’ex Cdr di Caivano. Si dimette il consigliere provinciale Monopoli, il sindaco Falco – che stranamente è intervenuto sulla questione solo dopo che la notizia è stata divulgata dai media (poteva non sapere?) – rassicura che il pattume subito ritornerà indietro, il Pd, partito moralizzatore per eccellenza, questa volta si dimentica di criticare il presidente della Provincia Pentangelo.
Quest’ultima, infatti, ha deciso di spostare da Acerra a Caivano un grosso quantitativo di spazzatura tale e quale da trasformare, nello Stir di Caivano, in ecoballe che verranno poi bruciate nell’inceneritore di Acerra. Non sembra nulla di strano, ma la questione ha assunto contorni politici:
il consigliere provinciale Simone Monopoli, componente di Forza Italia e quindi di quella maggioranza che governa la Provincia, si è dimesso stamane con una lettera ufficiale perché lamenta di non essere stato, ancora una volta, coinvolto nella scelta. Il suo mandato comunque sarebbe scaduto fra qualche mese.
Sotto accusa soprattutto il sindaco di Caivano il quale, oltreché primo cittadino, è consigliere provinciale come Monopoli e pure di maggioranza. Falco ieri ha diramato un comunicato sul sito del Comune rassicurando che è solo un deposito temporaneo, ma nella Terra dei Fuochi chi ci crede? Ricordiamo che l’allora governatore-commissario Antonio Bassolino, con l’appoggio del governo Berlusconi (La B2 dei rifiuti, per intenderci) depositò a Caivano 40000mila o forse più tonnellate ecoballe che attualmente, dopo oltre 10 anni, sono ancora lì e rappresentano una vera e propria discarica a cielo aperto. Bassolino e soci sono stati processati per questa vicenda (accusati di truffa allo stato e disastro ambientale) ma assolti, anche grazie alla famigerata prescrizione.
Strano il comportamento del Pd, il partito che a Caivano detiene il vicesindaco e assessore all’ambiente Casaburo. Quando la stessa provincia nel 2011 deposito 4000 ecoballe nella sede dell’allora Igica (un quantitativo dieci volte inferiore a quello attuale) espose due striscioni fuori la sede chiedendo rispetto per Caivano, adesso tace e si accontenta delle spiegazioni del suo sindaco. Come del resto il resto della presunta maggioranza del primo cittadino, che appare sempre più debole politicamente.