Scongiurata la chiusura delle sedi di Giudici di Pace: prima vittoria per l'Avvocatura
di Mario Setola
.
Il Ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato il decreto che dispone il mantenimento di 285 uffici del Giudice di Pace a seguito della recente riforma delle circoscrizioni giudiziarie. Tirano un sospiro dunque, anche gli uffici della provincia di Napoli, in particolare, conserveranno la sede i circondari di Pozzuoli, Afragola, Casoria, Frattamaggiore, Marano di Napoli, Trentola Ducenta, Marigliano, Pomigliano d'Arco, Portici, Castellammare di Stabia, Sorrento, Torre del Greco. Sono state dunque accolte quasi integralmente le 297 istanze formulate dagli enti locali che si impegnano a mantenere a loro cura e spese gli uffici giudiziari di prossimità nei loro territori. "Si tratta di un'ulteriore razionalizzazione collegata all'attuazione della nuova geografia giudiziaria" ha sottolineato il ministro. "Dopo una articolata istruttoria - ha continuato Orlando - si è introdotta così un'innovativa modalità di funzionamento degli uffici del Giudice di Pace con un coinvolgimento diretto nella gestione del servizio giustizia da parte dei comuni interessati, che si faranno carico del reperimento del personale di cancelleria e dei necessari investimenti economici". Al momento dell'entrata in vigore del decreto, diventerà definitiva la soppressione degli uffici del Giudice di Pace che non rientrano nell'elenco delle richieste accolte. Queste chiusure consentiranno in tempi brevi di recuperare personale da impiegare negli uffici giudiziari che risultino maggiormente in sofferenza dopo l'entrata in vigore della riforma. Uffici del giudice di pace mantenuti ai sensi dell'articolo 3 del D.lgs. 7 settembre 2012, n. 156. Quindi a carico dello stato centrale ci sarà solo il costo legato agli indennizzi dei magistrati, mentre tutte le altre spese, saranno a carico degli Enti locali. “Finalmente un ministro con cui si può dialogare – tuonano le associazioni forensi – con la Cancellieri ed il suo staff si era rotto qualcosa. Il dialogo tra le parti e l’interesse preminente del cittadino sono alla base di tutto”.