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giovedì 26 gennaio 2012

Caivano: I Cittadini attendono di poter mettere Benzina, Intervenuti i Carabinieri

Caivano: E' Ancora Caos. I Cittadini attendono numerosi di poter far rifornimento alle proprie autovetture che, ormai, da giorni aspettano ansiosi l'arrivo dei Camion bloccati in autostrada. La folla ha bloccato il distributore TOTAL di Corso Umberto 1. Difatti sono dovuti intervenire, come sempre, prontamente, i Carabinieri della locale tenenza di Caivano. 
Il Ministro autorizza l'apertura e lo scarico di Carburante, l'emergenza sembra rientrare, almeno apparentemente. I danni sono incalcolabili. Si parla addirittura di 50 Milioni di Euro al Giorno. 


Cardito: Festeggia San Biagio con le delizie della Pasticceria "CHARLOT"


PER FESTEGGIARE SAN BIAGIO 2012

PANETTONE, OLIO, VINO E TORRONE "CHARLOT" HA PREPARATO CONDELE E TORTANETTI RIVESTITI DI MANDORLE E CIOCCOLATO

Biagio nacque a Sebaste, in Armenia, sul finire del III secolo dopo Cristo. Studiò medicina e intraprese la professione di medico, e medico sarebbe morto, se la popolazione della sua città non lo avesse voluto come vescovo, nonostante non fosse né consacrato né ordinato. Un po' come Ambrogio, anche Biagio non volle accettare subito la carica a cui il popolo lo spingeva. Dopo un periodo però si fece convincere e assunse il ministero, non dimenticando però la sua vera natura. Cominciò così a compiere i suoi doveri vescovili, accompagnandoli con gli altrettanto importanti doveri di medico. Il neo vescovo curava le anime del suo gregge ma spesso, in maniera più terrena, ne curava anche i corpi.
Un giorno una madre disperata corse al suo cospetto. Suo figlio aveva mangiato del pesce, una lisca gli si era conficcata in gola e ora stava soffocando. Biagio non perse tempo e corse al capezzale del giovane. L'istinto di medico ebbe presto il sopravvento e Biagio, invece di perdersi in inutili benedizioni e unzioni, prese un pezzo di pane e lo fece inghiottire al ragazzo. La mollica portò con sé la lisca e il figlio della disperata signora riprese a respirare normalmente. Con un metodo che aveva ben poco di miracoloso, Biagio aveva salvato una vita, come probabilmente aveva fatto spesso in passato e come, altrettanto probabilmente, avrebbe continuato a fare in futuro. Ma, vuoi perché come vescovo Biagio era già in odore di santità, vuoi perché, per sottintendere ai doveri dell'abito che indossava, prima di far ingoiare la mollica al ragazzo l'aveva benedetta facendogli il segno della croce, la fortunata madre cominciò a gridare al miracolo. Biagio ovviamente minimizzò e tornò ai suoi doveri. Ma notizie eccezionali come un miracolo fanno presto a passare di bocca in bocca e a diffondersi a macchia d'olio fra tutto il popolo. E presto giunsero alle orecchie sbagliate, quelle di Agricola, prefetto di Diocleziano per l'Armenia. Agricola non apprezzava che la fama di un qualunque vescovo si accrescesse così a dismisura e decise, con una scusa, di convocare il vescovo Biagio. Trovandoselo davanti, non si sa perché, Agricola decise che era meglio eliminarlo per evitare che il popolo ne facesse un santo. Detto, fatto, lo fece scorticare con pettini da cardatori e poi decapitare.
Come altri prima di lui, anche Agricola fece male i suoi conti. Biagio a breve divenne un martire e poi un santo, il Santo protettore dei cardatori e dei materassai (onore dovuto allo strumento che era stato usato per martirizzarlo). In più, in ricordo dell'episodio del bambino e della lisca di pesce, il 3 febbraio, giorno della festa di San Biagio, si usa mangiare del pane benedetto e farsi benedire la gola toccandola con due candele incrociate.
Ogni località d’Italia usa commemorare in modo diverso questo Santo, ad esempio, a Milano si usa mangiare il panettone proprio il 3 febbraio, a Nardò, in Puglia, si commemora con dell’olio benedetto, a Lamezia terme con del vino, mentre qui a Napoli, specificamente a Cardito, si commemora oltre che in chiesa con dell’olio benedetto, anche nelle vie, dove si vendono i tortanetti di San Biagio, ovvero dei veri e propri torroni bianchi di forma circolare, proprio per simboleggiare il collare del santo.
Ed è proprio a Cardito che la Pasticceria Charlot ha deciso di reinventare e rinnovare questa tradizione con la creazione, oltre che del tortanetto classico con miele e mandorle, anche con due novità: il tortanetto ricoperto di cioccolato bianco e mandorle tritate, e le candele di S.Biagio, dalla forma di una candela, ma dal sapore di un torroncino ricoperto di cioccolato.



Italia. Il Vice Ministro Martone: "Essere secchione è bello"


LO "SCIVOLONE" DEL VICEMINISTRO MARTONE

di Sabatino Laurenza
Essere secchione è bello, chi si laurea dopo i 28 anni è uno sfigato”. Un messaggio chiaro, chiarissimo, quello lanciato dal giovane viceministro al Welfare, Michele Martone. Una provocazione che ha fatto scoppiare la ribellione, con polemiche a non finire sul web e l’indignazione di vari esponenti politici. L’affermazione di Martone, alla "giornata sull'apprendistato" organizzata dalla regione Lazio, intendeva esortare i giovani ad affrontare lo studio con piglio più deciso evitando di girovagare presso le Università, a scegliere i propri indirizzi tenendo conto degli sbocchi professionali (“se decidi di fare un istituto tecnico sei bravo”), a riconoscere dignità ai cosiddetti “secchioni” (“essere secchioni è bello, almeno hai fatto qualcosa”). Se lo spirito che animava il viceministro è condivisibile, il tono delle sue parole non è apprezzabile. Per diversi motivi. Pontificare sui giovani oggi, soprattutto da parte di chi detiene una carica di governo, non è elegante né opportuno. Le nuove generazioni stanno vivendo un momento delicatissimo. Conosco tantissimi laureati con lode, dottorati, master e specializzazioni a spasso o alle prese con occupazioni mortificanti e precarie. In Italia mancano borse di studio che favoriscano il merito e consentano a tutti, ricchi e poveri, di andare all’università senza dover lavorare per mantenersi. Perchè a questo mondo non tutti sono figli di papà.....non tutti possono contare su spalle forti e su raccomandazioni che ti mandano in orbita senza meriti. Dichiarazioni del genere, quelle rese da Martone, che offendono gli studenti meno fortunati che non possono dedicarsi in modo pieno agli impegni universitari. Fare di tutta l’erba un fascio è segno di superficialità. Una bacchettata dunque al viceministro Martone: la prossima volta, sono sicuro, sarà più controllato nelle sue esternazioni. Il mestiere dei giovani oggi è oltremodo faticoso, ed esige rispetto.

mercoledì 25 gennaio 2012

Napoli: Il "SI" del Prefetto alla Riapertura dei distributori di Benzina


NAPOLI. IL PREFETTO ORDINA IL RIFORNIMENTO DI BENZINA

di Sabatino Laurenza
La prefettura di Napoli ha ordinato alle società Q8 ed Esso di provvedere rapidamente al rifornimento dei distributori di carburante di Napoli e provincia rimasti a secco. La decisione è stata adottata nel corso di un incontro al quale hanno preso parte i responsabili delle due società e i vertici delle forze dell'ordine. Malgrado siano stati rimossi i blocchi alla circolazione e ripristinata la viabilità sulla rete viaria provinciale, infatti, molti distributori di benzina, non essendo stati riforniti di carburante, sono stati costretti a chiudere. Code chilometriche, alla ricerca degli ultimi litri di carburante, si erano formate in questi ultimi giorni davanti ai distributori di benzina. Alcuni impianti di carburante sono stati riforniti in mattinata con la scorta di pattuglie delle forze dell' ordine, nell' ambito del piano annunciato dalla Prefettura per limitare i disagi della protesta degli autotrasportatori. I finanzieri del comando provinciale di Napoli, nell'ambito di controlli in materia di disciplina dei prezzi, stanno effettuando dei controlli causa il prezzo praticato, sia per la verde che per il gasolio, maggiore rispetto a quello pubblicizzato all'esterno dell'impianto da alcuni proprietari.

Veneto: Avvertite Scosse di Terremoto.


NORD ITALIA: AVVERTITE SCOSSE DI TERREMOTO

di Sabatino Laurenza
Nelle ultime ore il Nord Italia è stato colpito da un intenso sciame sismico. Alle 00.55 di stanotte i sismografi sono entrati in attività in provincia di Verona, nelle Prealpi venete. La scossa registrata è stata di magnitudo 4.2 della scala Richter. Stamane invece alle 09.05 una nuova intensa scossa, di magnitudo 4.9, è stata avverita con epicentro nell'area di Parma, Mantova e Reggio Emilia. Ma il sussulto è stato avvertito chiaramente anche a Milano, Genova e Torino. Dalle prime verifiche non risultano avvenuti particolari danni a cose e persone ma diversi edifici e aziende nel capoluogo lombardo sono stati evacuati a scopo precauzionale, e molta gente si è ritrovata nelle strade. Tanta anche la paura che ha spinto diverse persone ad abbandonare spontaneamente la loro abitazione ritrovandosi sui marciapiedi. Tantissime le chiamate al 118, ma nella maggior parte dei casi si è trattato di dare assistenza a cittadini cardiopatici.


martedì 24 gennaio 2012

Caivano: La Parola a Padre Maurizio Patriciello.


LA PEDOFILIA E’ UN’INFAMIA. MA BISOGNA CAPIRE PER AIUTARE





di Padre Mauruzio Patriciello


È quasi sera. Una gelida sera d’inverno. A Portici, sulla darsena, tre pescatori riassettano le reti prima del ritorno a casa. A un tratto si soffermano a scrutare una scena che non li convince. Poco distante un uomo sui trent’anni tiene per mano una piccola bambina. Certo, potrebbe essere suo padre, ma perché si dirige verso quel casolare abbandonato, sporco e senza luce? Si guardano. Decidono. Intervengono. Arrivano appena in tempo per evitare che lo scempio venga consumato. L’uomo scappa lasciando la bambina in preda al panico. Si saprà poi che gli era stata affidata dai nonni per condurla a una festa. La notizia fa il giro del paese. I carabinieri sottraggono a fatica il reo dal linciaggio. Per lui si aprono le porte del carcere di Poggioreale. E noi abbiamo il dovere di non distogliere l’attenzione dal dramma della pedofilia. Sempre. Non solo quando la cronaca ci indigna e ci commuove. Nei mesi passati si è discusso molto di alcuni casi di preti che negli anni si erano macchiati di questo reato infame. Se ne è parlato a lungo e spesso in modo non corretto. Qualcuno prese a sparare nel mucchio, alla cieca, colpendo persone rispettabilissime che con la pedofilia non avevano mai avuto niente a che fare. Solo perché preti. Discepoli di Gesù Cristo, annunciatori del suo Vangelo. Quando l’uomo soffre cerca un capro espiatorio, un untore per scaricargli contro gli strali. La Chiesa ha preso atto che tra le sue fila alcuni fratelli avevano tradito il dono ricevuto. Si è fatta prossimo verso le vittime. Ha pregato. Ha pianto. Nella Chiesa si sono fatti esami di coscienza individuali e collettivi. “ Un’infame emergenza non ancora superata, la quale causa danni incalcolabili a giovani vite e alle loro famiglie…” ebbe a dire il cardinale Bagnasco. Ma la domanda che ci toglie il sonno è ancora là. I pedofili ci sono. Sono magari nostri parenti, nostri amici. Che fare? Il problema non è stato mai risolto, ma solo accantonato. Messo a tacere fino al prossimo scandalo, alla prossima vittima. Allora si riprende a discutere con rabbia dell’orco dei bambini. Allora il linciaggio – ancestrale modo di farsi giustizia da soli – appare addirittura comprensibile. Allora ci accorgiamo di non aver fatto tutto ciò che si poteva fare per evitare ulteriore scempio. Le domande attendono risposte: chi sono questi uomini pronti a rischiare la rovina, il linciaggio, le terribili angherie nelle carceri pur di soddisfare la loro libidine malata? Possono, con la sola forza della loro deviata volontà, evitare di scivolare e trascinare con sé i bambini nel buco nero che li ammalia? Di che cosa mai necessitano? Come possiamo aiutarli? Insomma, sono solo viziosi da internare o anche malati da curare? Credo che sia giunto il tempo di chiamare a raccolta il meglio delle conoscenze scientifiche per tentare di indagare i meandri della psiche di queste persone. Per studiare, capire, curare, prevenire. Siamo chiamati tutti a riflettere alla luce delle scienze – psicologia, psichiatria, pedagogia, criminologia - e della fede. I bambini ci interpellano. Chiedono di essere aiutati. E noi prendiamo atto di non saperlo fare ancora in modo appropriato. Ma anche verso coloro che sentono di essere risucchiati nel vortice di un dramma che li sconvolge e ci sconvolge, abbiamo il dovere di dire una parola di speranza. Minacciarli, disprezzarli, rinchiuderli non servirà a granché. Occorre capire per aiutare. Occorre entrare nel cuore umano, conoscerne le contraddizioni, le speranze, le mille schiavitù per intervenire con efficacia. Per il bene di tutti. I bambini non si toccano. Chi tocca i bambini è un infame. È vero. Ma allora perché indugiare nell’ investire il meglio delle nostre risorse per restituire alla società l’ orco che ci sconvolge l’esistenza ma, a nostra insaputa, vive in mezzo a noi?


Napoli. E' Caos, Denunciati 441 tassisti..


NAPOLI. SCATTA LA DENUNCIA PER 441 TASSISTI

di Sabatino Laurenza
Iniziano ad esserci le prime conseguenze per le incessanti proteste che hanno attuato la categoria dei tassisti: partono le denunce. La polizia municipale ha infatti esteso questo provvedimento per ben 441 tassisti napoletani, ai quali contestano il reato di interruzione di pubblico servizio. Si tratta per la maggior parte di conducenti di auto bianche, che per una settimana (dall'11 al 17 gennaio), hanno occupato piazza del Plebiscito per protestare contro il pacchetto di liberalizzazioni del governo. I tassisti napoletani denunciati, circa il 25% con regolare licenza presenti nella città partenopea, si erano radunati ma erano stati tutti identificati dalle forze dell'ordine. Ai tassisti vengono addebitate una serie di violazioni: dal non aver comunicato al sindaco con dieci giorni di anticipo l'astensione dal lavoro, al non aver assicurato il servizio durante la notte in favore delle fasce deboli. Oltre a quelle degli utenti, alla polizia municipale sono giunte le lamentele anche di alcuni tassisti che hanno denunciato minacce da parte dei propri colleghi.