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mercoledì 21 giugno 2017

I topi d'appartamento dell'est Europa intercettati "Perché rubiamo a casa loro". Italia, Paese umiliato

La banda dei topi d'appartamento: "Rubiamo in Italia perché usciamo subito"


di Giuseppe Spatola 

Brescia, la banda dei topi d'appartamento: "Rubiamo in Italia perché usciamo subito di galera"

Per i loro raid avevano scelto l’Italia perché in caso di un inseguimento «la polizia non spara» e anche se vieni arrestato «esci subito di galera». La banda dell’Est (tre moldavi e cinque romeni) sgominata a Brescia dai Carabinieri aveva le idee chiare su come funzionano le cose in suolo italico, tanto che per un anno ha agito indisturbata razziando i bancomat di mezza Lombardia. Non solo. Nel corso della conferenza stampa il pubblico ministero Ambrogio Cassiani ha spiegato che, come emerge dalla intercettazioni, i banditi «avessero scelto l’Italia perché le forze di polizia durante gli inseguimenti, difficilmente usano le armi da fuoco e con la legislazione italiana sarebbero subito usciti dal carcere».

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Gli ha fatto eco il Procuratore Capo, Tommaso Buonanno che ha spiegato: «Si sentivano impuniti e pensavano di poter agire indisturbati». Alla fine, però, gli investigatori hanno avuto la meglio e otto persone sono state arrestate al termine di un’inchiesta coordinata dalla Procura. Gli arrestati sono accusati di avere portato a termine o tentato non meno di una decina di assalti a bancomat di istituti di credito del Bresciano tra l’ottobre 2015 e la prima metà del 2016. Tra i centri colpiti Pozzolengo e Isorella, ma anche Milzano, Offlaga, Pavone, Mazzano, Calcinato, Maclodio e Puegnago. La tecnica era sempre la stessa: utilizzando un gancio per sradicare gli sportelli automatici la banda di albanesi rubava il bancomat che poi veniva forzato e rapinato. In totale i malavitosi, che pensavano di rimanere impuniti per via delle leggi italiane, sono riusciti a rubare 500mila euro, causando un milione di euro di danni alle banche colpite. Le accuse nei confronti degli arrestati comprendono furto, danneggiamento e associazione per delinquere. Presa la banda la polemica ora si è spostata a Roma, dove il parlamentare leghista (segretario lombardo della Lega) Paolo Grimoldi ha interrogato il ministro Minniti.

«Qualcuno informi Minniti e il ministro Orlando che i criminali dell’Est prediligono venire a colpire in Italia, preferibilmente nella ricca Lombardia, perché tanto qui la polizia non spara e in galera di resta pochissimo» ha ribadito Grimoldi. «Come dargli torto? Certo le parole di questi criminali sentenziano la sconfitta dello Stato, dello Stato di diritto, dello Stato di giustizia». Stessa reazione per l’assessore regionale Viviana Beccalossi di Fratelli d’Italia: «È davvero agghiacciante. Ma purtroppo questa è la realtà dei fatti, come sanno bene donne e uomini delle Forze dell’ordine che dopo aver lavorato duramente e a loro rischio per assicurare un criminale alla giustizia lo rivedono in libertà con troppa facilità».

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