IL RETROSCENA AMARO Elezioni, una bomba sul Movimento 5 Stelle. Disastro a Genova e Palermo, vogliono la testa di Di Maio
Fuori da tutti i ballottaggi, sotto il 10% a Parma, L'Aquila, Catanzaro. Spaccato. Il Movimento 5 Stelle esce con le ossa rotte da queste elezioni amministrative. Le sconfitte brucianti di Genova (la casa di Beppe Grillo) e Palermo (che era un po' il test per le prossime Regionali) sono la ciliegina su una torta amarissima, inattesa. Certo, il sistema elettorale delle Comunali favorisce le coalizioni tradizionali di centrodestra e centrosinistra, ma resta il dato di una sconfitta politica inequivocabile. E scatta il processo a Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista.
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Basta dare un'occhiata ai retroscena di vari quotidiani per trovare lo sfogo, rigorosamente anonimo, di decine di parlamentari grillini. "Lo stratega non ne ha azzeccata una, come al solito", puntano il dito contro Di Maio. "Chi ha deciso la linea a Palermo e Genova deve assumersi le proprie responsabilità. E farsi da parte", azzarda un parlamentare. La linea generale è durissima e ha trovato già un motivo nella sconfitta: l'inciucio sulla legge elettorale, poi saltata. "Paghiamo il distacco dalle lotte che ci hanno contraddistinto: ci siamo messi a mercanteggiare senza ottenere nulla, se non perdere credibilità tra chi ci sostiene". Che è un po' quanto sostenevano tra i banchi della Camera quelli dell'ala dura di Roberto Fico, contro i "pragmatici" Di Maio e Di Battista (non a caso, i più sconvolti la mattina del siluramento del patto a 4). Addirittura, c'è chi arriva a chiedere che per la prossima legislatura gli over 40 possano venire eletti a Montecitorio rivedendo il regolamento interno del M5s, perché "alla Camera ci sono troppi immaturi". Piccola nota biografica: Di Maio ha 30 anni.
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