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domenica 25 giugno 2017

Assicurazioni, la truffa che hanno sempre nascosto Ecco quanti soldi ti hanno rubato: cifre mostruose

Il Italia ci sono 4 milioni di polizze vita dimenticate


di Stefano Casini


Il Italia ci sono 4 milioni di polizze vita dimenticate

Gli addetti ai lavori le chiamano "polizze dormienti", e in effetti nome fu mai più azzeccato. Del resto, precisione, trasparenza e puntualità abbondano sempre quando si tratta di incassare. Sono virtù ben più rare, spesso praticamente ignote, quando per ottemperare a un servizio o a un contratto i soldi si devono, o si dovrebbero, sborsare.

E così si scopre che, come rileva la relazione annuale dell' Ivass, l'Autorità di vigilanza sulle assicurazioni, in Italia ci sono almeno 4 milioni di polizze Vita dormienti, cioè scadute, "dimenticate" e non ancora liquidate. Pari a «un importo complessivo sconosciuto» rileva il presidente dell'Ivass, Salvatore Rossi, «certamente alcuni miliardi di euro, almeno 4», ipotizzando almeno mille euro per ciascuna polizza dormiente.

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In pratica, 4 miliardi di euro che dovrebbero essere incassati dai legittimi proprietari, ad esempio figli o parenti di un assicurato defunto, e che invece restano a oltranza nelle casse delle compagnie assicurative che hanno emesso le polizze. Perché? Perché in molti casi i beneficiari sono titolari a propria insaputa.

"Da una nostra indagine emerge che circa 4 milioni di polizze Vita sono scadute negli ultimi cinque anni ma non sono state liquidate» sottolinea Rossi, «perché le compagnie non sanno se l' assicurato è o no deceduto prima della scadenza della polizza: molto spesso i beneficiari non si fanno avanti perché non sanno di esserlo, e nella polizza sono indicati in modo generico, ad esempio come 'gli eredi legittimi'. E quindi nessuno le riscuote". E le compagnie assicurative che detengono il tesoretto altrui non si affannano certo per fare chiarezza e riconoscere ai beneficiari ciò che gli spetta.

Attualmente i diritti si prescrivono dopo 10 anni, termine oltre il quale le somme spettanti vengono destinate al Fondo Rapporti Dormienti gestito dalla Consap attraverso il ministero del Tesoro. L'indagine dell' Ivass evidenzia che dei 4 milioni di polizze scadute e non ancora liquidate dopo 5 anni una percentuale rilevante, il 95%, riguarda assicurazioni temporanee per il caso di morte. Per queste polizze, quelle potenzialmente dormienti rappresentano una percentuale molto alta rispetto ai contratti emessi (il 58%), mentre per le polizze che prevedono anche prestazioni in caso di vita (tipo misto e rendite) e per le capitalizzazioni l' incidenza è contenuta (2,4%).

Dal rapporto annuale emerge poi un altro dato riguardante le polizze a Vita intera, quindi senza scadenza. A fine 2016 risultano in vigore 430mila polizze di assicurati con età non inferiore a 90 anni. Oltre 2.500 polizze si riferiscono ad assicurati oltre i 100 anni di età. Un numero elevatissimo se si pensa che secondo i dati Istat riferiti al 2016 sono poco più di 18 mila in totale gli ultracentenari e 730 mila gli ultranovantenni.

Anche per questo l'Ivass ha sollecitato il governo ad un intervento normativo per consentire alle imprese di assicurazione l'accesso all'Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente, in via di istituzione, e per obbligare così le stesse a consultarla almeno una volta l' anno per verificare i decessi degli assicurati e attivare il pagamento delle somme dovute. Sull'argomento, le compagnie assicurative sono in buona compagnia. Anche le banche conoscono bene la pratica. Nell'ultimo censimento disponibile stilato dal ministero del Tesoro, risultano oltre 100mila conti correnti dormienti, per un importo complessivo di un centinaio di milioni.

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