LA BOMBA (ANCHE SOTTO CASA) Fabrizio Corona, l'uomo che lo sorvegliava: "Minacciato dalla 'ndrangheta. Il ruolo di Giuseppe Sculli"
Il calciatore Giuseppe Sculli, nipote del boss della 'ndrangheta Giuseppe Morabito detto U Tiradrittu, sarebbe stata una minaccia "seria" per Fabrizio Corona, "gli aveva fatto una richiesta estorsiva e Corona era molto spaventato anche perché Sculli è un grosso malavitoso". Lo ha raccontato, testimoniando in aula nel processo milanese all’ex agente fotografico, un poliziotto del Commissariato Porta Garibaldi - Venezia di Milano che, in passato, aveva il compito di verificare se l'ex re dei paparazzi rispettasse le prescrizioni che gli furono imposte dopo l'affidamento in prova ed era tornato a vivere nella sua casa.
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"Una buona parte del mio ufficio in pratica lavorava solo per lui e diversi uffici in tutta Italia ci segnalavano la sua presenza ed erano in contatto con noi, perché lui faceva tantissime comparsate in giro", ha spiegato. E quando lo scorso Ferragosto esplose una bomba carta sotto casa di Corona "io - ha detto l’agente - ho immediatamente pensato a Sculli". E fu direttamente Corona a raccontare al poliziotto di essere ricattato da Sculli, la scorsa estate, un'estorsione di cui ha parlato anche l'ex fotografo dei vip nelle scors udienze. Tra i due ci fu anche una lite in un bar di Milano.
"Io gli ho sempre detto di denunciare quell’estorsione ma lui preferiva evitare - ha spiegato il poliziotto - e poi la notte tra il 14 e il 15 agosto scorso mi ha chiamato dicendomi mi è scoppiata una bomba carta sotto casa". L’agente ha aggiunto, poi, che le indagini sull’episodio della bomba sono passate alla Squadra mobile. "La cosa di Sculli - ha sottolineato - era seria, temevamo conseguenze, la storia si stava allargando e stava prendendo una brutta piega". La difesa di Corona ha sempre sottolineato che poi la polizia ha indagato soltanto su di lui, arrivando a recuperare i celebri 1,7 milioni di euro nel controsoffitto, senza fare altri approfondimenti su Sculli. Lo stesso Corona, nelle ultime udienze, ha attribuito la responsabilità della bomba carta a Luigi Favoloso, compagno dell’ex moglie Nina Moric, che verrà ascoltato nell’udienza del 23 maggio prossimo insieme agli ultimi testimoni citati della difesa.
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