La Spezia, immigrato picchia la figlia: "Hai tradito i precetti dell'Islam"
Si vestiva all'occidentale come le ragazze del paese dove è cresciuta, ma al padre non andava bene: 'ha picchiata, l'ha insultata e l'ha accusata di "non essere una brava musulmana". L'uomo, 43enne immigrato dal Bangladesh e residente a La Spezia da 10 anni con la famiglia, proibisce alle figlie di vestirsi con jeans e magliette e pretende che indossino solo abiti tradizionali, pena le botte. La giovane si è fatta coraggio e ha deciso di ribellarsi alla dittatura del padre denunciando alla polizia le violenze subite. Giustizia è stata fatta: il padre è stato condannato a due anni e sei mesi di detenzione e al pagamento di una provvisionale di 12mila euro. Il 10 giugno dello scorso anno, infatti, la ragazza era stata riempita di schiaffi al volto e alle braccia dal padre che l' aveva costretta a stare in piedi per circa tre ore vicino al letto, senza muoversi. La ragazza mentre era in attesa di una sentenza si è trasferita a casa del fidanzato italiano, per evitare rappresaglie e ulteriori episodi di violenza. Le indagini sono state coordinate dal sostituto procuratore Claudia Merlino, che non ha creduto agli alibi del padre. Il giudice Diana Brusacà ha, infatti, ritenuto provate le accuse e lo ha condannato.
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