Visualizzazioni totali

sabato 22 aprile 2017

Vittorio Feltri atomico: "Report va chiuso, vi dico  una cosina sulla Gabanelli..." 

Vittorio Feltri: la tv di Report è sempre stata troppo faziosa




di Vittorio Feltri




 La polemica su Report, programma televisivo di Rai 3 ormai storico, reo di aver mandato in onda un servizio sugli effetti dannosi dei vaccini, è stucchevole e pure tardiva. Quando conduceva le inchieste Gabanelli, giornalista spietata e spianata a sinistra, non destava scandalo ma mieteva vittime, per esempio Antonio Di Pietro, che fu polverizzato per questioni immobiliari poco chiare e messo nell'angolo dei reietti immeritatamente. Nessuno rimproverò alla gentile signora di aver realizzato il servizio in modo grossolano. E l' ex magistrato scomparve dalla scena politica.

Madame Gabanelli se la prese in precedenza con Libero e con me, accusati di stampare copie in sovrannumero (per riscuotere le provvidenze statali) e di abbandonarle negli anfratti della metropolitana romana. Una frottola resa credibile dal fatto che le telecamere ripresero il nostro giornale spiegazzato in quei vani oscuri. Chiunque avrebbe potuto acquistare una mazzetta del quotidiano in edicola e sbatterla a terra, sotto la pioggia, per poi produrre un filmato e spacciarlo quale documento.
Il servizio non riguardava soltanto Libero ma anche altri fogli, perfino il Corriere della Sera, sui quali però gli autori e la conduttrice non calcarono la mano. Il mio nome fu citato una ventina di volte, quello di Paolo Mieli tre o quattro e con benevolenza. L'intento era chiaro, sputtanare me, noi e il nostro lavoro di innegabile successo. Querelammo il programma e fummo sbugiardati. Ci fu dato torto benché avessimo ragione. Ovvio. La sinistra allora e forse pure adesso vince, godendo della simpatia e dell' appoggio di chi mena il torrone. Ho ricordato questo episodio per affermare il seguente concetto: Report è fazioso, prova che le proprie tesi sono fondate sul pregiudizio.

Ora Gabanelli non dirige più la baracca, tuttavia lo spirito del programma è immutato. Non sorprende che alcuni giorni fa abbia puntato sulla presunta (e falsa) nocività del vaccino, che invece è in grado di contrastare il papilloma virus le cui vittime sono uomini e donne in quantità. I cervelloni che hanno confezionato la polpetta giornalistica avvelenata hanno voluto, riuscendoci, insinuare il dubbio che il vaccino sia rischioso, quando si tratta dell'unico antidoto a un tipo di cancro. Altro che intruglio dannoso alla salute. Perfino un demente sa che qualsiasi farmaco può provocare disturbi collaterali. Quindi anche il vaccino in discussione non fa eccezione. Resta il fatto che statisticamente - e sui grandi numeri la demoscopia è infallibile - l'anti-tumore è una benedizione e non una iattura.

Allorché si mise a punto l' antipolio, qualcuno avanzò il dubbio che generasse problemi anziché risolverli. Tutte le novità intimoriscono o suscitano apprensione. È naturale. L'uomo ha paura di ciò che non conosce appieno. Però dopo pochi anni si comprese che nessuno più si ammalava di poliomielite. Pertanto il vaccino fu valutato per ciò che era ed è: una sostanza miracolosa capace di salvare migliaia di bambini. Lo stesso discorso si adatta ad ogni vaccino, e quando un ignorante si alza e dice che è meglio la malattia del farmaco si rivela un perfetto cretino.

Vero che la scienza non è parola di Dio. È altrettanto vero che i profani sparano proiettili che farebbero meglio a conficcare nella propria lingua o almeno nei piedi. Se Report fosse un club di zitelle rimbambite avrebbe diritto di diffondere le cazzate che gli garbano, ma trattandosi (la Rai) di servizio pubblico finanziato dal canone obbligatorio, è pregato di tacere. Con i nostri soldi conviene non propalare notizie idiote. Chiudete il programma e lasciate lavorare sui vaccini chi di vaccini si intende, silenziando i dilettanti che la domenica si improvvisano tecnici (del tubo).

Nessun commento:

Posta un commento