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domenica 23 aprile 2017

Perchè discutere del valore delle vaccinazioni? La parola al dott. Francesco Pellegrino

Perchè discutere del valore delle vaccinazioni?



di Francesco Pellegrino
per il Notiziario sul web



Dott. Francesco Pellegrino

Negli ultimi giorni si è scatenata una discussione furente sul valore delle vaccinazioni e sul senso socio sanitario di Comunità.

Già avevamo assistito e partecipato alla discussione del valore di guardia delle vaccinazioni riferito alla tutela di gregge, inteso quale senso civico Comunitario di partecipare attivamente, con senso di responsabilità al far corpo unico nella ricerca di eradicazione di patologie infettive che avevano flagellato la vita umana nella storia passata.


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Negli ultimi giorni si è aggiunto alla discussione di fondo dell’inequivocabile necessità di disporre di vaccini che ci facciano guardare ad un futuro libero da patologie, una seconda ondata discussiva generata dal servizio della trasmissione Report che si è levata minacciosa come uno tsunami, con la proposizione di discutere non tanto del valore teorico assoluto delle vaccinazioni quanto della tutela della safety correlata all’uso dei vaccini.

Questa proposizione centra in modo formidabile quanto da qualche tempo stiamo cercando di proporre nella discussione sulla proposta di salute futura ed ideale. 

Quando un servizio acquista un prodotto od un mezzo per garantire salute, certamente l’acquisto lo esegue per garantire una tutela od un miglioramento dello stato di salute contemporaneamente però qualora il politico od il gestore della cosa pubblica rispondesse alla diligenza del buon padre di famiglia (bonus pater familias del diritto romano) terrebbero ben da conto quanto proposto dalla trasmissione in oggetto ovvero un prodotto va valutato e monitorato continuamente per le evenienze secondarie correlate.

In uno scenario internazionale dove continuamente si propone una visione critica da parte di associazioni indipendenti che non accettano che i produttori siano gli unici attori di erogazioni di verità ed evidenze, che nonostante ci abbiano fatto fare straordinari passi in avanti nell’opportunità di salute, ci rendono passivamente succubi di possibili mezze verità (quanti dati scientifici negativi sono stati pubblicati negli ultimi decenni fino all’obbligo imposto della pubblicazione degli stessi) di speculazioni (senza voler risalire alla talidomide basterebbe ricordare la cerivastatina con la rabdomiolisi ) di sbilanciamento del rapporto finanza salute pubblica.

Basterebbe richiamare le aziende farmaceutiche alle loro Mission dichiarate (migliorare e salvaguardare le vite degli uomini, lavorare insieme per un mondo più sano, mettere al centro delle proprie attività le esigenze dei pazienti etc etc) creando un rapporto etico di finanza tenendo ben presente che uno stato di salute che migliora apre nuove sfide e nuove opportunità di benessere di salute e di finanza.

Questo ci porterebbe fuori dalle paludi delle malpractices, del generare devianze dai propri compiti ma soprattutto dal perdere di vista la sofferenza del paziente e la tutela della dignità dello stesso perdendo di vista l’arricchimento possibile di se stessi di nuova energia vitale e nuovo significato alla propria vita, come parte di un ingranaggio comunitario che ci ha reso nella storia una Comunità unica e felice.

Nello specifico per i vaccini viene chiesto, onde fugare scuole di pensiero di avversione preconcetta e deleteree soprattutto per la resposabilità sociale e sanitaria che grava su un offerta sanitaria articolata, autorevole e conquistata con sacrificio di uomini e vite, viene chiesto dicevo di considerare quanto proposto quale discussione di possibili evenienze secondarie, per cui basterebbe procedere con analisi di revisione da parte di associazioni scientifiche indipendenti capaci di revisionare in termini di utilità dell’offerta di salute. 

Andrebbe tenuto in buon conto, richiamando la diligenza del buon padre di famiglia che qualora ci fosse stato danno con la consapevolezza di produttori, fornitori, professionisti sponsorizzanti o altri, che questi siano puniti penalmente ed amministrativamente per danno biologico, onde segnare la strada a future professionalità sempre più etiche nei fatti più che nelle dichiarazioni.

Infatti le scarse segnalazioni di farmacovigilanza debbono fungere quale consuntivo di ridotta sensibilità tipicamente italiana del non segnalare ogni causa che possa tutelare pazienti futuri e permettere di revisionare il reale valore finanziario del prodotto acquistato.

Veritas filia temporis

Dott. Francesco Pellegrino
Via G.A. Acquaviva, 39, 81100 Caserta.
E_mail: frankpiglrim@gmail.com
Cell: 348.8910362

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