Fini, la bomba da Giletti. Il suo avvocato: "Sì, lui ha...". Bugia svelata in diretta tv
Una bugia svelata in diretta tv, e per giunta dal proprio avvocato. Per Gianfranco Fini si mette male: il calvario dell'Arena di Giletti domenica pomeriggio (che ha messo in croce prima la sua compagna Elisabetta Tulliani, poi Giancarlo e infine proprio l'ex leader di An) ha avuto come degna conclusione l'uscita (improvvida?) del suo legale Michele Sarno. Ospite in studio e in evidente difficoltà di fronte al fuoco incrociato, l'avvocato ha ammesso come ha ricordato anche Il Tempo che Fini, allora presidente della Camera, nel luglio 2010 aveva lasciato i suoi incarichi istituzionali per recarsi a Montecarlo insieme alla compagna Elisabetta. Motivo della trasferta? Supervisionare i lavori di ristrutturazione dell'appartamento che il cognato Giancarlo, questa è l'accusa dei pm, aveva acquistato da Alleanza nazionale tramite due società offshore riconducibili ai fratelli Tulliani e grazie ai soldi del re del gioco d'azzardo Francesco Corallo, oggi accusato di associazione a delinquere finalizzata al peculato, al riciclaggio e alla sottrazione fraudolenta delle imposte.
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Fini, fino a oggi, aveva sempre smentito di essersi recato a Montecarlo e interessato alla questione, scaricando di fatto tutto sulle spalle del cognato e della compagna. Eppure contro di lui pesano e molto le parole di un immobiliarista, Luciano Garzelli, incaricato dai Tulliani di seguire la ristrutturazione: "Il signor Tulliani mi chiamò da Roma, era inizio luglio (2010, ndr), mi disse che il presidente Fini con la sua compagna erano stati nell'appartamento il giorno prima e che per una perdita d'acqua il parquet si era sol levato". E una mail di Garzelli al legale di Tulliani, inviata il 19 ottobre 2010 e ritrovata dai finanzieri nell'appartamento romano di via Conforti dove vivono Fini ed Elisabetta, ribadisce: "La prego di informare il suo cliente Giancarlo Tulliani di restare calmo e tranquillo perché, tra le altre cose in mio possesso, c'è anche la registrazione di una sua telefonata di luglio 2010 con la quale si evidenzia che il giorno prima, un noto personaggio, e non cito il nome che il Tulliani mi ha fatto, insieme a sua sorella, non avrebbe potuto DORMIRE nell'appartamento a causa di un problema al parquet".
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