Suicida a 24 anni: il cognome mafioso pesa troppo, i suoi amici la isolano
Si chiamava Maria Rita Logiudice, aveva 24 anni e si è suicidata. A spingerla al gesto estremo potrebbe essere stato il fatto di aver confidato ad alcuni colleghi della sua facoltà di avere, tra i parenti, alcuni uomini di uno dei clan più potenti della 'ndrangheta a Reggio Calabria. Maria Rita, infatti, era la nipote di Nino "Il Nano" e di Luciano, mente imprenditoriale del clan. Ma soprattutto, come ricorda Repubblica, era la figlia di Giovanni, condannato in appello a 16 anni di carcere per mafia.
Maria Rita ha parlato di questi aspetti della sua vita privata ad alcuni amici, e secondo quanto affermato dal fratello e dal fidanzato storico agli inquirenti, lei sarebbe rimasta emarginata, sola, esclusa. Quel cognome le veniva fatto pesare come un'onta, ingiusta. Un quadro, quello del suicidio dovuto all'isolamento, che secondo Federico Cafiero de Raho, procuratore capo della Dda che sta seguendo la vicenda, è assolutamente plausibile. "È un episodio gravissimo che deve toccare la coscienza di tutti. Siamo tutti responsabili di questa tragedia", ha affermato De Raho.
E così, a 24 anni, Maria Rita si è gettata nel vuoto da un balcone. E non è tutto. L'avvocato della famiglia, Renato Russo, ha chiesto che venga eseguita un'autopsia, perché "la sera prima del suicidio la madre l' ha vista alterata, per questo teme che qualcuno abbia potuto drogarla senza che lei se ne rendesse conto". L'esame tossicologico, dunque, potrebbe dare qualche risposta in più, anche se forse i contorni di questa terribile vicenda sono già stati delineati.
Maria Rita ha parlato di questi aspetti della sua vita privata ad alcuni amici, e secondo quanto affermato dal fratello e dal fidanzato storico agli inquirenti, lei sarebbe rimasta emarginata, sola, esclusa. Quel cognome le veniva fatto pesare come un'onta, ingiusta. Un quadro, quello del suicidio dovuto all'isolamento, che secondo Federico Cafiero de Raho, procuratore capo della Dda che sta seguendo la vicenda, è assolutamente plausibile. "È un episodio gravissimo che deve toccare la coscienza di tutti. Siamo tutti responsabili di questa tragedia", ha affermato De Raho.
E così, a 24 anni, Maria Rita si è gettata nel vuoto da un balcone. E non è tutto. L'avvocato della famiglia, Renato Russo, ha chiesto che venga eseguita un'autopsia, perché "la sera prima del suicidio la madre l' ha vista alterata, per questo teme che qualcuno abbia potuto drogarla senza che lei se ne rendesse conto". L'esame tossicologico, dunque, potrebbe dare qualche risposta in più, anche se forse i contorni di questa terribile vicenda sono già stati delineati.
Nessun commento:
Posta un commento