Alitalia, quell'incontro dei sindacati in Ambasciata con gli emissari tedeschi
Già nel 2008 i tedeschi volevano comprare Alitalia. Ma la compagnia di bandiera era già stata promessa da Romano Prodi ad Air France. Per questa ragione, svela il Tempo, furono organizzati degli incontri riservati tra l'ambasciatore di Berlino in Italia e i leader delle tre organizzazioni sindacali, Cgil, Cisl e Uil che avevano ripetutamente chiesto di conoscere i dettagli dell'intesa con i transalpini all'ex premier del Partito Democratico ricevendo solo dettagli vaghi e informazioni incomplete.
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Secondo quanto riporta il Tempo, i lavoratori, spiazzati dall'imposizione del Professor Prodi di confrontarsi con l'ad di Air France Cyril Spinetta, in quei giorni convulsi colsero al volo la proposta di incontro degli emissari tedeschi. I sindacati infatti erano scettici sulla scelta del partner francese. Così la Germania in via informale, invitò nella residenza dell'ambasciatore i tre segretari generali: Epifani (Cgil), Bonanni (Cisl) e Angeletti (Uil). Gli incontri serali, coperti dalla massima riservatezza, con l'ambasciatore, l'addetto sociale di ambasciata, il direttore della compagnia tedesca Lufthansa (le prime due sere) e un dirigente del cda espressione della Swiss Air, acquisita da Lufthansa dopo il fallimento, continuarono per tre sere consecutive. Swiss Air in particolare sottolineò il rispetto e l'autonomia decisionale lasciato alla compagnia elvetica dalla casa madre. Così sarebbe stato anche per Alitalia in caso di una positiva acquisizione. I colloqui proseguirono e la terza sera con l'allora ad Lufthansa, Wolfgang Mayrhuber che parlò di minimizzare gli esuberi e di puntare su una strategia multi hub, come voleva l'Italia. Inoltre avrebbero inserito un raqppresentate dei lavoratori nel consiglio di amministrazione. In cambio i sindacati dovevano favorire presso il governo italiano l'ingresso nel capitale di Alitalia.
Sembrava fatta ma dopo qualche giorno i tedeschi sparirono. Probabilmente i colloqui tra le cancellerie consigliarono a Berlino di farsi da parte. L'ex leader della Cisl, Raffaele Bonanni, conferma tutto: "Oggi più che mai sono tutti interessati a uno dei bacini turistici più importanti del mondo. Abbiamo colonie di italiani nel mondo, la metà dei beni culturali del mondo e il siamo il centro del cattolicesimo. Chi dice che non vorrebbe Alitalia gioca al ribasso". Ora, "prima che gli sciacalli arrivino al banchetto, il governo si deve imporre, dire che l'accordo comunque c'è e che si deve andare avanti nell'interesse generale. Sono convinto che i lavoratori ora hanno compreso la gravità della situazione. Nella generale ristrutturazione del settore aereo nessuna compagnia verrà in Italia a gestire Alitalia ma solo per prendersi i pezzi".
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