Pd, dopo le primarie si rischia un'altra scissione
Si sta sgretolando pezzo dopo pezzo il Pd. Dopo l'uscita di Bersani, D'Alema e Speranza, si prepara una nuova scissione: Comincerà lunedì, dopo le primarie e proseguirà nelle settimane successive se Matteo Renzi dovesse ottenre percentuali bulgare. Il primo pronto a dire addio, riporta Repubblica in un retroscena, sarebbe Gianni Cuperlo, seguito dai prodiani. E, ovviamente da Michele Emiliano.
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Giuliano Pisapia attira molti dem che sarebbero pronti a passare a Campo progressista, in primis proprio Cuperlo, in forse Piero Grasso, come Giancarlo Giordano, che potrebbe dire addio a Sinistra italiana. Prodi si è schierato, anche se non ufficialmente, con Andrea Orlando. E un prodiano come il deputato Franco Monaco ha già deciso: non uscirà subito, ma sosterrà Pisapia. L'ex sindaco di Milano mira al Professore.
I numeri delle primarie determineranno la dimensione della mini scissione. Un sondaggio che gira al Nazareno dà il segretario uscente molto sopra il 60% mentre Orlando ed Emiliano si dividerebbero il restante 35%. Risultato che scoraggerebbe gli antirenziani: "Da domenica sera il Pd diventerà ancora di più il PdR, il partito di Renzi", commenta il dalemiano Massimo Paolucci. "Che si vinca o si perda alle primarie", spiega Marco Meloni, "ci batteremo per una legge elettorale che permetta di ricostruire il centrosinistra. Altrimenti, il Pd sarà condannato a un accordo con Berlusconi".
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