Veneto e Lombardia autonome. Ora anche Forza Italia si schiera
di Tommaso Montesano
Il principio «è giusto, sacrosanto. Al punto che, oltre alle Regioni, andrebbe applicato anche ai Comuni. Se fossi veneto, voterei a favore del referendum promosso da Luca Zaia. A una condizione, però: che sia conservato un meccanismo di compensazione solidale a favore delle aree più deboli». Il forzista Osvaldo Napoli, già vicepresidente dell'Anci, consigliere comunale di Torino, risponde così al governatore leghista, che ieri dalle colonne di Libero ha tracciato la strada che porta all'autonomia fiscale del Veneto.
Il partito di Silvio Berlusconi studia le mosse dell' alleato: sì al modello local tax, ma garantendo comunque la stabilità del sistema. In soldoni: per gli azzurri la priorità è ridurre le tasse in tutta Italia, non solo nelle regioni settentrionali. «A Zaia dico: bene, benissimo la differenziazione fiscale; ottimo il principio che i soldi rimangono laddove si producono, ma che ne facciamo della parte debole del Paese?», si chiede Napoli: «Il Sud non compra niente dal Nord? Se al Mezzogiorno mancano le risorse, a rimetterci è anche il Nord».
Per Stefano Parisi, invece, fondatore e leader di Energie per l'Italia, «il referendum non è la strada». «Un federalismo fiscale che unisca autonomia e responsabilità è la priorità politica» per il movimento del candidato sindaco del centrodestra a Milano. Fatto sta che la consultazione promossa da Zaia «rischia di far fare al Veneto la stessa fine» di Matteo Renzi dopo il referendum del 4 dicembre, avverte Parisi. «Chi ha responsabilità di governo, oggi deve affrontare i problemi della sicurezza, dell'immigrazione e della crescita economica.
Abbiamo già perso sette mesi di tempo dietro al referendum di Renzi, ignorando i problemi del Paese...». Insomma, sì all'autonomia e al federalismo fiscale, ma senza «spaccare la popolazione».
Rispetto a Parisi, Forza Italia non intende comunque chiudere il canale di dialogo con il Carroccio. E la prova sta nel fatto che il capogruppo di Forza Italia in Regione, Massimiliano Barison, si è schierato a fianco di Zaia.
«Chiamandomi Cattaneo, non posso che essere un federalista convinto. È arrivato il momento di introdurre un meccanismo fiscale virtuoso, equo, ad esempio mettendo fine al regime delle Regioni a statuto speciale, un retaggio di settant'anni fa», aggiunge non a caso anche Alessandro Cattaneo, l'ex sindaco di Pavia che siede nell'ufficio di presidenza azzurro. «Il principio deve essere uno: si spende ciò che si ottiene dai cittadini. Il mio sogno è la local tax: il cittadino versa una sola imposta al proprio Comune, per poi giudicare i servizi di ritorno», spiega il responsabile Formazione di Forza Italia.
E il meccanismo di compensazione? «Una certa compensazione tra territori, attraverso il fondo di riequilibrio, può anche esserci, ma questo deve essere l'eccezione, non certo la regola».
Intanto Zaia fissa i termini della consultazione: «Annunceremo la data del referendum nel momento in cui firmeremo il decreto di convocazione delle urne. Entro, comunque, il 2017». Sfumata l'idea dell' election day, in coincidenza con le Amministrative: «Non ci facciamo prendere in giro ulteriormente».
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