Salvatore Buzzi: "Su ordine del Pd comprai 220 tessere del partito"
Era la penultima giornata di deposizione al processo nell'aula bunker del carcere di Rebibbia. Salvatore Buzzi, accusato insieme ad altri 36 imputati di aver costituito un'associazione mafiosa a Roma con lo scopo di gestire appalti e affari in combutta con gli ambienti politici della Capitale (l'inchiesta vede anche altri 100 indagati, tra i quali molti politici). Il colpo di scena è arrivato quando l'avvocato di parte civile del Pd ha chiesto a Buzzi di spiegare perchè in interrogatori precedenti avesse riferito di "soldi in nero per le primarie" del Pd. Buzzi, infatti, ha risposto che "ce lo chiese il Pd, noi demmo 140 voti a Giuntella, che era sostenuto da Umberto Marroni e Micaela Campana, e 80 a Lionello Mancini, dell'area di Goffredo Bettini". Buzzi ha spiegato che i dipendenti della sua cooperativa "29 giugno" furono invitati a iscriversi in tutte le sedi, al costo di 20 euro a tessera pagati direttamente da Buzzi. "A me l'hanno chiesto direttamente Campana e Marroni, mentre Bettini l'aveva chiesto a Guarany, che era il mio vice, quindi non c'era grande differenza". In tutto fanno 220 tessere del Pd comprate da Buzzi su ordine dei compagni capitolini.
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