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martedì 21 marzo 2017

"La seconda casa a Montecarlo" Fini e la Tulliani, la frase pazzesca

"Vogliamo una casa a Montecarlo, ce la compri?". Fini, le carte che lo inguaiano




Una seconda casa a Montecarlo per Gianfranco Fini. Nelle carte dei pm che indagano su suo cognato Giancarlo Tulliani, per cui hanno richiesto l'arresto, un passaggio poco chiaro nella testimonianza dell'ex deputato Pdl Amedeo Laboccetta, grande accusatore di Fini, fa nascere un dubbio: l'ex leader di Fli e la sua compagna Elisabetta Tulliani avrebbero chiesto tramite Tulliani al "re delle slot" Francesco Corallo di acquistare e "regalare" alla famiglia una casa nel Principato. È quella stessa lasciata in eredità ad Alleanza nazionale dalla contessa Colleoni? O Laboccetta si riferisce a un altro immobile?


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Laboccetta nel suo racconto è assai dettagliato. La casa, del valore di 8 milioni di euro, Corallo l'avrebbe dovuta scegliere tramite un'agenzia immobiliare di fiducia del Consolato italiano a Monaco. L'ex deputato, arrestato a dicembre per associazione a delinquere finalizzata al peculato e alla sottrazione fraudolenta del pagamento delle imposte, insieme allo stesso Corallo, ha spiegato ai pm: "Siamo nel 2008 ed ero già deputato, nel corso di un pranzo da Fortunato al Pantheon. Giancarlo Tulliani, anche a nome di sua sorella Elisabetta e di Gianfranco Fini, informò Corallo e me che doveva aiutarli a comprare una casa a Montecarlo. Dopo un attimo di stupore, Corallo gli disse che una cosa del genere gliela dovevano chiedere direttamente gli interessati. Poco dopo andammo negli appartamenti della Camera: eravamo Giancarlo Tulliani, Elisabetta, Fini, Corallo e io. Fini disse che lui ed Elisabetta desideravano una casa proprio a Montecarlo e aggiunse testualmente: Siamo certi che vorrai aiutarci a esaudire questo nostro desiderio". "Fini - sottolinea Laboccetta - chiese a Corallo di accompagnare il cognato. Fu chiaro che volevano che a pagare fosse Corallo".

Segue viaggio ("pagato da Corallo") a Montecarlo, dove per tre giorni Laboccetta e Tulliani cercano la casa: "Tulliani mi fece vedere una serie di appartamenti molto belli, con vista mare, e molto costosi (per un valore di svariati milioni di euro). Corallo prese tempo, non volendo deludere le aspettative di Fini e a me disse che il prezzo era troppo elevato. Accompagnai Tulliani al nostro Consolato italiano a Montecarlo e lo presentai al console come cognato del presidente della Camera. Abbiamo chiesto se potessero darci riferimenti di una immobiliare di fiducia e ci venne dato un bigliettino con indirizzo. Lo prese Tulliani, ma non so se poi ha avuto contatti con l'agenzia o abbia comprato qualche casa. Della casa di Montecarlo della contessa Colleoni non sapevo nulla".

Il dubbio, dunque resta. Come restano i dubbi dei pm sull'attendibilità di Laboccetta, che potrebbe essere mosso da risentimento personale nei confronti di Fini (che intanto ha deciso di querelarlo). Di sicuro, però, gli inquirenti sono certi dell'attività criminale del cognato dell'ex presidente della Camera.

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