Per epatite cronica C genotipo 1b forse si riducono i tempi di terapia
di Matilde Scuderi
“Quasi la metà delle persone che vivono con l’epatite cronica c (Hcv) in Europa, ha il genotipo (gt) 1b. La terapia con ombitasvir/paritaprevir/ritonavir compresse e dasabuvir compresse ha dimostrato elevate percentuali di cura con solo otto settimane di terapia in pazienti con gt1b e fibrosi da lieve a moderata” ha spiegato la dottoressa Tania Mara Welzel, autrice dello studio 'Garnet' e responsabile medico del centro studi clinici presso il dipartimento di medicina dell’Università J.W. Goethe di Francoforte, Germania. Sono infatti circa 160 milioni in tutto il mondo le persone affette da Hcv, e il genotipo 1b è il sottotipo più comune a livello globale. In Europa, questo sottotipo è presente nel 47 per cento dei nove milioni di persone con infezione cronica da Hcv. Proprio grazie alla positiva conclusione della fase III dello studio 'Garnet' - che ha portato alla luce che il 98 per cento dei pazienti con Hcv e gt1 non ha realmente bisogno delle 12 settimane canoniche di terapia - l'azienda biofarmaceutica globale Abbvie ha potuto annunciare che il Committee for medicinal products for human use (Chmp) dell’Agenzia europea dei medicinali (Ema) ha rilasciato il parere favorevole al trattamento abbreviato a otto settimane con ombitasvir/paritaprevir/ritonavir compresse insieme a dasabuvir compresse, quale opportunità terapeutica nei pazienti adulti con Hcv e gt1 precedentemente non trattati e con fibrosi da lieve a moderata.
“Abbvie si impegna continuamente nell’accrescere l’utilità della nostra terapia per l’infezione da Hcv, studiando anche ad un percorso più breve per la cura virologica delle persone che vivono con questa patologia virale - ha affermato il dottor Michael Severino, vicepresidente esecutivo della ricerca e sviluppo e direttore scientifico di Abbvie - grazie al parere favorevole del Chmp, potremo offrire l’opzione terapeutica di otto settimane ai numerosi pazienti con infezione da Hcv e gt1b”
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