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giovedì 30 marzo 2017

Alatri Dopo averlo ucciso, nell'altro bar... Il secondo orrore delle due bestie

Nuove rivelazioni sull'omicidio di Emanuele: "La lite è iniziata per due euro"




Nuovi risvolti nelle indagini sull’omicidio di Emanuele Morganti: la lite è iniziata per una moneta da due euro. Il clima di omertà, di cui parlavano gli inquirenti all’inizio delle indagini, sta sparendo e così, grazie a nuove dichiarazioni dei testimoni, diventa ogni giorno più chiara la dinamica dell’aggressione avvenuta fuori dalla discoteca Mirò ad Alatri. La barista, Agnese Mannino, ha raccontato come tutto abbia avuto inizio: “Emanuele mi aveva chiesto quattro shot di Tequila. Ad un tratto si è avvicinato al bar un ragazzo, che mi ha mostrato due euro e mi ha chiesto da bere. Io gli ho risposto che al massimo potevo dargli una Lemonsoda, ma lui voleva un cocktail. Mi ha detto di aver già speso cento euro”. Agnese allora, per calmarlo, si è girata per preparargli un cocktail molto diluito, mentre Emanuele e Ketty, come riporta Il Corriere della Sera, erano al bancone in attesa di sale e limone per la Tequila.

La cassiera, Sharon, ha invece visto il continuo: “L’albanese (l’italiano Memmo Paniccia, ndr) lo spintonava per guadagnare il bancone. Emanuele mi guardava stupito”. La barista, una volta che si è rigirata, ha visto i due che si strattonavano a vicenda: “L’albanese ha preso un portatovaglioli dal bancone e l’ha lanciato a Emanuele. Poi ha preso una bottiglia”. Ketty ha spiegato come Emanuele abbia reagito solo per allontanarlo, ma, in soccorso dell’albanese, è arrivato l’amico buttafuori che l’ha preso a pugni e calci e che ha chiamato altri tre buttafuori, che però non li hanno divisi, ma hanno continuato a picchiarlo e poi l’hanno sbattuto fuori. Il resto del triste episodio è già stato chiarito grazie ai racconti dei presenti.

Nuove testimonianze hanno permesso, però, di ricostruire cosa i due fratellastri, arrestati perché ritenuti responsabili dell’omicidio, hanno fatto dopo l’aggressione ad Emanuele. Paolo Palmisani e Mario Castagnacci sono andati in un locale di Frosinone, che si trova lungo la Statale Monti Lepini, per vantarsi: “Abbiamo massacrato uno di Alatri: aveva osato rispondere”. L’autopsia di Emanuele, rinviata a oggi, permetterà di dare notizie certe sulla sua morte: chi è il vero responsabile tra le sette persone indagate e cosa abbia realmente ucciso il ventenne, se il calcio ricevuto da parte di Mario Castagnacci o il colpo che gli è stato dato con la spranga.

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