Se le filiali francesi della salute fanno bene all'economia italiana
di Matilde Scuderi
Imprese francesi in territorio italiano: un connubio dai risultati estremamente positivi, soprattutto per quanto riguarda l'innovazione nel settore delle scienze e delle attività legate alla salute. Il tema della cooperazione tra Italia e Francia a livello di politiche industriali è stato posto al centro di una serata organizzata presso l’Ambasciata francese a Roma dal Club santé Italie, rappresentanza italiana che raggruppa 50 imprese francesi della salute direttamente presenti in Italia. Nel corso dell’evento è stato presentato il report 'Il valore creato in Italia dalle filiali francesi della salute', risultato di un’indagine condotta dalla società di consulenza aziendale Kpmg che illustra la presenza importante delle imprese transalpine che, con 3 miliardi di euro di fatturato annuo, 10mila dipendenti diretti e 340 milioni d’euro di contributi fiscali versati, rappresentano una leva significativa di crescita e di lavoro per l’Italia.
Kpmg ha anche calcolato l’impatto indiretto di questa presenza tenendo conto dei fornitori coinvolti nelle attività delle imprese francesi su suolo italiano: le persone occupate salgono in questo caso a 19 mila, e i contributi fiscali a 485 milioni d’euro. In termini qualitativi emerge anche dal rapporto la posizioni di rilievo che le imprese francesi ricoprono sia nel settore delle specialità farmaceutiche con imprese come Sanofi, Servier, Ipsen, Pierre Fabre Pharma, Thea Pharma, Stallergenes o la specialista dell’omeopatia Boiron sia in quello dei dispositivi medicali, con Air Liquide Healthcare, bioMérieux, Guerbet, Sebia, Stago o Vygon. Terzo pilastro del settore della salute, quello dell’assistenza socio-sanitaria agli anziani nel quale i gruppi francesi vantano un’esperienza riconosciuta con Korian, Orpea o Colisée/Isenior. Le aziende francesi nella loro diversità e complementarità gestiscono in Italia 13 siti produttivi e 69 strutture assistenziali. Puntano sull’innovazione come leva di sviluppo e contribuiscono allo sviluppo del sistema sanitario italiano, riconosciuto come uno dei più efficiente al mondo e tra i più virtuoso in Europa.
Thibaud Eckenschwiller, presidente del Club santè nonché presidente e amministratore delegato di Ipsen Italia, ha spiegato che ”Per fare fronte alle nuove sfide del settore della salute che derivano dalla demografia, dall’immigrazione e dalla necessità di recepire nuove cure innovative, in un contesto di razionalizzazione della spesa pubblica, le imprese del Club santé Italie hanno avviato un dialogo con le autorità italiane per identificare nuove soluzioni per incentivare le società a investire sempre di più nella penisola. Il Club santé Italie, nel corso dell’incontro, ha confermato la propria disponibilità a prolungare il dialogo, già iniziato nel 2016 attraverso diversi incontri tecnici, anche nel 2017, anno importante in quanto dovrebbe essere definito un nuovo modello di governance del settore della salute”.
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