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lunedì 20 febbraio 2017

RENZI, CROLLA TUTTO Emiliano, Rossi, Speranza: "Perché demoliamo il Pd"

"Ecco perché demoliamo il Pd". Emiliano, Rossi, Speranza: il crollo



E alla fine la scissione del Pd è arrivata. Hanno aspettato la fine dell'Assemblea del partito i tre sfidanti di Matteo Renzi per andare via sbattendo la porta. Otto ore di dibattito all'hotel dei Principi sono state secondo loro solo la conferma che l'ex segretario Pd, formalmente dimessosi oggi, non avesse nessuna intenzione di concedere un solo punto delle richieste avanzate finora.

In una dichiarazione congiunta, Roberto Speranza, Michele Emiliano ed Enrico Rossi hanno messo la parola fine al tira e molla durato fino a metà pomeriggio, quando è intervenuto il governatore della Puglia. Il magistrato ha provato a usare toni più concilianti di quelli usati il giorno prima al teatro Vittoria, quando aveva raccolto fiumi di applausi evocando la scissione. L'unica richiesta di Emiliano è stata una conferenza programmatica da convocare prima del congresso, il cui percorso voluto da Renzi era ormai partito: "C'è stato un ennesimo generoso tentativo unitario - hanno scritto i tre scissionisti - È purtroppo caduto nel nulla. Abbiamo atteso invano un'assunzione delle questioni politiche che erano state poste, non solo da noi, ma anche in altri interventi di esponenti della maggioranza del partito".

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la chiusura dell'Assemblea da parte del presidente, Matteo Orfini, senza prevedere una replica del segretario dimissionario. I renziani si sono appellati al regolamento, un doppio intervento non sarebbe stato contemplato dalle regole dell'Assemblea. Ma alla minoranza Dem è sembrato solo un pretesto, Renzi ha voluto ignorare l'ultima offerta di riappacificazione: "La replica finale non è neanche stata fatta - rimarcano nella nota - È ormai chiaro che è Renzi ad aver scelto la strada della scissione assumendosi così una responsabilità gravissima".

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