Forza Italia appoggia la Cgil sulla Carta dei diritti universali del lavoro
Sono trascorsi (ieri) 23 anni da quel 26 gennaio 1994 in cui Silvio Berlusconi annunciò in tv la sua discesa in campo con il famosissimo "L'Italia è il Paese che amo". Agli italiani, il Cavaliere sentiva "il dovere civile di offire al Paese un'alternativa credibile al governo delle sinistre e dei comunisti". Da allora, di acqua sotto i ponti ne è passata tanta, c'è stato (c'è tuttora?) un patto "del Nazareno" col Pd, ossia con la versione renziana di quelle "sinistre".
Con la Cgil, invece, nisba. Sempre su due sponde opposte. Almeno fino a ieri. Quando Forza Italia ha emanato un comunicato, come riporta Il Fatto Quotidiano, in cui spiega che "chiederà di incardinare quanto prima la legge di iniziativa popolare sulla 'Carta dei diritti universali del lavoro' per cui la Cgil (sì proprio quella della Camusso, ndr) ha raccolto 1,2 milioni di firme. E' ora di riaprire la discussione sui temi del lavoro". Il tutto, riporta sempre Il Fatto, dopo un incontro tra i forzisti Renata Polverini, Sestino Giacomoni e Gabriella Giammanco con Susanna Camusso. Sì, proprio quella della Cgil.
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